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Autore: Switch    19/10/2017    1 recensioni
LOZ Breath Of The Wild
(Sidlink! Sidon/Link) Oneside Sidlink
Per gli Zora l'acqua era tutto.
Era casa e riparo, era soffio di vita, era l'elemento fulcro di tutta la loro esistenza.
Vivevano nell'acqua, respiravano acqua, dormivano nell'acqua.
E ci passavano attraverso senza sforzo né peso, né fatica, come gli uccelli nell'aria.
Era naturale, per loro, un istinto primordiale.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Link
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Per gli Zora l'acqua era tutto.
Era casa e riparo, era soffio di vita, era l'elemento fulcro di tutta la loro esistenza.
Vivevano nell'acqua, respiravano acqua, dormivano nell'acqua.
E ci passavano attraverso senza sforzo né peso, né fatica, come gli uccelli nell'aria.
Era naturale, per loro, un istinto primordiale.


Il bacino idrico era grande, ancora più grande da quando Vah Ruta era stato placato e si era appollaiato sulla cima della montagna vicino a Monte Ruto: senza più il colosso ad occupare lo spazio, l'enorme distesa d'acqua scintillava come una gemma sotto il sole, vasta e invitante.
Sidon amava stare lassù.
Nel secolo in cui Vah Ruta lo aveva eletto a propria dimora, aveva solo potuto stare nel molo a guardarlo e pensare a come poterlo fermare, senza osare avvicinarsi.
Poi era arrivato Link e insieme avevano liberato il colosso, liberato il bacino, liberato lo spirito sofferente di sua sorella.
Era stato grato, per tutto.

E anche se ormai non doveva più controllare la bestia sotto il giogo della Calamità, passava comunque molto del suo tempo lassù, lontano da tutti.
Il suo regno era una grande comunità, aperta e legata da profondi vincoli, senza muri e barriere, senza spazi personali, e purtroppo privacy, e Sidon amava quella collettività così unita, ma a volte sentiva la necessità di stare da solo.
La diga era il luogo ideale, riparato dagli sguardi eppure spazioso e libero.
L'acqua così pura e fresca, le sue profondità piene di meraviglia. Nuotare nella sua grande distesa lo aiutava a riflettere, a meditare quando qualcosa lo turbava.
Non pensava, non avrebbe mai pensato, che qualcun altro potesse andare fin lì, forse a cercare la stessa pace.

Era un piccolo fagotto lercio e annerito, la cenere cadeva dalla spessa tuta che indossava ad ogni passo, mentre si dirigeva verso il baldacchino in pietra a ridosso della diga: si sedette pesantemente sul letto e sfilò con un sospiro sofferto la pesante maschera, scuotendo la testa bionda.
Link.
Sidon non sapeva cosa ci facesse un letto lassù, nella diga, sotto quel baldacchino in pietra, ma negli anni era stato il suo rifugio segreto, il luogo in cui aveva dormito più di una notte, al riparo da occhi indiscreti o giudizi o paure.
Non sospettava che Link lo avesse scoperto e scelto come dimora per quando tornava nel regno degli Zora.

Stava per uscire dall'acqua e manifestarsi, e magari scambiare due chiacchiere con lui, era felicissimo di vederlo, quando si accorse che l'hylian si era liberato anche della casacca e dei gambali dell'armatura e li aveva gettati a terra di malagrazia, tenendo su solo quello che chiamavano intimo.
La nudità non era un problema o un tabù per gli zora, andavano in giro vestiti solo della loro pelle, ma Sidon sapeva che per gli Hylian non era la stessa cosa, che esisteva una cosa chiamata pudore che li spingeva a coprirsi alcune parti del corpo e che mostrarsi nudi era segno di grande intimità.
Sapeva anche che Link non sembrava tenere particolarmente molto al pudore, dato che lo aveva visto cambiarsi spesso e volentieri nei posti più disparati, anche in mezzo alla piazza, senza nessun problema per chi gli stesse attorno.
Forse era più lui, Sidon, ad avere un problema con la nudità di Link.

Comunque, il proposito iniziale di manifestarsi era stato dimenticato e rimase invece sotto il pelo dell'acqua a guardare Link stirare i muscoli indolenziti, scorrendo con lo sguardo le numerose cicatrici che gli solcavano la pelle, in un intreccio ipnotico.
Link era bello.
Perfino agli occhi di uno zora, ai suoi occhi, Link era bello. Tutto un fascio di muscoli sinuosi, fisico proporzionato, capelli che scintillavano d'oro e occhi dello stesso colore del cielo e del mare. E uno dei sorrisi più scanzonati e solari che avesse mai visto.
Non era la prima volta che pensava all'amico in certi termini, soprattutto dopo la loro lotta contro Ruta, e si sentiva sempre più combattuto e confuso, dalla direzione che stavano prendendo i suoi pensieri.

Link si avvicinò all'acqua con quel sorriso beffardo, spaziando con lo sguardo sulla superficie con anticipazione e Sidon andò un po' più a fondo per non farsi vedere, ormai uscire allo scoperto gli sembrava imbarazzante.
L'hylian indietreggiò di qualche passo, deciso, poi corse con tutta la sua forza, spiccando un salto sul bordo del molo e raggomitolandosi a palla, appena prima dell'impatto: cadde senza grazia, come un sasso, sollevando una torre di spruzzi tutto attorno.
Perfino sotto l'acqua, con gli occhi chiusi, sorrideva della sua bravata e Sidon non poté fare a meno di ridere della sua gioia.

Link riemerse e lasciò andare un sospiro rilassato, agitando gambe e braccia nell'acqua come un piccolo zora alla sua prima nuotata.
Non aveva ovviamente l'eleganza di uno zora nell'acqua, si muoveva troppo e troppo bruscamente, ed era incredibilmente lento, ma era affascinante guardarlo avanzare pian piano con tutta la sua energia e determinazione.
Ogni tanto si fermava e con un piccolo tuffo compiva un paio di capriole sott'acqua, tutto sbilenco e sgraziato, riemergendo coi capelli tutti incollati alla faccia in forme strane.
Sembrava che si stesse divertendo un mondo e Sidon era felice di vederlo gioire così tanto del suo elemento base e ancora più contento di vedere un aspetto di Link, giocoso e rilassato, che non mostrava così tanto apertamente.
Certo, lo stava tecnicamente spiando, ma quel solletico nel petto mentre lo guardava e rideva della sua contentezza scacciava in fretta ogni senso di colpa.

Link percorse qualche altro metro con capriole e avvitamenti, poi si fermò e si guardò intorno, con un gran respiro profondo: con un colpo di gambe si mise sul dorso e rimase a galleggiare pigramente sulla superficie, gli occhi fissi sul cielo limpido sopra di sé.
Si lasciò cullare dal morbido e lento movimento di impercettibili onde.
Era quasi come galleggiare nel cielo stesso.

Sidon era poco sotto di lui e cercava di immaginare cosa stesse pensando il giovane amico, ma non poteva sapere quali fatiche o dubbi o paure stesse affrontando.
Se avesse allungato un braccio, avrebbe potuto sfiorare la sua piccola schiena ricamata di cicatrici in punta di dita, ma la sola idea lo terrorizzava per l'audacia del suo stesso pensiero.
Per quello che implicava.
E poi, pensò, Link si sarebbe di certo spaventato e avrebbe rischiato di annegare per uno stupido desiderio di toccarlo.

Nemmeno il tempo di finire il pensiero e Link si inabissò per davvero, affondando in un groviglio di arti, mentre miriadi di bolle scappavano dalla sua bocca spalancata.
Un crampo, capì immediatamente lo zora, vedendo la sua gamba bloccata. Fu veloce ad agire e ad afferrare l'amico per la vita.
Forse fu il panico o forse il dolore, ma Link aprì immediatamente gli occhi sott'acqua, ancora più blu.
Il lampo di paura diventò in fretta sorpresa quando si accorse che era Sidon a stringerlo e pochi istanti dopo infransero la superficie dell'acqua: Link trasse un grande respiro brusco e urgente, prima di tossicchiare.

Sid- Sidon!” C'era sollievo nella sua voce rauca.
Il principe sorrise tenuemente, continuando a sorreggerlo.
Se c'era una cosa che adorava di Link, era il modo in cui gli parlava, senza titoli o riverenze, con una semplice schiettezza e praticità, che lo faceva davvero sentire un suo pari.
Non c'erano distinzioni di rango tra loro. Erano amici.

Lasciò che Link prendesse qualche altro respiro a fondo e si calmasse, gli occhi ancora un poco sofferenti.
Stavo nuotando e... un crampo...” riuscì infine a dire con una smorfia, tra i corti respiri.
Sì, lo so, amico mio.”
Ovviamente non avrebbe mai ammesso che lo aveva osservato per tutto il tempo. Era inappropriato.

Come stai adesso?” chiese cortesemente.
Mi fa ancora un po' male, dovrei stirare la gamba.”
Vieni, appoggiati a me.”

Lo voltò e attirò la schiena di Link contro il suo petto, sostenendolo, poi afferrò la sua gamba sinistra e la stirò verso l'alto, lentamente.
Link trasse un respiro brusco attraverso i denti chiusi, agitandosi tra le sue braccia, e Sidon allentò un po' la pressione, cercando di essere più delicato possibile.
Ci volle qualche minuto prima che i muscoli tesi di Link iniziassero a rilassarsi e il suo respiro tornasse ad un ritmo normale, di colpo una gelatina molle e distesa contro il suo corpo.
Poi poggiò anche la testa con un grande sospiro e sollevò il mento, incontrando lo sguardo di Sidon; era la prima volta che il suo viso era così vicino. Notò le macchie azzurre nei suoi occhi dorati e mai prima di quel momento c'era riuscito.
Di solito tra loro c'era uno scarto di un metro e mezzo di altezza che rendeva impossibile guardarsi negli occhi e anche quando Sidon si chinava, lo sovrastava comunque.

Sidon era alto.
Ovviamente lo sapeva: era un guerriero, era alto e muscoloso, e forte.
Link lo sapeva.
Solo non si era mai preso del tempo, non aveva mai avuto il tempo, per pensarci e notare coscientemente il fisico dell'amico.
Ad essere sincero, c'era stata un'altra volta in cui aveva pensato al corpo dello zora, anche se solo per un istante: quando avevano lottato contro Vah Ruta e Sidon lo sosteneva, veloce e compatto, Link aveva pensato a quanto forte la sua schiena sembrasse e fosse.
Era stato grato e si era sentito al sicuro, ogni volta in cui Sidon lo aveva afferrato quando ricadeva in acqua.
Sidon era veramente forte.

E Link lo stava fissando. Premuto contro il suo corpo.
E Sidon sembrava confuso o sorpreso.
E Link non aveva ancora capito perché.

Dovresti-” Sidon si schiarì una volta la gola.
Dovresti riscaldarti prima di nuotare.”
Il sorriso beffardo di Link era canzonatorio anche al contrario.

Come sai che non l'ho fatto?”
Sono certo che tu non l'abbia fatto. Penso di conoscerti abbastanza bene.”
E lo aveva spiato, anche.

Ti posso assicurare che l'ho fatto!”
Mentiva così bene che ci avrebbe anche creduto, se appunto non lo avesse visto tuffarsi come un goron nel bacino idrico non appena arrivato.
L'occhiata scettica che gli mandò fece solo sorridere Link di più.

C'era qualcosa, dentro di Sidon, che non funzionava nel modo giusto.
Perché il petto era stretto in una morsa dolorosa e non riusciva a respirare bene e non era possibile, per uno che aveva anche le branchie per respirare sott'acqua.
Era Link. Era tutto ciò che lo comprendeva.
Sentiva attrazione e forse altro verso l'amico e non era minimamente accettabile.
Sentiva di stare macchiando il loro stupendo legame di amicizia.

Lo allontanò garbatamente da sé, tenendolo comunque con mani sicure, e con il sorriso migliore che gli riuscì, disse:
Ti porto al molo sulla mia schiena, è meglio che riposi per un po'.”
Link si illuminò all'offerta e spalancò gli occhi, evidentemente entusiasta e Sidon si chiese se dovesse sentirsi lusingato o meno, ma l'altro si era già arrampicato su per la sua schiena con sorprendente agilità, quindi iniziò a nuotare verso il molo, non troppo velocemente.
Link si sporgeva in avanti per non perdere l'equilibrio, aggrappato alle sue spalle con energia, godendosi appieno il giro.

Comunque, stavo pensando, che sei un principe, non dovresti offrire passaggi sulla tua schiena a chiunque” lo sentì dire dopo qualche attimo, quando ormai erano praticamente arrivati.
Sidon fu grato che non potesse vederlo in faccia, perché avrebbe potuto leggerci tutto il suo imbarazzo: non aveva mai offerto a nessuno di salirgli sulla schiena, solo a Link, ma non pensava che fosse il caso di dirglielo.

Me lo ricorderò” rispose dopo qualche istante, con sussiego.

Lo aiutò a scendere e a risalire sul molo e Link si sedette sul bordo, lasciando le gambe a mollo, agitandole di tanto in tanto avanti e indietro, pigramente; Sidon rimase nell'acqua, ma appoggiò le braccia vicino a Link, sollevando lo sguardo per guardarlo.
Quando sei tornato? E come mai sei venuto quassù?”
Link fece spallucce.

Volevo fare un bagno e riposare. E quel letto è libero e gratis, perciò eccomi qua” disse indicando vagamente alle sue spalle.
Sidon strinse appena gli occhi a fessura.

Quello è il mio letto” lo prese in giro, ma così seriamente che Link sembrò cascarci.

L'hylian spalancò gli occhi con sorpresa e Sidon poté giurare che la punta delle sue orecchie fosse diventata rossa.
Le sue sopracciglia si corrucciarono, poi sollevarono, poi corrucciarono di nuovo, la sua mente evidentemente impegnata a pensare alla cosa più giusta da dire.
Gli costò tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridergli in faccia.
Gli occhi di Link brillarono offesi dopo qualche momento.

Voi dormite nell'acqua! Non può essere il tuo letto!”

Sidon ridacchiò liberamente, in faccia al broncio del suo amico.
Non è davvero il mio letto” riuscì a dire alla fine, e vide Link rollare gli occhi al cielo per l'ovvietà. “Ma è come se lo fosse.”
Link piegò la testa con curiosità.

Ho passato tanto tempo quassù ad osservare Vah Ruta negli ultimi cento anni. Talmente tanto che ho dormito in quel letto molte volte per non perderlo di vista, così tanto che a volte ho dimenticato di essere uno zora che aveva bisogno di acqua” iniziò a spiegare candidamente, solo un lieve tono di dolore nel fondo della sua morbida voce.
Non sollevò lo sguardo per incontrare gli occhi di Link, aveva paura di poterci trovare pietà o compassione.

E così col tempo questo è diventato il mio posto e quello il mio letto. Ma da quel che mi ricordo c'è da molto prima.”

Link fu colpito dalla sua confessione e nella sua mente passò l'immagine di un piccolo Sidon, piccolo quanto Antem o Potem o Finel, seduto su quell'enorme letto a guardare la distesa d'acqua di fronte a sé, con preoccupazione.
Era un'immagine carinissima, seppure triste.

Allora porto via le mie cose! Vado alla locanda!”
Tirò le gambe fuori dall'acqua e fece per alzarsi, ma la mano di Sidon si poggiò su uno dei suoi polpacci e lo bloccò con garbo.

No, non c'è bisogno, amico mio. Sono contento che qualcuno lo usi per riposarsi e ancora più contento che lo usi tu. Questo è diventato il mio posto preferito, soprattutto da quando hai liberato Vah Ruta, mi fa piacere che sia tu a godere della tranquillità che offre.”

Anche per Link quello era in un certo senso un luogo caro, ma non sapeva bene dire perché: si sentiva tranquillo, lo sentiva familiare, e ogni volta che ci tornava riviveva le immagini della loro lotta al cardiopalma contro il colosso, e lui era contento di avere quei ricordi, che erano veri e freschi e reali.
Un angolo della sua bocca si stirò, un sorriso a metà, e gli occhi azzurri spaziarono di fronte a sé.

Mi sto preparando per liberare Vah Rudania, sul monte Morte” annunciò in poco più di un sussurro.
Sentì la sorpresa di Sidon nel tocco della sua mano ancora sulla sua gamba, ma il suo sguardo rimase sull'acqua.

Sul serio? È magnifico!”
C'era tutta la sua esuberanza, nelle sue parole.

Link annuì una volta e indicò verso le sue spalle, verso l'armatura gettata al suolo, sporca di cenere.
Riusciva a sentire il caldo rovente della lava e il fumo invadergli i polmoni, se solo ci pensava, anche lì con la pelle ancora umida d'acqua.

Ancora un paio di cose e poi sarò pronto. Un goron mi darà una mano per arrivare da Rudania.”
Una lieve fitta di gelosia colpì Sidon, al pensiero di quel qualcun altro che avrebbe condiviso l'avventura con Link, come aveva fatto lui con Ruta, ma venne scacciata in fretta dalla preoccupazione per il suo amico e per l'evidente nervosismo che covava sotto un sorriso sghembo.
Avrebbe voluto fargli tante domande, come fosse la città dei goron e le loro usanze, come si stesse preparando e come fosse Rudania, ma non era il momento; le avrebbe tenute per sé per quando Link fosse tornato vincitore.

Sarai magnifico, Link! Rudania sarà subito libero!” esclamò con una voce squillante, attirando finalmente lo sguardo dell'hylian su di sé.
Gli dedicò il più grande dei suoi sorrisi, stringendo la mano a pugno nella sua caratteristica posa, gli occhi pieni di fiducia e fu ripagato da un sorriso rincuorato in risposta.
Se poteva aiutare Link con i suoi incoraggiamenti, anche in piccola parte, avrebbe continuato a sostenerlo ogni istante, per qualunque cosa.

Link si alzò in piedi già più fiducioso e gli rivolse uno sguardo scintillante.
Ti faccio vedere come si fa il tuffo a goron!” disse entusiasta, come il ragazzino che in effetti era.
Lo guardò tornare indietro di qualche passo per prendere la rincorsa e mandargli un occhiata complice prima di correre, che fece stringere la morsa nel suo petto con dolore.
Era fregato, pensò Sidon, si era innamorato del suo migliore amico.



Note:

Shippo Sidlink, lo ammetto e non me ne vergogno!
Li shippo tantissimo, la slink (la coppia io la chiamo così) otp di botw!
A parte che gli zora sono stupendi come razza, Sidon è un principe supportivo e positivo eppure credo che abbia anche lui delle incertezze e pressioni (potrei andare avanti ore sulla caratterizzazione dei personaggi da gesti o parole, ma davvero meglio di no, la povera e cara amica Sara ne sa qualcosa).
Il tuffo a goron è ovviamente il tuffo a bomba XD

Spero che vi sia piaciuta, in futuro voglio scrivere ancora di loro!
Adesso vado a combattere la Calamità, Hyrule ha bisogno di me!
Abbraccio!


  
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