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Autore: reggina    24/10/2017    4 recensioni
Si dice che i gemelli abbiano un legame misterioso, speciale e invidiabile.
James e Jason , forse incatenati allo stesso destino, imparano da subito di non essere il centro del mondo.
Si guardano le spalle, si proteggono e si difendono l'un l'altro. Sempre.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemelli, Tachibana/Derrick
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Zahra è ormai un’esperta di calcio: sta insieme a Jason da così tanto tempo da sapere che per il fidanzato quello sport è quasi un’ancora di salvezza; un respiro a pieni polmoni.

Si diverte ad andare insieme a lui allo stadio, appassionandosi a storie dal vero e proprio sapore di miracolo sportivo. La entusiasmano i cori, le piccole imprese, l’amalgama armonioso di sciarpe levate al vento.

Pure oggi, sui gradoni in cemento armato del vecchio stadio comunale, ha osservato i pochi altri spettatori, il gioco e il senso di unione sul campo con occhi da futura sociologa.


Anche Lydia, cresciuta nel mondo sofisticato e allo stesso tempo spietato della danza, conosce bene quel calderone sconnesso e impastato di paure, speranze e sferzate di adrenalina ad intermittenza.

Non è tifosa, non capisce nulla di calcio (le uniche cose che ha imparato gliele hanno insegnate i gemelli e Zahra, a partire dal significato degli striscioni) e perciò si sente un po’ come una bambina, a far domande in continuazione. Però è felice, come dopo aver assaggiato un dolce nuovo, quando ha la conferma che James è stato il migliore in campo.

Le fidanzate dei gemelli non potrebbero essere più diverse: tanto è estroversa e pronta a far follie Zahra, tanto è romantica, sognatrice e riservata Lydia.


I fratelli escono insieme dagli spogliatoi e si fermano qualche minuto a salutare gli amici di tante battaglie sportive. Sempre insieme poi si incamminano per raggiungere le ragazze sugli spalti.

Jason sfila una sigaretta dal suo pacchetto e l’accende sotto lo sguardo contrariato di James.

“Lo sai che il fumo è nemico delle buone performance ? Sport e sigaretta non è un accoppiata vincente!”

L’altro ridacchia, spiazzato da rimproveri e perle di saggezza dispensate da uno scavezzacollo come James.

“Rilassati Jamie, le nostre carriere sui rettangoli verdi sono finite da un pezzo. E poi sai bene che bevande energetiche e nicotina sono i miei più preziosi alleati quando le sessioni di esami sono vicine!”

Regge su una spalla il borsone da palestra nero, il braccio che si tende e fa forza, mentre con l’altra mano gioca a scontrarsi con James.

Si fermano qualche istante sui gradoni più bassi: il sorriso di Jason è aperto, accattivante e intrigante quando incrocia i lisci capelli neri, le labbra carnose e gli occhi ambiziosi dietro gli occhiali da sole quadrati con cornice rosa.

“Non sono stato bravo, fratellino? Io e Zahra siamo cresciuti insieme, siamo riusciti a far crescere il nostro amore e a farlo durare. Lei è la mia casa!”

James si scansa il ciuffo dagli occhi e il suo sguardo velato di un’oscura apprensione, diventa raggiante dinnanzi a alla figura vivace da ballerina, con un che di frizzante nei suoi modi di fare.

Non c’è da stupirsi se la bellezza acqua e sapone di Lydia e il suo profumo delicato abbiano sedotto il più esuberante di casa Derrick in un batter di ciglia.

“Non ti invidio affatto sai! Io continuo a pensare alla ragazza più dolce, più delicata che ho avuto la fortuna di conoscere. La sogno, la desidero, la voglio accanto…”


Le sue brame vengono soddisfatte immediatamente perché Lydia gli vola incontro, felice più che mai, poggiando i pugni sul suo petto muscoloso.

“Complimenti!”

“Grazie mia Gilda Grey ! ”

Non si china a baciarla e lei non fa la parte della permalosa anche perché, nel frattempo, si avvicina anche Zahra.

“E tu? Ci hai incitato per novanta minuti nemmeno fosse un’arena di gladiatori!”


Certe volte i gemelli e Zahra sono allegri come bambini che giocano, cercano ricordi, ognuno ne ha uno in particolare e da questo si agganciano ad un altro e così le loro uscite a quattro si alternano tra racconti e parecchie situazioni goliardiche.

Tra i discorsi di tante avventure e battaglie sportive enfatizzate, Lidya si sente un pesce fuor d’acqua: con un taglio rettilineo divide in parti uguali la sua pizza e comincia a spiluccarla dal bordo. Mangia come un uccellino mentre il fidanzato sbrana la sua in pochi minuti e fa il bis con l’altra metà che lei lascia intatta.

James sa che ogni allusione a quel passato che non hanno in comune la mette a disagio e ogni volta la prende per mano, incrocia le dita con le sue e non le lascia più.

Anche gli altri due ragazzi fanno di tutto per eliminare questi rari momenti di imbarazzo.

“Siamo una gran bella squadra noi quattro!”

Sorride Jason, brindando con la terza birra media della serata.

“Con il tuo fidanzato diventerai anche tu un’esperta di calcio…E di cani!”

Fa eco Zahra, strizzando l’occhio all’altra ragazza che non potrebbe desiderare una compagnia migliore di questa: uscire tutti e quattro insieme le piace davvero molto.


Come d’abitudine, quella sera quando si infilano nei loro letti, i gemelli tengono la televisione accesa senza audio mentre ,alla luce fioca dell’abat-jour, Jason è concentrato a scrivere un messaggio.

James guarda le figure sullo schermo e, anche se suo fratello non lo ascolta, inizia a parlare per non addormentarsi: in realtà vuole riempire la stanza con qualcos’altro che non siano i suoi pensieri.

“Lo sai che esiste il teorema della pizza? Un teorema di geometria che si dovrebbe imparare alle elementari!”

Butta li all’improvviso. “Davvero interessante! Va bene che a dividere in parti uguali la tua capricciosa ci mensa la tua Lydia!”

Forse per la birra, forse perché allegro uno e nervoso l’altro, i due fratelli sono molto più loquaci del solito. È come tornare ai tempi del liceo quando restavano a ridere e a parlare sottovoce nel loro linguaggio in codice, per ore intere, finché la mamma spazientita faceva tacere le loro vocine insistenti.

“Potremmo fare un matrimonio doppio!”

Propone di punto in bianco Jason, con uno sbadiglio, mettendosi pancia sotto. James scoppia a ridere.

“Non correre troppo, Jay!”

“Non chiamarmi così!”

“Ti chiamo Jay se mi va. Ti chiamavo così da bambini, ricordi?”

Attento a tutti i segnali, Jason percepisce qualcosa di insolito, quasi una vena di tristezza, nella provocazione di suo fratello. James, però, già dorme scomposto: il braccio penzoloni fuori dal letto e il lenzuolo arrotolato ad un ginocchio.


Viene svegliato da un fortissimo dolore alla schiena. Si tira subito a sedere come spinto da un’ondata di sensazioni troppo forti.

Jason sembra aver dormito con gli occhi aperti, quasi fosse restato vigile nel sonno, perché subito accende l’abat-jour e gli punta addosso i suoi occhi scrutatori e assonnati.

“Sarà una banale contrattura muscolare!”

Cerca di minimizzare James ma il dolore si fa sempre più acuto.

“Sarà come dici tu ma appena fa giorno la prima cosa che faccio è accompagnarti al Pronto-Soccorso!”

   
 
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