Nero.

Nero è lo spazio, Vegeta, nero è il buio opprimente che ti circonda. Il buio che circonda il tuo corpo, la tua mente, la tua anima, ed il luogo in cui sei scappato via.

Nero è il tuo cuore, Vegeta. Lo hai mai visto, un cuore? Forse non ti sei reso conto, ma batto anch’io sotto il tuo petto. Batto lento e stanco. Mi senti adesso, non è vero? No, lo so, non dire altro. So che ti aspettavi la tua amica logica a confortarti, ma la realtà è che nel silenzio della solitudine, la cara e dolce razionalità a cui ti aggrappi inesorabilmente ti abbandona. Non c’è logica su questo gelido pianeta deserto, ci siamo solo io e te. Finalmente, Vegeta. Siediti mio caro, basta sforzare questo corpo distrutto, tanto la forza di pompare il sangue necessario a tenere quei movimenti, non ce l’ho.

È inutile battere in terra i pugni, e spaccare la pietra come se servisse a liberarti di me. Io ti tengo in vita, anche se non te lo meriti. Quindi adesso sta' zitto, taci Vegeta, e ascolta. Ascolta la voce dell’anima. Lo sai cosa mi hai fatto? Tu mi hai giudicato ancora prima di conoscermi. E mi hai chiuso in una gabbia, legato. Mi hai tolto ogni diritto, non mi hai mai concesso l’onore di darti un consiglio. Li hai sempre chiesti a Lui, tu lo hai sempre preferito a me. Come se non esistessi, mi hai tagliato fuori dalla tua vita, ed io sono stato costretto ad osservare inerme tutto ciò che hai fatto. Tutte le puttanate che hai fatto. Io ero un essere innocente, ero puro e spensierato, finché.. oh, qual è stata la prima goccia? Neanche ricordo più, ricordare è uno dei compiti che hai assegnato solo a Lui. Tu credi di essere forte, non è così? Un uomo? Ahahah. Povero illuso. Fantoccio, questo sei. Burattino. Marionetta, Schiavo dei giochetti Suoi. Non hai mai pensato al fatto che ogni Santa volta in cui gli hai dato retta, tutto si ritorceva contro di te? Hai fatto finta di non vedere, quando il mostro nella tua scatola cranica gettava su di me lo sporco che creavi. Con quelle mani, non sei stato mai fermo. Quanta gente hai massacrato, Vostra Altezza? Quante vite hai spezzato, Sua maestà? Quante cose hai distrutto, Vegeta? Dimmi, come ti senti? Non provare ad addormentarti, perché stanotte è mia, e tu la passerai con me, a soffrire come ho sofferto io.

Ora sei mio. Lui ti ha portato fin qui, lui ti ha promesso l’Universo ai tuoi piedi, lui ti ha fatto credere di non aver bisogno di niente e di nessuno e tu, tu lo hai ascoltato ancora una volta, e lo sai che cosa mi hai fatto? Mi hai privato della cosa più bella che avevo, e te ne sei privato anche tu. Vegeta, com’è possibile che tu sia così stupido?

Bulma.

Bulma.

Bulma.

Non ti piace questo nome? A me piaceva tanto. Ti crea fastidio sentirlo rimbombare? Pazienza. Sai quale altro nome mi sarebbe certamente piaciuto, se solo lo avessi conosciuto? Quello di nostro figlio. Il figlio che tu e Lui avete rinnegato. Fuggire via, da dove ti è venuto? Codardo. Sei un vigliacco, altro che Principe. Tu sei un rifiuto galattico. Pensavi che da solo con lui te la saresti cavata?

Nznz. Illuso. Ahahah, illuso.

 Io l’amavo Vegeta. Quante persone in vita nostra ci hanno mai sorriso? Quante persone ci hanno trattato meglio di un Re? Chi in questo schifo di Universo ci ha mai ospitati permettendoci di vivere in una società civile, quando la nostra gente è morta? Lei ci amava, e tu lo sapevi e avevi paura, perché ti rendeva debole. Perché da quando c’era lei, tu mi ascoltavi. Non riuscivi a distinguere finzione e realtà, per la prima volta hai capito quanto triste e inutile fosse stata la tua vita fino a quel momento. Vedi queste stelle intorno a Noi? Lei adesso le osserva chiedendosi dove siamo, se stiamo bene, cosa stiamo facendo. Lo sai Lui che cosa sta facendo? Ora Lui sta vomitando tutti i sensi di colpa che ti sei procurato. È malato e debole.

La presunzione, l’orgoglio, la vendetta, l’odio, la cattiveria, la repressione, l’indulgenza, l’inadeguatezza, l’astio, la riluttanza, la strafottenza, l’inganno, la crudeltà, non sono solo i sudditi che ti sono rimasti, sono le cose che ti hanno mangiato vivo e ti hanno reso il mostro che ora sei, e te le ha regalate tutte Lui! Mi senti anche tu, Bestia immonda? Parlo con te. Pentiti, confessa, e marcisci nel fango che ti sei creato per casa! Guarda come hai ridotto questo Saiyan. È un sacco vuoto, un lago secco. Dimmi una cosa Vegeta, ora che Lui non può parlare, non può sentire. Ti eri mai sentito felice prima di lei? Felice, Non soddisfatto. Felice. Hai presente le sue carezze? Il suo profumo, la sua voce, i suoi baci? Erano quelli la felicità, e ti hanno fatto così schifo? Non mi sembravi disgustato quando l’hai messa incinta. Ti piaceva. A te piaceva stare con lei. Stava andando tutto così bene, sciocco mortale. Perché devi sempre buttarti nel baratro,  e non mi ascolti mai, neanche quanto ti servo su un piatto d’argento la strada della salvezza? Guardami Vegeta, tu mi hai consumato. Sono diventato nero, un pezzo di carbone a causa tua e della tua irresponsabilità. Lei mi ha toccato come tu non hai fatto mai, lei ha spezzato le mie catene, ha guarito i miei timori, mi ha restituito il calore che mi hai portato via, ed ora siamo di nuovo soli. Ma tu, come stai? Lo senti questo vuoto? È la tua condanna. Sei condannato a vagare in questa landa desolata come un naufrago, sei condannato alla pazzia, sei condannato a passare le tue giornate da solo. Perché io getto la spugna. Non cercherò più di aiutarti, non ti difenderò più. La vita da demone eremita ti va a genio? E allora vivila senza rimorsi, ma da adesso in poi hai una scelta da fare.

Attraversa lo sterno con una mano, strappami fuori dalla gabbia toracica e lanciami lontano, uccidimi, ucciditi, perché se sei intenzionato a preservare la tua misera esistenza, sappi che non ci sarà giorno, ora, minuto o secondo in cui io non mi ribellerò a Te, in cui io non busserò alla tua porta come un maledetto tarlo, in cui non gratterò le pareti del tuo cranio stridendo con le unghie e mordendo fino a che non tornerai indietro, fino a che non ti fionderai su quel pianeta, in quella casa. Tu mi hai fatto raggiungere il principale obiettivo per la quale sono stato creato, tu mi hai dato il permesso di avvicinarmi ad una persona facendomi arrivare ad impazzire di gelosia e scoppiare di desiderio, tu le hai permesso di drogarmi col suo amore, magico e colmo di ristoro, e quando abbiamo compiuto forse la prima ed ultima buona azione della nostra vita, immettendo in lei parte del nostro flusso vitale dando vita ad un essere perfetto i cui tratti riporteranno i nostri marchi.. scegli di separarci? CHE COSA CAZZO PIANGI ADESSO?!

Te lo giuro Vegeta, te lo giuro sul mio onore che vivrai per sempre tormentato, fino a quando non accetterai le mie condizioni. Io ti esaurirò, ti esaspererò, ti urlerò contro ogni tuo crimine e peccato, sputerò su di te tutto il veleno che mi avete  sempre iniettato fino a quando non desidererai non essere mai nato, plasmerò la tua mente e tutti i tuoi principi a modo mio, e quando avrò finito sarai così infelice e arido, psicologicamente a pezzi al punto da chiedermi perdono ma io non te lo concederò, no perché devi stare male, dovrai chiederti che nome e che aspetto abbia nostro figlio, dovrai sentirti un misero puntino insignificante nella vastità della galassia che ti ospita per pietà, dovrai immaginare la Nostra donna stretta tra le braccia di qualcuno che crescerà un Serraglio di sangue blu al posto tuo come un semplice e comune Terrestre, dovrai sentirti logorato e corroso al punto da tornare da lei e rendermi ciò che merito, una vita agevolata dalla dolce consapevolezza d’essere amato ed ascoltato da qualcuno che mi ami, che mi ami come tu non hai mai fatto. Potrei farlo, lo sai che oserei. Voglio essere ripagato di tutte le volte in cui ti ho tenuto in vita nonostante meritassi di sopprimere.

Quindi scegli Vegeta, torna a casa da solo, o ti ci trascinerò io, e non sarà tanto piacevole te lo posso assicurare. Ti piacciono le maniere forti? Ti mostrerò quanto un cuore affranto possa dolere un corpo d’acciaio più di quanto lo abbia scalfito la vita Vegeta, più di quanto tu creda possa fare. Perché rassegnati mio caro, io esisto. Esisto, e mi farò sentire. Per anni hai lottato contro centinaia di nemici senza affrontare il vero problema: te stesso. Adesso basta lottare a vuoto contro di loro, lotta contro di me. Volevi dimostrare qualcosa a te stesso? Vediamo quanto la vita ti ha reso forte ed invincibile, Io ti sfido, Principe. Ti va di giocare, Vegeta? 

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Salve a tutti!

Sono le quattro del mattino, e malgrado la mia attuale scarsa salute abbia portato il dottore a privarmi di tante cose nella mia dieta, mi sento come se avessi mangiato un elefante indiano con tutto il baldacchino. Tutto sullo stomaco e non sale, e non scende.  E sapete cosa mi fa pensare? Come sarebbero state le notti in bianco di Vegeta prima dell’arrivo dei Cyborg, nel periodo della sua assenza dalla Terra. Vegeta, mio personaggio preferito. Ho deciso che vi narrerò secondo le mie fantasie, i graduali cambiamenti della vita di quest’uomo nel dettaglio, quei momenti che anime e manga ci hanno disgraziatamente negato, solo che ho invertito l’ordine iniziale perché questo non è altro che il prequel della mia OS ‘Adesso che so chi sono davvero, vorrei svegliarmi e scordarmi chi ero (senza di te).’ Se a leggere queste righe c’è qualcuno che l’ha precedentemente recensita, lo ringrazio ancora una volta, siete stati tutti dolcissimi♡ Spero vi sia piaciuto questo monologo, io mi sono immedesimata molto. Che dire, spero anche che questa storia non vi abbia lasciato la stessa palla al duodeno che in questo momento ho io :’D, e che invece l’abbiate gradita.

Alla prossima!♡♡