la luce delle stelle nella notte,
di tutte le sofferenze lo sconto,
la distrazione dalla morte.
Non riesco a sognare altro.
La tua voce nella mia testa
pare un cristallino canto
portatore di gioia e festa.
È troppo che non godo della tua vista,
forse la nostra è diversa di pista.
Due rette incidenti destinate a toccarsi,
ma poi malvolenti anche a lasciarsi.
Provo un vuoto dentro
per il quale sopravvivo a stento,
che mi lascia tetro e spento...
l'angoscia è ormai il mio indumento!
Abbiamo già passato tempo lontani
ma ora so che non toccherò più te,
non sentirò più su di me le tue mani
perché so che il mio tramonto sarà domani.