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Autore: ilaria8    20/06/2009    4 recensioni
Cosa succederebbe se Sam saltasse una missione???.....
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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K.O.

Questo mio scritto è pubblicato senza alcuno scopo di lucro.

 

Era una mattina qualunque all’SGC; le solite facce, la solita routine, nonostante tutto il pianeta fosse all’oscuro del loro lavoro. Normalmente tutti si alzano per affrontare i piccoli problemi sul posto di lavoro, dovuti ai litigi con i colleghi, ai diverbi con il principale o altro, ma alla base si affrontavano minacce ben peggiori che un direttore infuriato o un collega sopra le righe.

Il programma del giorno per la squadra capitanata dal Colonnello Jack O’Neill era composto da una ricognizione su P5X-633, dove erano stanziate diverse popolazioni tecnologicamente avanzate, e la Terra non poteva rinunciare ad una nuova alleanza per sperare di battere un giorno le teste di serpente.

O’Neill stava salendo le scale per raggiungere la sala briefing, per le ultime decisioni prima di attraversare lo Stargate; lì incontrò Daniel e Teal’c che erano già seduti sulle loro poltrone, e nello stesso momento uscì dal suo ufficio il Generale Hammond.

-Buongiorno Signori! Sedetevi e iniziamo!- ordinò Hammond.

-Buongiorno Signore! Manca Carter…sarà rimasta bloccata nel traffico!- lo informò Jack sedendosi.

-Carter non viene oggi! Ha telefonato poco fa per informarmi che ha l’influenza e non parteciperà a questa missione, però al suo posto le ho assegnato il Maggiore Breston!- concluse Hammond.

-Carter ha l’influenza? Non posso credere che salti una missione, sarà successo qualcosa di terribile!- disse alzandosi dalla sedia.

-NO Jack…ha solo l’influenza!- disse Daniel senza alzare gli occhi dai fogli che teneva in mano.

-Carter non è MAI malata!- continuò Jack lanciando un’occhiataccia all’amico.

-È pur sempre un essere umano Jack! Ora ti prego…siediti e iniziamo il briefing!- lo supplicò Daniel dopo aver perso la pazienza.

-Il Dr. Jackson ha ragione!- concordò Hammond.

Dopo quasi un’ora, la squadra andò a prepararsi nello spogliatoio, dove trovarono il Maggiore Breston già pronto per partire.

Una volta attraversato lo Stargate, il paesaggio che si trovarono davanti era piuttosto accogliente; prontamente furono portati dal capo villaggio che accettò tutte le condizioni che il Governo Americano aveva proposto per la riuscita di questa alleanza.

Non vi erano stati imprevisti di alcun genere, così l’SG1 potè far ritorno alla base prima del previsto.

Dopo aver fatto i soliti esami post-missione di routine, Jack si fermò a parlare con Janet.

-Mi dica Colonnello!- lo incitò Janet.

-Volevo sapere come sta Carter…ho sentito che ha l’influenza!- chiese preoccupato Jack.

-L’ho visitata stamattina a casa sua e devo dire che ha una bella influenza! Le ho dato qualche farmaco da prendere, ma per guarire completamente deve stare a riposo per un po’…perché?- chiese Janet incuriosita.

-Volevo passare a trovarla e mi chiedevo se potevo esserle utile- spiegò Jack semplicemente.

-Potrebbe controllare se ha preso i medicinali. Mi farebbe un enorme favore!-

-D’accordo!-

Dopo aver lasciato la base, Jack si diresse con il suo pick-up verso la casa di Sam.

Erano circa le quattro del pomeriggio quando bussò alla porta.

Sam si alzò dal divano svogliatamente, mentre il campanello non smetteva i suonare.

-Arrivo…arrivo!! Ma chi diavolo…Colonnello!!- esclamò con sorpresa, trovandoselo di fronte.

-Ciao Carter!- non l’aveva mai vista così pallida, con il naso arrossato e con il pigiama alle quattro del pomeriggio; sulle spalle aveva una coperta, e intorno al collo aveva una sciarpa per proteggersi dal freddo.

-Cosa ci fa qui?- chiese d’istinto.

-Sono passato a vedere come stai! Posso entrare?- chiese alzandosi sulle punte per osservare l’interno della casa alle spalle di Sam.

-Certo…ma la casa non è molto in ordine!- spiegò lei tentando di mettere a posto le cose qua e là.

-Non ti preoccupare, la mia è anche peggio!- sorrise Jack togliendosi il cappotto e poggiandolo su una sedia.

-L’ha mandata Hammond?- chiese sistemandosi la coperta sulle spalle, e stringendosela un po’ intorno.

-No, veramente ero preoccupato, così ho chiesto a Janet e mi ha detto di passare a controllare che prendessi tutti i farmaci che ti ha dato!- rispose guardandosi attorno.

Sam sapeva quanto Janet fosse severa in campo medico con i suoi pazienti, ma era per questo che era la migliore. Si prendeva cura di persona di tutti i soldati della base, con l’aiuto anche di un efficientissima equipe medica al suo fianco.

-OH…allora può riferirle che anche se sono disgustose, le sto prendendo tutte! Non c’è bisogno che resti qui Signore, non voglio rovinarle il pomeriggio libero!- disse Sam voltandosi per bere un bicchiere d’acqua.

-Ti dà fastidio la mia compagnia Carter?- chiese seguendola in cucina e avvicinandosi a lei.

-Oh no Signore…è che sono a pezzi e non credo che lei voglia passare il pomeriggio con un rottame!- rispose lei distanziandosi un po’ da Jack, dato che si era fatto pericolosamente vicino.

-Non ti preoccupare…sono qui per darti una mano!- disse sorridendole per rassicurarla.

Sam si trovò a fissare i suoi occhi, e a pensare quanto aveva desiderato quell’uomo, dal primo momento in cui l’aveva visto. Lo amava, eppure c’era quel dannato regolamento a dividerli sempre e comunque.

-Vuole qualcosa da bere?- fu l’unica cosa che le venne in mente da dire in quel momento, distogliendo lo sguardo dal suo.

-Una birra grazie!- rispose Jack notando l’agitazione di Sam.

-Dovrei avercela…si accomodi pure in soggiorno!- disse Sam raggiungendo il frigo, seppur barcollando.

 

 

 

  
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