AURORA
E TRAMONTO – amare il contrario
“…
Sarah lanciò
un’ultima occhiata a Marilyn, il suo piccolo angelo di 10
anni, nella bara di
legno bianco. Avrebbe dato la caccia ai tre bastardi che
l’avevano uccisa e non
si sarebbe fermata affinchè la giustizia non avrebbe vinto.
Era una promessa “
Merlin,
seduto alla
scrivania in vetro che aveva nello studio, digitò le parole
al computer – un
Aspire S 13 bianco -: si trattava del nuovo libro che stava scrivendo.
Si
stiracchiò, soddisfatto di come i capitoli gli stessero
venendo – con
naturalezza, senza che lui dovesse sforzare troppo la mente. Dopotutto,
non a caso
se il giovane era stato nominato “Scoperta letteraria
dell’anno “, per il primo
cinquennio della sua carriera.
Il
giovane sbadigliò,
involontariamente: l’ora, in basso, dello schermo segnava le
3:30 di mattina; alzò
gli occhi al cielo, per poi fare un mezzo sorriso – le idee
migliori gli arrivavano
sempre in tarda nottata e lui saliva di corsa le scale che portavano al
suo
studio e scriverle su un quaderno blu elettrico, altrimenti quelle
fuggivano
via, come i momenti più belli.
Talmente
concentrato
sul documento Word su cui stava lavorando, Merlin non si accorse che
una mano
appoggiarglisi sulla spalla destra.
-
Allora, ho sposato
un vampiro, eh? – una voce maschile soffiò nel suo
orecchio, per poi sentirlo
lambirgli il lobo,: Arthur Pendragon, insegnante di Educazione Fisica
alla
scuola media Albion
di Armagh, Irlanda – nonché suo marito
da sei anni.
Lo
scrittore dai
capelli neri e dagli occhi di un blu zaffiro si voltò, gli
fece una linguaccia
e rivolse nuovamente lo sguardo al suo nuovo progetto
-
Fammi spazio, dai –
Il
corvino si sporse
in avanti e Arthur si sedette, allargando le gambe per permettere a
Merlin di
mettersi comodo; gli mise le braccia in vita, appoggiò il
mento sulla spalla
dell’altro e guardò le mani scivolare sulla
tastiera: sembravano avere vita
propria. Come la prima volta in cui si erano conosciuti, quelle mani lo
incantavano ancora. Pallide, sinuose, affusolate, delicate,
meravigliose.
-
Non è meglio che tu
torni a letto, signor Testa di Fagiolo? Domani devi andare a lavorare
– domandò
suo marito. Merlin era deciso ad approfittare di tutta
l’ispirazione che quella
notte gli stava regalando
- Uffa, non fare il
guastafeste –
-
È un dato di fatto,
mio caro. Ti svegli sempre all’ultimo momento, fai tutto di
corsa e va finire
che io vengo a scuola a darti qualcosa che avevi lasciato qui. E ti
vorrei
ricordare che l’altro ieri questa sorte è toccata
al cellulare -
Arthur
guardò il marito in cagnesco, spesso tendeva a non ricordare
quanto l’altro
adorasse prenderlo in giro,
“-
Arthur? - “
“-
Mh? - “
“
- Mi
sbaglio o ti sei impossessato di qualche chiletto in più? -
“
In
risposta,
Arthur era andato davanti al grande specchio nell’ corridoio
anticamera – per
il quale si usciva dalla cucina tenendo la destra - vicino alla porta
d’ingresso, a sinistra; toltosi la canottiera verde, si era
messo di profilo -
a fissarsi la pancia: gli era sembrata a posto, senza rigonfiamenti.
Nel
frattempo, il corvino si era appoggiato allo stipite.
“-
Che cosa
dici, idiota? Io sono in forma. Anzi, in formissima - “. E
per dimostrarlo,
aveva flesso i muscoli degli avambracci senza alcuno sforzo.
“
- In
forma, eh? - “
Il
biondo lo
aveva visto dirigersi in camera e tornare con la sua cintura rossa,
adornata da
una fibbia in oro – la sua preferita, perché
regalatagli da Morgana.
“
- Provatela
-. “ Arthur l’aveva fatta scivolare tra i passanti;
arrivato all’ultimo buco
della cintura, la fortuna sembrava averlo abbandonato: faticava a
infilarvici
la linguetta della cintura. Allora, aveva alzato lo sguardo: Merlin lo
guardava
con l’aria di chi sapeva di avere la vittoria in pugno.
“ – Mio caro Asino,
rammenti che fino a un paio di annetti fa riuscivi a chiudere la
cintura anche
con l’ultimo buco? Ora non più, la mia teoria
è giusta: sei ingrassato. E dire
che insegni Educazione Fisica -. A quel punto non aveva più
retto ed era
scoppiato a ridere sguaiatamente. “
“
Per tutta
la serata il marito gli aveva tenuto il broncio –
quell’idiota aveva ferito
l’orgoglio di un Pendragon “
-
Arthur, vai a dormire o ti spingo dalla sedia, ritardatario dei miei
stivali –
-
Che ore sono? –
-
Le 4:50 –
-
Eh? Idiota, perché non mi hai detto nulla? Tra meno di tre
ore mi devo
alzare. Fantastico, questo significa che mi serviranno almeno tre tazze
di
caffè abbondanti – il biondo fece una smorfia, non
tanto al pensiero della quantità
ma al fatto che avrebbe finito per essere iperattivo
all’estremo, per tutta la
giornata del terzo giorno alla Albion, e risultare un pazzo davanti ad
alunni e
colleghi. E lui odiava fare brutta figura. – È
tutta colpa tua, Merlin –
-
Eh, no, non provare a dare la colpa a me, asino di un Pendragon. Hai
voluto la bicicletta? Ora pedali. A differenza tua, io starei
lavorando. Sento
le rotelle nella mia testa ingranare a più non posso;
perciò, smamma, ho bisogno
della mia solitudine creativa – Merlin diede uno schiaffetto
sul ginocchio e
l’altro capì che era ora di dirigersi nuovamente
in camera.
-
Per la cronaca, non hai sposato un vampiro, bensì il
tramonto in forma
umana -. Il corvino aveva smesso di scrivere, per un istante, e si era
seduto
lateralmente.
Il
biondo ghignò a quell’affermazione; sapeva
benissimo che il corvino
diventava a produttivo al calare del sole e rimaneva scarico per tutta
la
mattinata. Invece, lui funzionava al contrario - lo aveva fatto sin da
quando
possedeva memoria. - E tu l’aurora – si
chinò per dargli il bacio della
buonanotte. Solo per quella volta avrebbe lasciato il marito in pace
– Sei il
mio giuramento.
-
Saremo eterni, vero? – il biondo vide l’ansia
adombrare gli occhi
dell’altro; si mise su un ginocchio, unì le mani
di Merlin nella sua presa. –
Sì, lo prometto. Sei la creatura più affascinante
che io abbia mai incontrato.
–
Ebbe
l’effetto in cui sperava: vide lo zaffiro rianimarsi e
tornare al
libro.
-
Domani avrai le tre tazze abbondanti. Buonanotte, Arthur. –
-
Ti ringrazio. Buonanotte, Merlin. Sono fiero di te, non mi
stancherò mai
di ripetertelo. -
Così,
l’Aurora e il Tramonto – amanti al contrario
– si salutarono
Buongiorno a
tutti :3
Questa
Merthur AU si basa su una canzone di Michele Zarrillo, intitolatasi
“Mani nelle
mani“ – della quale vi lascio le frasi che mi hanno
ispirata:
"..Tu sei aurora e tramonto;
Vorrei che fossimo eterni..
...Tu sei il mio giuramento “
Un
grazie e un abbraccio enorme va a Sunny9719, la quale mi ha
mandato questa splendida canzone e che mi ha sostenuta in questo
progetto.
Alla
prossima, gente :3