Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.32
Re Vegeta torna in sé
“Folle!
Avresti potuto vincere e invece hai preferito risparmiarlo ed ora
sei anche disarmato… Non credere, io non sarò
altrettanto magnanimo” disse
gelido re Vegeta, con una capriola all’indietro si rimise in
piedi.
Vegeta
si voltò verso il grande spettro.
“Cos’hai
fatto a mio padre e al mio popolo?” domandò.
Re
Vegeta partì all’attacco, Vegeta raggiunse il
livello di supersaiyan
blue e schivò il colpo.
“Se
mio padre fosse in sé, saprebbe benissimo che il vero
ciondolo viene
direttamente dagli dei e non si può distruggere. Il ciondolo
lo aveva Freezer e
parecchi anni fa gli fu rubato… da me” rispose il
principe dei saiyan.
Freezer
gli accarezzò le
guance insanguinate e Vegeta rabbrividì sentendo le sue mani
viscide. Abbassò
lo sguardo e, al collo di Freezer, accanto al medaglione che
rappresentava la
luna della madre, vide il medaglione di suo padre.
“Dimostralo”
disse lo spettro. Assottigliò gli occhi e ghignò.
“Nonno!”
gridò Vetrunks, lanciando qualcosa dalla folla.
Vegeta
l’afferrò al volo e lo indossò, il
grande spettro impallidì
riconoscendo il ciondolo reale al collo del principe dei saiyan.
Bra
ghignò.
“Mio
padre ha vinto il primo round” sibilò.
Nappa
strinse gli occhi ed iniziò a salmodiare una bassa litania,
Kamhara
lo imitò iniziando a fare la stessa cosa.
Il
ciondolo s’illuminò e da esso dipartì
un raggio che colpì in pieno re
Vegeta.
“Padre”
gemette Vegeta con voce ansiosa.
Re
Vegeta cadde su un ginocchio, ansimò, il sudore gli
scivolò lungo il
viso. Rialzò il capo e guardò il grande spettro.
“Quello
che dici, figlio, corrisponde a verità. Il ciondolo si
è fatto
trovare da lui, probabilmente ha incantato Freezer perché
non si ricordasse
della sua esistenza” disse. Si rialzò in piedi e
guardò il figlio.
“Perciò
come padre sarei un fallimento?” chiese a Vegeta.
Il
principe dei saiyan abbassò lo sguardo.
“Cosa
dovrei dirti? Prima hai venduto me e poi hai
venduto mio fratello John” disse roco Vegeta.
“No.
Mandai via Tarble per salvarlo. Non ho venduto
John, mi è stato strappato via quando era neonato.
Ho
cercato in tutti i modi di riprendermelo. Non
potevo lasciare anche lui a Freezer, non dopo aver perso te”
ammise Re Vegeta,
distogliendo lo sguardo.
<
Sono entrambi troppo orgogliosi per parlare di
cose simili > pensò Bardack.
“Non
è il momento di parlarne, dobbiamo fermare lo
spettro” cercò di sviare
il discorso Vegeta.
“No,
penso sia arrivato il momento di parlarne” disse gelido Re
Vegeta.
Gohan
cercò di avvicinarsi alle prigioni, ma trovò una
barriera magica.
<
Dannazione > pensò.
Naly
guardò negli occhi Turles, il cuore di
quest’ultimo diede una fitta.
Radish
abbracciò stretta Pamela a sé e guardò
Vegeta.
“Se
dobbiamo parlarne adesso, dimmi se è giusto sacrificare il
proprio
figlio per un popolo che non ha combattuto per salvarsi. Sono stati
degl’ingrati, che ti hanno lasciato andare a morire da solo.
Non hai idea di
quello che ho passato, come schiavo”. Vegeta
nell’ultima parte del discorso
aveva abbassato la voce.
<
Papà, non sapevo che per te dimostrare affetto fosse
così difficile
per quello che avevi passato da piccolo. Come potevi darmene, se non ne
avevi
mai ricevuto? > pensò Trunks.
Crilin
alzò lo sguardo.
“Sembri
interessato” bisbigliò a Junior.
“Per
mio padre non c’è possibilità di
redenzione, spero che Vegeta sia più
fortunato” gli rispose il namecciano con voce inudibile.
Re
Vegeta serrò un pugno e guardò il figlio negli
occhi.
“Volevo
solo farglielo credere. Ho attaccato quel giorno perché non
volevo
realmente lasciarti nelle sue mani. Tua madre non mi avrebbe mai
perdonato se
ti fosse successo qualcosa” ribatté Re Vegeta.
Il
grande spettro fissava i due, la regina scostò il collo, in
modo da
allontanarlo dal coltello e scivolò all’indietro,
allontanandosi
dall’avversario.
“Oh,
quanto è divertente tutto questo”
sibilò il grande spettro.
“Hai
attaccato quel giorno solo per il tuo orgoglio. Sei stato tu a dire
che di me non t’importava, che volevi solo liberare il tuo
popolo” rispose
Vegeta con tono furente.
“Era
un momento di crisi! Non potevo dimostrarmi debole”
ribatté Re Vegeta,
rabbrividendo.
“Credigli,
Vegeta. Tuo padre è sempre stato solo un ragazzino codardo
che
si atteggia a re” disse Bardack, avvicinandosi alle sbarre
della gabbia.
“Non
essere così irriverente, è pur sempre il
re” borbottò Toma.
“Oh,
amore, lo sai che mio fratello è fatto
così” disse Celipa, sedendosi
sulle gambe di Toma. Aveva un grosso ematoma all’altezza
dello zigomo.
Vegeta
si voltò verso Bardack.
“Zio”
bisbigliò.
“Si
è confidato con me, mentre ero nella vasca rigeneratrice e
pensava non
potessi sentirlo. Mi ha detto la verità sul fatto che voleva
salvarti, ma non
aveva fiducia nella fedeltà dei suoi uomini. Mi voleva al
suo fianco, ma
purtroppo ero rimasto ferito su Kanassa e i miei uomini erano
già partiti per
la missione in cui avrebbero trovato la morte contro Dodoria”
spiegò Bardack.
Gohan
inarcò un sopracciglio.
“Insomma
uno con la faccia di Vegeta ha combattuto da solo contro Freezer,
morendo, perché quello con la faccia di mio padre era ancora
nella vasca
rigeneratrice?” chiese.
“Il
destino si ripete in modo davvero crudele alle volte”
bisbigliò Crilin.
“Quel
tipo è il papà di nonno Goku?” chiese
Vetrunks.
Il
grande spettro ridacchiò.
<
Tutti quest’intrighi familiari sono così
divertenti. Si avvicendano
come comparse in uno sciocco spettacolo > pensò.
“Sì,
io sono il generale Bardack. Ed anche se sono una terza classe, sono
stato per molti anni il braccio destro del re” disse Bardack.
<
Questo è il momento per Vegeta di fare pace con suo padre e
per fare
in modo che anche John possa fidarsi di lui. O chiariscono tutto ora, o
non
chiariscono più > pensò Junior.
“Cosa
ci sai dire di ‘Paragas’?”
domandò.
Elly
inarcò un sopracciglio biondo.
<
Ficcanaso > punzecchiò telepaticamente il suo
fidanzato, che
arrossì.
Re
Vegeta sospirò.
“Paragas
era il mio fratellastro. Voleva il trono e aveva deciso di
utilizzare suo figlio, già potentissimo in culla, come arma
per il colpo di
stato. Ho dovuto fermarli, il supersaiyan leggendario era un vero
mostro,
avrebbe distrutto il mondo intero… anche se, era solo un
neonato, era
impossibile governare i suoi poteri” mormorò roco.
“Tuo
padre non è così cattivo!”
gridò Gine, da dietro il marito.
“D’accordo,
forse non sei così pessimo come padre”
borbottò Vegeta.
<
Quel tipo si distrae facilmente quando subentrano ‘tematiche
familiari’, dobbiamo continuare a distrarlo >
rifletté Bardack.
“Tuo
cugina Sarah avrà da ridire sul tuo parere su suo
marito… oh, Toma,
guarda lì” disse, indicando Crilin.