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Autore: mari05    17/10/2017    1 recensioni
DAL TESTO
Si chiuse nel bagno dell’ospedale, un’improvvisa rabbia lo investì come un camion.
Urlò come non aveva mai fatto, le lacrime scendevano copiose lungo le guance.
Diede un pugno al muro di calcestruzzo bianco, ma se ne pentì subito dopo, perché un dolore atroce si dipanò lungo il braccio.
Spero vi piaccia!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paul Blofis, Percy Jackson, Sally Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Percy entrò nella stanza, sapendo che il mondo sarebbe crollato nell’istante in cui l’avrebbe vista.
Sua madre era sdraiata su un letto al centro della stanza, con dei tubicini nel naso e degli aghi nel braccio.
Accanto a lei, c’era una macchina che registrava il suo battito cardiaco.
Percy la guardò. Sembrava così… pacifica, ecco.
Stava dormendo, gli occhi chiusi e un leggero sorriso stampato sulle labbra.
Percy si sedette sulla poltrona accanto a lei e le sfiorò il braccio.
Per un istante, sembrò quasi che il cancro non la stesse divorando, come fanno gli avvoltoi con le carcasse dei poveri animaletti morti, con l’unica differenza che Sally Jackson era ancora viva.
“Mamma” sussurrò Percy, accarezzandole  il viso, quel viso così angelico che non vedeva da tempo.
Sally aprì gli occhi, si guardò attorno, e non appena lo vide ridusse gli occhi a due fessure.
“Salve”disse, stiracchiandosi e sorridendo, “lei chi è?”
Percy aggrottò la fronte. “Sono io, mamma. Tuo figlio”
Sally ridacchiò in un modo che Percy non aveva mai visto né sentito.
“Io ho solo una figlia*, nata dieci anni fa…” mormorò lei, confondendo Percy ancora di più.
“Mamma, non dire sciocchezze. Sono Percy. Tuo figlio”
La signora Jackson strinse gli occhi, si era fatta più tesa, rabbiosa.
“Io non ho figli maschi, solo una bambina. La luce dei miei occhi”
Percy si guadò attorno, alla ricerca di qualche nascondiglio, alla disperata osservazione di qualcosa che gli facesse capire che quello era solo un sogno, che non stava cercando di far ricordare a sua madre che era il suo bambino, il suo piccolo ometto, che ora era cresciuto, che ora si era sposato e aveva avuto una bambina…
“Mamma…” cominciò il figlio di Poseidone, ma la sua voce si affievolì quando sua madre scattò a sedere, le mani sulle orecchie e gli occhi spalancati.
“Tu non sei mio figlio! Io non ho figli maschi, e non chiamarmi mamma! Chi sei, perché sei qui?!* Io non mi ricordo di te, sei solo un estraneo! Dovevo ascoltarli quando mi hanno avvertito! Io…”
Percy si alzò e si appiattì contro la parete.
“Mamma…” singhiozzò, un’ondata di tristezza lo riempì talmente tanto che quando raggiunse l’orlo Percy dovette piangere per mandarla via.
Corse via dalla stanza, dove la madre continuava a gridare.
Si chiuse nel bagno dell’ospedale, un’improvvisa rabbia lo investì come un camion.
Urlò come non aveva mai fatto, le lacrime scendevano copiose lungo le guance.
Diede un pugno al muro di calcestruzzo bianco, ma se ne pentì subito dopo, perché un dolore atroce si dipanò lungo il braccio.
Percy si strinse la mano e soffocò un gemito.
Lui non doveva soffrire. Dopo tutto quelle che aveva passato, non avrebbe di certo retto una cosa come quella.
Sua madre l’aveva dimenticato.
Sua madre non l’aveva riconosciuto.
Sua madre gli aveva urlato contro.
Non si rese conto che qualcuno era entrato in bagno fino a quando non sentì delle mani sulle sue spalle e qualcuno che gli sussurrava parole dolci nell’orecchio.
Si voltò e vide Paul.
Perché lui era ancora lì? Perché Sally aveva dimenticato solo lui?
La rabbia si diffuse nel suo corpo, l’unico modo per mandarla via era…
Gridò, gridò talmente tanto che Paul dovette mettergli una mano sulla bocca.
“Perché io?! Perché io?!” Gridò mentre si dimenava.
“Smettila, smettila! Così non risolvi niente!” lo ammonì Paul.
Percy si zittì, cercando di reprimere tutto il dolore, sia fisico che mentale, che lo circondava e che si stava prendendo possesso di lui.
“Ѐ tutto apposto, Percy. Va bene così.”
“Va bene così? Va bene così? Non che non va bene, Paul, se avesse dimenticato te cosa sarebbe successo? Io sono suo figlio! Io…”
Gli morirono le parole in bocca.
Come aveva potuto sua madre dimenticarlo?
Percy chiuse gli occhi, mentre Paul lo trascinava fuori dalla stanza e lo riportava a casa.
Sebbene Paul gli avesse ripetuto più volte che il dolore sarebbe passato e che tutto sarebbe finito, Percy sapeva che la rabbia e la tristezza non sarebbero mai cessate.


*Per chi non ha letto ancora The Trials of Apollo, la nostra amata Sally partorirà una bambina, che, quando Percy sarà grande, avrà più o meno dieci anni.
*Io ODIO il punto esclamativo e quello interrogativo messi insieme, ma ho dovuto farlo!
 
Angolo autrice.
Alloooooorrrraaaaaaaa!
Che ne dite? Era da un po’ che volevo postare una ff su percy Jackson, visto che è il motivo per cui mi sono iscritta qui!
Spero vi piaccia!


 
   
 
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