Via dall'incubo
Basta! Mi sono rotta di vivere in mezzo a tanta violenza e minacce, sembra facile da dire, ma raccontarlo è più difficile che a dirsi. Che sbadata!! Mi chiamo Vera e ho 17 anni, vivo sotto il controllo di mia madre che mi sfrutta in un night-club in Russia, a Mosca. Di giorno sono una ragazza normale, mi sveglio, faccio velocemente colazione, e poi di corsa fuori per andare a scuola. Indossando la maschera della normalità, posso apparire la ragazza che vorrei veramente essere. Finita la scuola, ho giusto il tempo di fare un giro e mangiare qualcosa, poi si torna a casa e ricomincia la tortura. riprende tutto da dove si era interrotta la sera precedente. Mi trucco molto pesantemente, con i colori più forti che ho a disposizione, prendo il mio abito di scena,metto una maschera per coprire parzialmente il volto,di modo ché la gente non possa riconoscermi al di fuori di questo postaccio e via, si lavora.
Sono
la tipica ragazza russa, alta 1.75, bionda, occhi come due zaffiri e
fin troppo formosa; lo so, detto così sembro una vera e
propria bagassa, dato che lavoro come spogliarellista; vivendo con le
mance del fottutissimo locale, mia madre nemmeno si preoccupa di me,
basta che faccia il mio lavoro ed è fessa e contenta.
In questo momento mi trovo in camera mia, sto preparando le valigie per
andare in Germania dalla mia carissima amica Elena, più che
amica per me è come una sorella, una persona fantastica su
cui contare per davvero... La valigia è ormai pronte,le
ultime cose che prendo sono passaporto, portafoglio e cellulare; ora
sono pronta per partire.
In questo preciso momento mi chiama.
"Ohi biondaaaaa!! Pronta a partire?" mi dice con la sua solita
vitalità e simpatia.
"Certo tesoro...sto giusto sistemando le ultime cose, poi prendo la
metro e vado in aeroporto. Cambiando discorso...di che mi dovevi
parlare di così urgente?" replico sbadigliando.
"Oh, giusto! Allora: io mi faccio trovare all'uscita dell'aeroporto con
alcune persone di cui non ti posso dire proprio una bella cicca e te mi
troverai poggiata alla macchina. Riguardo il resto...vitto e alloggio
sono pagati e dormirai nella stanza degli ospiti
dell'appartamento… Ah,dimenticavo! T'ho trovato un lavoro
presso l'amico del mio ragazzo come barman, a te va bene?" e che dovevo
dire?! Perfetto!
"Perfetto! non sapevo avessi già organizzato tutto senza
nemmeno consultare la sottoscritta!"
"Suvvia! Comunque io vivo con il mio ragazzo e suo fratello...spero non
litighiate dal primo momento!" scoppia a ridere.
"Vai tranquilla, lo sai che non litigo con nessuno e non faccio a botte
col primo che mi urla dietro 'oh bona'!" ma davvero?? L'ho fatto
eccome, alla ragazza della mia amica che continuava a 'molestarmi'
contro la mia volontà :P
"Sese, come se non ti conoscessi,vero?” ride
“Comunque non preoccuparti, nessuno è a conoscenza
di come era la tua vita in Russia. Non ho voluto dire niente
perché vorrei che incominciassi una nuova vita qui in
Germania"
“Aaaaaahh!! Graziegraziegrazieee!!” dico molto felice.
"E
di che?? Ohi, ora vado a dormire un po’, mandami un messaggio
quando stai partendo da Mosca, ok? Così riesco a regolarmi e
a essere lì ad aspettarti fuori dall’aeroporto
quando sarai arrivata, capito?"
"Mmmmh… messaggio ricevuto! Ciao Ele!" chiudo la chiamata
col sorriso stampato sulle labbra.
Bene-bene-bene!! La fortuna gira dalla mia parte... spero di non
litigare davvero col primo che mi capita davanti, altrimenti povera me!
Mi avvicino alla finestra della camera e osservo il mondo esterno. Senza pensarci due volte, prendo la valigia e facendo meno rumore possibile, la calo fuori dalla finestra e poi, con la borsa sulla spalla, attraverso il varco e salto giù. Per fortuna non abito al 59° piano di un albergo superlussuoso, così attuo la mia fuga senza essere scoperta. Con la tracolla su una spalla e il trolley nella mano, mi incammino verso la fermata della metro, al ritmo di 'monsoon'. Se penso che quando incontrerò per la prima volta quei magnifici ragazzi sarò vecchia e decrepita… So benissimo che non li incontrerò mai, ma che li vedrò solo raffigurati nei poster e nei loro prossimi CD.
Fortunatamente la metro è quasi vuota e posso, o almeno ci provo, passare inosservata; non mi sembra vero di poter uscire dall'incubo subito per più di 6 anni, sento che posso rinascere ed essere una persona migliore, senza costrizioni e fare tutto ciò che sento di fare, provare nuove emozioni, magari anche il vero amore, chi può dirlo?? Nessuno infatti!
Arrivata
all’aeroporto, seguo le indicazioni e trovo l’aereo
che mi lascerà tutto alle spalle. Prendo posto vicino al
finestrino, la neve comincia a cadere qua. Un fiocco si posa sul vetro
e poi scivola via sciogliendosi, come io lascerò alle mie
spalle tutte le brutte esperienze trascorse qui.
Dopo 5 ore di aereo, mi trovo in Germania, precisamente ad Amburgo,
all'aeroporto. Fortunatamente conosco parecchie lingue e credo che
siano più che sufficienti conoscerle per poter viaggiare;
l'accento non è molto corretto, ovviamente, ma non sono
'miss lingua straniera perfetta'.
L'aeroporto è davvero molto grande e ho paura di perdermi.
Prendo i bagagli e, senguando le indicazioni, cerco l'uscita,
trovandola quasi subito e andando nel parcheggio, dove c'è
una strepitosa Cadillac nera lucente. uVi è appoggiata una
ragazza castana e bassotta che, appena mi nota, mi corre incontro a
braccia aperte e con gli occhi lucidi.
"Veeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!" mi salta praticamente addosso urlando e
piangendo, io l'abbraccio forte e inizio a piangere come una deliziosa
fontanella
"Eleeeeeeeee!!!!!!!!! Zio boia come stai?!" replico ad alta voce, senza
tener conto che un ragazzo alto e moro, con degli occhiali scuri, mi
guardava come incantato.
"Magnificamente!! E ho una sorpresa!! Te piuttosto? Hai chiuso con
quella storia?”
"Aaahhhhh io sto benissimo ora, ho chiuso con tutto e tutti, e stavolta
niente botte e torture varie" dico con un velo di tristezza, poi
continuo "Di che sorpresa parlavi?!" sono curiosissima!!!... Dai dolce
Ele, sputa il rospo!
"Ecco...volevo fartelo sapere a quattr'occhi; le persone di cui ti
parlavo al telefono, sono loro. Avanti ragazzi" improvvisamente il moro
di cui dicevo prima ha finalmente un volto, molto familiare…
fin troppo familiare! Non posso crederci, è proprio lui!!
Poi arrivano un rastaro, un capellone e uno col viso da tipico bravo
ragazzo. Si tolgono gli occhiali sorridendo e...sono loro...i tokio
hotel.
Per poco non mi viene un vero e proprio mancamento, inizio di nuovo a
piangere.
"Ti piace la sorpresa eeh tesò?? Lo sapevo che avevo
azzeccato tutto" risponde fiera, sorreggendomi per non cadere culo a
terra
"Pare le sia piaciuta davvero" dice Tom ad Ele, abbracciandola
teneramente e poi baciandola.
"Penso proprio di si. Dai, aiutiamola a caricare le valigie" replica
Dopo circa un'oretta buona,passata a presentarci, siamo nella via per
andare all'appartamento, che sarà la mia nuova casa. Non
faccio molto caso alle fissazioni di Bill che ha su di me,
né tantomeno quelle del castano e del biondo, ovvero Georg e
Gustav.
"Credi che sarà disponibile?" dice Georg a Gustav.
"Mmmmh possibile… Non dirmi che ti piace già!"
replica quest'ultimo.
"Secondo te?! Guardala! E' perfetta, e pare piaccia pure a Bill.
Guardalo, la sta mangiando con lo sguardo!" Georg sorride facendo una
smorfia, era logico che avessi già qualche maschio pronto a
corrermi dietro.
"Bene! Siamo arrivati!!" dice Tom, spegnendo la macchina e avviandosi a
spalancare la porta in segno di benvenuto.