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Autore: kamy    19/10/2017    0 recensioni
Non sempre il passato, creduto morto e sepolto, resta tale. A volte ritorna legato a poteri ancora più antichi e arcani. Per salvare Goku, inizierà un avventura che si intreccerà con il perduto popolo dei saiyan.
(Scritta a quattro mani con TheBlueMusketeer, proprietaria di alcuni di questi personaggi).
[Fa parte di DBNA, seguito di Quando l'amore sconfigge anche la morte].
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

 

Cap.30 I due Vegeta

 

La battle-suit della regina era strappata in più punti, la donna piegò le labbra rosse in un sorriso di scherno.

< Se pensate di piegarmi solo perché mi avete catturata, vi sbagliate > pensò Sarah. Sentiva la lama gelida premerle contro la gola, le fece un leggero taglio e il sangue iniziò a scivolare lungo la sua pelle olivastra.

“Non osare toccare mia madre!” sbraitò Vegeta.

La sua aura iniziò ad aumentare, il cappuccio ricadde alle sue spalle e il suo mantello si sollevò, mentre i suoi capelli si tingevano d’oro e i suoi occhi diventavano verdi, ma con un’espressione glaciale simile a quella ritrovabile negli occhi colo ambra della regina.

Parecchi dei saiyan in piazza indietreggiarono, alcuni spalancarono la bocca, altri rimanendo accecati.

“Questa è la luce del leggendario supersaiyan” dissero alcuni dei più anziani con voce incredula.

Goten abbracciò Bra, intenta a guardare il palco.

“Quella è mia nonna” bisbigliò Bra.

“Sei uno spettro, vero? Vuol dire che sei già morto. Vuoi morire nuovamente? Ti accontento subito!” ringhiò Vegeta.

< Voglio schiacciare questo cosiddetto ‘grande spettro’ sotto il mio piede > pensò, con tono rabbioso.

“Se mi uccidi, la prima a morire sarà tua madre. Al contrario, se partecipi a un gioco e lo vinci, vai via sano e salvo con tutti i tuoi amichetti” disse il grande spettro con voce melliflua.

Crilin rabbrividì, guardando Vegeta.

< Sembra trasudare malvagità > pensò.

“Che vuoi dire con ‘gioco’, serpe?!” urlò Vegeta.

Vetrunks rabbrividì e si nascose dietro la gamba di suo padre.

Vegeta lo intravide tremare, fissandolo.

< Sto spaventando la mia stessa famiglia > pensò, cercando di ridurre la propria aura.

“Vedi di rispondere, maledetto idiota!” sbraitò.

Alzò lo sguardo e vide l’espressione di sua madre, chinò la testa e arrossì.

< Non abbiamo mai avuto bisogno di parole per capirci e quello sguardo può significare solo: “Sei un principe e non voglio che parli come una qualunque terza classe”. > pensò.

“Perché dovremmo fidarci di te? Hai dato della bugiarda alla mia Pamela, usi ricatti subdoli e ti nascondi dietro degli ostaggi!” sbraitò Radish.

“È semplice. Devi solo battere il mio guerriero migliore. Ci stai?” domandò lo spettro.

Vegeta scoppiò a ridere.

“Io e Kakaroth siamo i più forti di quest’universo!” gridò.

< Speriamo che Billsama non mi abbia sentito > pensò. Allargò le gambe e s’indicò con il pollice. “Accetto”.

La folla indietreggiò ancora, lasciando libera metà della piazza intorno a lui.

Dalla nebbia del grande spettro uscì un’altra ombra che avanzò, con incedere marziale.

Vegeta vide che era un uomo quando quest’ultimo saltò giù dal palco, il lungo mantello vermiglio che portava lo sfidante gli ondeggiava dietro la schiena. Teneva la coda stretta alla vita e, alla cintola, portava una spada con un’effige riproposta anche sulla sua battle-suit.

Vegeta s’irrigidì, respirando piano, venendo scosso da tremiti.

Sarah impallidì e rischiò di svenire, mentre il principe dei saiyan guardava il suo avversario con gli occhi sgranati e sporti.

“Non è valido, Vegeta è disarmato” ringhiò Gohan.

Nappa urlò nella direzione del principe dei saiyan.

“Altezza, prendete!” urlò, lanciando un fagotto.

Vegeta l’afferrò al volo.

Turles si avvicinò a Kamhara e gli porse la mano.

“Sgancia. Ho visto la scommessa. Nappa ha detto il vero quando ci ha fatto sapere che sarebbe servita” mormorò.

Kamhara gli mise in mano una moneta.

“Non è il momento di cose simili, il principe sta soffrendo” sibilò.

“Non ti arrabbiare sorellona, una scommessa è una scommessa” bisbigliò Turles.

L’avversario sfoderò la spada e partì all’attacco.

 

********

 

Baba si deterse il sudore, che colava dalla sua fronte rugosa, con un fazzoletto.

“Sono troppo vecchia per tutte queste emozioni. E se re Yammer scopre cosa sta capitando negl’inferi, li spazzerà tutti via senza fare distinzioni, ed anch’io potrei finire nei guai” borbottò.

Chichi finì di somministrare l’antidoto a Goku.

< Sono convinta che avrebbe preferito morire piuttosto che avere fatta la puntura > pensò, buttando la siringa nella spazzatura, coprendola con dei guanti di lattice.

Il viso di Goku da sofferente divenne rilassato e roseo.

Son sbadigliò, allungò le braccia e con un mugolio si destò. Si alzò di scatto e sgranò gli occhi, Chichi rabbrividì e indietreggiò.

Baba rischiò di cadere dalla sua sfera.

“Basta emozioni!” si lamentò.

Chichi regolò il respiro e si tolse qualche ciocca mora dal viso.

< Meno male che gli altri sono tutti al piano di sopra o avrebbe scatenato una gran confusione questo suo essersi ripreso di scatto > pensò.

“Amore calmati. Sei stato molto male, hai ancora bisogno di riposare” disse Chichi dolcemente, avvicinandosi.

Goku si sedette a gambe incrociate sul divano.

“Chichina, scusami se ti faccio sempre preoccupare” disse, grattandosi la testa.

Chichi gli porse un fagiolo di Balzar.

“Con questo dovremmo essere sicuri della tua ripresa” disse.

Goku lo mise in bocca e masticò rumorosamente.

“Dove sono gli altri?” domandò. Si guardò intorno. < Avrei anche voluto rivedere la mia piccola May. Tesoro del papà, si sarà spaventata > pensò.

“Sono ancora agl’inferi. Se volete possiamo osservarli attraverso la mia sfera” propose la vecchia sibilla.

“Preferiremmo. Ci sono i miei figli laggiù e anche la mia nipotina” disse Chichi.

< È angosciante non sapere nulla… perché non sono ancora tornati? > pensò.

Baba saltò giù dalla sfera e allungò le mani grinzose nella sua direzione.

“Olla Olla Olla. Appari nella ‘bolla’” recitò.

Delle immagini comparvero nella sfera, Goku s’irrigidì.

“Ve-Vegeta… sta combattendo contro suo padre!” urlò Son.

 

********

 

Vegeta fece una parata alta, girò su se stesso e cercò di entrare con un affondo. L’altro schivò, tentò una serie di attacchi, ma Vegeta li parò facendo mulinare la spada. Le lame si scontravano ripetutamente, producendo delle scintille, in clangore delle armi risuonava tutt’intorno.

< Risuona la danza di madama morte e io, come un ballerino sott’incantesimo, non riesco a smettere di ballare il suo ritmo > pensò Vegeta. Il suo corpo era rigido e si muoveva automaticamente.

< Mio padre sembra un automa > pensò Trunks, rabbrividendo.

“Non possiamo stare a guardare” disse Elly. Scattò, ma Junior l’arrestò mettendole la mano sulla spalla.

“Se t’intrometti uccideranno gli ostaggi, per adesso dobbiamo rimanere a guardare” disse il namecciano.

Elly rabbrividì, le sue iridi azzurre divennero liquide e impallidì.

“Non è giusto” gemette.

La folla di saiyan aveva iniziato a battere le mani a ritmo e a ripetere: “Muori, muori” nella direzione di Vegeta.

“Maledetti! Incitate il principe piuttosto!” sbraitò Naly dalla cella.

Zarbon assottigliò gli occhi e guardò la scena attraverso le sbarre.

< Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, quando un mercenario troppo ubriaco o troppo borioso sfidava un giovane Vegeta. Lo sconfiggeva con facilità, ma a quel punto gli altri membri della squadra del perdente lo attaccavano. Scontro dopo scontro si riduceva davvero male, sotto le nostre urla di scherno e lo sguardo di Freezer. Il tiranno attendeva con pazienza la sua ultima vittoria e, con un ghigno stampato in volto, gl’infieriva una punizione esemplare >. Si voltò verso il grande spettro. < Questa volta non sarà diverso. Alla fine di tutto, lui, probabilmente, ci distruggerà lo stesso > pensò.

Kamhara era scossa da tremiti, avvertì una fitta al petto, guardò suo padre prigioniero e tornò a guardare i due contendenti.

< Questo dev’essere uno di quegl’incubi che mi tormentano la notte. Passerò, mi sveglierò accanto al mio adorato John. Niente di tutto questo sarà successo > si disse, mentre i suoi occhi diventavano liquidi.

  
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