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Autore: Spopps    25/10/2017    0 recensioni
Anno 257 la terra ormai cambiata nella sua struttura, ospita una variegata forma di essere umani non più tanto umani. Ognuno tenta di sopravvivere con i nuovi cambiamenti a cui è stato coinvolto. Arlenis vi accompagnerà in questo mondo con la sua visione e il suo obbiettivo in questo nuovo,vecchio, mondo.
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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La città di Evos di stagliava all'orrizonte,ancora lucente prima che il calare del sole. Ci sarebbero volute altre 4 ore prima di raggiungerla. Ma la notte si avvicinava e così il freddo, la stanchezza e il fastidio della polvere di terra rossa fecero si che non appena trovò un riparo tra un ammasso di rocce nere si sedette. Attese che il buio arrivasse, nessuna luna, nessuna stella. Chiuse gli occhi.
E fu mattino.

Evos era una città giovane, sorta nel 250 p.d. , ospitava ogni tipo di specie. Costruita su resti e con nuove baracche era una delle città più popolate. Aveva un piccolo avamposto se si voleva entrare da est. Da tempo ormai lasciato ì più per forma che per vero utilizzo. Da anni ormai da est non arrivava che un vento pacifico non come i primi anni p.d. in cui l'est, il grande nulla, era morte. Solo due persone erano d'istanza all'avamposto, annoiati non si guardavano nemmeno attorno. Furono sorpresi quando videro una figura in lontanaza avanzare, raramente qualcuno arriva da lì. Più quella figura si avvicinava più sentivano cresce irrequitezza dentro di loro, non riuscirono nemmeno a volgere lo sguardo a quella figura mentre passava, sentivano solo il sudore freddo lungo la schiena.

Aveve attraversato l'avamposto senza che nessuno alzasse lo sguardo da terra. " Che inutilità" pensò. Un'altro piccolo spiazzo di terra rossa si frapponeva per raggiungere la città. Si sentiva già un caos nell'aria, voci che si sovrastavano, armeggiare strumenti. Già nei bordi le baracche brulicavano di persone. Farsi strada tra di loro era più difficile che camminare nel grande nulla quando il sole era nel suo punto più alto. La puzza che si sollevava e riempiva ogni luogo. Le baracche erano abitazioni per lo più erano anche negozi, per lo più si barattava ma era possibile anche comprare con il Follo, la moneta, era cosa molto rara che qualcuno ne avesse, sopratutto a Evos. Il baratto era fondamentale in quella città in cui il commercio regnava, era in un punto perfetto per collegare tutto le altre città e il grande nulla. Sebbene fosse chiamato così aveva grandi tesori, molto era ancora rimasto dell'era prima del p.d., molto di utile. Il problema era riuscire a tornare da quei luoghi. Non solo la mancanza di acqua rendeva un'impresa un viaggio in quei luoghi ma anche i Rachidi. Essi vivevano nascosti nelle montagne o tra le macerie di giorno e quando il grande buio calava uscivano e distruggevano qualsiasi cosi si muovesse.Vedevano al buio e non alla luce. Non riuscivano a distinguere cosa potessero o no mangiare, a volte mangiavano anche qulacuno di loro stessi, non avevano bisogno di mangiare molto infatti bastava un gran pasto all'anno e potevano stare tranquilli. A fatica si reggevano su due piede, erano privi di peli ma abbastanza intelligenti da capire come spegnere un fuoco prima d'accatare.
Si divincolava tra un commerciante e l'altro finchè non raggiunse la baracca di Keos. Quando lui la vide fece un gran sorriso con i suoi 72 denti, piccoli e aguzzi tali da far si che la bocca non dovesse essere tanto più grande di quella umana. "Arlenis" disse "vieni entra! Sono contento che tu sia qua! Vuol dire che è andato tutto bene!" mentre entravano lei si sedette a terra vicino al tavolino, poso il suo compagno di viaggio, un mitra e pistola integrato assiesme, e nel tavolo mise un barattolo. Keos la raggiunse con un bicchire di latta al quale interno c'era un liquido nerastro. Arlenis lo bevve d'un fiato prima di rispondere. " Questo è quello che ho trovato" Aprì il contenitore mentre Keos guardò e soddisfatto chiese " Vuoi ancora un pò di Petrolf?" ma senza sentire risposta già lo stavo versando e continuò " Lo sai come sono le cose qui, cambiano in men che non si dica." Con un sorriso falso guardava Arlenis che sorseggia la sua bevanda. "Il ricompenso sarà un pò diverso". Arlenis lo guardo dritto negli occhi e rimase così qualche secondo. "Ho ancora una pallotola in canna e non ci resterà per molto se non mi dai quelle informazioni." Le pupille di Keos si dilatarono e la paura gli gelò il sangue quando sentì Arlenis cambiare da mitra a pistola la sua arma. "Vorrei poterti dire tutto ma se lo faccio uccideranno me e la mia famiglia." disse in un misto di supplica e terrore. Non fece tempo a deglutire che gli occhi s'incrociarono a guardare la canna della a pistola puntata alla fronte. "Non ho capito bene" disse Arlenis mentre sfiorava il grilletto e prendeva il barattolo. "Tu sai perchè sono andata nel grande nulla vero? Sai che non m'interessa nulla di quello che c'è nel barattolo. L'ho preso solo perchè ero lì. Ora voglio quelle informazioni." Non c'era nessuna emozione in quelle parole, erano fredde, così fredde che sembravano una sentenza di morte. Keos non sentiva più il vociferare nelle strade, non riusciva nemmeno a vedere, a capire dove fosse. "Un luogo, posso darti un luogo." disse disperato e impaurito. Lei aspettò in silenzio che lui tornasse a parlare. "Sagaver" disse dopo un pò. "Ho già detto troppo, mi uccideranno se parlo di più." La canna della pistola continuava a premergli sulla fronte. Chiuse gli occhi mentre sentiva sudore freddo. "Se l'informazione è falsa" disse Arlenis mentre finiva di bere il Petrols."Tornerò." abbassò l'arma si alzò e s'avviò verso l'uscita. "E la mia ricompensa?" trovò il coraggio di dire Keos. Arlenis si fermò sulla soglia, continuando a guardare l'uscita e dopo qualche secondo se ne andò senza proferire parola.
   
 
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