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Autore: Sinkarii Luna Nera    22/10/2017    3 recensioni
|Dragon Ball Super|
Siamo alla vigilia del Torneo del Potere, e tutti quanti si preparano per la più grande e importante battaglia che abbiano mai affrontato, dalla quale dipenderà il futuro del settimo Universo.
In tutto questo, Lord Beerus si ritrova all'improvviso ad avere a che fare con una sua vecchia conoscenza, che mai avrebbe immaginato di poter incontrare ancora.
Dalla storia:
[ Era davvero possibile che due esseri immortali le cui vite erano andate avanti separatamente per moltissimo tempo potessero ritrovarsi di nuovo insieme, in qualcosa che somigliava molto al punto di partenza?
Pareva di sì e, anche se lei non lo sapeva, sembrava anche che lei e Lord Beerus avessero avuto pensieri molto simili sulla questione.
“Forse era veramente destino” pensò “Forse era un cerchio che, mio malgrado, doveva chiudersi in queste poche ore che mancano alla probabile fine di tutto… in un modo o nell’altro”. ]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lord Bills, Nuovo personaggio, Whis
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Reflecting Mirrors'
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♦♦  Varie centinaia di milioni di anni or sono… ♦♦
 
 
 
 
 
«Non sono molto convinto».
 
«Andiamo, so benissimo quanto è grande la tua voglia di avermi attorno: pari o inferiore a zero, più o meno» dice la lince, e allarga le braccia «Hai finalmente tra le mani un Hakaishin forte quanto quello dell’Universo Undici, se non di più, non vuoi una Iarim Neiē o una Neiē a mettersi in mezzo nel vostro rapporto tra maestro e allievo, e io non intendo avere a che fare con questo Beerus, che distrugge mia sorella e tutto quel che ha da dirmi è “Vado a dormire per un anno, vedi di fartela passare”! Davachanut’yun e!»
 
Letteralmente, "Che si fotta". Whis alza gli occhi al cielo. «Non sia così volgare».
 
«Saresti volgare anche tu se il tuo ormai ex compagno uccidesse tua sorella e poi dicesse quel che lui ha detto a me!... o forse no, voi angeli siete tutti strani. Ad ogni modo, Whis, te lo chiedo ancora una volta: aiutami ad andare via. Sei il solo che possa farlo».
 
L’angelo mordicchia un biscotto. Ecco, l’abilità in cucina è una delle poche cose di Anise che apprezzi; peccato che lei non voglia condividere le sue ricette. «Lei è consapevole di quale sarebbe la reazione di Lord Beerus se io accettassi di aiutarla a “morire”?»
 
«Se la prenderà a male per un po’di tempo, poi troverà un’altra Iarim Neiē da portarsi appresso, o forse no perché glielo impedirai, ma comunque gli passerà».
 
Lo dice senza alcun tremore nella voce, senza una lacrima, senza occhi lucidi, come parlasse di un problema matematico. Prima di innamorarsi di Beerus è sempre stata piuttosto “controllata” nel manifestare le sue emozioni, e quanto accaduto sei mesi prima non ha fatto che riportare a galla questo aspetto.
 
Whis solleva un sopracciglio. «Lo pensa sul serio? Devo ricordarle cos’era disposto a fare per lei circa due anni e mezzo fa, sentendola dire che non era convinta di voler diventare immortale?»
 
«Me lo ricordo benissimo, e ricordo anche chi mi ha spinta a dissuaderlo, Whis. Scambio di favori: tra me e te funziona così, no? E infatti Beerus non ha lasciato tutto, ed è ancora un Hakaishin. Altro infuso?» domanda la giovane, sollevando la teiera.
 
«Sì, grazie» annuisce Whis, mentre la sua tazzina viene riempita.
 
«Comunque, due anni e mezzo fa è due anni e mezzo fa, adesso è adesso, e di me non gli importa più granché. Lo ha dimostrato molto bene. Whis, aiutami» ripete ancora, con una nota di preghiera nella voce «Fallo, e non mi vedrai mai più».
 
«Se Lord Beerus la prendesse meno bene di quanto lei creda? Se poi lei si pentisse essere andata via e volesse tornare, presa dalla nostalgia o per non rimanere sola, immortale tra mortali?»
 
«Se Beerus dovesse “prenderla meno bene di quanto credo” avrai un’occasione d’oro per far sì che ti si attacchi ancor più di quanto abbia già fatto» gli fa notare la Lusan «E potrai manovrarlo e influenzarlo più di quanto tu faccia adesso. Quanto al resto, la solitudine non mi ha mai fatto paura, e posso avere nostalgia del Beerus di quattro anni fa, ma quel Beerus non esiste più. Al suo posto c’è uno sconosciuto che gli somiglia, e che io odio».
 
«Oh, non sia melodrammatica. Posso capire che la perdita di sua sorella le provochi dolore, ma le ricordo che intendeva ucciderla. Di suo!» aggiunge l’angelo, spietato «Perché sebbene Rubedo ora si sia trasferito nel suo corpo, Lady Anise, lei non ha istinti omicidi. Sbaglio?»
 
«Momentaneamente a dir la verità ne ho qualcuno, Whis. Ma non cambiamo discorso: se resto qui, ci sono almeno delle minuscole possibilità che al suo risveglio Beerus mi lasci in pace?»
 
Whis scuote il capo. «Al contrario, vuole prenderla e portarla in casa nostra!» sospira.
 
«Se mi aiuti ti do tutte le mie ricette. Tutte. Biscotti, torte, infusi, quello che vuoi».
 
L’angelo è visibilmente tentato: liberarsi di una persona poco gradita e guadagnarsi quelle ricette è molto allettante. Ciò nonostante ha ancora una domanda, perché vuole che Anise scopra tutte le sue carte. «Se non la aiutassi, invece, cosa farebbe al risveglio di Lord Beerus?»
 
La lince esita, lo guarda negli occhi. «Tu vuoi davvero che lo dica?»
 
«Sì».
 
«Gli direi di ogni singolo scambio di favori, e anche di quel che abbiamo fatto due anni fa. Non so quali sarebbero le conseguenze per me, ma credo che tu potresti dire addio al tanto caro rapporto maestro/allievo».
 
Whis sorseggia l’infuso. Sa che la ragazza fa sul serio, sa che non ha tutti i torti, e lui in effetti non ha proprio voglia di affrontare seccature del genere, non quando potrebbe darle una mano a fuggire facendo relativamente poco, per di più ottenendo tutto ciò che desidera, ricette incluse.
Sì, conclude, tutto sommato si può fare. «Creerò un’astronave che funzioni in modo simile al nostro cubo, che lei già conosce: con quella potrà muoversi tra gli universi. Vada nell’Universo Otto e raggiunga il pianeta verde 333-B, ritengo che quel posto vada bene per ricominciare. Per tutti coloro che mi chiederanno di lei, sarà morta. Per tutti coloro che forse chiederanno di lei a Vados, sarà morta. Non farò nulla più di questo. Lei, dal canto suo, non ci renda due bugiardi».
 
Anise ha ottenuto quello che voleva, ma il suo viso non esprime gioia, né soddisfazione. «Fai già molto. Grazie».
 
La consegna delle ricette avviene rapidamente.
C’è chi per tradire chiede trenta denari, e chi invece si accontenta di molto meno.
 
 
 
 
 
  Il presente - Universo 4
 
 
 
 
 
«Ti sei fatto cogliere sul fatto! Possibile?!» sbottò L’Hakaishin Quitela dall’alto di quello che era in tutto e per tutto il suo “trono”, rialzato da terra non di poco, e ai lati del quale aveva posto due grandi statue raffiguranti egli stesso. «Ti affido una semplice missione di spionaggio e proprio tu, tanto esperto da essere stato selezionato come membro della squadra di questo Universo, ti fai scoprire come l’ultimo degli imbranati! Hai persino osato tornare qui ferito! Ritieniti fortunato che il Torneo sia alle porte, e dunque abbia ordinato a Cognac» indicò l’angelo «Di curarti».
 
«Fino a quel momento era andato tutto come previsto, non mi aveva visto nessuno e stavo per tornare tranquillamente qui» disse Ganos, inginocchiato, cercando di imbastire una debole -se non nulla- difesa «Poi però mi sono ritrovato in quel posto non so come e-»
 
«“E” per poco non ti fai annegare, ho già ascoltato questa storia» lo interruppe Quitela «C’è di buono solo che l’Universo Sette dev’essere disperato il giusto, per finire col resuscitare un morto!»
 
«Io non lo sottovaluterei, Lord Quitela» si permise di dire il Nibrit «Trattasi del Changelong di nome Freezer, il tiranno».
 
Quitela divenne pensieroso. «Tirano fuori dall’inferno l’Imperatore del Male, eh? Khe-khe-khe!» rise «Non sarà comunque un problema, ho già in mente come occuparmi di lui. Scusa tanto, Beerus… ma devi sparire!» esclamò, con un sogghigno «Se l’è sempre tirata tantissimo senza averne veramente motivo. Champa si è preso anche la simpatia che spettava a lui, oltre alla ciccia. Non ho mai sopportato Beerus, sapete?»
 
«Credo lo sappiano anche i muri» mormorò Cognac, alzando gli occhi al soffitto.
 
«Hai detto qualcosa, Cognac?» lo apostrofò il dio.
 
«No».
 
«Lo immaginavo. Ganos! Prima di congedarti, dimmi un po’com’era fatta questa tizia che ti ha aggredito».
 
Nulla di più facile: intrappolato da quei fiori, aveva avuto modo di osservarla più che bene. «Non so a quale razza appartenesse, ma ripensando a orecchie e coda direi che forse era una specie di felino. Era bianca, aveva i capelli argentati, e indossava vestiti bianchi e blu. Aveva anche qualche ornamento dorato».
 
Quella descrizione aveva mosso qualcosa nella mente di Quitela, ma era qualcosa di talmente lontano che non riusciva ancora a identificare cosa fosse, motivo per cui rimase in silenzio. Felina con abiti bianchi e blu. Bianchi e blu…
 
«Se devo dirla proprio tutta, i suoi abiti avevano una vaga somiglianza con i suoi, Lord Quitela. Per la cintura» aggiunse Ganos.
 
Con quel particolare giunse l’illuminazione.
Assurdo. Possibile?...
 
«Cognac, trova immediatamente una fotografia del diciottesimo compleanno di Champa in cui si vedano tutti coloro che erano presenti!» gli intimò «Non provare a protestare, non me ne importa nulla se è vecchia centinaia di milioni di anni, chiaro?!»
 
L’angelo non lo degnò di uno sguardo né di un sospiro, limitandosi a materializzare la foto richiesta grazie al bastone. «Eccola, Lord Quitela».
 
Il dio la agguantò, fece cenno a Ganos di avvicinarsi, e infine indicò una persona ritratta nella foto. «Per caso la donna era questa qui?»
 
«Esatto!» esclamò Ganos.
 
A quel punto Quitela iniziò a ridere, ridere, e ridere ancora, fino alle lacrime. Che cosa patetica e ridicola da parte di Beerus! Era davvero andato a tirare fuori dalla tomba anche la ragazzina che si era sbattuto centinaia di milioni di anni prima? Sul serio? Quanto era penoso. Quanto era sciocco.
 
 
“Come dici? Non ti sento, da quassù”.
 
 
... quanto sarebbe stato meglio, se quella "simpaticona" più alta di lui fosse rimasta nella tomba. «Puoi andartene, Ganos» concluse Quitela, con un cenno della mano. Quando il Nibrit se ne fu andato, diede un’occhiata a Cognac. «Torniamo alle cose serie, e mettimi in contatto con l’Hakaishin Sidra dell’Universo Nove: abbiamo un Changelong redivivo da rispedire immediatamente nell’aldilà».
 
 
 
 
 
♦♦  Circa mezz’ora dopo- Universo 7 ♦♦
 
 
 
 
 
“Certe cose non cambiano. Altre, invece, sì”.
 
Goku era andato a prendere Freezer, a breve redivivo; quel problema era stato risolto, quindi Whis poteva permettersi di divagare mentalmente più di quanto facesse di solito, e i suoi pensieri al momento riguardavano la donna che gli sedeva accanto.
Grazie al bastone aveva potuto dare un’occhiata veloce a quel che aveva combinato, e se centinaia di milioni di anni fa quella lince non avrebbe torturato qualcuno neppure se avesse avuto modo di farlo, adesso non si poneva problemi a riguardo, tanto da aver infierito su quella spia del Quarto Universo con grande nonchalance. Whis non aveva visto sadica soddisfazione sul suo volto, né altro che non oscillasse tra impassibilità e noia, ma non era convinto che fosse una buona cosa.
 
“Il solo aspetto positivo di tutto questo è che abbia agito per l’Universo Sette, anche se non riesco a capire perché, considerando quanto gliene importa. Forse non vale neppure la pena pensarci sopra” concluse.
 
Non le aveva neppure chiesto ulteriori spiegazioni, non le aveva chiesto quali elucubrazioni avesse ricavato da quanto visto e accaduto, perché non le voleva neppure conoscere.
La sola cosa certa era che quella spia del quarto Universo non c’entrava nulla col fatto che il Majin si fosse addormentato: aveva visto la verità negli specchi quando il Nibrit lo aveva dichiarato, proprio come l’aveva sicuramente vista Anise. Chissà se quest’ultima avrebbe lasciato andare la spia come promesso, se le cose fossero state diverse!… ormai non era più sicuro della risposta.
Guardò Lord Beerus, che stava inutilmente cercando di convincere Anise a mangiare un budino -“No, ho detto! I budini non mi piacciono affatto, sono viscidi!”, “Eretica!”- e fece un sospiro. Beerus non era riuscito a conoscerla in tutti i suoi aspetti nemmeno in gioventù e, dopo un’eternità passata a girare in lungo e in largo facendo e vivendo non sapeva cosa, chissà quanti erano diventati, questi “aspetti”.
 
In quel momento, un velivolo della Capsule Corporation atterrò in giardino: erano Crilin e C18, i quali erano andati a prendere C17 nell’isola della quale era il guardiano.
 
«Ragazzi» esordì Gohan «Mi rivolgo a tutti voi: so che in passato sono successe molte cose, ma dobbiamo dimenticarcene, se vogliamo vincere. Facciamo del nostro meglio come squadra!»
 
«Non avremo bisogno del lavoro di squadra, se li sconfiggerò tutti quanti da solo!» esclamò Vegeta, con convinzione.
 
«Ma dai…» sospirò Bulma.
 
Dal velivolo scese C17, e Junior volò immediatamente davanti a lui. Per qualche attimo si guardarono, studiandosi, di certo ricordando i tempi passati…
 
«Sei diventato più forte di quanto fossi in passato» disse il namecciano.
 
«Vero» rispose l’androide «E tu?»
 
Nessuno dei due disse più alcunché per un po’, finché Junior tese la mano destra. «Il tuo aiuto è prezioso per noi. Grazie».
 
C17, dopo un breve istante di sorpresa, sorrise. «Per me è un piacere» disse, e strinse la mano.
 
Vedendo che le cose si erano messe bene, Gohan sorrise. “Grazie, Junior” pensò, felice che il suo maestro avesse deciso di seguire le sue parole e accantonare i vecchi rancori.
 
Anche il Genio delle Tartarughe fece il suo curioso arrivo su un guscio di tartaruga roteante, atterrando sul prato. «Eccomi qua».
 
Gohan corse a salutarlo. «Maestro Muten! Ti aspettavamo».
 
«Mi scuso per il ritardo» disse il vecchio, per poi dare un’occhiata a Gohan «Ti trovo in forma».
 
Il giovane Saiyan sorrise, felice di sapere che il suo periodo di allenamento assieme a Junior aveva dato risultati visibili.
 
«Ora mancano solo Kaaroth e la carogna» borbottò Vegeta.
 
«Questo Freezer dev’essere proprio terribile» commentò Anise «Quel che mi ha detto Chichi non era positivo, Vegeta non fa che definirlo “carogna”…»
 
«Lo è» confermò Beerus «Al punto che non mi stupirebbe se la sua pessima reputazione fosse conosciuta anche in altri Universi, o in ogni parte dell’oltretomba stessa, considerando quante persone sono finite lì a causa sua. Se fosse stato possibile adottare altre soluzioni, avrei preferito lasciarlo nel suo campo fiorito».
 
«Per curiosità, quando lo hai conosciuto?» gli domandò la Lusan.
 
«Parecchi anni fa. Già prima di lui, quello del clan Cold era un impero in espansione che ai tempi comprendeva quasi l’intera galassia» le spiegò il dio «Poi entrò in scena Freezer, e l’espansione divenne ancora più rapida. Volli conoscere quel cosiddetto “ragazzo prodigio”. Voglio essere onesto con te» abbassò molto la voce «Per un po’siamo andati d’accordo. Lo usai perfino come “agente di distruzione”, mandandolo a svolgere il lavoro al posto mio. Poi però si mise in testa di potermi battere, e dovetti rimetterlo al suo posto. Lo risparmiai solo perché il frozen yogurt che mi aveva offerto a ogni visita è tuttora il più buono che abbia mai mangiato».
 
Ci stava, era in linea con i suoi attuali schemi comportamentali. «Capisco».
 
«La cosa non sembra sorprenderti più di tanto» osservò Beerus.
 
«È così. Apprezzo davvero la tua onestà nel raccontarmelo» disse Anise, ed era la verità.
 
«Ripartire nascondendo cose significherebbe ripartire male» replicò lui, nella più totale ingenuità.
 
«Sagge parole, Lord Beerus» annuì Whis «Veramente molto sagge».
 
Se Beerus avesse potuto vedere la verità nei riflessi, avrebbe visto quello di Anise fare facepalm e quello di Whis stringersi nelle spalle. Era piuttosto tragicomico.
 
«Parlando d’altro: quella storia del mortale che non può essere battuto neppure da un Hakaishin, quella di cui parlavate prima, è vera?» indagò Anise.
 
«Sinceramente non lo sappiamo» ammise Whis.
 
«Ma tieni sempre presente che se anche esistesse e non potesse essere battuto, potrebbe sempre essere distrutto» le ricordò Beerus «Non devi temere per la tua incolumità, non per queste ragioni».
 
«Non temo per la mia incolumità. So di essere al sicuro».
 
Lord Beerus fu molto felice di sentirle dire una cosa simile. Non era stato pronto a salvarla quando era morta, ma sapere che lo riteneva in grado di evitare il ripetersi di una cosa del genere -Zeno permettendo- era un gran sollievo. Sorrise. «Bene».
 
«Sul serio, dove diavolo è Kaaroth?! Può utilizzare il teletrasporto, e Freezer ormai dovrebbe essere tornato in vita!» iniziò a spazientirsi Vegeta.
 
«Magari c’è stato qualche problema durante il processo di resurrezione» ipotizzò Bulma.
 
«Oppure c’è stato qualche “problema di Goku”, che si sarà messo a perdere tempo come suo solito!» sbottò Beerus, contagiato dal nervosismo del Saiyan «Se non torna con Freezer entro cinque minuti, andrò da loro personalmente e li porterò qui entrambi a suon di calci nel didietro, avete la mia parola».
 
«Basta solo che il problema non sia Freezer. Nel senso, non vorrei che fosse riuscito a fare qualcosa a papà» disse Gohan, vagamente allarmato «So che è stato proprio lui a spedirlo nell’inferno l’ultima volta, ma Freezer è una canaglia, e papà ha il viziaccio di abbassare la guardia».
 
«Questo purtroppo è vero» concordò Junior «E Freezer è l’ultima persona con la quale è consigliabile farlo».
 
«Quando è pronto per andare me lo faccia sapere, Lord Beerus» disse Whis.
 
«Quindi tu pensi sia il caso?»
 
Whis fece spallucce. «Magari».
 
L’Hakaishin si alzò dalla sedia con uno sbuffo. «Chiarissimo e diretto come sempre, Whis. Andiamo» disse «Anise, tu…»
 
Era conveniente portarla con sé, sapendo che c’era di mezzo Freezer? E se…
Si riscosse immediatamente, dello stupido dandosi a più riprese, perché era ovvio che stando accanto a lui e a Whis non le sarebbe potuto succedere nulla, neppure con cento Freezer. Non poteva permettere che una paura di origini antiche lo rendesse insicuro, se mai il contrario: doveva essere ancor più forte, più sicuro e più divino (?), anche per lei.
 
«Vieni con noi» completò «Prendi a braccetto Whis».
 
«Mi mancavano questi momenti in cui sembravamo una coppia di comari, Whis» disse la Lusan, obbedendo a Beerus senza fare storie.
 
“A me per niente” pensò l’attendente, senza dare voce ai propri pensieri.
 
Lord Beerus mise una mano sulla spalla dell’angelo, e grazie all’incredibile velocità di questi arrivarono a destinazione pochi attimi dopo.
 
“Allora il figlio di Goku aveva ragione” fu la primissima cosa che pensò Beerus, vedendo Goku inglobato da quella che sembrava in tutto e per tutto una sfera fatta di energia di distruzione; Volgendo poi lo sguardo verso Freezer fece appena in tempo a vederlo disintegrare in una mano quello che sembrava essere in tutto e per tutto un comunicatore, forse di fattura angelica, ma di quel dettaglio non era certo.
 
Si avvicinarono tutti e tre al Saiyan, che sembrava essere davvero in difficoltà.
 
Beerus si fece ulteriormente avanti. «Che cosa diavolo stai combinando?»
 
Detto ciò, un suo soffio poderoso fu sufficiente a liberare Goku dalla sua trappola -facendola esplodere in alto nel cielo- e anche a dare dimostrazione di chi era, e sarebbe sempre stato, il più potente. Se Lord Beerus voleva mettersi in mostra, ci era decisamente riuscito...
 
“Quell’energia di distruzione deve provenire da qualche parte, e il Changelong stava parlando con qualcuno che si trovava lontano da qui. In più, anche se di cadaveri non se ne vedono, si sente l’odore del sangue. Opzione uno: l’Universo Quattro ha tentato di prendere contromisure nonostante io abbia sorpreso la spia, forse credendo che proprio per questo motivo noi avremmo pensato che non ci avrebbero provato” ragionò Anise “Opzione due: avevo ipotizzato che potesse farlo fare a qualcun altro, senza compromettere se stesso o il proprio Universo. L’energia di distruzione suggerisce comunque il coinvolgimento di un Hakaishin. L’Universo Nove ha il mortal level più basso, e il quarto e il nono sono Universi gemelli, per cui, forse…”
 
Anche se la sua non- proprio- Iarim Neiē non aveva dato la minima importanza all’accaduto, essendo impegnata nelle proprie riflessioni.
 
«Che sollievo!...» ansimò Goku, visibilmente affaticato.
 
«Stavi impiegando troppo tempo, quindi siamo venuti a controllare» disse Beerus «Spiegati» intimò poi a Freezer «Quella era energia di distruzione».
 
Freezer fece un sorrisetto arrogante. «Anch’io sono stato colpito da essa, ma non è stato un gran problema».
 
«Non è questo il punto» ribatté Beerus, serio e quanto mai minaccioso, spostandosi in un attimo alle spalle del Changelong. «Spero per te che tu non stia cercando di patteggiare con un altro Universo».
 
La sola reazione visibile di Freezer all’atteggiamento dell’Hakaishin fu la scomparsa del sorriso.
 
«No, Lord Beerus, aspetti!» intervenne Goku «Ë colpa mia, non avrei dovuto abbassare la guardia!»
 
«Forse il signor Freezer stava cercando di ottenere informazioni sugli altri Universi» aggiunse Whis.
 
«Forse. Chi lo sa!» rispose l’ex tiranno.
 
Beerus a quel punto tornò a rivolgersi al suo guerriero di punta. «Dannazione, Goku! Sei completamente idiota?!» lo rimproverò aspramente.
 
«Sì, io… è colpa mia, ho perso un attimo di vista il fatto che Freezer è la peggiore delle carogne, ecco» ammise il Saiyan, piuttosto mortificato.
 
«Non sono per nulla soddisfatto!» esclamò il dio.
 
Nel dare le spalle a Freezer, non si accorse dell’occhiata che gli stava rivolgendo quest’ultimo. Non serviva un genio per capire che stava meditando vendetta nei suoi confronti, stufo di dover abbassare la testa di fronte a qualcun altro, e sperando di avere la propria occasione durante il Torneo o in seguito, quando Goku -se avesse mantenuto la promessa che gli aveva fatto per convincerlo- lo avrebbe resuscitato definitivamente.
 
«Sembra che la carne da macello inviata dal nono Universo fosse a tutti gli effetti tale».
 
Solo in quel momento Freezer fece caso alla donna appesa al braccio di Whis. Fosse rimasta in silenzio avrebbe a malapena registrato il suo volto, ma quel che aveva appena detto lo aveva spinto a darle attenzione, perché in teoria nessuno eccetto lui sarebbe dovuto essere a conoscenza di chi aveva mandato quella povera carne da macello -sì, la definizione era azzeccata- a compiere una missione per la quale sarebbe servito tutt’altro.  «Nono Universo?» ripeté, attento a non mostrare sorpresa «Io e Son Goku siamo stati attaccati da un buon numero di sicari, lo ammetto, ma se fossero o meno del nono Universo non saprei dirlo. Stavo provando a informarmi a riguardo, ma ho dovuto interrompere, o Lord Beerus sarebbe stato ancor più diffidente nei miei confronti… e credo che lei lo conosca abbastanza da saperlo già. Sbaglio?»
 
Negli abiti di quella felide femmina c’erano troppe somiglianze con quelli di Beerus -il quale la stava ancora guardando con aria piuttosto perplessa, non capendo da dove avesse tirato fuori l’idea dell’Universo Nove-, e a Freezer non era servito molto per fare due più due.
 
La lince si strinse nelle spalle, rendendosi conto rapidamente che quel tizio possedeva ottime capacità di osservazione e di mascheramento delle emozioni, tanto da aver fatto fallire il suo tentativo di coglierlo di sorpresa. «Citando qualcuno: "Forse. Chi lo sa?"».
 
«Avremmo potuto riuscire a sapere qualcosa di più sull’Universo da cui venivano, se tu non li avessi uccisi tutti quanti senza che ce ne fosse bisogno!» esclamò Goku, con aria di rimprovero, rivolto a Freezer.
 
«Se anche l’aveste fatto, il vero mandante avrebbe di sicuro trovato una scusa per tirarsene fuori» disse Anise, e accomodò la presa sul braccio di Whis «Quanto al resto, noi puntiamo a vincere: morire adesso o al momento della cancellazione del loro Universo non avrebbe fatto differenza».
 
Beerus era ancora perplesso da prima e costretto a concordare, Whis non si aspettava un ragionamento diverso, ma per Goku fu una brutta sorpresa: quelle erano più o meno le stesse parole che Freezer aveva usato a riguardo, e non era piacevole sentirle in bocca a un’altra persona che fino a quel momento, per il poco che l’aveva vista, non gli era neppure sembrata malissimo.
 
«Vedi? Pura logica» sogghignò Freezer all’indirizzo del Saiyan, mentre si chiedeva una volta di più se fosse un caso e fosse semplicemente dovuto a un punto di vista in comune, o se quella donna stava cercando di fargli capire che “sapeva”. Però, se sì, perché non dire tutto a Beerus?
Forse era il caso di approfondire la questione, a tempo debito -e quel tempo non era ancora giunto.
 
«Tu e io dobbiamo chiudere questa storia una volta per tutte, Freezer» disse Goku «E ho un’idea su come farlo».
 
Meno di due minuti dopo, Goku e Freezer erano in aria, schiena contro schiena, in attesa di dare inizio al combattimento che, in teoria, avrebbe dovuto dare inizio a una breve tregua tra di loro.
 
«Inizierete al mio via!» esclamò Whis da terra, sorridendo «Chi metterà a segno il primo colpo, sarà dichiarato vincitore. Tutto chiaro?»
 
«E dopo questo, fatela finita!» aggiunse Beerus «A volte è proprio snervante avere a che fare con questa gente» borbottò.
 
«Se scomparissimo tutti, questo non sarebbe più un problema».
 
«Non mettertici anche tu, Nissie, loro mi bastano e avanzano» sospirò Beerus «E dopo dovrai spiegarmi per bene cos’era quella faccenda dell’Universo Nove».

«Dovrò farlo dopo il Torneo, perché è una faccenda lunga».
 
«Freezer, se vincerò io voglio che dimentichi i rancori» disse Goku «E che tu sia nostro alleato nel Torneo del Potere».
 
«Bene. Se invece vincerò io, tu mi lascerai fare quel che desidero».
 
Il sorriso malvagio che gli comparve sul volto non prometteva nulla di buono, ma Goku non poteva vederlo, e quando Whis diede il via alla battaglia tentarono subito di scagliarsi uno contro l’altro.
 
«Questo renderà davvero Freezer degno di fiducia?» fu la domanda retorica che Beerus fece a Whis.
 
L’angelo ridacchiò. «Probabilmente no».
 
Poco più di un minuto dopo i due combattenti si atterrarono a vicenda con un pugno in pieno volto, e caddero entrambi nell’acqua, trovandosi a galleggiare vicini, consapevoli che in realtà quella brevissima scaramuccia non aveva risolto assolutamente niente -come c’era da aspettarsi.
 
«Quindi ora Freezer nella sua forma Golden è praticamente pari a Goku» osservò Beerus.
 
«Se la cava bene, non trova?» annuì Whis.
 
Anise osservò i due combattenti  nell’acqua, senza particolare emozione. «Se fossi meno potente, Beerus, ti direi di guardarti le spalle. Il Changelong non ha buone intenzioni nei tuoi confronti».
 
Il dio non seppe se essere felice dell’interesse che lei aveva mostrato per la sua salute, o dispiaciuto di saperla in preda, anche di poco, a un sentimento negativo quale la preoccupazione. «Lo so. Però ricordati sempre che io sono il Dio della Distruzione!»
 
«Chissà perché mi aspettavo una risposta del genere».
 
«A questo punto direi di prenderli» Whis indicò Goku e Freezer «E tornare da Lady Bulma. Il tempo del Torneo del Potere è giunto, signore e signori!»
 
 
 
 
 
 
 
 
Ecco il nuovo capitolo, un po’in ritardo rispetto al solito. Il prossimo sarà l’ultimo :)
 
Kussuss,
 
Sinkarii
 
Ps.1: pare che “Changelong” sia il nome della razza di Freezer. Quando l’ho saputo ci sono rimasta un po’male, essendo abituata a icejin/arcosiani :*D

Ps.2: stando alle fonti ufficiali, che un tempo Freezer e Beerus andassero d'accordo è la verità, come lo è che poi Freezer abbia alzato troppo la cresta, e sia stato fortunato a essere risparmiato. Altro su questa faccenda però non si sa, purtroppo.
Da ultimo, vi lascio un disegno di Anise fatto da una mia amica (:

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