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Autore: Merlin_Colin_Emrys    23/10/2017    1 recensioni
Merlin Emrys è uno scrittore irlandese famoso ed è sposato con Arthur Pendragon, insegnante di Educazione Fisica a livello di scuola media
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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    AURORA E TRAMONTO – amare il contrario

 

“… Sarah lanciò un’ultima occhiata a Marilyn, il suo piccolo angelo di 10 anni, nella bara di legno bianco. Avrebbe dato la caccia ai tre bastardi che l’avevano uccisa e non si sarebbe fermata affinchè la giustizia non avrebbe vinto. Era una promessa “

Merlin, seduto alla scrivania in vetro che aveva nello studio, digitò le parole al computer – un Aspire S 13 bianco -: si trattava del nuovo libro che stava scrivendo. Si stiracchiò, soddisfatto di come i capitoli gli stessero venendo – con naturalezza, senza che lui dovesse sforzare troppo la mente. Dopotutto, non a caso se il giovane era stato nominato “Scoperta letteraria dell’anno “, per il primo cinquennio della sua carriera.

Il giovane sbadigliò, involontariamente: l’ora, in basso, dello schermo segnava le 3:30 di mattina; alzò gli occhi al cielo, per poi fare un mezzo sorriso – le idee migliori gli arrivavano sempre in tarda nottata e lui saliva di corsa le scale che portavano al suo studio e scriverle su un quaderno blu elettrico, altrimenti quelle fuggivano via, come i momenti più belli.

Talmente concentrato sul documento Word su cui stava lavorando, Merlin non si accorse che una mano appoggiarglisi sulla spalla destra.

- Allora, ho sposato un vampiro, eh? – una voce maschile soffiò nel suo orecchio, per poi sentirlo lambirgli il lobo,: Arthur Pendragon, insegnante di Educazione Fisica alla scuola media Albion di Armagh, Irlanda – nonché suo marito da sei anni.

Lo scrittore dai capelli neri e dagli occhi di un blu zaffiro si voltò, gli fece una linguaccia e rivolse nuovamente lo sguardo al suo nuovo progetto

- Fammi spazio, dai –

Il corvino si sporse in avanti e Arthur si sedette, allargando le gambe per permettere a Merlin di mettersi comodo; gli mise le braccia in vita, appoggiò il mento sulla spalla dell’altro e guardò le mani scivolare sulla tastiera: sembravano avere vita propria. Come la prima volta in cui si erano conosciuti, quelle mani lo incantavano ancora. Pallide, sinuose, affusolate, delicate, meravigliose.

- Non è meglio che tu torni a letto, signor Testa di Fagiolo? Domani devi andare a lavorare – domandò suo marito. Merlin era deciso ad approfittare di tutta l’ispirazione che quella notte gli stava regalando

 - Uffa, non fare il guastafeste –

- È un dato di fatto, mio caro. Ti svegli sempre all’ultimo momento, fai tutto di corsa e va finire che io vengo a scuola a darti qualcosa che avevi lasciato qui. E ti vorrei ricordare che l’altro ieri questa sorte è toccata al cellulare -

Arthur guardò il marito in cagnesco, spesso tendeva a non ricordare quanto l’altro adorasse prenderlo in giro,

“-  Arthur? - “

“- Mh? - “

“ - Mi sbaglio o ti sei impossessato di qualche chiletto in più? - “

In risposta, Arthur era andato davanti al grande specchio nell’ corridoio anticamera – per il quale si usciva dalla cucina tenendo la destra - vicino alla porta d’ingresso, a sinistra; toltosi la canottiera verde, si era messo di profilo - a fissarsi la pancia: gli era sembrata a posto, senza rigonfiamenti. Nel frattempo, il corvino si era appoggiato allo stipite.

“- Che cosa dici, idiota? Io sono in forma. Anzi, in formissima - “. E per dimostrarlo, aveva flesso i muscoli degli avambracci senza alcuno sforzo. 

“ - In forma, eh? - “

Il biondo lo aveva visto dirigersi in camera e tornare con la sua cintura rossa, adornata da una fibbia in oro – la sua preferita, perché regalatagli da Morgana.

“ - Provatela -. “ Arthur l’aveva fatta scivolare tra i passanti; arrivato all’ultimo buco della cintura, la fortuna sembrava averlo abbandonato: faticava a infilarvici la linguetta della cintura. Allora, aveva alzato lo sguardo: Merlin lo guardava con l’aria di chi sapeva di avere la vittoria in pugno. “ – Mio caro Asino, rammenti che fino a un paio di annetti fa riuscivi a chiudere la cintura anche con l’ultimo buco? Ora non più, la mia teoria è giusta: sei ingrassato. E dire che insegni Educazione Fisica -. A quel punto non aveva più retto ed era scoppiato a ridere sguaiatamente. “

“ Per tutta la serata il marito gli aveva tenuto il broncio – quell’idiota aveva ferito l’orgoglio di un Pendragon “

- Arthur, vai a dormire o ti spingo dalla sedia, ritardatario dei miei stivali –

- Che ore sono? –

- Le 4:50 –

- Eh? Idiota, perché non mi hai detto nulla? Tra meno di tre ore mi devo alzare. Fantastico, questo significa che mi serviranno almeno tre tazze di caffè abbondanti – il biondo fece una smorfia, non tanto al pensiero della quantità ma al fatto che avrebbe finito per essere iperattivo all’estremo, per tutta la giornata del terzo giorno alla Albion, e risultare un pazzo davanti ad alunni e colleghi. E lui odiava fare brutta figura. – È tutta colpa tua, Merlin –

- Eh, no, non provare a dare la colpa a me, asino di un Pendragon. Hai voluto la bicicletta? Ora pedali. A differenza tua, io starei lavorando. Sento le rotelle nella mia testa ingranare a più non posso; perciò, smamma, ho bisogno della mia solitudine creativa – Merlin diede uno schiaffetto sul ginocchio e l’altro capì che era ora di dirigersi nuovamente in camera.

- Per la cronaca, non hai sposato un vampiro, bensì il tramonto in forma umana -. Il corvino aveva smesso di scrivere, per un istante, e si era seduto lateralmente.

Il biondo ghignò a quell’affermazione; sapeva benissimo che il corvino diventava a produttivo al calare del sole e rimaneva scarico per tutta la mattinata. Invece, lui funzionava al contrario - lo aveva fatto sin da quando possedeva memoria. - E tu l’aurora – si chinò per dargli il bacio della buonanotte. Solo per quella volta avrebbe lasciato il marito in pace – Sei il mio giuramento.

- Saremo eterni, vero? – il biondo vide l’ansia adombrare gli occhi dell’altro; si mise su un ginocchio, unì le mani di Merlin nella sua presa. – Sì, lo prometto. Sei la creatura più affascinante che io abbia mai incontrato. –

Ebbe l’effetto in cui sperava: vide lo zaffiro rianimarsi e tornare al libro.

- Domani avrai le tre tazze abbondanti. Buonanotte, Arthur. –

- Ti ringrazio. Buonanotte, Merlin. Sono fiero di te, non mi stancherò mai di ripetertelo. -

Così, l’Aurora e il Tramonto – amanti al contrario – si salutarono

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NOTE DI MERLIN_COLIN_EMRYS:

Buongiorno a tutti :3

Questa Merthur AU si basa su una canzone di Michele Zarrillo, intitolatasi “Mani nelle mani“ – della quale vi lascio le frasi che mi hanno ispirata:


"..T
u sei aurora e tramonto;
    Vorrei che fossimo eterni..
...Tu sei il mio giuramento “

 

Un grazie e un abbraccio enorme va a Sunny9719, la quale mi ha mandato questa splendida canzone e che mi ha sostenuta in questo progetto.

 

Alla prossima, gente :3

   
 
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