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Autore: sangueoro    15/10/2017    3 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Caroline stava scendendo le scale con le sue amiche, era serena e aveva una nuova luce negli occhi mentre si avvicinava sorridente a Klaus. Lui aveva smesso di parlare appena l’aveva vista e non aveva smesso di fissarla.

«Hai voglia di fare quattro passi?» chiese la ragazza.

«Certamente, Love» rispose l’Ibrido alzandosi e cingendole la vita.

Klaus spostò lo sguardo su Bonnie ed Elena che erano rimaste in silenzio a guardare la scena.

Le due donne per un po' sostennero lo sguardo dell’Originale restando serie, poi dopo essersi guardate di sottecchi, sorrisero entrambe.

«Buona passeggiata» disse Bonnie continuando a sorridere.

«E buona notte, presumo che non dobbiamo aspettarvi svegli» aggiunse Elena. 

«No, non occorre» replicò Klaus con una espressione più distesa, con un sospiro annuì in direzione delle due donne «Ci vediamo domani mattina» esclamò stringendo di più Caroline a sé e cominciando ad incamminarsi verso la porta d’ingresso.

Quando furono usciti, l’Ibrido si chinò verso la ragazza e le mormorò «Mi sento come se avessi appena avuto il consenso della tua famiglia a frequentarti!»

Caroline si strinse di più a lui, scoppiando a ridere «Premesso che non ne avevi bisogno… ma credo che sia quello che è appena successo! Ora» continuò «dobbiamo solo pensare a come dirlo alle più piccole»

«Io non mi preoccuperei» replicò Klaus «le tue figlie mi amano! Sono il loro Sire! E Hope ti adora»

«E’ come se fossero figlie di divorziati» sospirò Care «e anche se non lo vorranno ammettere, in cuor loro, sperano sempre in una famiglia normale con mamma e papà che stanno insieme… anche io ero figlia di divorziati» aggiunse con una piccola smorfia.

L’uomo la guardò scoppiando a ridere «Tre streghette che sono figlie di due ibridi, una vampira e un cacciatore di vampiri credo che abbiano un concetto po' diverso di “normalità” rispetto ad una ragazzina di provincia che da grande voleva diventare "Capo della commissione decoro" e "Presidente della lotteria annuale della polizia” così da poter ridefinire l’eccellenza!» proclamò tutto compito andando a memoria, prendendola in giro.

Caroline sgranò gli occhi, si mosse velocemente per prenderlo per il collo ma l’Ibrido aveva previsto la sua mossa e l’aveva schivata partendo a razzo in direzione del bosco. La ragazza si lanciò al suo inseguimento ma subito perse il contatto visivo, si fermò sconsolata poco dopo l’inizio della boscaglia. Scoppiò a ridere prima che venisse travolta e buttata a terra.

«Io ed Hayley non siamo mai stati una coppia» le disse Klaus serio, restando a cavalcioni sopra di lei «E Hope lo sa benissimo, anche perché sua madre e suo zio non hanno mai nascosto cosa c’è tra loro. Da quel che so neanche tu e Alaric siete mai stati…»

«Stavamo per sposarci» lo interruppe la vampira.

«Cosa?» ringhiò l’Ibrido stupito.

«La ragazza un po' bigotta che è rimasta in me credeva che fosse la soluzione migliore per far crescere serene le nostre bambine, ma tra me ed Alaric non è mai successo niente… mai… forse Ric avrebbe voluto, qualcosa di più ma io lo facevo solo per essere una vera famiglia»

«E poi che è successo?» chiese Klaus più conciliante.

«E’ tornato Stefan, quello vero» aggiunse Care con una smorfia, per alleggerire l’atmosfera «dalla sua fuga da Rayna Cruz»

«E hai sposato lui…»

Caroline annuì.

«Quando è venuto a New Orleans gli ho chiesto se ti amasse» le confidò l’Ibrido «Stefan mi ha risposto che ti amava e che sapeva che ti avevo amato anche io… quindi mi ha promesso che si sarebbe preso cura di te»

Caroline gli allacciò le braccia intorno al collo e lo attirò a sé per baciarlo.

L’uomo rispose al bacio, l’urgenza di andare oltre ebbe la meglio sulla ragione. Con una mano iniziò ad accarezzarle la curva del seno fino ai bottoni della camicetta, cominciando a slacciarli lentamente, le sue dita le sfiorano i capezzoli sopra il pizzo del reggiseno…

«Ma non ce l’avete una camera?» 

Caroline nascose il volto contro il petto dell’Ibrido.

«La mia parte licantropa trova molta soddisfazione nell’accoppiamento tra la natura» rispose sfacciatamente Klaus, mettendosi seduto e trascinandosi dietro Care.

Cristina lo guardò con disapprovazione mentre sua sorella Donna sogghignava divertita.

«Presumiamo di dovervi fare le nostre congratulazioni» considerò Cristina con un sospiro «ce ne avete messo di tempo! Per fortuna che sono una vampira! Sennò sarei morta di vecchiaia prima di vedervi finalmente insieme… anche se non così… insieme» gesticolò nella loro direzione «Di questa visione avrei volentieri fatto a meno!»

Caroline, che continuava a tenere la sua faccia premuta contro il petto di Klaus, non poté fare a meno di ridere.

«Beh, se proprio ci tieni a farci i tuoi auguri nella maniera più appropriata» replicò l’Ibrido «potresti voltarti cosicché io e la mia dama possiamo ricomporci»

L’anziana vampira si girò, imitata dalla sorella.

Klaus diede a Caroline un ultimo bacio a fior di labbra, poi si alzò e tendendole una mano la aiutò a sollevarsi da terra.

«Cose dell’altro mondo» sbuffò Cristina.

«Manca solo che aggiungi che ai tuoi tempi queste cose non accadevano!» polemizzò l’Originale ridendo «Ma io ai tuoi tempi ci ho vissuto!» continuò l’Ibrido sistemandosi i pantaloni «E ti posso assicurare che succedevano eccome… magari la sveltita nei boschi era un po' più complessa da attuare» mentre parlava Klaus aiutava Caroline ad abbottonarsi la camicetta «considerati gli strati di stoffa che vi mettevate addosso, ma nulla che con un po' di buona volontà e un po' di estro non si potesse superare» concluse dando una sistemata ai capelli di Care sorridendole.

«Siamo presentabili!» esclamò un attimo dopo.

Donna si girò per prima, si avvicinò all’Ibrido e gli diede un bacio sulla guancia, poi andò da Caroline e l’abbracciò «Brava ragazza! Così si fa» le mormorò.

Klaus guardava Cristina con un sopracciglio alzato e il suo sorrisetto ironico «Allora? Me le fai o no queste congratulazioni?»

«Che faccia da schiaffi che hai!» sbottò la vigilante abbracciandolo «“Vincit qui patitur“ vince chi resiste, la persistenza e la costanza premiano gli audaci» gli disse l’anziana vampira stringendolo ancora più forte « e in vita mia non ho mai incontrato un folle insolente come te! Neanche coraggioso e temerario quanto te» poi abbassando la voce mormorò «e Dio solo sa quanto meriti di essere felice finalmente»

L’Originale rimase come pietrificato tra le braccia della donna, sentendo queste sue parole, poi stringendola la ringraziò in un sussurro, rimasero qualche attimo così poi si guardarono sorridendosi leggermente imbarazzati. 

«Trattala bene, sappi che io vedo tutto e so tutto!» tornò a parlare con il suo solito piglio Cristina, poi girandosi verso Care aggiunse «Tienitelo stretto, gioia. Non ci sono altri uomini così a questo mondo!»

Caroline annuì sorridente.

«E ora mi fate il santo piacere di andarvene a finire quello che avete cominciato… nella vostra casetta tra i rami»

Klaus e Care la guardarono a bocca aperta.

«Io vedo tutto e so tutto» ripeté l’anziana vampira allontanandosi sotto braccio alla sorella.

 

«Andiamo a fare quattro passi anche noi?» chiese Oliver.

«Certamente, Love» rispose Becca facendo il verso al fratello, che era uscito con Care una mezzoretta prima.

Oliver sorrise facendole strada, poi dando la buonanotte a tutti uscirono dal salone.

«I nostri sono veramente poco più di quattro passi » commentò Oliver «non dobbiamo andare fino al bosco noi»

Rebekah lo guardò perplessa, facendo finta di non capire.

«Ma finiscila!» sbottò a ridere Oliver «Mi vuoi dare ad intendere che Caroline non vi ha raccontato TUTTO? Sei una pessima attrice… Love»

Becca abbassò il capo.

Oliver scuoteva la testa continuano a fissarla, fino a che la vampira non incrociò il suo sguardo e scoppiò a ridere anche lei.

«Una casa sugli alberi… non riesco a crederci! Ci deve essere un’aria magica a Mystic Falls, succedono cose incredibili qui! Mio fratello che si comporta come un normale uomo innamorato! Fa cose romantiche, scrive messaggini, USA LE FACCINE!» Rebekah gesticolava per dare enfasi alle sue parole.

«Non credo che Mystic Falls centri qualcosa, è Caroline che compie la magia ogni volta che tuo fratello si trova nei suoi paraggi. L’ho notato la prima mattina che erano ad Atlanta, quando mi ha risposto al telefono era scontroso e brusco! Tant’è vero che neanche mi ha salutato chiedendomi subito cosa volessi, poi gli deve essere passata davanti Caroline… presumo in abbigliamento discinto…»

«Probabile» lo interruppe Rebekah con una risatina «se stiamo parlando dello stesso momento… ovvero quando Caroline ha rifiutato la nostra videochiamata su Skype»

I due annuirono lanciandosi uno sguardo complice.

«Quando parla di lei, quando pensa a lei, cambia completamente. Dovevi vedere il suo viso mentre la stava dipingendo sulla parete. Tra l’altro» aggiunse l’umano cambiando tono di voce «quell’affresco è un capolavoro! Dovrebbe stare in un museo! Caroline è bellissima, ha i capelli più lunghi, acconciati con un intreccio complicato. Tuo fratello mi ha detto che era così che vi pettinavate voi donne prima che diventaste dei vampiri»

Rebekah chiuse gli occhi, toccata da questa rivelazione «Presumo» commentò in un sussurro «che il suo desiderio più grande sia quello di vivere una normale e perfetta vita con la donna che ama. Una famiglia, dei figli, innamorarsi, crescere ed invecchiare insieme… è il sogno di ogni vampiro» 

Oliver prese la donna tra le sue braccia «Io lo avevo interpretato diversamente, ovvero che Caroline facesse uscire il suo lato umano» replicò con una voce un po' titubante e intenerita «ma presumo che tu abbia ragione» sussurrò dandole un bacio in fronte.

«Hai ragione anche tu» replicò Becca «Nik era un ragazzo dolce e premuroso… si è indurito nel corso dei secoli per tutto quello che ha dovuto affrontare e subire. Negli ultimi mesi in qualche momento rivedo il mio fratellone gentile e affettuoso, che mi difendeva e mi consolava, come lo era anche nei primi tempi che era un vampiro. Non ce l’avrei mai fatta senza di lui ad accettare la nostra nuova natura… come dicevo non è sempre stato feroce ed implacabile, diventare un vampiro non ti cambia, ma al contrario amplifica quello che già sei e quello che provi»

«Mi stai dicendo che se io un giorno dovessi diventare un vampiro, ti amerei di più di quanto ti amo ora?» chiese Oliver guardandola negli occhi.

Becca rimase a fissarlo a bocca aperta.

«No, perché già così quello che provo per te… mi fa diventare pazzo» aggiunse l’umano chinandosi a baciarla.

Rebekah rimase immobile come imbambolata, poi alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi e… sfrecciò via, lasciando Oliver sconcertato e solo davanti la porta della dependance.


«CAROLINE…» urlò Rebekah irrompendo nella casetta.

«Che ci fai qui?» chiese l’amica cercando di coprirsi alla bell’e meglio con il lenzuolo «Come l’hai trovata?»

«Ogni volta che passeggiavamo nel bosco finivamo sempre ad aggirarci qui intorno! Non ci voleva un genio!» spiegò piccata allargando le braccia.

Klaus si mise a ridere, poi cercando di risultare minaccioso «Sister! Ho costruito questo posto per stare SOLI! Vattene!»

«Devo parlare con lei!» replicò Becca guardando Caroline «A quanto pare oggi è la serata delle chiacchiere a cuore aperto, io ho ascoltato te ed ora tu ascolti ME!» spiegò agitata «Quindi tu SPARISCI!» sbraitò rivolta al fratello.

Klaus stava per replicare quando la sorella gli punto un dito contro «ORA!»

L’Ibrido guardò Caroline, quando la ragazza gli fece un piccolo cenno di assenso, sbuffò e cominciò a guardarsi intorno.

«Non farla tanto lunga! Ti ho visto nudo migliaia di volte!» si spazientì Rebekah.

«Non c’è mai una bara e un pugnale quando ti serve» commentò Klaus uscendo dal letto alla ricerca dei suoi vestiti.

Caroline guardava la scena e rideva divertita.

«Visto che ci sei» balbettò Becca «potresti andare a vedere come sta il tuo amico?»

Klaus che si stava infilando i pantaloni, si bloccò guardandola «Che gli hai fatto? Lo hai…?»

«MA NO!» rispose la sorella «Come sta di morale! Diciamo che me ne sono andata senza salutare»

«Vuoi nient’altro?» domandò l’Ibrido tirandosi su la lampo dei pantaloni.

«No, sparisci» mormorò la sorella sedendosi sul materasso dando le spalle a Caroline che si stava rivestendo.

Klaus si mise la maglia e si avvicinò a Care per darle un bacio «A dopo Love, a quanto pare mi tocca andare a confortare un uomo dal cuore infranto… io che di norma li strappo i cuori!» commentò lanciando un’occhiataccia alla sorella.

Caroline aspettò che l’Ibrido uscisse, poi si mise seduta accanto all’amica.

«Ha detto che mi ama» disse Rebekah guardandola.

 

Klaus entrò nella dependance senza bussare.

Oliver, che era seduto sul divano con un bicchiere in mano, alzò lo sguardo «A quanto pare volevate davvero fare solo quattro passi» commentò tornando a guardare il liquido ambrato.

«No direi di no» rispose l’Ibrido «le intenzioni erano altre prima che quella isterica di mia sorella arrivasse a cacciarmi dal letto»

Oliver sospirò mettendosi una mano tra i capelli.

Klaus si mise seduto accanto a lui sul divano.

Dopo un paio di minuti di silenzio l’Ibrido cominciò a parlare «Devi dimmi quello che è successo, non ho tempo da perdere! Devo tornare a prendere a calci Rebekah e buttarla giù dall’albero»

«Le ho solo detto che la amo» confessò Oliver con un’alzata di spalle «e poi lei è sparita in un baleno» continuò allargando le braccia.

Klaus si girò a guardarlo, poi scosse la testa «Ma dove sono finite quelle ragazze che quando un uomo le diceva di amarle, arrossivano e rispondevano educatamente “Anche io, mio signore“?

«Dannazione!» imprecò poi stizzito «Ne avranno per delle ore!»

«Ti ci metti anche tu?» replicò Oliver «Non è una cosa che si dice a cuor leggero… lo comprendo, anzi lo so perfettamente! Visto che è la prima volta che lo dico! Ma…»

«No» lo interruppe Klaus «non comprendi, non sai nulla! Hai detto a Rebekah che la ami e a noi Mikaelson non capita tutti i giorni! Non posso parlare per Becks, ma io ieri sera me lo sono sentito dire, forse per la seconda volta, in oltre mille anni, ma mai in quella maniera così diretta» ammise con lo sguardo basso, non riuscendo a guardarlo negli occhi.

Oliver non sapeva cosa dire «Beh, con le dovute proporzioni… in ogni caso, un paio di volte più di me» replicò poi dandogli una pacca sulla spalla.

Klaus sorrise scuotendo il capo, imitato da Oliver «Queste donne ci faranno diventare matti!»

 

«E… » la incoraggiò Caroline.

Rebekah rimaneva in silenzio con la testa tra le mani.

«Oliver ti ha detto che ti ama e tu sei venuta qui?» cercò di capire Care. Visto che la sua amica continuava a non rispondere, lo prese per un sì «Permettimi di dirtelo tesoro, ma voi Mikaelson avete uno strano modo di reagire quando vi si dice che vi si ama. Ieri sera quando l’ho detto a tuo fratello, per un attimo ho temuto che mi volesse sbranare »

I capelli di Rebekah si mossero, segno evidente che aveva riso.

«Non abbiamo molta esperienza in queste cose» disse senza muoversi «Prima di questa sera, non me lo aveva mai detto nessuno»

Care la costrinse a sollevare la testa ed a guardarla, spostandole i capelli da davanti gli occhi «E’ per questo che hai reagito così?» le chiese.

«No» scosse il capo Becca.

 

«Dici che è solo per questo che ha reagito così? Non perché non ricambia i miei sentimenti?» chiese Oliver guardando davanti a sé.

«In effetti è un po' strano» rispose Klaus «Come siete arrivati in argomento?» chiese a sua volta.

L’umano sospirò «Sinceramente stavamo parlando di te e di Caroline» rivelò.

«Beh, sono compiaciuto del fatto che ti ispiriamo per cotanta sconvolgente dichiarazione» commentò ironico l’Ibrido.

«Dovresti esserlo ancora di più allora, perché stavamo parlando proprio di te» chiarì Oliver.

«Ora sono curioso, non riesco a capire il nesso» fece titubante l’Originale.

«Rebekah» iniziò a raccontare Oliver «mi stava dicendo che ultimamente le sembra di aver ritrovato suo fratello, quel fratello gentile e premuroso che aveva mille anni fa. Mi stava spiegando che erano state le tue “vicissitudini“ a cambiarti, a renderti più duro e temibile» 

L’uomo parlava cautamente, cercando di capire le reazioni dell’Ibrido, che rimaneva impassibile ad ascoltare, quando quest’ultimo si rese conto che Oliver si era fermato gli disse «E quindi? Vai avanti»

Oliver annuì «Anche quando siete diventati vampiri, continuavi ad essere affettuoso e disponibile con lei. Mi ha detto che è stato grazie a te che è riuscita ad affrontare la vostra nuova condizione, mi stava spiegando che quando diventi un vampiro non diventi un’altra persona ma si amplifica solo quello che già sei e quello che senti. A quel questo punto, non lo so come mi è venuto, le ho detto “E quindi se io un giorno dovessi diventare un vampiro, ti amerei di più di quanto ti amo ora?“ mi è uscito così… di getto!» si giustificò Oliver

Klaus si prese la testa tra le mani «Non uscirà mai da quella casetta» sospirò sconsolato.

 

«E allora perché questa reazione? Non ricambi i suoi sentimenti?» chiese Caroline stupita «Mi era sembrato che ne fossi innamorata»

«Ma certo che lo amo!»

Caroline scuoteva la testa confusa «Perdonami tesoro, ma non riesco a capire»

«Se io un giorno dovessi diventare un vampiro ti amerei di più di quanto ti amo ora?» Rebekah si girò verso Care «Così ha detto, queste esatte parole. Il “ti amo“ l’ho a malapena sentito, il mio cervello si è fermato al “dovessi diventare un vampiro“»

Care annuì «Si, ora è chiaro»

 

«Nick, non ti seguo» affermò Oliver.

«Mi spiace Mate, il punto è proprio che non posso spiegartelo» replicò l’Ibrido.

L’umano si fermò a riflettere «E se me lo spieghi e poi me lo fai dimenticare?» chiese.

«A che servirebbe?» domandò Klaus.

«A me serve! In questo momento! Vorrei capire… anche solo per qualche minuto! Sto diventando pazzo a cercare di comprendere l’atteggiamento di tua sorella! Tu invece vieni qui, ti racconto sommariamente cosa è successo e sembra che tu abbia tutte le risposte!» spiegò innervosito.

Klaus lo guardava in silenzio.

«Di qualcosa!» sbraitò l’umano.

«Non posso, Mate»

«Vuoi proteggere tua sorella, lo capisco, ma io la amo! Non le farei mai del male!» 

«Lo so »

«Ok» esclamò Oliver togliendosi il bracciale e prendendo una bustina di verbena che teneva nella tasca della camicia, le mostrò all’Ibrido e le gettò lontano «Me lo spieghi e poi mi soggioghi, per favore!»

«Non sto proteggendo Becks, sto proteggendo te» disse Klaus «Quindi ti chiedo, siamo amici? Perché sai, una volta una persona a me molto cara, mi ha detto “Amicizia? Primo step: fiducia!" Oliver se hai dell’altra verbena addosso, ti consiglio di togliertela perché è importante che tu non abbia memoria di questa nostra conversazione e non per il bene di Rebekah, ma per il tuo o se preferisci, per la vostra relazione»

Oliver chiuse gli occhi con un sospiro, poi prese un’altra bustina di verbena dalla tasca dei pantaloni.

Klaus sorrise «Tranquillo, avrei fatto la stessa identica cosa al posto tuo.»

 

«Ovviamente ci penso dal primo momento che ho capito di amarlo, ma da quando Marcel mi ha detto che è solo questione di tempo, che è disposto ad aspettarmi visto che Oliver invecchierà e morirà e io tornerò da lui… è diventata un ossessione! La notte lo guardo mentre dorme e immagino di dargli il mio sangue e poi ucciderlo nel sonno così che non soffra» Rebekah si prese il viso tra le mani «Sono una persona orribile!» esclamò «Non ridere!» ringhiò offesa vedendo l’espressione di Caroline.

«Non rido di te, rido di noi!» spiegò Care abbassandosi al suo livello ed alzandogli il mento per guardarla negli occhi «Sorrido al pensiero di come reagirebbe una persona comune ad una confessione del genere, mentre a me sembra una delle cose più tenere e romantiche che abbia mai sentito in vita mia»

«Sono dovuta scappare via Care, perché il mio primo istinto è stato quello di dirgli “Ti prego trasformati, così staremo insieme per sempre!“ ma non posso, non posso chiederglielo e lui non aveva mai accennato ad una cosa del genere prima d’ora. Non ha neanche mai voluto il mio sangue per far rimarginare i segni dei morsi, preferisce abbottonarsi la camicia fino all’ultimo bottone»

 

«Io amo una vampira che non invecchierà e non si ammalerà ma che al contrario di me può essere uccisa e la sola idea di perderla mi rende pazzo.

Non riesco neanche ad immaginare cosa prova Rebekah che è innamorata di un essere umano che vive in mezzo a noi, quindi esposto a mille pericoli. Quella che per te era semplice curiosità o un espediente per fare la tua dichiarazione, è la cosa che Becks vorrebbe da quando ha cominciato a provare dei sentimenti per te. Vorrebbe che tu fossi un vampiro, così da avere qualche possibilità di non dover passare l’eternità senza averti al suo fianco, allo stato attuale invece è inevitabile» spiegò Klaus con voce calma.

«Non è fuggita perché le ho detto di amarla» realizzò Oliver.

«No» rispose l’Ibrido «quello lo sapevamo un po' tutti, presumo anche lei. Se ti fossi limitato ad una canonica dichiarazione d’amore, ora sia io che te ci staremmo divertendo molto di più!»

«Io ho pensato di trasformarmi» confessò Oliver dopo qualche secondo di silenzio.

«Mi pare ovvio, sei un uomo intelligente, mi sorprenderei se non avessi vagliato anche questa soluzione» commentò il vampiro.

«Ma…»

«Fermo» lo interruppe Klaus «Quel “ma“ è il motivo della fuga di Becks e il perché io dopo ti devo soggiogare»

«Non sarebbe solo per Becca» continuò a parlare l’umano pensieroso «ma anche per Felicity. Potrei stare insieme a tutte e due, potrei vedere crescere mia sorella, starle accanto nella sua vita, continuare a guidarla e a proteggerla»

«Per quanto nobile, sarebbe per il motivo sbagliato» considerò l’Ibrido «Oliver, non è semplice essere un vampiro, controllare la sete di sangue, gestire la nostra forza e le nostre abilità,convivere con le nostre emozioni. La rabbia diventa furia, la tristezza disperazione, è tutto più intenso, è una decisione che sconvolgerebbe la tua vita, decidere di essere trasformato, devi assicurati di farlo per la persona giusta, ovvero per te stesso. In caso contrario sarebbe amplificato anche il risentimento per colei che ti ha spinto a farlo ed è quello che avrebbe fatto Becks, se fosse rimasta ti avrebbe supplicato di trasformarti ed è consapevole che non può farlo»

Oliver annuì.

«Mi spiace Mate, ma devo farti dimenticare tutto ed è un vero peccato! Perché mi era venuto un discorso molto ispirato!» aggiunse ironico prima di guardare l’umano negli occhi.

 

«Ha detto così perché forse ci sta pensando» rifletté Caroline «le due donne più importanti della sua vita sono delle vampire, magari inconsciamente ha capito che trasformarsi è una soluzione per restare accanto ad entrambe»

Rebekah annuì «Lo spero. Lo so che è una cosa orribile da dire, ma non voglio perderlo! Se me lo dovesse chiedere in maniera diretta, lo trasformerei seduta stante! Senza dargli il tempo di cambiare idea!»

«No, non farlo!» replicò Care «Se vuoi lo faccio io o ancora meglio tuo fratello, ma non trasformarlo tu!»

«Beh sarebbe romantico»

«Fidati, non vuoi passare tutta la vita a chiederti se è amore o asservimento, chiedi a Damon ed Elena! A quanto pare è molto facile che succeda se ci sono di mezzo dei forti sentimenti tra l’umano e il vampiro che lo trasforma. Meglio non correre rischi!» spiegò Caroline.

«Lo avevo dimenticato! Hai perfettamente ragione»

«Il mio amore ha sempre ragione!» esclamò Klaus entrando «E comunque visto che non si deve trasformare nessuno, direi che è una questione che non devi affrontare nell’immediato, per stanotte te ne puoi tornare a dormire nel tuo letto, accanto all’uomo che pensa che avete passato una piacevole e appassionata serata e poi vi siete addormentati tranquilli e sereni… FILA! Prima che ti butto giù dall’albero!» concluse sfilandosi la maglia.

«Lo hai soggiogato?» chiese titubante Rebekah.

«Sì, ne aveva bisogno! Sei scappata un attimo dopo che ti ha detto che ti ama! Non voglio e non posso riferirti i particolari della nostra conversazione, ma quando sono arrivato era uno straccio! Siete fatti l’una per l’altro… siete due pazzi! Pensava che non ricambiassi i suoi sentimenti! Ma come poteva anche solo ipotizzarlo!» disse l’Ibrido allargando le braccia e scuotendo la testa, poi guardando la sorella continuò «Allo stato attuale, questa serata è come se non ci fosse stata per Oliver, quindi se una di queste sere si dovesse dichiarare di nuovo, per favore arrossisci e digli “Si, ti amo anche io!“»

«Grazie Nik»

«Vattene »

Caroline aveva ascoltato il dialogo sorridendo «Buonanotte tesoro, ci vediamo domani mattina» disse all’indirizzo di Rebekah che stava uscendo dalla casetta, l’amica la salutò con un cenno della mano.

Klaus, mentre guardava la sorella uscire, si stava finendo di spogliare, poi girandosi verso Care alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

«Sei stato bravo, hai gestito e risolto la situazione, sono impressionata» cominciò a dire la vampira avvicinandosi piano «penso che ti meriti un premio»

«Trovi?» rispose l’Ibrido stando al gioco.

«Assolutamente» annuì Care dandogli una lieve spinta facendolo sdraiare sul letto, poi si inginocchiò tra le sue gambe…

L’ibridò chiuse gli occhi «“Colui che desidera assicurare il bene di altri si è già assicurato il proprio“» citò in un sospiro «E’ Confucio, stanotte sono in vena di pensieri profondi» spiegò ad una Caroline che per un attimo aveva smesso di fare ciò che stava facendo per scoppiare a ridere.

 

Elena e Damon stavano controllando i ragazzi che facevano colazione con un po' di tristezza nel cuore, la nuova governante aveva fatto sapere che sarebbe arrivata il giorno dopo.

«Laurel sei sempre in ritardo!» esclamò Elena vedendo arrivare la ragazza trafelata, seguendola con lo sguardo mentre si sedeva a tavola.

«Mi scusi Miss Gilbert» cinguettò la giovane strega per poi fare un sorriso a Damien che le stava versando un bicchiere di succo d’arancia.

«Se la mattina non si truccasse come se dovesse andare ad una sfilata di moda invece che a lezione non farebbe tardi» commentò stizzita Felicity a bassa voce.

«Perché a lei la divisa sta così bene?» chiese Hope un po' indispettita.

Felicity sorrise all’amica «Perché lei ha già qualcosa che tra qualche anno avrai anche tu e che a me non finiranno mai di crescere» aggiunse in un sussurro.

«Per fortuna» le mormorò all’orecchio Rebekah che era entrata nella sala mensa «perché sono perfette così! Serve solo il reggiseno giusto, invece di quelli sportivi che sei solita indossare, andremo a fare shopping oggi pomeriggio!» promise facendole l’occhiolino.

«Posso venire anche io?» chiese Hope.

«Ma certo!» rispose Becca.

«Chiediamo anche a Caroline di venire? Lei ha gusto per la moda!» spiegò Hope annuendo.

 

Klaus guardava Oliver che stava controllando una bolla d’accompagnamento, era tranquillo e sorridente mentre ordinava agli operai di scaricare il camion.

«Oliver» Rebekah attirò la loro attenzione e quella dell’operaio dai capelli rossi che diede una gomitata ad un suo collega.

Klaus rendendosene conto sghignazzò divertito «Appiccica anche lui ad un muro» gli disse Oliver sorridendo, prima di prendere Becca per la vita e baciarla in modo plateale.

La vampira rimase sorpresa, ma poi ricambiò il bacio «Di che parlate?» chiese poi.

«E’ una lunga storia» rispose Oliver continuando a ridere.

«Ok» replicò Rebekah con un espressione perplessa «volevo solo dirti che oggi pomeriggio porterò Felicity a fare un po' di compere, è giunto il momento di aggiornare il suo guardaroba. Per fortuna al momento della sua trasformazione aveva già tutte le curve al posto giusto» spiegò un po' titubante all’uomo che la guardava circospetto «Oliver! Mentalmente ora tua sorella ha 14 anni! E’ in quella fase che non è più una bambina e vuole sentirsi una giovane donna. Tu sei un uomo! Non puoi capirlo! Ce ne occuperemo io e Care» aggiunse stizzita.

«A sentire Hope, non si può fare shopping senza Caroline! Perché lei ha un gusto impeccabile» la vampira anche se sorrideva scuoteva la testa.

Klaus annuiva divertito.

«Ok allora… se c’è anche Caroline, vi do carta bianca!» esclamò Oliver, ricevendo in risposta una gomitata dalla vampira che si stava allontanando senza salutarlo.

«La devi finire di andartene così!» le gridò dietro l’umano.

Rebekah si girò e scambiò uno sguardo preoccupato con Klaus.

«Se proprio non vuoi darmi un bacio, mi accontento almeno di un ciao!» sorrise Oliver.

 

Caroline e Rebekah avevano deciso di andare in un grande centro commerciale che era un po' distante da Mystic Falls. Avevano chiesto anche a Elena e Bonnie di unirsi a loro, ma le amiche avevano declinato l’invito, consigliando di sfruttare l’occasione per stare un po' da sole con le due ragazzine. Anche Damon e Alaric erano d'accordo e avevano coinvolto Josie e Lizzie nell’organizzazione di un torneo pomeridiano, le gemelle eccitate, avevano preferito rimanere a scuola.

«Che ne pensate se dopo aver fatto un po' di shopping ce ne andiamo al cinema?» chiese Becca, girandosi a guardare Felicity ed Hope che erano sedute sul sedile posteriore dell’auto.

«Abbiamo già avvertito di non aspettarci per cena» spiegò Caroline che stava guidando.

Le due ragazze si dimostrarono entusiaste dell’idea e iniziarono a discutere su quale film andare a vedere, la scelta cadde su “La bella e la Bestia“ con Emma Watson.

«Per prima cosa» esordì Care entrando nel centro commerciale «dobbiamo scegliere l’intimo giusto! Poi possiamo andare a comprare il resto»

Rebekah annuì prendendo Felicity sottobraccio, Caroline tese la mano verso Hope che la prese facendole un sorriso.

Scelsero un negozio specializzato e quando una delle dipendenti gli andò incontro sorridente, Becca con aria solenne la mise al corrente di cosa stavano cercando «Dobbiamo trovare il reggiseno adatto a questa meravigliosa ragazza, è il primo, fino ad ora ha usato solo cose sportive» ammiccò all’indirizzo della commessa. 

Quest’ultima con un sorriso si rivolse a Felicity «Posso?» disse avvicinandosi per guardarla meglio, la giovane vampira annuì imbarazzata, poi quando vide che la commessa la stava palpando, arrossì violentemente «Iniziamo a vedere qualche modello, seguimi» disse ancora più cordiale la negoziante.

«E quelle quando ti sono cresciute» esclamò Hope a bocca aperta quando vide la sua amica che timidamente usciva dal camerino con indosso un delizioso modello a balconcino, che risaltava le sue forme acerbe ma piene.

«Da un bel pezzo direi» replicò la commessa «quella è una coppa C!» riferì a Caroline e Becca che guardavano Felicity con un tenero sorriso.

Una ventina di minuti dopo, Rebekah e la giovane vampira stavano decidendo cosa acquistare «Prendiamo questo e quest’altro» stava dicendo l’Originale «di ognuno ce li dia in bianco e in panna e poi prendiamo anche questo qui» affermò prendendo in mano un delizioso modello in un delicato pizzo rosa, Felicity arrossendo annuì contenta.

Mentre attendevano che la commessa terminasse di sistemare quello che avevano comprato, Caroline si mise a curiosare. La sua attenzione fu attratta da un négligé blu notte, raffinato e molto sexy, lo prese per valutare la squisita fattura quando una voce la fece sussultare «E’ bellissimo!» stava esclamando Hope, Care rimise immediatamente il capo al suo posto.

«Non lo vuoi provare?» chiese la streghetta.

«No, stavo solo curiosando» spiegò Caroline «Non mi occorre un capo del genere » balbettò.

«Peccato! Sicuramente ti sarebbe stato benissimo!» commentò la ragazzina allontanandosi.

Rebekah, che si era gustata tutta la scena, rideva apertamente appoggiata alla cassa.

Il pomeriggio di shopping continuava spensierato con Hope che rimaneva sbalordita ogni volta che Felicity provava un capo. Indossando il nuovo modello di reggiseno, ogni maglia, ogni vestitino le stava d’incanto e Hope ovviamente non mancava mai di esprimere a voce alta e con toni entusiastici il suo giudizio, facendo ridere Care e Rebekah ma mettendo in imbarazzo la giovane vampira.

Quando decisero di prendersi una pausa per gustarsi un gelato, videro April Young appoggiata alla parete della gelateria.

«Ma quella non è quella noiosa di Miss Young?» esordì Hope, con i suoi consueti modi gentili. Poi sgranando gli occhi esclamò a voce ancora più alta «C’è anche lo sceriffo Donovan! Quella gattamorta si è trovata un fidanzato!»

Rebekah l’aveva attirata a sé, mettendole una mano sulla bocca per farla tacere.

«Sono fatti l’una per l’altro, due rompiscatole» continuava a commentare imperterrita la streghetta, tanto da costringere la zia a trascinarla via chiedendo «Che ne dite di una bella cioccolata calda al bistrot al piano di sotto?» Caroline e Felicity le seguirono sghignazzando.

«Non ridere Felicity» fece piccata Hope «hai rischiato di averla come cognata!»

«E’ stato tanto tempo fa e per così poco tempo» rispose pacata la vampira «ho capito che non sarebbe mai successo la sera che è nato Niklaus, quando ho notato come Oliver guardava tua zia. Per mia fortuna, mio fratello ha buon gusto e un po' di sale in zucca!»

Rebekah, che camminava insieme ad Hope qualche passo avanti, sorrise commossa a quelle parole.

Caroline era andata a mettere le numerose buste nel bagagliaio della macchina, mentre Rebekah e le ragazze erano a fare i biglietti per il cinema.

Aveva acquistato anche un paio di cosette per le gemelle e aveva aiutato Rebekah a scegliere qualcosa per Hope. A dirla tutta lei e la streghetta avevano selezionato e deciso cosa comprare, facendo infuriare Becca in più di una occasione, visto che l’Originale non voleva cedere il suo status di Personal Shopper della nipote, ma Hope aveva continuato imperterrita a chiedere solo ed esclusivamente il parere di Care.

Era quasi l’ora di andare a vedere il film, quando Felicity aveva espresso il desiderio di acquistare qualche cosmetico nella profumeria. Hope si era divertita a provare ogni cosa esposta, compreso un lucidalabbra al sapore di ciliegia, chiedendo se potesse comprarlo, ma Caroline non se l’era sentita di assecondare la richiesta della ragazzina e le aveva fatto chiamare sua madre per chiedere il permesso e solo dopo il benestare di Hayley, avevano proceduto all’acquisto.

 

Hope era euforica sulla via del ritorno, canticchiava le canzoni del film, facendo ridere Felicity. Anche Caroline e Rebekah cominciarono a cantare e in men che non si dica, tutte e quattro diedero vita ad un improvvisato concerto. 

“Non si è mai troppo grandi per una favola“ rifletté Caroline.

 

Quando entrarono nel salone trascinandosi dietro il loro bottino, stavano ancora ridendo e canticchiando. Hope corse in braccio al padre che la stava salutando dal divano «Noti niente?» gli chiese la ragazzina muovendo piano il viso.

«Fammi vedere» replicò Klaus prendendole il mento con una mano «No, non noto niente di nuovo» disse con un sorrisetto.

«Ma papà!» esclamò Hope dandogli un appiccicoso bacio sul naso.

«Hai mangiato un gelato alla ciliegia?» chiese l’Ibrido, poi vedendo lo sguardo aggrottato della figlia, continuò «Non sei un po' piccola per queste cose?»

«E’ solo un lucidalabbra! Caroline mi ha anche fatto telefonare alla mamma prima di comprarlo!» spiegò alzando gli occhi al cielo.

Klaus spostò lo sguardo su Caroline, ma lei era intenta a frugare nella sua borsa.

Le gemelle guardarono Hope e poi imbronciate cominciarono a brontolare «Ma non è giusto! Anche noi vogl… SIIIII!!!!!» gridarono in coro vedendo la madre con in mano due lucidalabbra alla fragola.

«Certo che non è giusto!» ribatté Hope «Io sono più grande di voi! Quindi dovevo avere un rossetto come quello di Felicity!»

«Un cosa?» intervenne Oliver «Sono proprio curioso di vedere cosa hai comprato» disse poi avvicinandosi alla sorella, che era arrossita.

«Non puoi farlo» gli si mise davanti Rebekah «Arriva un momento in cui una ragazza ha diritto a mantenere i suoi segreti di bellezza e condividerli solo con le amiche!» spiegò con un sorrisetto malizioso.

«Noi siamo tue amiche!» esclamò Josie.

«Venite» sorrise Felicity alle gemelle «Vi faccio vedere!» poi avvicinandosi a Rebekah le diede un bacio sulla guancia «Grazie… per tutto» sussurrò, prima di allontanarsi verso i dormitori insieme ad Hope e alle due scimmiette che le saltellavano intorno.

Klaus stava versando del sangue in due bicchieri, poi avvicinandosi li porse a Caroline e alla sorella «Vi vedo un po' provate» esclamò ironico

«Tua figlia sta diventando…» Becca scuoteva la testa.

«… identica al padre» concluse Care al suo posto «Un’adorabile canaglia!» spiegò guardando teneramente l’Ibrido.

 

Quella sera, distesa nel proprio letto, Felicity non riusciva a dormire, ancora emozionata per il pomeriggio «Mi è mancata un po' la mia mamma oggi, ma pensavo che mi sarebbe mancata di più, mi sono divertita» disse rivolta ad Hope che era sdraiata nel letto accanto al suo.

«Anche a me manca la mamma… qualche volta» rispose la streghetta.

«Ma tu hai tua zia»

«Anche tu hai mia zia» replicò Hope sorridendo.

«Certe volte penso a quando Oliver… resterò da sola» sospirò. 

«Non sarai mai sola! Forse sono immortale anche io! Oppure ci saranno mio padre, mia zia e Caroline, loro ti staranno sempre vicino» la rincuorò l’amica.

«Certo» mormorò un po' intristita Felicity.

«Io spero proprio di essere immortale!» esclamò la streghetta piccata «Non voglio morire prima che mio padre si decida a fare la corte a Caroline!»

L’amica scoppiò a ridere «Sei matta da legare» commentò.

«Care è bellissima e anche mio padre è bellissimo, devono essere bellissimi insieme! Io lo vedo che papà è innamorato di Caroline, poi ho letto le sue lettere! E non dimentichiamoci che lei le ha conservate!» rifletté puntando un dito contro la vampira per evidenziare il suo ragionamento.

«Io non l’ho viste» puntualizzò Felicity «ma se dici che le hai lette…»

«Anche Belle alla fine si innamora della bestia » continuò la riflessione Hope.

«Tuo padre non è una bestia!» la riprese Felicity.

«Certo che no!» le rispose la streghetta «Ma una volta mi ha raccontato delle cose che ha fatto in passato, sono in tanti a pensare che lo sia, forse anche Caroline…»

«No lei no!» rispose risoluta la vampira «Caroline non è così»

«No lei è troppo buona per giudicare male il mio papà. Alcune volte la guardo e mi sembra che anche lei sia innamorata di lui… e poi papà è molto più felice qui, sorride molto più spesso» 

«E’ perché ci sei tu» le disse Felicity.

Hope sbuffò «Perché non mi dai ragione e dici che è felice perché è innamorato di Care?»

«Ma certo Hope, è sicuramente innamorato di Caroline» replicò Felicity accondiscendente alzando gli occhi al cielo.

«Devo fare qualcosa» rifletté Hope con un espressione machiavellica.

 

«Non so come ringraziarti per quello che hai fatto con Felicity oggi» fece Oliver mentre si stava spogliando per andare a dormire.

«Non devi! Non l’ho fatto per te» rispose Rebekah «l’ho fatto per me, perché volevo passare un po' di tempo con tua sorella. Nell’ultimo periodo ho notato un cambiamento in lei ed è un bene! Perché significa che finalmente ha cominciato ad accettare la sua natura, tanto da non essere più tormentata perché è un vampiro ma semplicemente perché è un adolescente!» spiegò ridendo.

L’uomo sorrise.

«Sai» continuò a parlare Becca «anche io ero giovane quando ho perso i miei genitori e sono rimasta con i miei fratelli, tutti maschi» ammiccò con una smorfia del viso «Sono stati favolosi con me, non mi sto lamentando, mi hanno protetto, guidato, ma erano uomini! Io avrei voluto una sorella, qualcuno con cui parlare, confidarmi. So bene cosa si prova e quindi voglio esserci per Felicity! Voglio che lei mi veda come un’amica alla quale può dire tutto, voglio che sappia che io per lei ci sarò sempre e che non dovrà mai temere nulla, perché la proteggerò da tutto e da tutti. Quindi non ringraziarmi, non l’ho fatto per te» ripeté la vampira.

Oliver si avvicinò abbracciandola «Va bene, non ti dirò grazie… ma devi permettermi di dirti un’altra cosa. Sei una donna meravigliosa Becca e lo diventerà anche Felicity accanto a te, io e mia sorella siamo stati fortunati ad incontrarti. Nell’ultimo anno ci sono capitate cose pazzesche, ma a me ne è capitata una ancora più incredibile, alla quale non ero proprio preparato… mai avrei pensato di innamorarmi così. Ti amo Rebekah, ti amo da impazzire»

Rebekah lo guardò, poi arrossendo sussurrò «Ti amo anche io Oliver»













 
   
 
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