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Autore: shana8998    19/10/2017    0 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Siamo arrivati in Svezia praticamente da meno di dieci minuti.

Il viaggio in aereo è stato estenuante , sette lunghe ore ed un post sbornia atroce sono momenti difficili per una ragazza da affrontare...

L'euforia è però, comunque tantissima ed affievolisce lo stordimento che porto.

Jake sembra non averne risentito di ieri sera. Beh , lui non ha tracannato un bicchiere di vino dopo l'altro come ho fatto io , dopotutto.

-Dobbiamo cercare Stuart.-. Dice mentre monitora il circondario con lo sguardo.

C'è moltissima gente questo pomeriggio all'aeroporto. Più di quella che sono abituata a vedere solitamente.

Certe volte mi spintonano e camminare con le valigie per mano non aiuta.

Mi sento come un pesce che annaspa fra migliaia di tonni. Potrei essere schiacciata da un momento all'altro.

Ben e Dave sono davanti a noi e ringraziando il cielo riescono con la loro imponenza a farci largo almeno sul davanti.

Mi accorgo solo dopo un po' che quella massa non è composta esclusivamente da persone anonime come me.

I flash delle macchine fotografiche ci assalgono appena entriamo sulla lingua di strada che conduce all'esterno. I giornalisti ed i fotografi sono ovunque.

Fanno domande a Jake sul tour e nominano me.

"Jake , allora è lei la prescelta per la tua biografia?"

"Signor Whiters guardi da questa parte!"

Sono ovunque...In ogni angolo.

Sembrano zombie che si muovono verso la preda ed io , mi sento sommersa.

Mi schiacciano su Jake e barcollo.

-Quando riusciremo a sfuggire da questa calca?-. Dico a fatica fra una spinta e l'altra. Mi sento un pesce fuor d'acqua, quella situazione non è mia. Odio essere al centro dell'attenzione. Odio tutti quegli occhi su di me.

"Whiters! E' lei la sua nuova fiamma?"

Chiede una giornalista che non riesco ad inquadrare nel mio campo visivo.

Spero che non l'abbia chiesto veramente. So come funziona questo mondo. E so, per certo che se Jake non risponderà , uscirà in prima pagina un articolo dal titolo "La nuova fiamma di Whiters?" con una foto della mia faccia spiattellata di seguito.

Alzo lo sguardo verso Jake. Sono disturbata e spaventata.

Lui lo capisce.

-Non rilascio interviste. Scusatemi.-.

Dice e a quel punto.

Dave e Ben incominciano a spingere di più sulla folla, poi Ben pigia sulla sua auricolare e parla. Dice qualcosa che non capisco per via della confusione, ma attimi dopo la sicurezza dell'aeroporto ci ha raggiunti e fa da scudo a me e Jake. Quasi è divertente.

Siamo fuori.

Tiro un sospiro di sollievo ma mi rendo conto che tutta quella calca mi ha spaventata parecchio. Credo che sia solo perché sento di avere la coscienza terribilmente sporca ed anche perché , cavolo...Non sono mai stata assalita da così tanti giornalisti, anzi, non sono mai stata assalita da giornalisti e tutto ciò per me è più che nuovo.

Un'auto è posteggiata all'esterno dell'aeroporto , so che è la nostra.

Stuart scende e saluta calorosamente i suoi colleghi e Jake. Poi fa un sorriso a me e mi sento più tranquilla.

E' lui che mi accompagna al veicolo e mi fa entrare, Jake al seguito.

Devono fare in fretta perché la mandria di giornalisti è tornata all'assalto.

Caricano le valigie velocemente e piombano in auto.

Si parte.

Stuart preme a tavoletta sull'acceleratore e sbatto contro il sedile restandoci attaccata come un francobollo.

Ma non mi da fastidio anzi ne sono sollevata.

-Mi dispiace che tutta quella folla di giornalisti ti abbia innervosita...-.

Dice Jake accarezzandomi il dorso della mano. Dallo sguardo sembra che realmente sia preoccupato per come sto.

Scuoto la testa.

-E' solo che non ci sono abituata...-. Mi chiedo come lui possa sopportare un tale assedio ogni volta.

La sua vita non deve essere facile . E' controllato a vista , seguito dai paparazzi ovunque , non ha vita privata e poi è assalito in qualsiasi posto si trovi al di fuori del palco. Si, avrà i soldi, una montagna di soldi, ma ne vale la pena? Per me ne varrebbe?

Mi accarezza la testa lasciando che alcune ciocche si intreccino e scivolino via dalle sue dita.

-Ehy , guardate qua...-. Fa Dave voltandosi verso noi.

-Siete già sui tabloid di Stoccolma.-.

Come? Già?

Ci passa il telefono e Jake lo artiglia strappandolo quasi dalla mano di Dave, sembra nervoso adesso.

-Che seccatura.-. Mormora scorrendo con il pollice sul display. Ed eccole. Le nostre foto sono ovunque.

-Dio! Ma eravamo appena scesi dall'aereo! Erano già li?!-. Sono scioccata.

-Probabilmente si erano appostati.-. Proferisce Stuart distrattamente mentre si collega con il suo apparecchio sullo stesso sito.

-Non posso crederci...-. Jake mi passa il telefono come se lo avesse voluto gettare da qualche parte. Si è nervoso. Ma non so bene perché.

Scorro le foto.

"La nuova biografa di Whiters."

"Jake Whiters e la sua nuova biografa. Sarà solo lavoro?"

-Alludono ad una storia!?-. Gracchio e mi zittisco subito perchè so di aver dato a tutti i presenti l'impressione che mi seccasse sin troppo quella faccenda.

-Il classico.-. Sospira Jake.

Credo che anche a lui tutta quell'invadenza dia fastidio certe volte.

Ho un profondo senso di delusione di colpo. E se gli avesse dato fastidio il fatto che abbiano alluso proprio a me affibbiandomi l'etichetta di "nuova fiamma"? Se gli avesse dato fastidio perché gli faccio schifo?

-L'albergo è vicino perciò va bene se non ci fermiamo all'autogrill?-. Domanda Dave .

Jake annuisce. Suppongo che anche lui abbia voglia di andarsi a riposare.

Questa sera c'è il famoso concerto che ha rinviato per colpa mia.

Dopo un buon quarto d'ora siamo arrivati al Grand Hotel Stockholm a Stoccolma per l'appunto.

E' meraviglioso. Sembra un palazzo antichissimo dall'esterno. E' costeggiato da una lunga lingua d'acqua , credo sia un porto. C'è odore di salsedine e l'aria è tiepida.

Quando entriamo noto che ci sono le donne del personale vestite con abitini da cameriere neri e svolazzanti. C'è odore di pulito è di lusso.

Le volte sono enormi ed altissime da vertigine e l'arredamento è in stile ottocentesco.

Un uomo che si fa chiamare Audry, si piantona all'ingresso dove noi siamo fermi da nemmeno un minuto.

-Buongiorno.-. Ci dice in perfetto inglese. Credo che ormai sia diventata una lingua di tutti e per tutti.

Ha delle chiavi su un vassoio che porta con una mano. Il suo atteggiamento è reverenziale.

-Quelle sono le nostre chiavi.-. Mi sussurra Jake.

Non ci credo. Mi sento la regina d'Inghilterra per come ci stanno trattando.

Ben prende le chiavi dal vassoio e ringrazia Audry.

-Se avete bisogno , questo è il mio numero personale.-. Lo da a Dave.

Capisco tutto.

I nostri sguardi si incrociano e ci scambiamo un sogghigno d'intesa.

Ora ne ho la certezza , Dave è gay ed anche Audry lo è. All'istante mi chiedo come fra loro si riconoscano in un battito di ciglia ed io per trovare Will e capire che provasse qualcosa per me ci ho messo una vita...

Saliamo.

L'ascensore ha le pareti di legno scuro frastagliato di venature chiare che sembrano liquide, come se quelle pareti fossero di resina ancora fresca.

C'è uno specchio che ricopre l'intera parete. Non mi soffermo a guardarlo per paura di scoprire come sono ridotta.

-Per prima cosa ti farò conoscere il resto della Band.-. Dice Jake , mentre Stuart ,Ben e Dave stanno in silenzio , in attesa che il campanello trilli e le porte si aprano.

Annuisco sorridendo.

Sto per conoscere i componenti della band attualmente più famosa al mondo, è un privilegio da pochi. Ancora non ci credo.

Le porte spariscono nell'incavo del muro ed ecco che un lussuosissimo corridoio si apre difronte a noi.

C'è una cameriera che ci fa un inchino. E' lei l'addetta a farci strada verso le nostre suite.

Dave e Jake sono accanto a me.

Vedo che hanno una sola chiave in due e deduco che condividano ancora la suite. Ma a me non va di stare sola.

Sono disturbata da quell'idea. Avrei preferito condividere la mia stanza anche con Ben piuttosto che stare sola.

-Dave...Posso chiederti un favore?-. Entrambi mi guardano perplessi.

-Possiamo fare cambio camera?-.

Dave non sa cosa rispondere e guarda Jake. E' lui il capo. Lui decide.

Jake annuisce e Dave mi cede la loro chiave poi ci supera con la mia fra le mani.

-Quindi...Vuoi stare in camera con me..-. Dice con aria maliziosa al mio orecchio.

Mi viene da ridere.

-Non voglio stare sola...Tutto qui.-. Rispondo dandomi un tono d'ovvietà.

Sogghigna.

La cameriera si arresta davanti alla porta dell'ultima suite.

-Questa è la 102.-. Guardo la piastrina della mia chiave.

-Grazie mille.-. Le dico aprendo la porta.

-Le vostre valigie saranno portate qui a breve.-. Dice prima di allontanarsi.

La suite di Stoccolma è gigantesca ma non tanto quanto quella di Chicago. Ha una sala molto più piccola con ampi finestroni ad arco e tendaggi chiari. C'è un angolo relax in una rinsacca nel muro, con due divani grigi a tre sedute ed un tavolino rotondo tre piedi e ampio, stile ottocento al centro, mentre al centro della sala c'è l'angolo bar. Un'isola circolare con tanto di bancone che ridà al colore del muro che è di un indecifrabile lilla-grigio.

Un camino divide due enormi porte a vetro quadrettate e li , una da una parte ed una dall'altra , nascono due camere da letto.

Sono più moderne, identiche nel mobilio.

La testata del letto è imbottita in pelle grigia , le coperte sono candide , bianche bordate di perla. Non vedo bene tutto il resto prima di entrarci, perché le tende bianche coprono i due lati delle porte a vetro.

Scelgo quella di destra più vicina all'angolo relax.

Da dentro è stupenda. C'è il parquet scuro, due comodini in vetro e legno rigorosamente grigi , moderni e due lampade dal cappello in plastica bianco.

Una piccola porticina su un lato da al bagno.

E' in comune esattamente li dove , all'esterno sorge il camino.

Non mi fa affatto piacere questo dettaglio, ma sorvolo.

-Com'è la tua stanza Jake?-. Chiedo alzando un po' la voce per accorciare la distanza.

-Identica alla tua.-. Mi accorgo che è alle mie spalle e trasalisco all'istante voltandomi.

-Ti piace?-. Appoggia le mani sulle mie spalle.

-Si è stupenda. Tutto qui lo è.-. Mormoro appena.

Devo sembrare una bimba al parco giochi , so che mi brillano gli occhi. Io quel lusso me lo sarei solo potuto sognare.

A conti fatti nemmeno fra tre vite mi sarei potuta permettere una suite del genere o voli su voli.

Mi schiocca un bacio sulla fronte.

-Pronta a conoscere il resto del gruppo?-.

Annuisco.

Sono felice. La donna più felice su questa terra.

Usciamo dalla suite e raggiungiamo una stanza senza numero , al centro del corridoio.

Jake bussa e qualcuno dice di entrare.

-Ehylà, Jake!-. Ci sono tre ragazzi seduti attorno ad un tavolino, che sorseggiano del Whisky.

-Brutto bastardo ! Sparisci per ore e non mi dici il perché, poi torni qui con una sventola del genere!-.

Il più esuberante è Tom. Lui è il batterista della band. E' un bel ragazzo dai capelli rossi e ricci e due occhi enormi e verdi.

Si alza balzando giù dalla testiera del divano e ci raggiunge.

Lui è diverso da Jake e gli altri. Porta jeans dal cavallo esageratamente basso e scarpe larghe dai lacci sciolti.

Abbraccia calorosamente Jake dandogli una pacca sulla schiena poi si volta verso me.

All'istante noto che mi guarda come un cane guarderebbe il suo osso .

Sono leggermente imbarazzata.

All'improvviso, quando sta per abbracciarmi, Jake gli punta una mano sul petto.

-Devi per forza assalirla come un allupato?-.

Resto sorpresa ed anche Tom lo è.

-Fratello! Volevo solo salutarla.-.

-Puoi farlo anche senza sbavarle addosso.-.

All'impatto con quella frase avvampo.

Tom si acciglia.

-Oh Oh va bene... E' la tua amichetta d'infanzia massimo rispetto e non spaventarla, ricordo i patti.-. Alza le mani difronte a se e gli occhi al cielo.

Capisco che Tom è l'attore del gruppo. Mette in scena quei piccoli teatrini solo per poter stare al centro dell'attenzione e non so se è anche il classico tipo da cui stare alla larga. Un porta guai. E' troppo poco che lo conosco per dirlo.

-Lui è Danny il bassista-. Jake sorvola sul momento che è decisamente imbarazzante per tutti e tre ed indica un quarto uomo al di la della spalla di Tom.

Danny è il più grande della band , ha una trentina d'anni , grandi occhi castani e capelli lunghi sulla spalla color cioccolata.

Ricorda leggermente Jon Bon Jovi solo in castano. Oddio, forse è anche meglio di Jon Bon Jovi, ora che ci penso.

Si alza dal divano e ci raggiunge.

Mi tende la mano. Ha un sorriso incantevole da far sciogliere chiunque glielo ammiri.

-Piacere.-. Dico.

Ed alla fine anche l'ultimo componente della band si avvicina.

Eddy.

E' il secondo chitarrista , un di più nella squadra da quando è morto Jonny.

Lui era il migliore amico di Jake , e credo che sia accaduto dopo la sua morte che l'alcool e le droghe siano entrate a far parte della vita del cantante.

Eddy è l'accompagno suono di Jake. Quando Jonny è morto Jake oltre ad essere la voce della band ha impugnato la chitarra durante un concerto negli Stati Uniti e ha rievocato un brano scritto proprio dal suo amico. Non ha più lasciato la chitarra durante i seguenti successi ed Eddy diciamo fa lui da copertura suono quando Jake svalvola...E credetemi lo fa spesso.

Come circa dieci mesi fa , quando ubriaco e probabilmente fatto di qualche sostanza ha spaccato la chitarra sul palco ed ha pisciato praticamente sulla folla.

Per quel gesto si è beccato l'etichetta di bello e dannato, ma a sfavore di quelli che dicevano che sarebbe stato da bollare come artista, quello spiacevole episodio, non ha fatto altro che accrescere la fama di Jake.

Il cantante ribelle e sopra le righe.

-Lei è Sesilia comunque.-. Mi fa notare involontariamente che non ho detto ancora il mio nome. Arrossisco d'imbarazzo.

Tutti e tre sorridono e sembrano felici che io sia li.

-Quindi è lei che stenderà la biografia sui Midnigth Storm?-. Chiede Danny.

Jake annuisce.

-E' una scrittrice di talento anche se non affermata. Diciamo che questa biografia è un favore reciproco.-.

-Grandioso!-.

Danny sembra il più soddisfatto riguardo la scelta di Jake di tenermi con loro. Probabilmente si fida molto di lui.

Guardo l'orologio appeso sulla parete alle loro spalle.

Sono già le sette di sera e circa alle dieci si terrà il loro primo concerto per questo nuovo tour.

Stoccolma è una tappa importante. E' l'inizio della nuova vita di Jake , quella senza droghe e alcool, il momento per tornare a sfondare sul palco e cancellare i passati nove mesi alle loro spalle.

-Dovreste provare a quest'ora non è vero?-. Dico distratta ancora con lo sguardo sulle lancette.

So che Jake è mancato alle prove questa mattina , quindi non mi sembra il caso di intrattenerlo oltre.

I tre annuiscono.

-Perché non resti?-. Dice Danny avvicinandosi agli strumenti sistemati dietro un'ampia rinsacca nel muro.

Guardo Jake.

Ha l'aria di non esserne proprio contento.

-Resta.-. Dice ugualmente.

Durante le prove noto che Jake ha gli occhi che fanno di qua e di la, fra la mia scollatura e Tom.

Ho l'impressione che ci stia controllando o meglio , che controlli Tom ed ogni volta che fanno una breve pausa si avvicina chiedendomi se voglio mettermi una maglia o se sento freddo.

Si comporta come un fratello maggiore e mi irrita leggermente.

Alle otto hanno terminato.

Sono eccezionali anche senza mixer per i suoni o apparecchiature per calibrare le voci.

Applaudisco. -Siete fantastici ragazzi.-. Lo sono veramente.

Loro ringraziano.

-Io vado a darmi una rinfrescata e mi cambio , vai a prepararti anche tu?-. Jake si avvicina sembra tranquillo anche se credo che non lo sia affatto e spero con tutta me stessa che non sia per Tom.

Annuisco.

Mi alzo dal bracciolo del divano e saluto i ragazzi allontanandomi con lui.

-Siete veramente grandiosi ...-. Sorrido e lui ricambia.

-Vedrai questa sera. Ti piacerà.-.

Ne sono convinta.

Seguo i concerti di Jake da tempo e non ce n'è uno che non è stato incredibile. Solitamente ci sono grupie che strillano e uomini che si commuovono , la voce di Jake esalta le persone e le tocca nel profondo . Sono convinta che non sia solo l'effetto che fa a me.

Torniamo nella suite.

Lascio che sia lui a prepararsi per primo ed aspetto in camera mia.

Gli inservienti dell'albergo ci hanno portato le valigie, quindi nel frattempo tiro fuori qualcosa per scegliere cosa indossare.

A Stoccolma non fa caldo la sera. Nonostante non sia ancora inverno l'aria è pungente e quindi preferisco indossare un Jeans, le mie inseparabili decoltè ed un top di pelle corto sulle costole che ha due ampi tagli sotto il seno. Ho la giacca di pelle ed un cardigan nel caso sentissi freddo, ma dubito che durante il concerto ne avrò.

Tiro fuori dalla borsa un ciondolo dalla collanina in argento a doppia maglia spessa, che lascia dondolare una pallina in argento sul mio ombelico. Un regalo di Vic. L'adoro.

Sento che Jake è uscito dalla doccia. L'acqua ha smesso di scorrere ed ora lo sento muovere oggetti sul marmo bianco del lavandino.

Poi un attimo di silenzio e la porta che si apre dal lato di camera sua.

Ha fatto.

Mi alzo artigliando i miei panni con una mano e scarpe e borsellino dei trucchi con l'altra, dirigendomi verso la porta. Busso lo stesso, onde evitare di piombargli in bagno mentre è nudo magari.

Sverrei ragazzi! Sverrei per davvero questa volta.

Mi grida che posso entrare, dall'altra parte del muro.

Entro e mi chiudo la porta alle spalle.

Mi libero dei miei vestiti ed entro in doccia.

E' rigenerante l'acqua calda che mi scivola addosso.

Per un attimo non mi sento più rigida ed in ansia per il concerto. Si, è una sensazione sciocca dato che non sono io a dovermi esibire , ma sono presa dal fatto che sia il primo concerto per Jake dopo tempo ed alle prove l'ho visto strano, oltre al fatto che ogni tanto guardasse Tom , non era rilassato come le altre volte e dubito che la causa sia io.

Esco dalla doccia e mi dirigo al lavandino. Ho appoggiato tutto li.

Recupero l'intimo e lo infilo, metto prima la collana quasi come se fosse di rito, lo faccio spesso. Poi, infilo jeans e top.

Sto tornando umana lentamente. Calzo le scarpe. Il mio abbigliamento prende forma , ora manca solo il trucco.

Do un'occhiata veloce al display del cellulare e guardo l'ora. Poi distrattamente lo riaccendo dopo averlo oscurato.

-E questo?-. Dico a voce alta come se non credessi ai miei occhi.

C'è un messaggio di Will nella casella di posta. Non lo avevo visto.

Lo pigio nell'immediatezza.

"Ci ho riflettuto abbastanza, credo sia meglio prenderci una pausa."

Sento un nodo in gola stringersi all'improvviso . Mi toglie il fiato.

Vuole una pausa? Questo cosa significa?

Per me non é mai stato chiaro il significato della parola "pausa". E' più, un allusivo al "facciamo entrambi quello che cazzo ci pare" e no, non mi piace l'idea.

Sono confusa. Non mi ha scritto tutto il giorno e se ne esce alle otto di sera così?

Mi tremano le mani e se non ci fosse Jake al di la della parete , forse a quest'ora avrei urlato e pianto.

Ma non posso ed è ancora più angosciante.

Sospiro e lancio il cellulare sulla superficie liscia del lavandino.

Estraggo i trucchi ed inizio a scegliere il colore dell'ombretto, ma c'è un unico make-up che mi riesce abbastanza bene e nelle mie condizioni psicologiche non credo che possa permettermi di inventarmi altro, perciò ripropongo la tonalità scura di ombretto e la matita nera sotto l'occhio.

Il rossetto rosa.

Prendo il fon e do un'asciugata veloce ai capelli. Nel mentre ho accesso la piastra per farmi i ricci. Li adoro.

Mentre aspetto che raggiunga la temperatura adatta, non faccio altro che ripensare a quel messaggio in casella di posta.

Credo che quello sia l'inizio del declino nella nostra relazione.

Mi manca di getto Will.

Per qualche motivo dopo tutto lui...Lui è tutto.

Questo tour durerà sei settimane poi di Jake probabilmente avrò ben poche notizie e solo ora incomincio a pensare che non sia stata una buona idea.

Ho volato otto ore se contiamo la prima per raggiungere Chicago , solo per stare con Jake che al fin dei conti ho riscoperto l'amico di una volta ma non ciò che forse avevo sperato che fosse, decidendo di mandare a puttane la mia relazione di un anno e mezzo con Will che a conti fatti è l'unico uomo che amo e ho amato.

"Dio che cazzata". Mi passo una mano in viso , mentre la mia testa ha quasi preso forma con i suoi nuovi e boccolosi ricci.

E' stato uno sporco comportamento egoistico, incomincio a riconoscerlo. Ma credo che quando mi sia stata proposta questa scelta , io nel profondo non volevo rifiutare.

Volevo essere dove mi trovo , quindi , mi sono voluta attirare le conseguenze da sola.

Ho voluto io che incominciasse la fine della storia con Will ed ora ho il coraggio di lamentarmi? No,non lo ho. Non lo trovo.

Esco dal bagno e raggiungo la sala principale della suite. Jake è sul divano che fa zapping fra i canali di un gigantesco tv al plasma sospeso per un braccio dal muro.

I suoi occhi rimbalzano su di me e sorride mentre spegne l'apparecchio e mi raggiunge.

Ha un buon profumo. Il suo. Mi perdo per un attimo avvolta da quella fragranza. Credo che gli chiederò il nome perché è veramente troppo buono.

-Andiamo.-. Dice ed il suo volto ha un'espressione dolcissima.

Non me lo faccio ripetere e mi metto sottobraccio.

Quando abbiamo sorpassato il corridoio raggiungiamo l'ascensore ed io controllo velocemente se ho tutto in borsa.

Sento vibrare il mio telefono una seconda volta.

E' Vic. Dalla tendina del messaggio , leggo che vuole sapere come va , come stanno andando le cose con Jake e se ho parlato con Will.

Rispondo velocemente e Jake guarda la mie dita muoversi velocissime sulla tastiera.

-E' lui?-. Mi chiede all'improvviso.

Di colpo , ho l'impressione che il tempo si stia fermando e che quei dannati numerini sulle nostre teste abbiano deciso di impiegarci un secolo per accendersi in maniera decrescente.

-Era il mio capo. Will l'ho sentito prima.-.

Sono fredda e dalla mia voce si sente.

-Tutto ok?-. Mi accarezza la schiena.

Ho l'aria bastonata e non so se volergliene parlare subito.

-Magari dopo il concerto ti racconto ...-. Taglio corto.

Annuisce.

Finalmente le porte si aprono.

Raggiungiamo una delle due auto che porteranno noi ed il restante gruppo allo stadio dove si terrà il concerto.

L'atmosfera del pre-concerto si fa sentire ed io penso di essermi distratta da Will e dalla sua maledetta pausa.

I ragazzi sono euforici la gente dentro lo stadio lo è.

Si sente un gran chiasso quando raggiungiamo la struttura.

-Non ci credo che si sentono le loro voci da qui fuori.-. Dico.

E so che ci sono persone che da giorni sono li in attesa di entrare ed accaparrarsi il posto migliore come alla prima uscita di un bel libro o dell'iphone nuovo.

-Figo vero?!-. Tom mi sorpassa con l'apparecchiatura in mano.

Sembra su di giri. Penso che non vedesse l'ora di tornare a suonare per i suoi amici e per i milioni di spettatori in tutto il mondo.

Sorrido.

Entriamo da un sotterraneo scortati da decine di agenti della sicurezza.

Ben e Dave mi accompagnano in prima fila mentre i ragazzi spariscono dietro le quinte del palco.

Addetti si muovono al buio velocemente per terminare di montare le ultime apparecchiature e quando è tutto pronto e sono le dieci in punto, i Midnight Storm fanno il loro esordio sul palco.

-Buonasera Stoccolma!-. Grida Jake dal microfono. Un'onda di urla deliranti si alza dalle mie spalle ed invade l'intero stadio.

-Vi siamo mancati?-.

Giuro di non aver mai visto così tante persone gridare , portare le mani al cielo ed implorare qualcuno di cantare per loro , come ora.

Tom colpisce i piatti sulla batteria e in un crescente di suoni si alza la base del loro primo brano "On my mind".

Suonano Rock ma alternano con vari generi i loro show.

Sono veramente eccezionali.

Tutti attorno a me saltano , cantano. Ben e Dave sorridono vedendo i ragazzi sul palco. Stanno andando alla grande.

Di colpo il mio cellulare vibra. Non me ne accorgo subito , ma quando parte Adele come suoneria ho un tonfo al cuore.

-Pronto?-. Cerco di farmi sentire alzando i decibel della mia voce.

-Sesilia.-. E' Will.

-Will. Non ti sento, sono al concerto.-. Grido ma non capisco un accidente di quello che mi sta dicendo. Non so nemmeno se sta gridando anche lui incazzato come una iena o se abbia capito il mio disagio.

-Non posso spostarmi da qui, è meglio se ci sentiamo più tardi.-.

Sento un ok e riattacco.

La sua chiamata mi ha fatto piacere ed allo stesso tempo so, che mi rovinerà il resto dello spettacolo.

-Tutto bene?-. Ben si volta verso me.

Annuisco.

Il concerto continua e Jake ad ogni stacco di brano fa battute , incita la folla , la rende partecipe. E' veramente professionale questa sera.

Lo guardo e sorrido e lui punta gli occhi dritti nei miei come se stesse cercando il mio parere fra quello di tutti.

Gli alzo il pollice mimando la frase "siete grandi" e lui sorride di colpo e torna a saltare sul palco intonando "into the paradise" una canzone che io adoro e che ho persino nella play list del mio pc, ma a Jake non glielo dirò mai, ovviamente.

Delle grupie tirano qualcosa sul palco. Sono mazzi di fiori. Jake li raccoglie senza smettere di cantare e li solleva al cielo.

Urlano, sono in delirio.

Il concerto finisce. C'è tempo per un ultimo veloce brano poi si è fatta l'una di notte e si chiudono i battenti.

Io non ho fatto altro che pensare a Will.

Dio ci è riuscito a rovinarmi questa giornata.

-Usciamo.-. Ben e Dave mi fanno strada all'esterno dello stadio.

Stiamo aspettando che la band finisca il giro di autografi poi possiamo andare via.

Salgo in macchina. Ho i piedi doloranti e sono stanca e strana. Voglio che Jake torni qui. Voglio parlare con lui.

Finalmente lo vedo. E' insieme agli altri e ridono.

Dio , sono così contenta per loro.

Entra in macchina e poggia la valigetta con il suo microfono personale sotto i suoi piedi.

-Dio...E' stato allucinante.-. Dice passandosi le mani fra i capelli.

E' gasatissimo e strafelice, no, non posso rovinargli questo momento.

-Abbiamo il dopo concerto allo Spark.-. Dice Dave guardandoci dallo specchietto retrovisore.

Sospiro. C'è una lunga notte ancora da affrontare.

-Ok.-. Dice Jake stirandosi sul sedile.

Mi chiedo come diavolo faccia a non essere stanco dopo sette ore di volo e un concerto durato dalle dieci all'una di notte , causa, troppi fan che chiedono il bis.

-Non sei stanco?-. Mormoro leggermente preoccupata.

Scuote la testa.

-E' il mio primo concerto dopo mesi, ed è il mio primo concerto con te. Sono fuori di me dalla felicità , non stanco.-.

Sorrido.

E' così dolce quando mette me nei suoi discorsi che so , che per lui, sono molto più importanti.

Raggiungiamo il locale.

Gli altri sono già dentro.

Il posto sembra un covo di celebrità, ci sono tutte.

Ci fanno accomodare nell'area vip. Fortunatamente è vuota.

-Cosa prendete?-.

Bene, io di quel dopo concerto mi fermerei a quella frase.

Non ho idea di quanto Tom e gli altri bevano, ma sono certa che lo fanno molto più di me.

Dopo il secondo Martini seguito da qualche shottino di Tequila sono k.o.

Rido, ballo con Dave e Jake e per fortuna non penso a Will finché non torniamo in albergo.

 

-Sono stata così bene..-. Intreccio le parole mentre salgo in ascensore.

Jake non fa altro che ridere.

-Ehy! Signor Whiters -. Gli punto l'indice in petto. -Stai ridendo di me?-.

Solleva le mani davanti a lui. -Non lo farei mai.-.

Ha bevuto anche lui questa sera. Più della prima sera che siamo usciti insieme. Ma regge l'alcool.

Decisamente più di me, o ha solo bevuto molto di più per molto più tempo, non so.

-Guarda che stai messo come me.-. Mi acciglio ma non so quanto possa sembrare accigliata la mia espressione.

Poi all'istante mi zittisco. Mi gira la testa e ho in mente Will.

Poggio entrambe le mani sul suo petto e guardo la croce di argento che esce dalla T-shirt.

-Cos'hai?-. La sua voce è molto più profonda e calda.

-Niente.-. Borbotto con un'insolita voce da bambina.

Jake mi passa una mano fra i capelli e mi accarezza la nuca.

Getto la testa all'indietro, mi piace così tanto.

Will sparisce e poi riappare nella mia testa. Sono confusa , l'alcool è nel pieno del suo effetto.

-Tu non mi lascerai mai più, non è vero?-. Lo guardo negli occhi anche se ho la vista decisamente appannata.

-Non lo farò mai più.-. Dice.

Sorrido ed appoggio la testa nell'incavo della sua clavicola.

-Mai..-. Ripeto.

Lo sento irrigidirsi. Il suo respiro mi sfiora una guancia.

Poi tutto si ferma attorno a me e succede in un attimo. E' tutto a rallentatore.

Sbatto contro la parete alle mie spalle. Ci stiamo baciando. Il bacio di Jake...

E' così dolce , sa di Cuba e tabacco. La sua lingua mi invade la bocca ed io non posso fare a meno di baciarlo con passione. Ma la sua è foga.

Lui ha voglia di me e mi stringe arpionandomi i fianchi.

Poi ho l'impressione che se ne renda conto , che ne abbia paura di quella voglia e rallenta. Mi accarezza la guancia con il pollice e l'altra sua mano scende lenta sulla mia vita, sotto il cardigan.

Artiglio la sua T-shirt e vorrei strappargliela di dosso.

-Baciami Jake.-. Dico quando credo che si stia per staccare.

E lui lo fa. Forte.

E' intensa quella serie di baci che ci stiamo scambiando ed io mi ci sono persa come se fossi trascinata da una corrente sconosciuta.

Non c'è Will. Non c'è l'angoscia per la sua dannata pausa ne la paura che ho io nel restare sola. Lo sarò, forse, ma più in la.

Non penso a cosa sto, stiamo, facendo ma sono certa che domani probabilmente mi maledirò.

Ci separiamo. Siamo affannati. Quei baci ci hanno tolto il respiro. Ma siamo ancora qui dentro l'ascensore che penso sia stato bloccato da Jake e ci fissiamo.

Le guance di entrambi sono roventi le labbra rosse come il fuoco.

Sorridiamo.

Probabilmente non crediamo nessuno dei due a ciò che è appena successo.

-Voglio ancora i tuoi baci Ses.-. Dice a fatica mentre torna a respirare come si deve.

Anche io li voglio, ora , come mai prima.

Non dico nulla . Sono di nuovo sulle sue labbra e le mordo le lecco e lui fa lo stesso.

All'improvviso l'ascensore riparte. Credo abbia un timer per il blocco automatico.

Barcolliamo di pochissimo, quel "pochissimo" che basta per far si che ci rendessimo conto di cosa è successo.

Ed è allora che Jake mi guarda , si guarda , e si allontana da me.

Non dice nulla , più nulla.

Quando entriamo in camera fra noi è sceso un silenzio tagliente.

Fa male.

-Mi ha chiesto una pausa.-. Dico prima di aprire la porta a vetro della mia stanza. Credo che sia recepita come una scusa a quello che è successo , quella frase. O almeno lo spero.

Non mi guarda.

-Mi dispiace.-. Dice.

Entro in camera. Sarà una notte difficile.

 

   
 
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