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Autore: crige    24/10/2017    3 recensioni
***Seguito di SAVE ME***
Tre anni dopo "Nobody said it was easy".
Vedremo come è andata avanti la vita di Feffe e tutti gli altri.
Cosa sarà cambiato? E cosa invece è rimasto invariato?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Quando incontri la persona giusta lo senti.
Le parole ti si bloccano in gola.
Respirare diventa difficile.
Il cuore non smette di battere all' impazzata.
Le mani sudano e tremano.
Ogni certezza inizia a vacillare.

Cerchi il suo sguardo constantemente.
Fai di tutto per farla ridere.
Trovi ogni scusa per vederla.
Anche solo sfiorarla ti scaturisce mille brividi.

Non state ancora insieme eppure già ti fai film sul vostro futuro.
Sulla vostra casa, la vostra vita insieme.
Non importa che ancora lei non sappia niente.
Lo sai tu.
E questo ti basta.

Non si è mai preparati all' Amore.
Quando arriva ti colpisce e stravolge tutto quanto.
Se ne frega altamente se non è il momento giusto o se sei già impegnato.
Arriva all' improvviso e tu non puoi far altro che subirlo.

Ti piomba davanti con i suoi enormi occhi ricchi di speranza e aspettative.
Ogni giorni fa un passo verso di te, fino a quando non ti è di fronte.
Fino a quando non apri le braccia e lo lasci entrare.

Ti porta allo sfinimento.
Ti fa alzare le braccia a mo' di resa.
"Eccomi" sussurri "hai vinto tu".

Sentiamo parlare di questo sentimento da quando veniamo al mondo.
Lo vediamo rappresentato in tutti i film.
Decantato in quasi tutte le canzoni.
Eppure non riusciamo a  comprenderlo a pieno, fino a quando non ci riguarda in prima persona.

L' Amore è in ogni cosa che ci circonda.
Ma il vero miracolo avviene quando tutto questo confluisce in un' unica sola persona.
La nostra persona.

Quella che è piombata nelle nostre vite all' improvviso.
Quella che monopolizza tutti i nostri pensieri.
Quella che ci sembra di vedere ovunque.
Quella che, al solo pensarla, fa battere velocemente il nostro cuore.

Quando t' innamori davvero tutto cambia.
Vedi tutto con una luce nuova.
Più potente, più vera, più accesa.
E ti sembra di non aver mai vissuto davvero fino a questo momento.

La guardi negli occhi.
Ti lasci prendere per mano e condurre in questa nuova vita.
Ti aggrappi a lei come se fosse la chiave della tua felicità.
Ma forse è proprio così.

Quando incontri la persona giusta, lo sai.
Puoi provare a respingerla, a rifiutarla.
Ma dentro di te sai che sarà impossibile.
Ormai ha già il tuo cuore nelle sue mani e tu vorrai far in modo di avere il suo.
Perché quando si è innamorati, tutto il resto non conta.





                                                                                                            **********



-Babbo!-

Spalanco la porta del suo ufficio, euforica!
La richiudo subito dopo con foga!
Mi precipito alla sua scrivania sorridendo come un' ebete!

-Mi hanno chiamato, babbo!- esclamo palesemente su di giri -è nostra! La casa è nostra!-

-Davvero?- si alza frettolosamente facendo quasi cadere la sedia -è una notizia magnifica!-

Corre ad abbracciarmi.
Mi stringe forte tra le braccia.
Posso quasi sentire il cuore uscirmi dal petto.

L' agenzia immobiliare mi ha appena rifeirto che i proprietari hanno accettato la nostra offerta.
Mi hanno detto che posso già passare a ritirare le chiavi.
E' fatta.

-Sono così felice!- affermo, staccandomi -pensi che posso prendermi l' intera giornata di festa?-

-Assolutamente!- annuisce, contento -corri!-

-Grazie- mormoro, baciandogli una guancia -per tutto!-

-Non dirlo neanche-

Lo saluto velocemente con un altro abbraccio affettuoso.
Poi corro subito fuori dall' ufficio.
Mi fiondo nel mio a prendere tutte le mie cose.
In fine scatto verso le scale, salutando distrattamente la segretaria all' ingresso.

Non ci metto molto a raggiungere il garage sotterraneo.
Apro la mia Audi salendo rapidamente.
Metto in moto sfrecciando in direzione dell' Agenzia.

Ritirerò le chiavi in fretta e poi andrò da Erica.
Non vedo l'ora di dirglielo.
Impazzirà dalla gioia.
Forse più di me in questo momento.

E' passata una settimana dalla cena con i nostri amici.
Sono stata talmente immersa nel lavoro da non riuscire quasi a vedere la mia ragazza.
E da dimenticarmi completamente della casa.
Quando ho ricevuto quella chiamata è come se fossi stata risvegliata da un sonno profondo.

-Buongiorno- saluto cordiale aprendo la porta dell' agenzia -sto cercando Irene-

-Salve- la ragazza all' entrata mi accoglie con un enorme sorriso -vai pure è nel suo ufficio-

-Grazie- ricambio il sorriso, incamminandomi.

Supero un paio di porte per poi soffermarmi sull' ultima in fondo al corridoio.
Prendo un bel respiro e poi busso.
Entro non appena sento rispondere.

-Signorina Santoro- Irene si alza dalla sedia, facendomi segno di sedermi di fronte a lei -la stavo aspettando-

-Ciao Irene!- ci stringiamo la mano e mi siedo.

-I proprietari erano euforici per la vostra offerta- ridacchia -hanno accettato praticamente subito! Ti ho chiamato solamente oggi perché dovevamo rivedere gli ultimi dettagli-

La vedo sfogliare delle cartelle di fronte a lei.
Sorride trionfante quando trova quella che stava cercando.
La apre estraendone alcuni fogli.

-Posso già darti le chiavi- soffia, allungandomi il mazzo -ti ricontatterò per le ultime formalità-

-Grazie mille!- esclamo, recuperando le chiavi e mettendole in borsa -le dispiace se scappo subito?-

-Certo che no! Deduco tu voglia correre da Erica- ride -pagherei per vedere la sua faccia-

-Ah mi creda, non vedo l' ora- mi alzo, porgendole una mano  che lei stringe prontamente  -ci risentiamo allora! Buona giornata-

-Buona giornata anche a te-

Mi congedo con un rapido sorriso.
Esco dall' ufficio quasi correndo.
Risaluto cordiale la segretaria all' entrata e mi precipito di nuovo alla macchina.

Dio, sono così felice che quasi non mi reggo in piedi.
Mi gira la testa dall' euforia.
Questa è forse la più bella notizia che abbia ricevuto nell' ultimo periodo.
Anche apprendere di essere il nuovo capitano della Nazionale non mi ha regalato una tale gioia.

Sto per andare a convivere con la mia ragazza.
Quasi non mi sembra vero.
E' un sogno che si avvera.
Non credevo neanche di desiderarlo così tanto fino a quando tutto non si è concretizzato.
Federica sarebbe così fiera di me...

Quell' ultimo pensiero mi fa ricordare che mancano due settimane al ritorno di Francesca.
E io ancora non so come dovrei comportarmi al riguardo.
Le ho detto che andrò io a prenderla così avremo modo di parlare prima di essere con tutti gli altri.
Ho bisogno di un faccia a faccia con lei.
Ho bisogno di chiarire le cose.

Mi ha risposto il giorno dopo.
E' stata molto fredda e sbrigativa.
Come ho fatto io, del resto.

Ma tutto questo oggi è in secondo piano.
Oggi voglio solo essere felice.
Voglio solo godermi questo avvenimento così importante.
Me lo merito.
So che me lo merito.

Quasi non mi accorgo di essere già arrivata sotto casa di Erica.
E' il suo giorno libero e infatti spero che non stia ancora dormendo.
Ma conoscendola credo che sarà proprio così.

Scendo di macchina e mi dirigo al portone dell' abitazione.
Una graziosa villetta indipendente su due piani.
Un giardino ben curato a circondarla.
Suono il campanello impaziente.

-Eleonora- sua madre mi accoglie con un grande sorriso sincero -non sapevo dovessi venire- mi abbraccia affetuosamente, spostandosi successivamente di lato per farmi passare.

-Ciao, Monica!- alzo una mano a mo' di saluto -Erica?-

-Secondo te?- scuote la testa divertita -è di sopra che dorme! Sapeva che dovevi passare?-

-No- scuoto la testa, incapace di smettere di sorridere -devo assolutamente dirle una cosa-

-Oddio!- si porta entrambe le mani davanti la bocca -è quello che penso?-

-Sì- annuisco, lentamente -ma shhh!- mi avvicino sussurrandole all' orecchio -lei non sa niente, è una sorpresa!-

-Che bello!- esclama, battendo le mani e stringendomi di nuovo in un abbraccio da orso -sono così contenta! E' bellissimo! E mi hai fatto vincere la scommessa con Edoardo!-

-Che scommessa?-

-Io avevo scommesso che tu le avresti fatto una sopresa, mentre lui diceva il contrario!- m' informa, sorridendo beffarda -mi deve una cena quello stronzo-

Scoppio a ridere incapace di controllarmi.
Se c'è una persona dalla quale Erica ha preso, è proprio sua madre.
E pensare che non si assomigliano per niente.

Monica è una donna sulla cinquantina.
Bassa e dalle forme morbide.
Capelli corti, neri e due occhioni nocciola.
La mia ragazza è la fotocopia del padre.
Hanno entrambi quelle iridi che amo profondamente.

-Vado a svegliarla- soffio -mi raccomando: non dirle niente-

-Ho la bocca cucita- sussurra, saltellando successivamente in cucina.

Scuoto la testa divertita imboccando le scale per il piano superiore.
Dio, non riesco più a trattenermi.
Apro la porta di camera della mia ragazza il più silenziosamente possbile.

Mi beo della visione di lei sul letto.
Spaparanzata al centro con la bocca aperta.
Le coperte tutte d' un lato.
Un grazioso pigiamino estivo a vestirla.

-Amore- sussurro al suo orecchio, portandomi sul letto.

-No!- s' imbroncia contrariata, voltandomi le spalle -ho detto che non ci vado a scuola-

Non riesco a trattenere una risata.
E' troppo adorabile per restarne indifferenti.
Allungo una mano, accarezzandole i capelli.

-Erica- tento di nuovo, stampandole un bacio sulla guancia -sono io-

-Megan Fox? Sei tu?- biascica, aprendo un occhio -ah, sei tu, tu!-

-Mi sento alquanto offesa- 

Si apre in un enorme sorriso, allungando le braccia.
Mi lascio avvolgere il collo e trascinare verso di lei.
Inizia a darmi soffici baci sulla guancia, a raffica.

-Ti stavo prendendo in giro- mormora -che ci fai qui?- chiede, sbadigliando, liberandomi dalla sua presa.

-Ho una sorpresa-

-Una sopresa?- scatta a sedere come se si fosse svegliata del tutto all' improvviso -per me?!-

-E per chi, sennò?- 

-Cos'è?- domanda con voce dolce e curiosa, avvicinandosi -non porti le mutande?- mi gurda maliziosamente -perché in questo caso potrebbe davvero interessarmi-

-Non vado a lavoro senza mutande!- ribatto, alzandomi dal letto -dai, muoviti! Lavati e vestiti! Ti aspetto giù!-

-Agli ordini mio capitano!-

Esco dalla stanza lasciandole il tempo di prepararsi.
Scendo le scale, tornando in sala.
Un delizioso e invitante profumo di caffè mi conduce poi in cucina.

Trovo Monica indaffarata ad arrangiare una buona colazione.
Un piatto con qualche fetta biscottata con burro e marmellata.
Una brocca di succo d' arancia e una di latte.
Vari tipi di biscotti in ciotole differenti.

-Siediti e mangia- mi ordina, non ammettendo repliche.

La accontento prendendo posto su una sedia.
Recupero un piattino iniziando a riempirlo.
In fine mi verso un bicchiere di latte fresco, restando in attesa del caffè.

Inzuppo un biscotto nel latte sorridendo felice.
Non mi ricordo neanche quando è stata l' ultima volta che mi sono sentita così.
Molto probabilmente mai!

Fisso la mamma della mia ragazza e mi ritrovo a pensare a quanti progressi abbiamo fatto.
Dalla prima cena con i suoi fino ad adesso.
Quella fu una serata memorabile.

Non sono mai stati contrari riguardo la nostra relazione.
Anzi, suo padre era euforico!
Disse che così almeno poteva smettere di temere che sua figlia si presentasse un giorno dicendogli che era incinta di chissà chi.
Monica invece ha ribadito tutta la sera quanto io fossi più bella di Erica.
Mi hanno fatto sentire subito a mio agio.

-Eccomi!- esclama, la mia ragazza, palesandosi -uuuuh sì, caffè!-

-Facciamo colazione e andiamo!- la informo, stringendole dolcemente una mano.

-Dove?-

-Vedrai!- sorrido, beffarda.

-Uffaaaa- sbuffa, ficcandosi successivamente un biscotto in bocca -sarà meglio per te che sia qualcosa di fenomenale, visto che mi hai buttato giù dal letto!-

Ah, spero tanto che lo sia.
Perché per me lo è davvero molto.
E non vedo l'ora di comunicarlo a tutti quanti.

Progetto questo momento da mesi.
Doveva solo andare in porto questa storia della casa.
Così avrei avuto il luogo e l' atmosfera perfetti.
Lei non si aspetta niente.
Sarà magnifico.
O almeno lo spero.





                                                                   **********


-Amore ho appena realizzato una cosa!-

Mi giro di scatto nella sua direzione, allarmata.
La vedo guardarmi di sottecchi, tornando poi a fissare la strada.
Sono stata così talmente impegnata da non pensarci affatto.
Come è stato possibile?

-Cosa?-

-Alessia.Non.Sa.Che.Francesca.Torna- dico soffermandomi su ogni parola per enfatizzare il concetto -non glielo abbiamo detto!-

-Non è un problema mio- alza le spalle -è la tua amica-

-Anche tua!- ribatto, risoluta.

-Non mi risulta-

Detesto quando fa così.
Quando nega l' evidenza solo per orgoglio.
E' proprio un Toro, eh!
Testarda e orgogliosa fino al midollo!

Scrocchio sonoramente le labbra, voltando lo sguardo al finestrino.
Incorcio le braccia, risentita.
Lo sa che mi fa arrabbiare quando si comporta in questo modo.

-Metti questa- soffia, passandomi una benda -copriti gli occhi-

-Perchè?-

-Fallo e basta!- insiste, senza darmi modo di ribattere.

Faccio come dice.
Mi passo quella sciarpa intorno alla testa a mo' di benda.
Chissà che cosa ha in mente.

-Dicevo davvero comunque- riprendo il discorso di prima -glielo dobbiamo dire. E se poi se la vede sbucare davanti?-

-Erica, ripeto che non è un problema mio-

-Dio, che nervi!- tuono, sbattendomi il palmo della mano su una coscia -perché diavolo devi sempre fare così?-

-Così come?- chiede, confusa.

-La stronza!- rispondo, dura -non lo sei, ma a volte ti fai passare per tale. Non lo sopporto!-

-Dai, Amore, non litighiamo- allunga una mano cercando la mia -d' accordo, se per te è importante glielo diciamo insieme-

-E non potevi dirlo subito senza prima farmi incazzare?-

Non dice niente.
Lascia cadere il discorso, lasciandomi l' ebrezza dell' ultima parola.
Cosa che raramente succede.
So per certo però che sta sorridendo beffarda.

Cerco di allontanare il problema Alessia per concentrarmi sulla sua sorpresa.
Mi chiedo dove mi stia portando.
E perché tutto questo mistero?
Mi porta alla Spa come mi aveva promesso?
Oddio sì, mi ci vorrebbe proprio!

La sento tirare il freno a mano e spegnere la macchina.
Scende dall' auto, sbattendo successivamente la portiera.
In fine viene ad aprirmi.

-Attenta- mormora, prendendomi per mano e aiutandomi a uscire -non inciampare!-

-Sta a te non farmelo fare!- 

Ride, guidandomi.
Facciamo qualche metro per poi arrestarci di colpo.
La sento trafficare con qualcosa e dopo un rumore metallico.

Mi si porta dietro.
Sento il suo respiro infrangersi sul mio collo.
Mi lascia un bacio su di esso, togliendomi la benda.

Strizzo gli occhi cercando di mettere a fuoco.
Mi guardo intorno spaesata.
Sento il cuore battere fortissimo.
Mi volto verso di lei incapace di dire qualcosa.

-Benvenuta a casa- soffia, regalandomi il sorriso più bello che io abbia mai visto.

-Cosa? Come? Ma che cazzo..?- balbetto, incredula.

-L' ho comprata- m' informa, facendomi sussultare -è nostra-

Mi fiondo tra le sue braccia urlando di gioia.
Inizia a girare su sé stessa alzandomi in aria.
Piango di felicità e neanche me ne accorgo.

Metto di nuovo i piedi per terra.
Riapro gli occhi non ricordandomi di averli chiusi.
Trovo le sue iridi commosse ad aspettarmi.

-Allora?- domanda, impaziente -è quella che volevi giusto?-

-E' la casa dei miei sogni- soffio, asciugandomi le lacrime -ma come hai fatto?-

-Il giorno che siamo venute a vederla ho scritto all' Agenzia che ci interessava e che sarei andata il giorno seguente a definire le cose. Ho fatto un' offerta e oggi mi hanno confermato che è nostra!- mi spiega, allargando il mio sorriso ad ogni parola.

-Ma come hai fatto a pagarla?-

-I miei mi dovevano un regalo di compleanno, ricordi?- chiede, continuando una volta che ho annuito -gli possiamo rendere qualcosa mese per mese, ma hanno detto che non è necessario-

-Dio, sono così felice!- mi tuffo di nuovo tra le sue braccia, lasciandomi stringere -Ti Amo da impazzire-

Mai, mai avrei immaginato una cosa del genere.
Ma Eleonora è fatta così.
Riesce sempre a cogliermi di sorpresa.
Non è mai scontata o prevedibile.
Mi sorprende tutte le volte.

Quando dissi ai miei amici storici che mi ero messa con lei, erano sciettici.
Aveva la fama di essere la regina dei ghiacchi.
Dicevano che non era fatta per me, che eravamo l' opposto.
Ma sapevo che si sbagliavano di grosso.

Eleonora non mi ha mai deluso.
E' la persona più altruista e protettiva che io conosca.
E non m' importa che non mostri questo suo lato.
A me basta che lo sia con me.
Ed è così.

-Sei perfetta- sussurro al suo orecchio -sei tutta la mia vita-

Mi stacco dall' abbraccio guardandola negli occhi.
Mi perdo in quelle iridi azzurre così colme di amore.
Porto una mano sulla sua guancia, sorridendo.

-Grazie- 

-No- scuote la testa -grazie a te per avermi reso la persona che sono adesso-

Mi prende per mano conducendomi al divano.
Mi fa sedere e poi si inginocchia davanti a me.
Porto le mani davanti la bocca, quando la vedo estrarre dalla tasca una piccola scatola quadrata.
La apre rivelando un grazioso anello con un piccolo diamante al centro.

-Erica, incontrarti è stato come riceve una ventata di aria gelida in faccia in grado di riscuotermi. Mi hai sopportato e supportato in un modo che mai nessuno aveva fatto. Mi hai fatto capire cosa vuol dire amare incondizionatamente qualcuno e volerlo vedere felice più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sei stata la mia forza in ogni momento  buio degli ultimi anni e spero tu voglia esserlo ancora per molto. Voglio donarti questo anello come promessa che ti amerò per il resto della mia vita, ogni giorno in ogni momento. Sei tutto quello che voglio. Ti amo come non pensavo fosse possibile. Vuoi tu, in un giorno futuro, sposarmi?-

Fisso i suoi occhi commossi e speranzosi.
Guardo quell' anello incapace di formulare una frase.
Non posso credere che stia succedendo tutto questo.

Riesco solo a spingermi in avanti e gettarle le braccia intorno al collo.
La stringo forte inspirando il suo profumo buono.
Prendo poi un bel respiro staccandomi successivamente.

-Sì- sussurro, riniziando a piangere come una cretina.

-Menomale- ride per smorzare la tensione -altrimenti avrei perso casa e ragazza in un colpo solo- mi mette l' anello al dito, guardandolo soddisfatta -ti sta benissimo-

-E' bellissimo- soffio -ora mi baci oppure no?-

Si sporge in avanti baciandomi con trasporto.
Mi attira a sé per i fianchi facendomi cadere all' indietro sul divano.
Mi sovrasta senza mai staccare le labbra dalle mie.

Fa saltare il mio reggiseno e volare la maglia in una parte indefinita della stanza.
Le sbottono i pantaloni, facendoglieli scivolare sulle gambe.
La privo della camicia beandomi della vista del suo addome nudo e perfetto.

-Direi che dobbiamo inaugurare la casa a dovere!- sussurra roca al mio orecchio, facendomi gemere -ho tutto il giorno libero-

-Buono a sapersi- sospiro, lasciandomi sfilare i jeans.




                                                     **********

-Guardate quaaaa- trilla la mia amica, mostrandoci un enorme anello al dito.

-Oh mio Dio!- esclamo portandomi le mani davanti la bocca -è quello che penso?-

-Eleonora mi ha chiesto di sposarla, prima o poi!- ride felice alzando le braccia al cielo.

-Ma è fantastico!- 

Betta si alza dalla sedia e corre ad abbracciarla.
Lorenzo si limita a sorriderle soddisfatto, già al corrente di tutto.
Io le stringo forte una mano, incapace di non commuovermi.

Quando questa sera Erica mi ha invitao al Danger, non pensavo fosse per questo.
Mai sarei arrivata a pensare ad una cosa del genere.
Sono così felice per la mia amica!

-E non è finita- soffia, lasciandoci sulle spine per qualche secondo -abbiamo ufficialmente una casa tutta nostra!-

-Che bellooooo!- la ragazza del nostro amico si alza nuovamente per abbracciarla di nuovo -sono così contenta per voi! Dobbiamo assolutamente brindare!-

Detto quello scappa subito in direzione del bancone del bar.
Io e Lorenzo alziamo i nostri calici di birra, ormai quasi vuoti, nella sua direzione.
La mia amica sorride felice come mai l' avevo vista.

Se penso a quella ragazzina incapace di impegnarsi e di prendere le cose seriamente, mi viene da ridere.
La guardo adesso, fiera come non mai della donna che è diventata, così sicura e determinata.
Impegnata in una relazione stabile da cinque anni.

Penso a quante cose sono cambiate in tutti questi anni.
Sorrido al ricordo di me e Francesca che le prendevamo in giro.
Spendevamo ore intere a ridere di loro.
Nude nel suo letto, abbracciate, che parlavamo del futuro.

Avevamo sempre giurato che saremmo state le prime ad andare a convivere.
Che Eleonora era troppo spaventata all' idea di impegnarsi davvero, per poterlo fare.
E che Erica, invece, prendeva sempre tutto come un gioco.
Ovviamente tutto ciò detto con solo molto affetto.

Ho passato tanto tempo a sentirmi in colpa per quello che le avevo fatto.
Soprattutto perché ancora adesso non ho idea del perché!
Non so come sia potuto succedere!
Ma purtroppo è successo.
E la colpa è solo mia.

Col passare degli anni ho capito che comunque non saremmo durate.
Avevamo due vite troppo diverse.
Eravamo lontane.
Io troppo presa dai miei studi, lei troppo presa ad affrontare il suo passato.
Non era il momento per Noi.
E chissà se lo sarà mai più.

-Alessia, ci sei?-

Mi vedo sventolare una mano davanti la faccia.
Strizzo gli occhi, riscuotendomi.
Mi giro verso Erica sorridendole.

-Sì, scusa- scuoto la testa -dove sono andati tutti?- mi guardo intorno notando che i nostri amici non sono più al tavolo.

-Davanti il palco a sentire Eleonora da più vicino- mi indica gli altri due con un dito -allora, che ne dici? Pensi che stiamo correndo troppo? Che è uno sbaglio?-

-Frena- alzo una mano, fermando il suo delirio -Erica, penso sia una cosa bellissima. Penso che siete perfette insieme e sinceramente vi invidio molto! E poi mica vi sposerete adesso! Ele ti ha detto che te lo ha solo promesso!-

-Sisì, hai ragione- annuisce convinta.

Rieccola la mia amica.
La persona che conoscevo.
Quella che spesso ha bisogno di sentirsi rassicurata nelle sue scelte.
Mi fa tenerezza.

-Insomma, raccontami tutto!- batto le mani, euforica -la casa?-

-Mi ha fatto una sorpresa, Ale!- risponde, ridendo come una scema -mi ha fatto bendare gli occhi e mi ha portato nella casa dei miei sogni dicendomi che l' aveva comprata e che quindi era ufficialmente nostra! Quella che ti dicevo!!-

-Aaaaaw ma che romanticona la Santoro!- mugolo, un po' invidiosa -e tu?-

-Io l'ho ripagata con un buon sesso!- dice, ovvia -tuuuuutto il giorno! Lo abbiamo fatto sul divano, sul tappeto, in cucina e...-

-Ok basta!- la blocco, imbarazzata -non lo voglio sapere!-

-e in camera da letto- conclude, soddisfatta.

-Prima di invitarmi a cena spero che la facciate disinfettare tutta!- soffio, leggermente schifata.

-Ah tranquilla, siamo d' accordo sul prendere una cameriera! Non avremo il tempo per tenerla in ordine e pulita-

-Mi sembra giusto! Te la sei trovata bella e ricca!- rido di giusto nel vedere la sua faccia -cosa volevi di più?-

-Cioè ti rendi conto di quanta fortuna ho avuto a scoprimi lesbica?-

Scoppiamo a ridere insieme come due deficienti.
Ci guardiamo negli occhi complici come lo siamo sempre state.
Allungo una mano stringendo la sua.
La sento ricambiare la stretta e poi la vedo cercare di asciugarsi le lacrime per le troppe risa.

-Ehi! Di che state ridendo?-

Eleonora ci raggiunge al tavolo.
Bacia una guancia alla sua ragazza e poi si siede accanto a lei.
Eravamo prese talmente tanto a fare le stupide, da non accogerci che aveva finito di cantare.

-Oh, niente niente!- Erica sventola una mano, cercando di smettere di ridere.

-Ele sono così contenta per voi! Congratulazioni!-

-Grazie Alessia- soffia, un po' imbarazzata -diciamo che gliel'ho fatta in pieno!-

-Direi di si!- sorrido, notando il broncio dellla mia amica.

La bionda passa un braccio sulle spalle di Erica, attirandola a sé.
Le sussurra qualcosa all' orecchio facendola ridere.
In fine le stampa un bacio a fior di labbra.
Le vedo scambiarsi uno sguardo dolcissimo che riesce a strapparmi un sorriso.
Sono davvero così felice per loro.

-Ale, dobbiamo dirti una cosa- il tono di Eleonora diventa d' un tratto molto serio.

-Cosa?- domando, iniziando a preoccuparmi leggermente.

-Ci ha scritto Francesca- s' intromette la mia amica -dice che torna-

-Come? E quando?-

-Tra due settimane- soffia la bionda -scusaci siamo state talmente prese dalle nostre cose da dimenticarci di dirtelo-

-Tranquilla- mi sforzo di tenere un tono di voce normale.

-Non sappiamo quanto resterà- Erica mi stringe una mano -è un problema per te?-

-Macché!- esclamo, fingendomi il più naturale possibile -la nostra storia è ormai vecchia e sepolta!-

-Sicura?- 

-Certo!-

Non so come sentirmi al riguardo, in realtà.
Una parte di me non vede l'ora di rivederla.
Di vedere com'è cambiata e di risentire la sua voce.
La parte maggiore di me, invece, è terrorizzata a morte.

Non ci siamo più viste né parlate dopo quello che è successo.
Dopo averle detto di Stella lei ha chiuso totalmente i rapporti.
E io non l'ho più cercata.

Era arrabbiata come mai l' avevo vista.
La cosa che più mi ha colpito e rimasta impressa, è stata la sua rabbia.
Avevo già assistito ai suoi scatti d' ira, ma quella volta fu diverso.
Perché la causa ero io.

Era furiosa, tanto da riuscire a spaventarmi.
Mi urlava contro come una pazza.
E ancora oggi mi chiedo se sia stato solo per colpa mia che fosse arrabbiata così.
O se lo era già per altri motivi.

Eravamo a casa sua.
Il giorno dopo essere andata a letto con la mia coinquilina, mi sono precipitata da lei.
Ho preso il primo treno possibile e l'ho raggiunta.

Quando mi ha aperto i suoi occhi erano scurissimi.
Aveva delle occhiaie immense.
E' per questo che credo che fosse già instabile.

Le dissi tutto quanto.
E lei scattò.
Rovesciò in terra un vaso e tirò un pugno contro il muro.
Mi disse che era finita e che me ne dovevo andare.
In fine aggiunse un "per favore" così flebile, dolce e inaspettato che mi fece sciogliere in mille lacrime mentre lasciavo per l' ultima volta la sua abitazione.
Se ci ripenso, ancora oggi, ho i brividi.

-Alessia?- Erica richiama la mia attenzione, sorridendomi una volta catturato il mio sguardo -tutto ok?-

-Sisì!- annuisco velocemente -ho solo bisogno di una sigaretta!-

Recupero il mio portatabacco dalla borsa e mi alzo.
Sto per lasciare il tavolo quando mi sento afferrare per un braccio.
Mi volto trovandomi Eleonora di fronte.

-Vengo anche io- dice, prendendo le sue sigarette.

Faccio un cenno con il capo, precedendola fuori.
Mi allontano un po' dall' entrata, appoggiandomi successivamente al muro con la schiena.
Vedo la bionda fare lo stesso.
Rollo una sigaretta per poi accenderla subito.

Restiamo un po' in silenzio ognuna assorta nei propri pensieri.
Ogni tanto Ele saluta qualche amico che passa per entrare nel locale.
La scorgo buttar in terra il mozzicone e accendersene un' altra.

-Qualcosa ti turba?- chiedo, in un mormorio.

-Immagino che sia la stessa cosa che turba pure te- risponde, senza guardarmi -sono davvero arrabbiata con Francesca, tanto da non avere la minima idea di come dovrei comportarmi con lei. Certo, andrò a prenderla in aeroporto, ma poi? Se non avessimo più niente da dirci? Più niente in comune? Se la nostra amicizia fosse arrivata a un punto di chiusura?-

-Non credo sia così, Ele- scuoto la testa, prendendo un tiro dal mio drum -avete passato troppe cose insieme. Sarete sempre legate, lo sai anche tu come lo sa pure lei. Il vostro è un rapporto profondo che va ben oltre una semplice amicizia. Insomma, lo sai che sono sempre stata gelosa di te- rido, per smorzare la tensione.

-Lo so- si unisce alle mie risa, cercando il mio sgurdo.

-Vedrai che dopo un primo momento d' imbarazzo, saprai esattamente come comportarti e capirai che nulla è cambiato-

-Spero tanto tu abbia ragione- mormora, tornando a guardare di fronte a sé.

Mi fa strano essere qui a parlare con lei.
Non lo abbiamo mai fatto davvero.
Specialmente perché nell' ultimo periodo in cui stavo con Francesca, lei non mi poteva neanche vedere.

Non siamo mai state amiche.
Ci ritrovavamo insieme solamente a causa delle circostanze.
Io ero la migliore amica della sua ragazza e lei la migliore amica della mia.
Tutto qui.

Ma adesso è diverso.
E' già la seconda volta che parliamo come se fossimo amiche di vecchia data.
E mi fa davvero un effetto strano.
Piacevole, certo, ma comunque strano.

-Sei agitata vero?- chiede all' improvviso -se lo sono io, immagino tu!-

-Lo sono- confermo -non so come potrebbe prenderla. L'ultima volta che l'ho vista era furiosa, tanto da spaventarmi- confesso per la prima volta a voce alta -non voglio rivederla così-

-Ha spaventato anche me- dice, lasciandomi sopresa -l' ho vista in tutti i modi possibili, ma quel giorno quando mi ha chiamato dopo che te ne sei andata, ho avuto davvero paura. Temevo potesse farsi del male. L' ho guardata negli occhi e non l'ho riconosciuta-

-Ti giuro che erano già così quando sono arrivata, Ele- soffio, allarmata -era già...strana-

-L' ho capito, tranquilla- mi sorride, rassicurandomi -quello è stato solo il primo segnale che si stesse allontanando e io non l' ho colto- scuote la testa, sospirando -non ho capito che la mia migliore amica stava soffrendo da chissà quanto, perché ero troppo presa dal mio lavoro-

-In quel periodo le erano riniziati i mal di testa e i....sogni- sospiro al ricordo -ci deve essere stato un fattore scatenante, no?-

-Non lo so, Alessia- soffia, spegnendo il mozzicone contro il muro -so solo che mi deve un bel po' di risposte-

Mi scompiglia i capelli per poi tornare dentro il locale.
Poggio la testa all' indietro contro la parete, lasciando andare un sospiro teso.
Non so davvero cosa pensare.
Ma soprattutto, non ho idea di come sarà rivederla.

Il cuore inizia a battermi senza sosta al solo pensiero.
Ma non per la paura o l' ansia.
Batte come non lo faceva da tempo.
E questa cosa mi mette ancora più in agitazione.



                                                       *********

-Buongiorno, dormigliona-

Sento qualcuno muoversi alle mie spalle.
Un braccio che si stringe intorno alla mia vita.
Un naso che si struscia contro il mio collo, raggiunto subito dopo da due soffici labbra.

Mi giro e trovo ad accogliermi due grandi occhi azzurri.
Un sorriso nasce spontaneo sul mio volto.
Vengo sorpresa da un brivido lungo la schiena alla visione di Erica completamente nuda.

-Ehi- soffio, lasciandole un bacio sulla bocca -che ore sono?-

-E' tardi- sussurra lasciandosi abbracciare -ma chi se ne importa- 

-Dovevo andare a lavoro- storcio il naso a quel pensiero -dovrò sorbirmi la paternale da babbo-

-Non è un mio problema- ride, alzando leggermente la testa.

Erica rotola sopra di me sorridendo beffarda.
Fa scorrere lentamente una mano sul mio corpo.
Un sospiro mi esce spontaneo dalle labbra quando raggiunge il mio seno.

La lascio fare gettando indietro la testa chiudendo gli occhi.
Bacia avidamente il mio collo, scendendo sempre più in basso.
Le sue dita torturano un mio capezzolo a loro piacimento.

-Amore, non ho tempo- gemo quando arriva a mordermi il basso ventre -devo lavorare-

-Shhh-  mi zittisce -non ci pensare-

Devo dire che non mi riesce difficile fare come dice.
Sento le sue mani su entrambi i miei seni.
La sua lingua sul mio ombellico che scende sempre più giù.

-Oddio- sospiro quando finalmente arriva alla sua meta.

Mi stuzzica come solo lei sa fare.
Regalandomi una scarica di brividi che non avevo mai provato con nessun' altro prima di lei.
Ogni volta che facciamo l' Amore mi ritrovo sempre a pensarlo.

Il respiro mi diventa sempre più corto.
Erica torna di nuovo all' altezza del mio viso.
Sorride, prima di far finire il lavoro alle sue mani esperte.

-A cosa devo questo bellissimo buongiorno?- biascico una volta essermi ripresa dall' orgasmo.

-Ci deve essere un motivo?- soffia sulle mie labbra, lasciandosi poi cadere completamente  sopra di me.

Non le rispondo.
Mi limito ad accarezzarle la schiena con la punta delle dita.
Le lascio qualche bacio su una tempia, vedendola sorridere.

Direi che posso abituarmi a tutto questo.
Ad averla sempre qui.
A svegliarmi tutte le mattine accanto a lei.
Un sorriso sorge spontaneo quando realizzo che presto sarà davvero così.

Ancora non ci credo che abbia accettato di stare con me per il resto delle nostre vite.
Certo, non ci sposeremo presto, ma sapere che adesso abbiamo la possibilità di farlo mi riempe il cuore di gioia.
Abbiamo solamente suggellato la promessa.

-Ti Amo da morire, lo sai?-

-Lo so, musona!- ride tornando a specchiarsi nei miei occhi -anche io! E poi quell' anello è davvero magnifico!-

-Ah, quindi mi hai detto di sì solo per quello?- alzo un sopracciglio in attesa di risposta.

-Scema- mi tira un leggero colpo sulla spalla -non dire cazzate-

Rido divertita, intrecciando le dita della mano con le sue.
Mi perdo a guardare ogni minimo dettaglio del suo viso, che ormai so a memoria.
Mi stupisco sempre di quanto sia bella.

-Tesoro- richiama la mia attenzione -ti devo chiedere una cosa-

-Erica il tono serio non ti si addice- ridacchio, aspettando che continui.

-Ho sentito che stanotte ti sei svegliata spesso- mormora, mettendosi seduta -sei preoccupata per il ritorno di Francesca, vero?-

Quella domanda mi spiazza totalmente.
Non credevo che fosse sveglia.
Pensavo dormisse beatamente.

Mi tiro sù con i gomiti, restando in silenzio per un po'.
Ci rifletto un attimo prima di risponderle.
Non so da dove cominciare in realtà.

Sapere che Feffe tornerà mi ha messo un po' in subbuglio.
Speravo di avere del tempo per assimilare le ultime vicende, prima di avere un chiarimento con lei.
Non vorrei mandare definitivamente tutto a puttane.

La verità è che mi sento un po' in colpa per quello che le ho scritto.
Immagino che debba esserne rimasta molto delusa e ferita.
Non si aspettava di certo quelle parole dopo tutti questi anni.

Il fatto è che la sento sempre più distante.
Mi sento sempre meno parte della sua vita.
E questa cosa mi spaventa.

Lei è la persona più importante per me.
Il mio punto di riferimento
O almeno, lo è sempre stata.

Questi ultimi anni senza di lei mi hanno fatto comprendere che ne posso fare anche a meno della sua presenza.
Il problema è che non voglio.
Tutti i traguardi che ho raggiunto avrebbero avuto un altro sapore se lei fosse stata qui con me.
Ne avrei gioito ancora di più.

Certo, Lorenzo è stato un amico fantastico e un buon consigliere.
Ma nessuno è come Francesca.
Nessuno mi ha mai capito come fa lei.
Le bastava guardarmi negli occhi per avere le sue risposte.
Non importava che aprissi bocca.
Era sempre un gran sollievo.

Ho provato ad appoggiarla a pieno in questa sua scelta, davvero!
Ma il sapere che non sarebbe stata accanto a me mi ha mandato in agitazione.
Tutto ha perso la luce che aveva prima.
E' come se una parte di me si fosse staccata e mi avesse abbandonato.

Poi lei ha iniziato a farsi sentire sempre meno.
A rendermi sempre meno partecipe delle sue cose, della sua vita.
Mi sono sentita esclusa.
E quando è riapparsa con quella email di auguri, sono esplosa.

Non ho resistito più e ho dovuto dirle tutto quello che pensavo.
Ma il problema è che le ho detto solo le cose brutte e non quelle belle.
Posso capire se si sia arrabbiata.

E adesso tornerà e dovremo affrontare questa cosa.
Mi chiedo se anche lei abbia la mia stessa ansia, la mia stessa paura.
Perché l'ultima cosa che voglio è perderla.
Ne morirei.

-Sì- annuisco, in fine -ma non ti preoccupare-

-Ehi- soffia, mettendo una sua mano sulla mia guancia -lo sai che puoi dirmi tutto-

-E' strano- mormoro -ho paura di come potranno andare le cose-

-Amore- mi richiama dolce -vedrai che sistemerete tutto. Avete un rapporto stupendo-

-Prima, forse- abbasso lo sguardo, tristemente -e se non fosse più così?-

-Ele, guardami- porta due dita sotto il mento facendomi alzare la testa -parlale sinceramente- sorride -nemmeno lei vuole perderti-

-Ma se non avesse più bisogno di me?- lo dico in un sussurro, come se avessi paura che dicendolo ad alta voce possa diventare reale.

-Tesoro, sei la sua famiglia. Avrà sempre bisogno di te-

Quelle parole riescono a farmi nascere un sorriso.
Io sono la sua famiglia.
Siamo sempre state lei e io, io e lei.
Ne abbiamo superate davvero troppe insieme.
Quindi deve per forza aggiustarsi tutto.
Deve essere così.
Ci voglio credere davvero.

-Quand'è che sei diventata così saggia?- domando, rotolando sopra di lei.

-Io lo sono sempre stata- dice, saccente.

-Oh, certo- sfioro il suo naso con il mio -e ora posso ricambiare?-

Sorrido maliziosamente portando una mano sulla sua parte più intima.
Sogghigno quando la vedo sospirare e chiudere gli occhi.
Poi con mio grande disappunto, si scosta alzandosi successivamente.

-Ehi!- esclamo, indignata -mi snobbi così?-

-Amore ho una riunione di lavoro e non voglio fare tardi- s' imbroncia, dispiaciuta -se adesso tu mi tocchi so già che non riuscirò più ad alzarmi-

-Poi dici a me che lavoro troppo- bubbolo, alzandomi a mia volta -d' accordo, vai!-

-Non fare la musona scontrosa, ora- si avvicina abbracciandomi -stasera sono tutta tua- 

Mi lascio baciare con trasporto.
La stringo forte a me inebriandomi del suo profumo.
Non so che farei senza di lei.

Dopo poco si stacca andando a recuperare i suoi vestiti.
La vedo sparire in bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Mi vesto pure io, decidendo di scendere giù in cucina.

Scendo le scale entrando in sala.
Vi trovo mio padre in videochiamata su skype.
Tiro un sospiro di sollievo constatando che la paternale mi arriverà solo dopo il caffè.
Gli passo dietro dirigendomi verso la cucina.

"Nene!"

Mi giro di scatto al suono di quella voce.
Mi volto velocemente verso il pc di babbo.
Trovo una faccia familiare che mi sorride leggermente imbarazzata.

-Feffe- soffio, sentendo il cuore iniziare a battere forte -ciao-

"Devi ancora prendere il caffè, vero?" ride divertita "te lo leggo in faccia"

Non riesco a trattenere un sorriso.
Constatare che riesce ancora a capirmi semplicemente guardandomi, mi fa gioire interiormente.
La mia ansia diminuisce un po'.

-Io devo andare- la informo, passandomi una mano tra i capelli -fammi sapere a che ore...-

"Ti manderò un' email, tranquilla! Ciao Testona!" m' interrompe.

Alzo una mano a mo' di saluto, allontanandomi velocemente.
Entro in cucina poggiandomi subito con la schiena alla parete.
Vedo girare tutto.
I battiti del cuore che non accennano a tornare regolari.

Quel "Nene" mi rimbomba in testa prepotentemente.
Mi sembrano secoli che non mi sentivo chiamare così.
E la sua voce, Dio la sua voce!
Quanto mi era mancata.

Prendo un bel respiro e mi affaccio in salotto per origliare la conversazione.
Sento mio padre ridere di gusto e annuire.
Chissà che gli avrà detto.
D' un tratto però lo vedo incupirsi.
Abbassa la testa, trsite.
Che diavolo si staranno dicendo?

Scuoto la testa, decidendo di lasciar perdere.
Mi dirigo ai fornelli cercando di prepararmi un caffè.
Ma è difficile quando ti tremano le mani.

-Amore!-

Erica fa la sua apparizione, venendomi incotro.
Mi prende le mani tra le sue, stringendole.
Cerca il mio sguardo, attendendo spiegazioni.

-Che hai?-

-Credo di avere un attacco di panico-

-Di nuovo?- domanda, preoccupata  -l' ultimo è stato tempo fa!-

Mi stringe a sé con forza.
Inizia ad accarezzarmi la schiena.
Cerca di far regolarizzare il mio respiro.

-Vedrai che tutto passerà quando vi sarete chiarite- soffia al mio orecchio, speranzosa.

-Lo spero-






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ANGOLO AUTRICE:

Buonsalve a tutti ^^

Scusate se ci ho messo un po' ma ho avuto una settimana impegnativa (cene tra ex compagne di squadra....sapete com'è..).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche se non c'è Francesca!
Tranquilli che nel prossimo avremo finalmente il tanto atteso ritorno!

Venendo al capitolo, cosa mi dite?
Sorpresi per la proposta di Elenora?
Contenti per la casa?
A me piace e interessa molto come si stia evolvendo la loro relazione.
Le trovo bellissime.

Stiamo scoprendo sempre più cose.
Alessia ha esposto a grandi linee cosa è successo la sera in cui disse a Feffe di lei e Stella.
Voi la pensate come lei? Che fosse già destabilizzata da qualcosa?
E poi si può intuire che forse e dico forse, la nana provi ancora qualcosa per la Creatini?!
Chissà chissà.

Abbiamo saputo che Eleonora ha sofferto di attacchi di panico.
Ho combattuto un po' su questa scelta, perché ho pensato a lei sempre come ad una persona forte e sicura di sé.
Ma è proprio questo che poi mi ha convinto.
A essere forti prima o poi ci si spezza.
Prima o poi arriverà una situazione che non siamo in grado di gestire e crolleremo.
Gli attacchi di panico sono molto più frequenti di quello che la gente tende a pensare.
Sapremo più avanti altri dettagli.

Per il momento è tutto.
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Spero vogliate lasciarmi un vostro parere!

Grazie come sempre a tutti voi ^^

Un bacio,

Crige.


Ps: qualche giorno fa ho scritto una robetta.
Non so bene come descriverla.
Ma se avete sofferto in Amore e avete avuto dei momento bui che avete affrontato a modo vostro, forse vi ritroverete in ciò che ho scritto.
Se vi va di leggerla e lasciarmi un vostro parere, ve ne sarei grata :)
Questo è il link:  https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3713214&i=1
  
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