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Autore: Neko    18/10/2017    2 recensioni
Diversi mesi erano passati da quella notte in cui Emma aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità non vincesse, ma nonostante tutto, sentiva come se la previsione della sua morte fosse ancora lì, in attesa di compiersi.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

Killian uscì dalla stanza per mettersi alla ricerca di Emma. Il palazzo era grosso e la donna avrebbe anche potuto finire chissà dove, non essendo pratica di quel luogo. Regina decise di aiutarlo e prendendo strade diverse si misero alla ricerca della salvatrice.

Killian aprì la centesima  porta di una stanza e sospirò frustrato quando di Emma non c’era nemmeno l’ombra, ma dovette addrizzare le orecchie quando dei gemiti attirarono la sua attenzione.

Si avvicinò all’uscio della camera accanto e aprendola lentamente, vide Emma piegata su di un secchio intenta a svuotare il suo stomaco.

Killian si precipitò accanto alla donna che amava e raccogliendole i capelli, cominciò a strofinarle cerchi sulla schiena, sperando che l’aiutasse. Ci volle ancora qualche secondo, prima che Emma ebbe finito. Si appoggiò stancamente al petto di Killian, il quale la cullò sperando di calmarla.

I singhiozzi scuotevano ancora il suo corpo e vederla in quello stato, toccò profondamente il cuore del pirata. Non aveva mai visto Emma rompersi in quel modo e si domandava cosa mai avesse potuto dire Neve per renderla così fragile.

“Va tutto bene love. Se senti il bisogno di piangere, fallo. Io sono qui accanto a te!” disse Killian dolcemente spazzandole i capelli. Passarono diversi minuti in cui nessuno dei due si mosse o disse niente. Erano li a terra e Emma era grata a Killian di esserle rimasta vicino. Anche lei era scioccata per essersi rotta in questo modo. Non era da lei, ma le lacrime e i singhiozzi scappavano facilmente al suo controllo, ma non era solo questo, anche la nausea che l’aveva perseguitata un po’ in quei giorni, era improvvisamente peggiorata e in assenza di gabinetti, aveva usato il primo secchio che aveva trovato.

Killian, non mi sento tanto bene!” disse Emma aggrappandosi alla sua giacca.

“Il tuo stomaco fa ancora capricci love?” chiese l’uomo.

La donna annuì e disse “Sono giorni che non mi sento in piena forma!”.

“L’avevo notato Swan. Pensavo fosse lo stress del nuovo nemico, ma forse ti sei presa qualche sorta di influenza che sei riuscita a contrastare piuttosto bene, fino ad ora almeno. Vieni, vediamo se riusciamo a trovare un letto dove metterti a riposare!” disse Killian, prendendola in braccio in stile sposa.

“Sarà difficile in un castello pieno di stanze!” disse Emma sorridendo stancamente e appoggiando la testa sul petto dell’uomo.

Killian camminò per diversi corridoi senza ricordarsi la strada presa all’inizio, ma quando cominciò a pensare di essersi perso, notò Regina venire incontro a loro.

“Emma, ti senti bene?” chiese la donna preoccupata.

La donna annuì, ma il sindaco non le credette un solo secondo.

“Volevo trovarle un letto per farla riposare!” disse Killian e Regina annuendo, li condusse in una stanza adiacente alla sua, quella appartenuta a lei e al padre di Neve quando erano sposati.

Una volta morto, non aveva più voluto rimanere in quella stanza, provando disgusto per le notti passate accanto a un uomo che non amava e che sua madre aveva costretto a sposare.

“Spero che a tua madre non dispiaccia se ti faccio utilizzare la stanza appartenuta a tuo nonno Emma!” disse Regina, affiancando il letto dove Killian l’adagiò gentilmente.

Emma sorrise e ringraziò la donna, ma il sorriso si spense quando vide i suoi genitori.

Entrambi i reali furono un po’ sopresi di trovarli in quella stanza, in quanto non era stata più utilizzata da nessuno, ma tralasciarono la questione quando videro Emma sdraiata sul letto.

“Emma, cosa succede?” chiese Neve avvicinandosi al letto a baldacchino, con Killian che si dovette spostare per farle spazio.

“Niente, sono solo un po’ stanca!” disse passandosi una mano sul viso.

Neve si morse il labbro cercando di trattenersi, ma altre lacrime presero a scivolare lungo le guance “Mi dispiace Emma. Non volevo che ti sentissi giudicata da me è solo…ho sbagliato. Ho parlato senza sapere…io…noi non…”

Emma si tirò un po’ in modo da mettersi seduta e guardando Regina preoccupata disse “Hai raccontato loro tutto?”

Regina alzò le spalle “Ero arrabbiata e ho agito di conseguenza!”

Emma sospirò e guardando la madre disse “Lo so che quello che farete, lo farete sperando  di salvare me e il regno dalla regina cattiva. Non ce l’ho con voi per questo, non più. Ho capito che era il mio destino essere la salvatrice e vi ho perdonato tanto tempo fa per avermi abbandonato, ma il fatto che tu mi abbia giudicato per aver fatto lo stesso con mio figlio...”

Neve afferrò le mani di Emma, ma quale aveva preso a guardare in basso “Mi dispiace Emma. Davvero…io non…non so cosa dire per…”

Emma scosse la testa “lascia stare. Capisco la situazione e la reazione che hai avuto. Davvero…è tutto apposto, non so nemmeno io perché ho agito così!”

Neve sorrise, ma David non era dello stesso avviso “Non direi che è tutto apposto Emma. Ora che sappiamo cosa succederà dobbiamo impedirlo. Dobbiamo fermare il sortilegio della Regina cattiva!”

“Oh e come pensate di fare?” disse Regina “Sapere cosa succederà non vi aiuterà a fermarlo!”

“Ma intanto possiamo già evitare di mandare via Emma e almeno su questo punto avremo un vantaggio su di te!” disse Neve.

“Non credo proprio cara. Se David non la metterà nella teca, con te debole per il parto e lui impegnato a combattere contro i miei soldati, non avrei fatto nessuna fatica a giungere ad Emma e a portartela via!”

“Non ci riuscirai!” disse David convinto.

Regina alzò gli occhi al cielo esasperata, ma non ribadì per l’ennesima volta che non avrebbero vinto.

“Se non l’avessero abbandonata, avresti ucciso Emma?” chiese Killian un po’ sorpreso, sebbene non sapesse nemmeno il perché, dato che aveva conosciuto Regina quando era malvagia.

Regina incrociò le braccia e sospirò “No, non l’avrai uccisa. Sono stata spietata, ma…non ho mai fatto male ad un bambino!”

“E cosa mi dici di tutti quei bambini che hai reso orfani?”  chiese David.

“Hai ragione, mi correggo. Non ho mai fatto male ad un bambino fisicamente!”

“Quindi che avresti fatto? L’avresti abbandonata o venduta a chissà chi?” chiese Neve.

Regina scosse la testa “Non so esattamente in quel periodo cosa avrei fatto, ma non escluderei il fatto che me la sarei potuta tenere e crescerla come mia figlia, crescendola con l’odio verso la sua vera madre!”

Emma sgranò gli occhi alquanto sorpresa.

“Non guardarmi così Emma. Ho tenuto Henry nonostante sapessi che fosse tuo figlio” disse Regina notando lo sguardo stralunato della salvatrice “Sapevo che un giorno avresti potuto apparire e rovinare tutto quello che avevo costruito. Il fatto è che avevo bisogno di riempire il vuoto del mio cuore. Un vuoto creato dalla morte di Daniel e da mia madre che mi ha fatto vivere la vita che lei ha voluto. Speravo che un figlio potesse colmare quel vuoto. Ecco perché ho deciso di adottare un bambino!” disse Regina commuovendosi leggermente.

“Questo però non cambia che vorrei evitare che una delle due opzioni si avveri!” disse David.

“Papà, so che l’unico modo per impedirti di fare qualcosa è usare la magia contro di te, cosa che non faremo. Ma non ti aspettare nessuno aiuto da noi. Ti dico solo che se farai qualcosa per impedire quanto sai che avverrà, io perderò mio figlio e…” Emma si interruppe cercando la mano di Killian, il quale non gliela negò “…e il mio vero amore. Quindi ti prego, non lasciare che le cose cambino!” disse Emma con voce tremante.

David abbassò il capo e guardando Neve, la quale disse “Dovrai farci bere quella pozione, perché sarà molto difficile prometterti che non faremo niente e poi effettivamente restare fermi!”

“Possiamo prometterti che non fermeremo la regina cattiva finchè non ve ne sarete andati. Poi una volta dimenticato tutto, le cose andranno come dovranno andare immagino!” disse David rattristandosi.

“Grazie mamma, grazie papà!” disse Emma, per poi allungarsi e abbracciare la madre che era ancora seduta al suo fianco.

Neve si alzò da letto e disse “è stata una lunga giornata. Direi che tutti quanti abbiamo bisogno di dormire!”

Tutti annuirono e mentre Regina e Neve si diressero verso l’uscita David rimase fermo a osservare Killian “Tu hai intenzione di dormire qui?”

Emma accennò un sorriso, mentre Killian alzò le sopracciglio, non sicuro di come rispondere.

“David, sono sposati!” disse Neve posando una mano sul braccio del marito.

“Si, purtroppo ho sentito anche quella parte della storia, ma non capisco come sia possibile! Insomma, davvero il mio me stesso del futuro era d’accordo che tu ti sposassi con un pirata? Il capitano uncino per giunta? Cos’è, ho preso una botta in testa  e ho dimenticato la tua reputazione?” chiese David rivolgendosi a Uncino.

“No, non sei stato molto felice della nostra relazione all’inizio amico, ma ho saputo riscattarmi!” disse Killian semplicemente “Ora ti sto addirittura simpatico!” disse l’uomo con uno dei suoi soliti sorrisi.

“Andiamo David, se Regina è veramente cambiata, perché non può lui?” disse Neve.

“Regina non dorme con nostra figlia!” disse David incrociando le braccia.

“Quindi il problema non è Uncino, ma chiunque possa avvicinarsi a nostra figlia!” disse Neve divertita “è adulta David e a me sembra felice con lui, quindi…andiamo e lasciali in pace!”

David guardò ancora i due prima di sospirare e seguire la moglie fuori dalla stanza.

 

Mi sto divertendo troppo a scrivere questa ff e pensare che quando l’ho iniziata, non avevo molte idee, ma per ora per fortuna non riesco a fermarmi. Spero che la storia piaccia anche a voi.

Fatemi sapere.

A presto!!!

Neko =^_^=

 

  
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