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Autore: erica1609    19/10/2017    2 recensioni
Quel dottore gli aveva proposto un passaggio a scuola, era il cugino di Malia, poteva fidarsi, così Stiles si era ritrovato in macchina con il dottor Hale.
La portiera posteriore si aprì.
-Derek? Perchè il mio amicone Stiles è nella tua macchina, nel posto del passeggero dove tu non fai mai sedere nessuno?- Malia finse di essere offesa, ma era perplessa per davvero.
Siles guardò il dottore il cui nome pareva essere Derek con sguardo divertito e interrogativo.
-Malia, vuoi andarci a piedi a scuola?-
La ragazza sbuffò, poi rise, sedendosi nei sedili posteriori dopo aver dato a Stiles un bacio sulla guancia.
 
Arrivati a scuola, i due ragazzi scesero.
-Grazie dottore.- Disse Stiles, facendo sorridere Malia.
-Chiamami Derek.- Rispose lui.
 
Oh sì, sarebbe stato divertente passare del tempo con quel Derek.
NO LUPI MANNARI, STEREK.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la prima parte del quinto capitolo, è corta perchè il seguito lo pubblicherò domani, buona lettura!

8.00
Stiles è in macchina con lo Sceriffo, davanti alla porta scorrevole dell’ospedale.

-Papà, sei sopra il marciapiede.-

-Sono lo Sceriffo, fermo la macchina dove preferisco.-

Stiles rise, era abbastanza nervoso, gli ospedali non gli piacevano e non gli sarebbero mai piaciuti.

-Figliolo, intanto entra, parcheggio in un posto decente e ti raggiungo subito.-

Stiles scese dalla macchina, faceva freddissimo e pioveva pure, forte, decisamente forte. Corse con il cappuccio in testa fino all’entrata, poi, dopo essersi pulito per bene le scarpe sui tappeti da educato gentiluomo, si fece strada tra i corridoi per raggiungere la macchinetta del caffè. Niente fu più bello di sentire quel sapore caldo e familiare, tanto che per un attimo quasi si dimenticò di essere preoccupato.

-Stiles!- Una voce di donna risuonò per il corridoio, e il ragazzo non potè fare a meno di esserne contento. Era Melissa, la madre di Scott, una madre per lui.

-Melissa.- Le andò incontro sorridendo.

-Come stai?-

-Preoccupato, ma per il resto va tutto bene.-

-Stai tranquillo, ho fatto in modo di essere dietro al tuo caso questa mattina, ti farò da infermiera così avrai un volto familiare, anzi due con il dottor Hale, durante l’operazione.-

Stiles notò la figura del padre avvicinarsi, doveva aver trovato parcheggio.

-Il dottor Hale assisterà all’operazione?-

-Certo, deve farlo, ovviamente non starà nella sala operatoria, cosa che posso fare io in quanto infermiera, però osserverà dall’esterno per seguire attentamente la procedura ed elaborare una scheda di esercizi adatti a te, per la tua fisioterapia.- Melissa terminò legandosi i capelli, mentre entrambi attendevano che lo Sceriffo arrivasse da loro.

-Buongiorno Melissa!- Sorrise lo Sceriffo. –Immaginavo di trovarti qui dal caffè Stiles.-

-Non vivrei senza.- Rispose Stiles con un occhiolino. I tre poi si recarono verso la sala operatoria e la sala in cui avrebbero preparato il ragazzo.
 
8.30

-Questo abito mi fa sentire una donna.- Stiles era seduto su una sedia, in attesa che venissero a chiamarlo per l’operazione. Gli avevano fatto indossare un
camice azzurro, senza vestiti sotto, insomma, non era poi un’operazione a cuore aperto.

Melissa rise. –Stiles, è solo per precauzione ed igiene.-

-Quindi sono una donna pulita.-

Melissa rise ancora.

-E poi sono nudo.- Aggiunse il ragazzo.

-E sembro Scott quando ha perso una scommessa con Isaac e ha dovuto girare per la scuola con un vestito di Allison azzurro.- Terminò poi con occhi sognanti.

Melissa non potè evitare di ridere, anche se era perplessa.

-Quante probabilità ci sono di uscirne incolume, se mi butto dalla finestra e scappo?- Quando era nervoso il suo essere logorroico si amplificava. E non di poco.

-Nessuna, Stilinski.- Una voce arrivò alle orecchi di Stiles, era il dottor Hale, che dal corridoio poco illuminato faceva il suo ingresso.

-Dottore, da quanto sei lì?- Domandò Stiles.

-Da poco, ma mi è bastato per sentire quanto non ti piacesse essere una principessa.-

Stiles alzò gli occhi scherzosamente.

-Ero venuto a chiamarti, comunque, la sala è pronta.- Continuò il dottore.

Stiles deglutì, ma senza fiatare e obbiettare si alzò e seguì Derek nella sala, ancora vuota.

-Intanto siediti, a breve arriverà Melissa, che ti farà l’anestesia.- Derek notò come Stiles fosse preoccupato. –Non ti piacciono molto gli ospedali, non è così?- Provò a smorzare la tensione.

Il ragazzo lo guardò e fece un debole sorriso. –Non ho nessun problema con gli ospedali, solo qualcuno con le operazioni.- Spiegò. –Cose come gli aghi o le ossa rotte non mi danno fastidio, soprattutto per l’ultima sono abituato.-

Derek sorrise alle battute del ragazzo.

-Come mai questa fobia delle operazioni?-

-Beh, mia madre, insomma ne ha dovute fare parecchie.-

Derek annuì, non avendo capito per davvero il senso della frase, così cercò di fare altre domande, come faceva con tutti i pazienti, per farli stare tranquilli.

-Non sei stanco di avere traumi di questo tipo?-

-Un po’, forse sono l’unica cosa di cui potrei lamentarmi nella mia lunga vita da diciassettenne, se mia madre fosse qui non avrei alcun problema, perché alla
prima ossa rotta mi avrebbe sgridato così tanto che non mi sarei più rotto niente, garantisco.- Stiles rise tristemente al ricordo della madre in casa.

Fu qui che Derek capì. Capì che il ragazzo aveva perso la madre, così come lui.

-Mia madre mi tirava le ciabatte quando mi facevo male, posso capirti.-

-Davvero?- Rise Stiles.

-Sì, ogni tanto mi sembra di sentirla mentre la afferra e si prepara a scagliarmela addosso.-

E fu invece questo il momento in cui Stiles capì che anche Derek aveva perso la madre, proprio come lui. Non erano servite parole esplicite e nessuno aveva dovuto dare troppe informazioni. La cosa era uscita naturale, spontanea.

-Il 24 cominciamo fisioterapia, te lo ricordi?- Derek riprese a parlare.

-Sì, è anche la Vigilia di Natale, e dovrò passarla qui!-

-Faccio finta di non essermi offeso.- Derek alzò gli occhi alle risate di Stiles, poi vide la sagoma del chirurgo avvicinarsi alla porta. Dopo poco entrò, sorridente.

-Ci rivediamo Stilinski, seguimi, prima cominciamo e prima finiamo!- Il dottore battè le mani.

-Non è sempre così euforico, vero?- Domandò a Derek.

-Purtroppo sì..-

Stiles rise ancora. In pochi secondi anche il padre e Melissa erano con loro, diretti alla sala operatoria.
 
9.00

-Allora, siamo pronti?- Domandò il dottore.

-Stiles, Scott e i ragazzi ti fanno gli auguri, saranno qua non appena le lezioni termineranno.- Gli sussurrò Melissa.

-Ringraziali.- Rispose il ragazzo, ora sdraiato su un lettino con il braccio steso su una specie di tavola.

-Bene, ora Melissa ti farà l’anestesia, sarà locale, quindi sarai sveglio. Se ti dà fastidio guardare, gira la testa.- Il dottore spiegò tutto.

-Ok.- Rispose il ragazzo.

Poco dopo l’operazione cominciò.
 
 
 
   
 
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