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Autore: Florafairy7    25/10/2017    2 recensioni
[ Sequel di "Profumo di un Fiore d'Inverno"]
Tante novità aspettano le Winx in questo nuovo anno! Dopo aver salvato per l'ennesima volta la Dimensione Magica dalla strega Yana, le sei fate possono concludere il loro percorso di studi ad Alfea. Ognuna di loro seguirà la sua strada tra dubbi e difficoltà entrando nel mondo adulto, ma resteranno divise per poco: una nuova minaccia incombe sulla Dimensione Magica e ci sarà bisogno di loro per combatterla.
{In collaborazione con Ariel99}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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FATE E MAGIA NERA

"Non so più se voglio venirci..." Borbottò Brandon mentre si stava preparando e Sky, già pronto, lo aspettava.

"Devi, e lo sai." Lo rimbeccò il principe. "Hai anche un più uno."

"Mi porto Millicent perché non voglio sembrare la persona più disperata di quella festa."

"La stai usando."

"È lei che vuole farsi usare. Le ho detto chiaramente che non cerco una relazione seria con lei e lei continua a girarmi intorno."

"Come credi che la prenderà Flora?"

"È la sua festa di fidanzamento, non si accorgerà nemmeno che sarò lì."

"Allora credi che il principe le piaccia davvero?"

"Non lo so, sono ancora convinto che ci sia qualcosa sotto..."

"Sì, beh, muoviti o faremo tardi, e Bloom mi ammazza se facciamo tardi!" Brandon ridacchiò.

Su Sakoma il palazzo era in festa, tutti erano allegri per il fidanzamento del principe, finalmente su Sakoma c'era di nuovo vita. Flora era in camera sua con la sua pixie quella mattina ed era riluttante a lasciarla.

"Isobel ti ha detto di farti trovare al piano di sopra, Flora! Devi muoverti!" La rimproverò Chatta.

"Se non mi presento magari annulleranno tutto..." Ipotizzò Flora.

"No, Flora, non funziona così..." 
Flora gemette per la collera mentre era ancora a letto e affondò la testa nel cuscino.
Raggiunse Isobel al piano di sopra dove la stava aspettando per vestirla e truccarla poco dopo.

"Finalmente! A quanto pare ti stai già esercitando per quando sarai regina!" Esclamò ironica la baronessa. "Aspetti le tue amiche?"

"No, ho chiesto loro di venire direttamente alla festa. So che cercherebbero di consolarmi, e le adoro per questo ma... ma non servirebbe a nulla."

"Bene, allora sbrigati, dobbiamo sistemarti quei capelli!" Isobel sbatté le mani e subito le sue servitrici si misero al lavoro sotto lo sguardo dispiaciuto di Chatta che, conoscendo la sua fata, sapeva quanto poteva essere duro tutto quello. "Ho saputo che Jackson ti ha fatto fare una serra nelle stanze di sua madre."
Flora, ferma sotto le mani della parrucchiera, non poté credere alle sue orecchie.

"Quelle sono le stanze di sua madre?! Io... non lo sapevo."

"Sì, Caterina amava le stanze dove entrava la luce del sole." Dopo un istante di silenzio di riflessione, Isobel aggiunse:"Neanche lei amava Sakoma quando arrivò qui. Era persino più giovane di te e non parlava con nessuno. Ruben poi non è mai stato un tipo troppo socievole, soltanto superficiale e festaiolo, ma non socievole, ma sai, è mio fratello, e ho cercato di rendere il suo matrimonio felice. Pian piano ti ambienterai, Flora."
Flora guardò Isobel dallo specchio e incrociò i suoi occhi azzurri. Quella donna era la persona più carina che avesse incontrato fino a quel momento su Sakoma.
Le ore passarono, i capelli furono sistemati, il vestito fu indossato. Al piano di sotto la sala cominciava a riempirsi, gli invitati arrivavano da ogni parte della Dimensione Magica, alcuni conoscevano Jackson ma avevano ora il doppio dei suoi anni.
Le amiche e gli amici della fortunata arrivarono su Sakoma quasi tutti insieme, e fu strano perché c'era molta elettricità nel gruppo. Aisha arrivò con Roy, e Nex non se l'aspettava. Timmy e Tecna erano più freddi del solito. Millicent cercava di inserirsi. E Musa non c'era.

"Musa, perché non vai a prepararti?" Chiese Sebastian, mentre Musa si aggirava per la scuderia.

"Non andrò a quella festa." Rispose Musa, affacciandosi sul box mentre Sebastian distribuiva il fieno.

"Ci saranno le tue amiche, ti divertirai."

"Perché non vieni anche tu?"

"Sai che non posso, sono soltanto uno stalliere, mi butterebbero fuori a calci!"

"Saresti il mio accompagnatore!" Propose Musa, Sebastian, di spalle, sorrise, ma poi il suo sorriso si spense e disse:

"Musa, va' a prepararti e va' a quella festa."

Nella sala da ballo la situazione tra gli amici era piuttosto imbarazzante, e l'imbarazzo crebbe quando Nex cominciò a fare scintille con Roy.

"Non puoi rivolgerti a me in questo modo!" Replicò Roy, all'ennesima frecciatina di Nex. L'ex paladino lo guardò di bieco, gettò un'occhiata ai suoi amici e si allontanò.
Aisha abbassò lo sguardo, Bloom le poggiò una mano sulla spalla cercando di consolarla:

"Ha un brutto carattere, lo sai..."

"Già..."

Nel frattempo Millicent e Stella intrattenevano un'allegra conversazione, in realtà loro si conoscevano già e ritrovarsi a quella festa fu un piacere per entrambe.

"Che ne pensate?" Chiese Bloom a Tecna e Aisha, gettando un'occhiata a Millicent, mentre i ragazzi parlottavano fra loro.

 

"A me non piace per niente." Rispose Aisha a braccia incrociate.

"Credo che Brandon se la sia portata soltanto per non sembrare disperato." Aggiunse Tecna, le sue amiche la guardarono. "Questa festa è l'ultimo posto in cui vorrebbe stare, credetemi."
Aisha stava per dire qualcosa quando fu interrotta dall'arrivo di Rodols, Alyssa e Miele.

"Ragazze!" Esclamò Miele con un sorriso, le ragazze furono entusiaste di vederla, Rodols e Alyssa li salutarono.

"Siete tutte bellissime." Disse Alyssa, loro la ringraziarono. "Purtroppo l'evento non è come l'avevamo immaginato..."

"Già, povera Flora..." Accordò Aisha.

"Brandon! Guardami, ti piace il mio vestito?!" Chiese Miele al suo amico.

"Wow, Miele, sembri una femmina!" Scherzò Brandon, lei gli fece una linguaccia. Brandon salutò Rodols stringendogli la mano e Alyssa, che gli diede un bacio sulla guancia.

"Come stai?" Chiese la donna, con la sua solita espressione dolce. Brandon alzò le spalle.

"Come vuoi che stia... mi chiedo cosa l'abbia spinta a prendere una decisione del genere..."

"Beh, lei..." Stava dicendo Alyssa quando arrivò Millicent.

"Brandon! Ma è tua madre? Piacere, io sono Millicent."
Alyssa squadrò la bellissima ragazza che sfoggiava un gran sorriso.

"Sono la madre di Flora, in realtà..."

"Lei è una mia amica." Disse Brandon facendo un cenno verso Millicent, ma lo sguardo di Alyssa gli fece capire che la cosa non le piaceva.

"Ehm, sì... raggiungo Rodols." Poi, prima di superarlo, gli disse sottovoce: "Per favore, non fare sciocchezze."
Poco dopo, il chiacchiericcio fu zittito poiché era entrato il re. Ruben aveva l'attenzione di tutti, Herman era al suo fianco, come sempre.

"Sono così felice che siate tutti qui!" Esordì il re. "Benvenuti! Oggi è un giorno così speciale! Mio figlio Jackson farà la sua promessa alla keimerina, la figlia di Nikolai, nostro amico, nostro salvatore e nostro protettore." Con un applauso Jackson entrò in sala, e dopo di lui Flora, accompagnata da Isobel. I due arrivarono l'uno vicino all'altra mentre Elijah, che aveva accompagnato Jackson, si fermò accanto a sua madre.
"Siamo pronti." Annunciò il re.
Si alzò un borbottio, Alyssa fece un cenno a suo marito per fargli notare l'espressione di Brandon, lui alzò gli occhi al cielo, ancora poco convinto. Ma Brandon non era il solo a guardare con occhi sognanti la keimerina, l'attenzione di tutti era su di lei. Indossava un vestito cipria dalla gonna ampia e ricoperto di merletto. I capelli erano raccolti con qualche ciocca che cadeva rendendola più elegante mentre il collo lungo si mostrava adornato dal cuore della natura.

"Sei davvero bellissima." Le disse Jackson, guardandola negli occhi. Flora, con espressione fredda, non rispose. "Per favore, sorridi." Le intimò il principe. Flora accennò un sorriso.

"Zaviah, per favore." Disse il re, e la divinatrice si avvicinò. La donna dalla pelle scura aprì la mani e cominciò a cantilenare una nenia; il rubino iniziò a brillare. Gli invitati rimasero in religioso silenzio, rapiti dalla scena. Il re sorrideva soddisfatto.
Flora era lì, ferma di fronte al principe, tenendogli le mani, e guardava in quegli occhi azzurri che in quel giorno senza sole sembravano più scuri. Il cielo era triste quanto lei, grossi nuvoloni grigi lo ricoprivano. E Flora in quel momento si sentì estraniata completamente da quella situazione. Tutti guardavano lei, era la sua festa di fidanzamento, questo voleva dire che Jackson sarebbe stata la persona con cui avrebbe passato la sua vita, e ancora non ci credeva. Colpa di Nikolai. Forse, ma anche colpa sua. Aveva immaginato quel momento molte volte, come tutte le ragazze fanno, e il vestito era perfetto, e la festa anche, soltanto la persona davanti a lei era sbagliata.
Il cuore della natura si stava riscaldando e quel calore le stava inondando il petto, strinse le mani di Jackson istintivamente, ma distolse lo sguardo. Sentì qualcosa di diverso dentro di sé, sentì qualcos'altro dentro di sé. E poi fu riscossa dall'applauso degli invitati, Zaviah fece un passo indietro.

"La keimerina e Sakoma sono state legate insieme!" Annunciò il re, più soddisfatto che mai. Jackson sorrise agli invitati, Flora ne accennò uno. Il re con un gesto fece partire la musica e la festa poté iniziare. Elijah salutò Flora, poi lei disse a Jackson:

 

"Vado dalle mie amiche."

"Flora." Jackson la fermò e si avvicinò a lei. "Ricorda che è la tua festa di fidanzamento, devi sembrare felice. Te lo chiedo per favore. Va' dalle tue amiche e torna: apriremo noi le danze."
Flora annuì e si disperse tra la folla. Troppa folla. Sentiva di soffocare lì dentro. Quando vide i capelli rossi di Bloom le sembrò di trovare un'isola nel bel mezzo dell'oceano.
Quando arrivò dalle sue amiche loro la salutarono, felici di vederla, ma sapevano che la loro amica non era felice. Flora salutò la sua famiglia e promise loro di presentarli al re e a Jackson. E poi salutò i ragazzi.

"Grazie per essere venuti." Disse, senza sapere cos'altro dire. Guardò Brandon, non disse nulla e lui neanche, anche se nei loro sguardi c'erano domande, dubbi, perplessità, sofferenze, desideri. E poi arrivò Millicent.

"Complimenti, festa fantastica! E sei davvero bella, dico sul serio!"

"Oh... ehm... g-grazie." Balbettò Flora guardando la ragazza che era andata a mettersi sottobraccio allo scudiero.

"Lei... lei è Millicent. Millicent, lei è Flora." Le presentò Brandon, poco convinto.

"Piacere di conoscerti, Millicent. Spero ti diverta. Ora scusatemi, ma io e Jackson dobbiamo aprire le danze." Guardò Brandon per un attimo, e poi si congedò portando con sé la sua famiglia e presentandola al re.
Jackson la condusse al centro della sala, la strinse a lui e cominciarono a ballare.
Mai ballo fu più spiacevole per Flora. Tenne lo sguardo basso, non disse nulla e si limitò a seguire i passi del principe. Dopo di loro gli altri si unirono alle danze, anche se non tutti si divertirono. Timmy e Tecna, già restii normalmente, perferirono estraniarsi del tutto dalla pista da ballo. Aisha e Roy ballarono, ma Aisha ogni tanto cercava con lo sguardo Nex, senza trovarlo, mentre Roy cercava di attirare la sua attenzione. Come al solito, Bloom e Sky erano quelli che tenevano vivo l'animo e spargevano il loro amore ad ogni passo. Stella si concesse un ballo con Elijah e successivamente raccontò che era stato molto piacevole.
Finito il suo ballo, Flora raggiunse la sua famiglia. Alyssa si era seduta, Rodols era lì con lei, parlottando, mentre Miele si era persa tra la folla.

"Bambina mia, sei davvero bellissima." Le disse Rodols.

"Grazie, papà." Flora gli sorrise. "Allora, come vi sembra il re?"

"A me sembra un egocentrico, se devo dirla tutta. E poi non si è nemmeno degnato di pronunciare il tuo nome, sempre la keimerina, neanche tu fossi un contenitore magico!" Rispose Alyssa, indignata. Flora sospirò.

"Già... e Jackson, cosa pensate di lui?"

"A me sembra un ragazzo educato." Rispose Rodols. "Sembra a posto, è a modo, ed ha la faccia da bravo ragazzo. Ma questo non basta, ti ha ingannata, Flora, e devi stare molto attenta a lui. Se potessi io..."

"...Papà..." Lo calmò Flora.

"Beh, neanche a me piace per niente!" Aggiunse Alyssa.

"Ci credete? Sono fidanzata con un principe!" Esclamò Flora, cercando di rialzare un po' il morale.

"Beh, per la mia principessa..." Disse Rodols, Flora lo abbracciò, sentendosi finalmente a casa.

"Voi non ballate?" Chiese, mentre era ancora stretta a suo padre.

"Magari il prossimo." Rispose Alyssa.

Flora fu costretta ad allontanarsi per raggiungere Jackson e presentarsi ai nobili e agli invitati che passavano a salutarli, tutti non facevano che dirle quanto era bella, e Flora si rese conto di quanto quel mondo fosse superficiale.

"Vado a cercare mia sorella." Disse poi, Jackson la fermò per il polso.

"Flora, ci siamo appena fidanzati, non puoi evitarmi." Le intimò, stizzito.

"Devo parlare con mia sorella." Replicò Flora, e si allontanò.
Trovò Miele sul balcone, lontana dalla folla e dalla musica. La ragazzina, in vestito verde e tanto carina, era appoggiata al parapetto mentre il suo sguardo si perdeva fra le nuvole che ricoprivano il cielo.

"Ehi, fiorellino." Salutò Flora raggiungendola.

"Ehi..." Replicò sua sorella.

"Che succede? Cos'è quel faccino triste?"

"Flora... non mi piace tutto questo. Questa non sei tu, non siamo noi. So che dovrei essere felice per te ma... credo che così tu non possa essere felice."

"Oh, tesoro..." Flora la abbracciò. "La mamma ti ha raccontato cosa è successo, vero?"

"Sì, ed è anche per questo che questa gente mi sta così antipatica. Sai di chi è la colpa? Di quel Nikolai! Ti ha venduta a loro, Flo!"
Flora prese un respiro per trovare le parole giuste.

"Miele, non possiamo prendercela con lui, la colpa è anche mia, ho firmato un accordo magico senza neanche leggerlo. Ma tu non devi stare così, io troverò il modo di cavarmela."

"Lo so, tu sei fantastica." Disse Miele con un lieve sorriso, Flora arrossì lievemente per la tenerezza. "Flora, credi che l'amore esista?" Alzò lo sguardo verso sua sorella.

"Perché mi fai questa domanda?"

"Perché a volte ho l'impressione che non ci sia."

"Ma certo che esiste l'amore! Guarda mamma e papà, li vedi come si amano? Basta vederli quando si guardano. Sai, Miele, anche io sono innamorata, e ti posso assicurare che è una delle cose più reali che esista, l'amore. Eppure a volte sembra qualcosa di così irraggiungibile, irreale, quasi fantastico, ma dobbiamo solo cercare bene, il vero amore si rivela soltanto a chi ha il coraggio di cercarlo." Flora rifletté sulle parole appena dette e abbracciò ancora la sua sorellina.
In sala, Brandon non aveva voglia di ballare, e Millicent si stava annoiando terribilmente.

"Ma cosa ti è successo? Il Brandon che conosco io era un festaiolo!" Si lamentò la ragazza.

"Beh, questa festa non mi piace!" Sbottò lo scudiero, Millicent alzò gli occhi al cielo.
In quel momento sulla spalla di Brandon apparve della polvere di fata e con essa una fatina.

"Cosa vuoi tu?" Chiese Brandon a Chatta, infastidito.

"Solo prenderti un po' in giro." Rispose Chatta, soffocando una risata.

"Sei una fatina dispettosa, non so come Flora possa sopportarti!" Replicò Brandon senza guardarla, il suo sguardo seguiva la folla, Jackson, i suoi amici.

"Io non sono dispettosa, è solo che con te è divertente."

"Bene, mi fa piacere." Disse Brandon con sarcasmo. "Senti, volatilizzati che oggi non è giornata." La fatina sparì in una nuvola di polvere e Brandon raggiunse Alyssa e Rodols.

"Tesoro, ti diverti?" Chiese Alyssa, seduta con Rodols.

"No, per niente." Rispose piatto Brandon sedendo in mezzo a loro.

"Lo sai che paragonato al principe ora mi stai proprio simpatico?" Scherzò Rodols dandogli una pacca sulla spalla, Brandon ridacchiò ma, disperato, disse:

"Per favore, ditemi che tutto si sistemerà e che questa roba viscosa che mi sta mangiando il cuore sparirà per sempre."Alyssa e Rodols si guardarono e si sorrisero.

"Andrà tutto bene... perché non vai a parlarle?" Propose Alyssa, Brandon era incerto, guardò Rodols, lui annuì.
Brandon allora si alzò e li lasciò.

"Questi due mi faranno impazzire." Disse Alyssa. "E a te ci voleva un fidanzamento per essere più gentile con lui."

"Tesoro, devo metterlo alla prova!" Si giustificò Rodols, lui e sua moglie risero, poi Rodols tornò serio e le chiese:

"Sei stanca?"

"Soltanto un po', ma sto bene." Rodols le prese la mano.

Brandon si fece spazio tra la folla per raggiungere Flora che in quel momento era rientrata con Miele.

"Flora, posso parlarti?" Chiese Brandon mentre lei camminava e sorrideva agli invitati.

"No." Rispose lei secca, guardandolo con espressione seria, poi si voltò e continuò a rivolgere sorrisi forzati.

"Flora, per favore..." Brandon le poggiò le mani sulle spalle per voltarla verso di lui.

"Devo raggiungere Jackson, è la nostra..."

"... festa di fidanzamento, lo so, ed è per questo che voglio parlarti."
Flora lo guardò negli occhi, sospirò, e poi disse:

"Vieni." Gli prese il polso e lo guidò lungo la sala fino a lasciarla e ritrovarsi nell'anticamera, le guardie richiusero le porte alle loro spalle.
Flora si mise le mani sui fianchi e, impaziente, chiese:

"Allora, che succede?"

"Mi dici perché hai fatto questa stupidaggine?!" Sbottò Brandon, incrociando le braccia. Flora si accigliò.

"Non... non..."

"Cosa?! Voglio soltanto capire, perché che stia con Helia okay, va bene, è la tua anima gemella e bla, bla, bla, ma mi dici da dove esce questo tizio?!"

"Non voglio ascoltarti! Se proprio vuoi saperlo nel tempo qui su Sakoma io e Jackson ci siamo conosciuti meglio."
Brandon ridacchiò.

"Facciamo che ti credo, insomma, mi sembra assurdo pensare che sia proprio un estraneo... ma posso sapere come ti ha... conquistata?" Chiese con sarcasmo.

"Adesso basta." Concluse Flora, fece per andare ma lui la fermò.

"Flora, Flora, Flora! Tu... tu mi stai facendo impazzire! Sei così dannatamente complicata!"

"Oh, grazie!" Replicò Flora, offesa.

"No, no, no, tu non capisci!" Si avvicinò a lei e le prese il viso fra le mani. "Flora, io mi sento morire. Ogni giorno vorrei che tu fossi mia, vorrei raccontarti ciò che mi passa per la testa perché so che tu capiresti, e vorrei sapere cosa pensi tu perché so che tu hai un sacco di pensieri che cerchi di riordinare ma non ci riesci. E vorrei toccarti... ma tu non lo vuoi, tu non vuoi niente di tutto questo. Però... però il principe no, Flora. Non lui. Perché se Helia è quello che desideri col tempo me ne farò una ragione perché so che ti renderebbe felice. Ma il principe... non lo conosci neanche, come sai che potrebbe renderti felice?"

"Brandon, per favore, smettila." Lo implorò Flora, con le lacrime agli occhi. Sentiva il cuore in gola, batteva forte e le mani le tremavano.

"Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai reso... così?!" Chiese Brandon, lasciandola andare. "È una specie di malattia, mi tormenta, non mi lascia andare ed è fuori dal mio controllo!"
Flora chiuse per un attimo gli occhi, per contenere l'emozione.

"Brandon, di là c'è il mio fidanzato e... ogni volta che parliamo arriviamo a tutto questo."

"Arriviamo a tutto questo perché sono disperatamente e irrimediabilmente innamorato di te e non riesco a capire tu cosa provi. E sai cosa? Il tuo fidanzato può anche aspettare. Quando mi guardi io... sento che c'è qualcosa, ma poi ti comporti come se non ci fosse, altre volte ti basta una parola invece per farmi credere che il tuo cuore mi appartenga... Flora, tu non torni dal tuo fidanzato fino a quando non mi dici cosa provi, e soltanto quando mi farai capire perché lui ti rende felice tornerai in quella sala." Era serio, Flora lo guardò. Stava per andare quando fu paralizzata dalla voce di Brandon:
"Smettila di scappare." Il suo cuore batté forte e sentì una strana sensazione che le si agitava nel petto, il respiro accelerò e allora si voltò verso di lui, puntandogli il dito contro.

"Vuoi sapere che cosa provo?! Vuoi saperlo davvero?! Bene! Jackson è l'ultima persona che potrei mai amare su questo mondo! Non so chi sia! E tutto questo è una gran farsa! E tu..." Strinse le labbra, le guance le si arrossarono. "... Non posso fare a meno di pensare a te, non posso fare a meno di chiedermi cosa fai, cosa pensi, come stai! E tutto perché hai deciso di entrare nel mio cuore da prepotente, come piace fare a te! E questo quando sei su Eraklyon, perché quando ti vedo io..." Flora prese un respiro. "Lascia perdere, davvero, lascia perdere."

"No che non lascio perdere! Non posso lasciar perdere, ci ho provato ma non ci riesco!"

"Devo andare." Replicò Flora, risoluta. Brandon la fermò per il polso, lei si voltò verso di lui e chiese: "Insomma, Brandon, che cosa vuoi?!"

Lui le sorrise, inarcando un lato della bocca. "Voglio te." Sul viso di Flora un'espressione indecifrabile, probabilmente perché nessuna espressione avrebbe potuto mostrare come si stava sentendo dentro. E allora la baciò. Flora lo spinse via e gli tirò uno schiaffo. Rimasero a guardarsi per qualche istante. Morivano dentro negli stessi istanti ma c'era qualcosa che impediva loro di salvarsi a vicenda.
Qualcuno si schiarì la voce e si voltarono.

"Mi dispiace interrompervi ma... Jackson ti sta cercando." Disse Aisha, Flora trasalì, rimproverando se stessa nella sua mente per essere caduta ancora in una situazione come quella. Gettò un'ultima occhiata allo scudiero e, ringraziata la sua amica, raggiunse l'altra sala. Brandon e Aisha si guardarono, ci fu un istante di silenzio.

"Sai che l'ultima cosa che voglio è farla soffrire." Disse Brandon, Aisha lasciò cadere l'espressione da dura e replicò:

"Lo so, Brandon, ma stavolta non può davvero tirarsi indietro."

"Ma perché ha accettato?"
Aisha sospirò, soppesando la sua decisione.

"Te lo dico, ma promettimi che non farai una sciocchezza."

Quando Flora rientrò in sala fu immediatamente inondata da quei suoni e da quella sensazione di soffocamento che le dava l'impressione di essere prigioniera, un'isolata prigioniera in una sala affollata. Appena incontrò Musa si fermò subito per parlarle.

"Musa, sono contenta che tu sia venuta." Le disse con un sorriso.

"Mi sono sentita in dovere di farlo." Replicò l'altra con espressione fredda.

"Lo apprezzo molto."
Musa non disse altro, rimasero in silenzio per qualche istante e allora Flora raggiunse Jackson, lui tenne un discorso molto apprezzato dagli invitati e lei gli stette affianco. Quando terminò Isobel la affiancò.

"Te la stai cavando bene." Disse la donna.

"Non credevo di essere un'attrice tanto brava..." Confessò Flora guardando la folla.

"Le persone credono a ciò che vogliono credere, e qui hai convinto tutti."

"Isobel, vi siete mai chiesta se abbiate fatto la scelta giusta?" Chiese Flora, fermandosi e guardandola negli occhi azzurri.

"Tutti i giorni, ma poi guardo Elijah, e so che tutto è andato come doveva."

"Ma..."

"... lo dimenticherai. Chiunque lui sia, anche il più bello e il più romantico, dovrai farlo. E tu, che dovrai essere regina un giorno, sei tenuta a farlo più di chiunque altro."
Flora sospirò tristemente e la giornata continuò così, tra Jackson che la cercava, lei che si allontanava, persone che le sorridevano e dame che si complimentavano. 
Il giorno del suo fidanzamento aveva baciato Brandon, non sapeva come sentirsi al riguardo. Certo era che anche se cercava di stargli lontana in qualche modo lo ritrovava. Mentre andava da Jackson lo vide raggiungere Millicent, non spese molto tempo ad osservarli e raggiunse il principe.

"Flora! Parlavamo giusto di te!" Esclamò il principe, con un braccio intorno al busto la strinse a sé mentre Flora forzò un sorriso davanti ai nobili che li accerchiavano. Flora raccontò del cuore della natura, di come Nikolai l'avesse fatto forgiare per ogni keimerina e tutti sembravano essere molto interessati.
"Non è adorabile?" Chiese Jackson con un sorriso, i nobili risero.

"Una delle donne più belle mai viste in vita mia, sire. Siete un uomo fortunato." Disse uno di loro, Jackson sorrise. Flora ridacchiò, disgustata dentro di sé, e poi quel finto sorriso si spense quando lo vide entrare in sala.

"Scusatemi, p-perdonatemi." Si sciolse dalla presa di Jackson, sconvolta, e si allontanò facendosi spazio tra la folla.

"He-Helia..." Fu tutto quello che riuscì a dire quando lo raggiunse.

"Flora! Tu... io..." Helia aveva un'espressione allibita dipinta sul volto e squadrò Flora dalla testa ai piedi.

"Helia, andiamo fuori, dobbiamo parlare." Flora gli prese la mano e i due lasciarono la sala.

"Speravo di sbagliarmi quando ho letto la tua lettera." Disse Helia, sconvolto, guardandola. "E sapevo che sarei tornato oggi, volevo farti una sorpresa ma alla fine l'hai fatta tu a me..."

"Helia, io... la verità è che il re mi ha ingannata, ho firmato un accordo magico e non posso tirarmi indietro!"

"Flora..." Il giovane si sporse verso di lei e, prendendole il viso fra le mani, la baciò. "Mi sei mancata così tanto, tutto quello che desideravo era riabbracciarti."
Flora non riuscì a sorridergli.
"Troveremo un modo."

"Non c'è un modo, Helia! Mi hanno incastrata, rompere il fidanzamento sarà considerato alto tradimento verso la corona!"

"E... ed è tutto? Tutto qui? È così che finisce tra di noi?" Balbettò Helia, allibito.

"Mi dispiace, Helia, io ci tengo davvero a te e l'ultima cosa che voglio è che tu soffra. Sono l'ultima persona che desidera questo fidanzamento, ma ormai... avrei voluto che la situazione fosse diversa, avrei voluto che avremmo potuto parlarne..."

"Non importa. Flora, noi ci amiamo e supereremo anche questa. Dammi tempo, troverò un modo, ma non lasciarmi così." Flora alzò lo sguardo verso di lui, dispiaciuta.

"Non voglio che tu rimanga qui, non oggi, non così..." Dichiarò facendo un cenno al suo vestito. "Non ti meriti niente di tutto questo. Sei l'ultima persona al mondo che meriterebbe una cosa simile."

"Abbiamo davvero bisogno di parlare, Flora."

"Torna su Linphea, per favore, non sopporterei averti qui. Domani ci vedremo... sì, vieni domani, Helia." Il giovane la guardò, quegli occhi gli sembrarono diversi da come li aveva lasciati e davanti a quella considerazione non riuscì a dire altro e accettò le sue condizioni.
Quando quella giornata finì fu peggio di come era iniziata. Tecna e Timmy erano riusciti a non parlarsi per tutto il giorno, Musa non si era affatto divertita, Flora sentiva come se le mancavano dei pezzi che aveva lasciati sparsi in giro e non sapeva come rimettere tutto insieme.
Le amiche si salutarono, tristemente. Non volevano lasciarsi e in giorni importanti come quello avrebbero voluto rimanere insieme il più possibile.

"Flora, devi essere forte." Le disse Bloom, sciogliendola da un abbraccio.

"Lo so, e grazie per esserci, ragazze. Non so come farei senza di voi." Replicò Flora, con un sorriso dolce ma triste.

"Ci vedremo al più presto, sta' tranquilla." La rassicurò Aisha, nel frattempo la sala da ballo cominciava a svuotarsi. Stella stava per dire qualcosa ma arrivò Jackson che con lo stesso gesto usato più volte quel giorno strinse Flora a sé.

"È stato davvero un piacere vedervi. E un onore avervi qui oggi. Flora mi ha raccontato delle vostre imprese, si può dire che siete delle vere e proprie eroine, avete tutta la mia stima."

"Ora sì che sono felice..." Borbottò Tecna, sarcastica, beccandosi una gomitata da Bloom che, sorridendo, replicò:

"Il piacere è stato nostro, vostra altezza. Sappiate che Flora è la nostra più cara amica e ve la stiamo affidando, non azzardatevi a spezzare il suo cuore!" Seguì una finta risata da parte di Jackson, Aisha, Stella e Bloom, gli unici che sapevano davvero quando e come usarne una.

"Bene, ora perdonatemi, devo intrattenere due chiacchiere con Lord Oassis." Fece un cenno alle ragazze, baciò Flora sulla tempia e si allontanò. Flora guardò le sue amiche, loro le rivolsero dei sorrisi cercando di confortarla.

"Ci sentiamo, ragazze... Tecna, per favore, potresti parlare con Musa? Mi odia e non so come rimediare alla cosa. Ho provato a parlarle ma è stato inutile."

"Tranquilla, le parlo io." Le assicurò la sua amica.

Quando furono andate via, Flora salutò la sua famiglia, tristemente.

"Perché non venite un po' qui? So che Miele ha la scuola, ma magari nei fine settimana..." Propose Flora.

"Mi sembra un'idea fantastica!" Esclamò Miele.

"Tesoro, sai che su Linphea c'è la primavera e io non posso proprio lasciare il pianeta, non ora... ma se va bene Miele potrebbe venire." Acconsentì allora Alyssa, Flora guardò sua madre, investigando il suo sguardo, e qualcosa non la convinse.
Quella sera Brandon tornò su Eraklyon con Millicent e arrivarono insieme fino alla camera del soldato.
"Devo dimenticarla." Si disse e prese la ragazza tra le sue braccia. Non servì a nulla, il mattino dopo Flora era ancora nella sua mente.
La keimerina quella stessa mattina invece raggiunse il suo fidanzato e insieme lasciarono il palazzo in carrozza raggiungendo la tenuta dell'ambasciatore di Isis. Il cielo era ancora scuro, tanto quanto il giorno prima, e la keimerina lo era alla stessa maniera.
Flora guardava fuori dal finestrino mentre veniva cullata dal dondolio della carrozza mentre Jackson era seduto di fronte a lei.

"Non hai detto una parola da quando siamo partiti, stai bene?" Chiede il principe dopo essersi schiarito la voce. Flora non lo guardò e rispose:

"Sì."

"Ho saputo che ieri Helia è tornato."

"Sì, è vero. Ora è su Linphea."

"Gli hai parlato?"

"È arrivato durante la nostra festa di fidanzamento, il messaggio era piuttosto chiaro."

"Certo..." Jackson non disse altro e Flora ne fu felice.

Nel frattempo su Eraklyon Tecna era nel suo laboratorio, era seduta al tavolo con Alexander e insieme cercavano di risolvere un rompicapo che bloccava ogni passo avanti.

"Dottore, vuole che me ne occupi?" Chiese Lana, arrivando accanto a lui.

"No, faccio io." Rispose Alexander, allontanando la sua assistente. Tecna mascherò un sorriso di soddisfazione. Stanca, si alzò per prendere un bicchiere d'acqua, e accanto all'erogatore Judy ridacchiava, con una mano teneva il bicchiere, ancora attaccato alle labbra sottili, e con l'altra il cellulare.

"Cosa ti diverte?" Chiese Tecna, prendendo dell'acqua.

"Timmy mi ha appena inviato l'immagine di due gattini che vanno in bici!" Ridacchiò la giovane, mostrando il telefono a Tecna. La fata della tecnologia rimase impassibile di fronte ai due gattini in bicicletta e il sorriso di Judy si spense. "Torno al mio lavoro." Borbottò l'assistente. Anche Tecna tornò al suo lavoro, ma meno concentrata. Timmy rideva per dei gattini in bicicletta? Poteva essere divertente, se solo non avesse considerato l'impossibilità del fatto... forse Timmy aveva ragione su di lei. Tecna sapeva che quel comportamento l'avrebbe portata a perdere l'unico uomo che avesse mai amato in vita sua, ma non sapeva assolutamente cosa fare.
Su Solaria invece, Stella sapeva esattamente cosa fare.

"Oh, mamma, sono così contenta che tu oggi ti senta tanto bene!" Esclamò la principessa, passeggiando nei giardini in compagnia di sua madre e una decina di dame al loro seguito.

"Lo sono anch'io, Stella. La mia magia si sta rigenerando poco a poco e mi sento più potente, anche se c'è qualcosa che mi preoccupa... hai già parlato con Antares?"

"Sì, e non devi preoccuparti di nulla, so esattamente cosa sto facendo. Il problema qui su Solaria è causato da tutto quello che sta accadendo nell'universo. Sai, è come se un tessuto elastico si stesse allargando e sta causando degli squilibri, ma io e le ragazze risolveremo tutto, Solaria starà bene." Le assicurò Stella, con gestualità teatrali e un gran sorriso.

"Stella, tesoro." La fermò sua madre. "Sono davvero orgogliosa di te. Stai diventando una sovrana responsabile e assennata. So che tuo padre ti sta facendo un po' di pressioni riguardo a quei pretendenti, ma sappi che io ti sosterrò sempre. Qui su Solaria non c'è bisogno di un re per avere una grande regina."

"Grazie, mamma." Replicò Stella con un sorriso e abbracciò sua madre.

Su Sakoma però qualcun altro non era tanto felice. Musa era con Sebastian, gli faceva compagnia mentre lui spazzolava i cavalli.

"Spero che non arrivi un temporale." Disse Sebastian, facendo un cenno verso i grandi nuvoloni in cielo che poteva vedere dalle porte aperte della scuderia. "Non voglio che i cavalli si spaventino..."

"Polaris invece adora i temporali!" Replicò Musa, lui alzò un sopracciglio.

"Perché la cosa non mi sorprende?" Musa rise. "Allora, com'è andata ieri?" Chiese poi, il sorriso di Musa si spense. 

"È andata. Flora era davvero stupenda, lei e Jackson stanno benissimo insieme... non mi aspettavo di starci tanto male... ma, vedi, sono uscita distrutta da una relazione e tutto quello che volevo era un ragazzo gentile, premuroso, non troppo pieno di sé e disponibile per gli altri, e quando ho conosciuto Jackson mi era sembrato di averlo trovato, e invece..."

"Com'era il tuo precedente fidanzato?" Chiese Sebastian, ignorando l'ultima affermazione, o almeno sforzandosi di ignorarla.

"Lui aveva un carattere molto difficile, chiuso, un tipo complicato... non capivi mai cosa gli stesse passando per la testa, non capivi mai cosa provasse... raramente affettuoso e piuttosto egoista..."

"Non aveva dei pregi?" Chiese Sebastian, alzando un sopracciglio, poco convinto.

"Sì, insomma... se Riven ti amava avrebbe fatto di tutto per te, e a volte mi ha fatto credere che si sarebbe messo in gioco per me ma... ma non è successo, ecco. È stato un tira e molla che è durato anni, ed ora vorrei soltanto che qualcuno si prendesse cura del mio cuore."

"Musa, io..." Balbettò Sebastian ma il cellulare di Musa lo interruppe. La sua amica si scusò e rispose, apparve un ologramma di Tecna.

"Ehi!" Salutò la sua migliore amica.

"Ehi, che succede?" Chiese Musa.

"Perché dev'essere successo qualcosa?" Replicò Tecna, sconcertata.

"Perché tu sei Tecna e ottimizzi tutto ciò che fai, non mi aspetto certo una chiamata fatta solo per chiacchierare e sprecare tempo!"
Tecna sembrò perplessa, nonostante quella descrizione le calzasse a pennello.

"Allora?" Chiese Musa, impaziente.

"Oh, sì, certo... Musa, ascolta, tutte ieri abbiamo notato il tuo comportamento e siamo preoccupate per te."

"Flora ti ha chiesto di parlarmi, vero?" Musa storse le labbra.

"No! Cioè, sì... ma, Musa, sai che Flora non vorrebbe farti soffrire e sai anche in base a quali termini lei e Jackson si sono fidanzati."

"So dell'accordo ma non mi sembra una scusa! Jackson non ha deciso niente di tutto questo, è suo padre che ha giostrato tutto, quindi etichettarlo come il cattivo della storia non mi sembra affatto giusto!"

"Oh, Musa, ancora?!" Tecna alzò gli occhi al cielo.

"Ancora cosa?"

"Sei innamorata, e quando sei innamorata tendi ad alterare un po' le cose..."

"Alterare le cose?!" Musa era indignata.

"Beh, non puoi negarlo. Quante volte hai giustificato Riven per i suoi comportamenti? Non si è mai comportato bene con te eppure tu sembravi non vederlo. Ora stai facendo lo stesso!"

"Non è vero, stavolta è diverso! Senti, Tecna, io non altero un bel niente! Mettiamo il caso che Jackson c'entri qualcosa con la storia dell'accordo, come giustifichi il fatto che Flora l'abbia baciato? Li ho visti io, senza alterare un bel niente! E Flora sa bene che Jackson mi piace! Insomma, vi è davvero tanto difficile aiutarmi per una volta? O solo perché ho sbagliato a giudicare Riven ora non merito più nulla?!"

"Non ho detto questo, sai che ti vogliamo bene, ma..."

"... ma Flora l'ha baciato, e non mi sembra che si sia adoperata a trovare un modo per rompere quell'accordo!"

"Musa...."

"... non capisco perché stiate tutte dalla sua parte!"

"Non stiamo dalla sua parte, non stiamo dalla parte di nessuno. Il punto è che Flora non ama Jackson, e lo sai, solo che preferisci incolpare lei che il tuo principe azzurro!"

"Okay, adesso basta! Mi avete preso per caso per una stupida bambina? Ho da fare, ciao, Tecna!" E riattaccò.
Tecna, su Eraklyon, rimase interdetta da quella reazione, ma conosceva la sua amica e sapeva quanto fosse impetuosa, incontrollabile e intensa in ogni emozione che provava. Tutto il contrario di lei.

"Va tutto bene?" Chiese Sebastian, vedendo tornare Musa da lui ma con le guance arrossate e il viso duro.

"Non capisco le mie amiche... ora sembra che Flora sia la vittima. Ma lei ha baciato il ragazzo che a me piace, a me nessuno ci pensa?!"

"Lo vuoi un abbraccio?" Chiese Sebastian allargando le braccia, la fata della musica lo guardò, stupita, Sebastian le sorrise e Musa si lasciò abbracciare. Era probabilmente la prima volta che riceveva un trattamento come quello, tanto sincero, da parte di un ragazzo.

"Sei proprio un amico, Sebastian." Disse, mentre lo abbracciava. Non poté vedere l'espressione del suo amico, ma rispecchiava perfettamente il suo animo abbattuto. Ma Musa pensava a Jackson e a Flora che aveva visto uscire in carrozza quella stessa mattina.
Quando arrivarono alla tenuta di lord Oassis, ambasciatore di Isis, prima di scendere dalla carrozza Jackson mise in chiaro un paio di cose. La guardò dritta negli occhi e, con espressione grave, disse:

"Non mi piace per niente il tuo atteggiamento. Flora, che ti piaccia o no i patti sono patti e tu ora sei la mia fidanzata, ti sei legata a questo pianeta ieri ed ora è tuo dovere mantenere i tuoi impegni. Ora scenderemo da questa carrozza e tu sorriderai e sarai felice perché i tuoi sogni si sono realizzati e non vedi l'ora di sposarmi. Sono stato abbastanza chiaro?"

"Jackson, tu mi hai mentito, mi hai ingannata, come pretendi che..."

"Non sono state tutte mie le scelte!" Sbottò il principe, Flora trasalì per l'impeto del principe. "Ma ora le cose sono andate così, che ti piaccia oppure no. Dobbiamo mostrare un'unione salda per assicurare la potenza e la stabilità della corona. Te lo ripeto, Flora, e mi aspetto una risposta affermativa: sono stato chiaro?"

"Sì." Rispose Flora, abbassando lo sguardo.
Jackson la aiutò a scendere e incontrarono lord Oassis. Ancora una volta le dissero che era bella, e a Jackson che era fortunato, e lei sentì una profonda rabbia crescerle dentro. Rabbia perché era fidanzata con un ragazzo che non amava e non conosceva e tutto perché non aveva fatto la scelta giusta. Aveva paura. Aveva una gran paura. Paura del fatto che aveva probabilmente causato la sua stessa infelicità e non poteva porvi rimedio.
Pensava a Helia. Quel giorno avrebbe dovuto parlargli. Non sopportava l'idea di spezzargli il cuore.

Helia era a palazzo in quegli stessi istanti, appena arrivato e aveva chiesto della keimerina. Gli avevano fatto il terzo grado, ma poi era arrivata Chatta, riconosciuta come la pixie legata alla keimerina, e allora lo autorizzarono ad entrare. Helia e Chatta erano nei giardini del palazzo, in compagnia di Elijah.

 

"Sì, mio cugino doveva incontrare lord Oassis questa mattina, ma non ci vorrà molto se le cose andranno come devono. Perdonami, puoi ripetermi chi siete esattamente?" Chiese Elijah mentre guidava Helia per il parco. Chatta era seduta sulla spalla del suo specialista preferito.

"Lui è Helia." Rispose Chatta. "È il ragazzo di Flora, quello che lei ama, non quello che è obbligata a sposare!"

"La tua lingua è più affilata di una spada, pixie..." Ridacchiò Elijah. "... è cosa comune tra reali non sposare chi si ama, non credere che la tua Flora sia il vero amore di mio cugino, ma noi uomini tendiamo ad accontentarci più facilmente di una donna di quanto non facciano loro."

"Credo che dobbiate moderare le parole." Disse Helia, guardando Elijah di bieco. "Parlate di Flora come se fosse un giocattolo."

"Calma, calma, non era mia intenzione offendere voi. E comunque, se volete un consiglio gratuito, perdeteci le speranze. Lei e il principe sono fidanzati e presto si sposeranno, e a differenza di quanto faccia il re con le sue favorite, la consorte ha degli impegni da rispettare o le cose potrebbero mettersi piuttosto male."

"Ah sì?" Chiese Chatta alzando un sopracciglio, scettica.

"Se si allontanasse dal re sarebbe considerato alto tradimento." Rispose Elijah con naturalezza, poi si fermò. "Scusatemi, ma non posso rimanere a chiacchierare. Helia, vi lascio qui ad attendere Flora, e tu, pixie, non azzardarti a guidarlo nelle stanze della keimerina."

"Non lo farei mai!" Esclamò Chatta facendogli il verso.

"Bene... è stato un piacere." Strinse la mano a Helia e si allontanò lasciando lui e la pixie nel parco. Helia sedette sulla panchina di pietra che era a pochi passi da lui.

"Chatta, non posso crederci..."

"Non mi aspettavo che le cose si facessero tanto serie..." Replicò la fatina, appoggiando la testa contro il viso dello specialista.
I ragazzi avevano ognuno una preoccupazione differente e nessuno di loro, in quel momento e con le cose che gli passavano per la testa, si sarebbe aspettato quella chiamata.
Flora meno di tutti, che era in compagnia del suo fidanzato e di lord Oassis e il cellulare continuava a vibrare nella sua borsetta. Erano seduti nella sala da tè dell'ambasciatore di Isis, quest'ultimo li aveva lasciati per un secondo e l'ennesima chiamata era stata staccata ancora una volta.

"Flora, spegni quell'aggeggio infernale, mi stai mettendo in imbarazzo!" Le intimò il principe.

"Se le mie amiche insistono tanto dev'essere per forza successo qualcosa! Jackson, per favore!" Replicò Flora.

"Perché mi fai passare per quello cattivo? L'ultima volta ti ho lasciata andare ma ora è importante che tu stia qui."

"L'universo si sta squarciando in due e molto probabilmente è successo qualcosa di grave! Sai che quelle ombre sono capaci di possedere la mente? Jackson, te lo chiedo per favore, lasciami assicurare che sia tutto a posto." Jackson la guardò negli occhi verdi, era implorante, e il principe non era affatto una cattiva persona.

"Va bene." Concesse con un sospiro. "Ma una cosa veloce."
Flora sorrise e si alzò, ma prima di andare lo guardò.

"Jackson, è vero, mi hai ferita, ma non credo che tu sia una brutta persona. Lascia solo che mi passi, dopotutto, ci siamo fidanzati con l'inganno, credo di avere il diritto di avercela con te." Jackson si passò una mano tra i riccioli biondi e le rivolse un mezzo sorriso, dunque Flora uscì sul balcone. Trovò numerose chiamate perse, dunque chiamò Bloom. Allora capì che non c'era tempo né per il tè con lord Oassis né per altro.

Gardenia era un inferno. Neanche gli attacchi degli stregoni del Cerchio Nero, o quelli delle Trix guidate da Tritannus avevano mai ridotto quella città in quello stato. Il panico era sovrano. Le persone non avevano via di scampo, e da buoni terrestri generavano altro panico con il loro. Si correva, si scappava, ma non c'era via di fuga: le ombre mangiavano Gardenia. Disintegravano ciò che avevano sul loro cammino, alcune, altre lo inghiottivano senza lasciar capire che fine gli facessero fare. Ma la situazione fu chiara ai ragazzi quando arrivarono lì: si stavano dirigendo alla spiaggia, al Frutti Music Bar, a Morgana.

"Perché non usiamo quegli aggeggi? Li avremo pur costruiti per qualcosa, no?! Muoviamoci!" Squittì Stella, col fiato corto, mentre con le sue amiche cercava di mettere in salvo i terrestri. Timmy, senza perdere tempo, diede i materializzatori ai suoi amici che li indossarono.

"Gran bel benvenuto, eh?" Chiese ad Helia con un sorrisetto.

"Non avrei immaginato qualcosa di diverso." Rispose il suo migliore amico appunatndosi lo strumento.

"Ragazze!" Urlò Timmy, "Abbiamo bisogno di polvere di fata!" In fretta le ragazze fecero come era stato loro chiesto e in men che non si dica e senza la sorpresa di nessuno, i materializzatori funzionarono. Le ombre davanti a loro diventarono materia e fu Bloom la prima a testare il loro potere.

"Saetta di Domino!" Scagliò, e funzionò. I ragazzi allora si scagliarono contro le ombre, anche se il potere dei materializzatori era limitato: potevano materializzare solo le ombre vicine. E allora i ragazzi dovevano essere veloci. Colpi di spada a destra e a manca accompagnati da colpi di pistola e incantesimi. Tutti furono felici di riavere Helia in squadra, anche se il loro amico fu confuso quando rivide Roy ma non rivide Nex, Timmy gli disse che gli avrebbe spiegato tutto in un momento più tranquillo.

"Onda Morphix!" Lanciava Aisha, e Roy colpiva con la spada.

"Flusso Virtuale!" Lanciava Tecna, e Timmy l'accompagnava con colpi di pistola lanciati sistematicamente.

Lavoravano tutti in maniera armoniosa e organizzata mentre le ombre si disintegravano sotto i loro colpi, al toccarle diventavano molli come gocce di inchiostro nell'acqua, e poi sparivano. E poi, quando credettero di aver quasi arrestato l'avanzata delle ombre, furono colti alla sprovvista.

"Ditemi che non è vero." Dichiarò Bloom, con gli occhi sgranati. Davanti a loro avanzava un'orda di terrestri dallo sguardo vacuo.

"Okay, che facciamo?" Chiese Musa, preoccupata.

"Gli aggeggini non funzionano?" Domandò Stella.

"Materializzano le ombre, non liberano dal controllo mentale." Rispose Timmy.

"Beh, dobbiamo fermarli senza ferirli." Disse Sky

"Idee?" Chiese Helia.

"Ingabbiamoli come abbiamo fatto con Nex!" Propose Brandon con un sorriso, Helia fu piuttosto confuso da quell'affermazione ma sapeva di essersi perso qualcosa e non questionò.

"Buona idea, ma dobbiamo trovare il modo per liberarli dalle ombre." Disse Bloom.

"Per ora impediamo loro di raggiungere Morgana, poi troveremo una soluzione." Concluse Sky.

Tralasciando l'inquietante esercito, le strade erano deserte, Gardenia sembrava una città fantasma. Il bel sole suggeriva che quella avrebbe potuto essere stata una giornata piacevole per i suoi abitanti, ma le cose erano andate diversamente.

"Gabbia Morphix!" Lanciò Aisha, subito dopo fu aiutata da Tecna:

"Gabbia Digitale!"

"Muro del Suono!" Accompagnò Musa, e così gli umani si ritrovarono rinchiusi in tre incantesimi senza poter avanzare, ed essendo le loro menti controllate da semplici ombre, farfugliavano qualcosa di incomprensibile ripetendo il nome di Morgana.

"Fantastico, abbiamo catturato dei terrestri, siamo grandi, eh?" Esclamò Bloom, sarcastica.

In quel momento, a pochi passi da loro, si aprì un varco interplanetario dal quale venirono fuori Flora e il suo fidanzato.

"Flora, finalmente!" Esclamò Aisha.

"Mi dispiace, ragazzi! Ma cosa..." Si fermò quando vide i terrestri intrappolati.

"Le ombre controllano le loro menti." Spiegò Tecna.

"Ho un'idea." Replicò decisa la keimerina. Si trasformò, e Jackson fu stupito da tanta intraprendenza da parte di una donna e soprattutto dalla sua fidanzata, che si supponeva dover dipendere da lui in tutto e per tutto. Flora si alzò in volo e avvolse la gabbia di terrestri con la polvere di fata.

"Profumo di un fiore d'Inverno!" Dopo pochi istanti, i terrestri ripresero conoscenza, si resero conto della loro situazione e si chiesero come ci erano finiti. Le ragazze li liberarono e si scusarono, spiegando loro cos'era successo e dicendo loro che ora erano al sicuro.

"Grandissima, Flora!" Si complimentò Aisha abbracciandola.

"La mia polvere di fata può ridare vita, ma non credo che questa sia la soluzione contro queste ombre. È un incantesimo naturale, e quindi molto semplice nella forma, le ombre e i loro mandante presto ne capiranno il meccanismo e saranno capaci di difendersi." Replicò Flora, storcendo le labbra.

"Per ora non importa, quel che conta è che hai aiutato quelle persone." Le disse Helia, mettendole il braccio intorno al collo. Flora notò l'espressione di Jackson e prima che il principe potesse dire qualcosa si sciolse dalla presa di Helia.

"Morgana sta bene? Non sono arrivate a lei, vero?" Chiese poi.

"No, tranquilla." Rispose Brandon. "Mentre tu eri impegnata noi ce la siamo cavata."

Flora assottigliò gli occhi, stava per dire qualcosa quando Jackson disse: "Bene, avrete sicuramente svolto un ottimo lavoro. Direi che la tua presenza dunque non è più necessaria e che..."

"... certo che è necessaria." Lo fermò Aisha. "Ora andiamo subito da Morgana, sono certa che ha usato la magia, nonostante le avessimo detto di non farlo."

"Non credo che Flora sia necessaria per..."

"Vostra altezza." Lo interruppe Bloom, mettendo un braccio intorno al collo di Flora, la quale nel frattempo non era riuscita a dire una parola. "Flora è necessaria sempre. Siamo amiche, siamo un gruppo, siamo una squadra, ed ogni componente della squadra è indispensabile. Se avete impegni urgenti, vi consiglio di andare a svolgerli perché per ora Flora deve necessariamente rimanere con noi." Bloom guardò dritto negli occhi del principe, fortemente azzurri grazie al sole. Jackson era piuttosto spiazzato da quella presa di posizione.

"Beh... se tu credi di dover accompagnare i tuoi amici..."

"Sì." Fu l'unica parola di Flora, detta persino un po' timidamente.

La squadra dunque si diresse al Frutti Music Bar, che era a pochi passi da lì. Chatta raggiunse subito Flora.

"E tu cosa ci fai qui?" Chiese la sua fata.

"Sono venuta con Helia, ti aspettavamo entrambi a palazzo quando abbiamo saputo cosa stava succedendo qui."

"Chatta, questo non è il posto per una fatina, meglio se torni su Sakoma, o meglio, a Roccaluce, dove le tue amiche hanno bisogno del tuo aiuto."

"Meglio Sakoma, non pensare che ti lasci da sola nella tana del lupo!" Jackson quasi saltò in piedi per lo stupore.

"Non capisco più nulla..." Borbottò il principe spiazzato.

Flora ed Helia si scambiarono alcuni sguardi ma non riuscirono ad avvicinarsi e tantomeno ad avere quella chiacchierata che dovevano necessariamente avere. Jackson le stava incollato neanche temesse che il vento la portasse via, nonostante questo però fu estremamente educato con i ragazzi e ribadì che doveva accompagnare Flora, soprattutto se si trattava di qualcosa che poteva metterla in pericolo.
Al Frutti Music Bar Morgana e Klaus furono estremamente felici di vederli e la prima cosa che chiesero fu come stava Roxy.

"Sta bene, è su Domino." Spiegò Bloom. "Non l'avrei mai lasciata venire, tranquilli. Ma ora dovete spiegarci come quelle ombre hanno fatto a trovarvi."

"Mi aspettavo che me lo diceste voi..." Morgana terminò la frase con un'espressione stupita in volto quando incrociò lo sguardo del principe.

"Morgana, quelle ombre rilevano la tua magia! Ti avevamo espressamente detto..."

"Morgana?" Jackson sorrise, Morgana anche, esterrefatta.

"Com'è possibile?" Chiese Morgana, guardandolo.

"È una storia davvero lunga e non mi crederesti se te la raccontassi..."

"Un momento, vi conoscete?" Chiese Sky, scioccato, e con l'espressione di chi ormai non sapeva più cosa aspettarsi.

"S-sì, noi... su Callisto e... ma cosa ci fai qui? E come...?"

"La storia è davvero lunga." S'intromise Tecna, rompendo quella specie di idillio atemporale. "Ma Jackson e Flora sono fidanzati. Ora, tornando alle faccende serie: Morgana, non possiamo coprire la tua magia quindi non devi usarla o scatenerai l'inferno."

"Gli dei sanno cosa c'è voluto per placare quelle ombre." Aggiunse Brandon. "Certo, gli dei lo sanno ma non tutti qui dato che non tutti hanno partecipato alla cosa, ma sono dettagli." Flora gli gettò un'occhiataccia scuotendo leggermente la testa, lui alzò un sopracciglio storcendo le labbra.

"Ma rimane il fatto che nonostante riusciamo a materializzare le ombre non sappiamo come fermarle dall'ipnotizzare la gente." Disse Stella.

"Ragazze, non potete saperlo!" Replicò Morgana. "Quella è magia nera."

"E noi come facciamo?" Chiese Musa.

"Non sapete a chi rivolgervi? Qualcuno che abbia mai usato la magia nera ma sta dalla vostra parte? Oh, lo so, ora chiedo davvero troppo!" Morgana sospirò affranta.

"E invece no!" Esclamò Flora, tutti la guardarono. "Ragazzi, siamo persino su Gardenia! Selina potrà darci una mano!"

Ehilà miei dolcissimi germogli di lullabea! Credevate vi avessi abbandonato? MAI! Se siete arrivati fino alla fine di questo capitolo e mi state leggendo ora vuol dire che nonostante l'attesa ci tenete ancora ed io vi voglio un mondo di bene e vi chiedo umilmente scusa per la terribile attesa!! T.T purtroppo sono impegnatissima, sono una protettrice della Dimensione Mag... ah, no, vado soltanto all'università... ma vi assicuro che tiene parecchio impegnati! Anyway  finalmente ecco il capitolo! Spero vi sia piaciuto e che un po' vi abbia sorpreso... è tornato Helia!! Sììì! Ma poveretto però... e quindi dai, dovremo aspettare il prossimo per capire un po' meglio. 
La situazione intanto è delle peggiori sia tra i ragazzi sia nell'universo... ma forse abbiamo qualcuno che può aiutarci! Vi avevo detto che in questa storia andavo a ripescare personaggi secondari e... ta-daaa!
Non dico altro, non mi sbilancio anche perché voglio davvero sapere VOI cosa ne pensate! Molte volte fate riflessioni a cui io stessa in un primo momento non ero arrivata e adoro leggerle! Grazie per tutto, grazie perché state ancora leggendo e io sto prendendo ancora il vostro tempo e ora lo sto facendo apposta hahahaha scusate okay ho finito.
Respiro.
Ancora grazie, vi adoro!!
e vi strAmo,
xoxo Florafairy7

   
 
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