Film > Kingsman: The Secret Service
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Autore: marie52    14/10/2017    0 recensioni
Anche questa storia è tratta dal nuovo film Kingsman Il Cerchio d'Oro, ed è la descrizione di una scena, molto toccante e forse, una delle più belle del film, visto da un'altro punto di vista.
Dal testo:
E, allora perché lo abbracciava? Perché non gli urlava contro e lo sgridava per quel gesto sconsiderato?
Spero di avervi incuriosito.
Un bacio
marie52
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gary 'Eggsy' Unwin, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Attenzione: anche questa storia è tratta dal nuovo film Kingsman: il Cerchio d’oro e perciò, consiglio di leggere questa storia solo, dopo aver visto il film oppure questa scena.
Per tutti gli altri, vi auguro una buona lettura.
marie52

Eggsy

Se qualcuno avesse detto a Harry, l’uomo, nato da quel che sapeva, senza un’ occhio, di sicuro avrebbe riso, perché l’idea era ridicola e assurda.
Anche se non ricordava niente della sua vita, precedente al suo risveglio in quella specie di strano ospedale, di sicuro si sarebbe ricordato di missioni o di come sparare.
Sapeva di chiamarsi Harry e, dal suo accento, aveva capito che era inglese fino al midollo.
Sapeva inoltre di avere una passione, forse, una vera e propria ossessione per le farfalle, dato che nella sua stanza, le disegnava fin nel minimo dettaglio ma oltre a questo, la sua mente era vuota.
Perciò quando quel giovane,vestito come un avvocato, era entrato nella sua stanza con quel sorriso sulle labbra e gli occhi lucidi, si era dispiaciuto quasi di dovergli spiegare che non era l’Harry Hart che conosceva.
Che si era sbagliato e che lo aveva scambiato per qualcun altro.
Infondo, pensò l’uomo mentre si rigirava nel suo letto, quanti omonimi potevano essere nati nel mondo?
Ma, non sapeva quanto si sbagliava fino a quando proprio quel ragazzo, vestito con una semplice tuta si era presentato nuovamente nella sua stanza, con in mano un cucciolo.
Glielo aveva dato dicendo che era un regalo e, lui aveva sorriso mentre guardava quel cucciolo, che stranamente gli ricordava qualcosa, ma non sapeva bene cosa fosse.
Poi aveva visto la pistola e, in un attimo, il suo cuore aveva tremato, mentre quel ragazzo minacciava di sparare a quel cucciolo.
 Ma come poteva fare, quel pazzo, così lo aveva definito, del male a una creatura del genere?
Ad un cucciolo tenero ed innocente?

- Ma tu hai sparato ad un cucciolo Harry- gli disse puntandogli ancora la pistola, rigido, con un espressione fredda e senza cuore- te lo ricordi?
Accadde in un attimo, tanto che si chiese se fosse solamente la sua mente a giocargli quei brutti scherzi o se, quelle farfalle, fossero realmente nella sua stanza ma quel che basta per far ricordare all’agente Kingsman tutta la sua vita.
Si ricordò di Mr.Pinckle, il suo fedele cane, che aveva sparato con una pistola a salve e che era morto, molto anziano.
Si ricordò di quella missione, dove un giovanotto che lui stesso aveva voluto che fosse addestrato da Merlino, il suo più fedele amico, per diventare un Kingsman, era morto per lui.
Salvandogli la vita.
E poi, alzando lo sguardo lo vide.
Eggsy, il figlio del suo errore era lì, davanti a lui, con un espressione sollevata sul volto.
Lui, che non sapeva che suo padre era morto a causa sua.
Lui, che come il padre aveva voluto seguirlo in quella sua pazza crociata.

Che non lo odiava nonostante, fosse certo, avesse sofferto tantissimo per la sua “morte”.
Si sarebbe aspettato di tutto, ma mai, lui che si avvicinava e che lo abbracciava, con una dolcezza tale, che il cuore dell’agente sussultò in risposta.
Avrebbe dovuto odiarlo, per tutto ciò che aveva fatto.
La sua vita era diventata un inferno a causa sua, perché suo padre era morto lasciando la sua famiglia e, il piccolo Eggsy compreso, nelle grinfie di un uomo senza scrupoli.
Era causa sua se aveva avuto problemi con la legge.
Sua, se non era diventato da subito, un uomo rispettabile e gentile.
E, allora perché lo abbracciava?
Perché non gli urlava contro e lo sgridava per quel suo gesto sconsiderato?

Infondo, sapeva quanto Eggsy teneva a lui come se fosse suo padre e quindi, avrebbe avuto senso se gli avesse urlato contro, o minacciato di morte.
Eppure, Eggsy, quel figlio che oramai considerava come suo, non lo aveva fatto.
Continuava ad abbracciarlo, in silenzio tentando di trovare una rassicurazione in esso e, la promessa che non avrebbe più finto la sua morte ne si sarebbe fatto ammazzare.
Ma, era un Kingsman e anche se avesse voluto continuare la sua vita come un qualsiasi padre amorevole nei confronti di suo figlio, sapeva molto bene che mai, avrebbe potuto farlo.
Infondo, era pur sempre Galahad.
Perciò sospirò leggermente prima di pronunciare il suo nome, a fatica, rotto da delle lacrime che non cadevano oramai da tempo.
- Eggsy-
  
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