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Autore: _Ely_BM    26/10/2017    3 recensioni
Stacie Torres, una ragazza come tante altre di sedici anni, forse un po troppo sbadata e sempre nervosa, che ama sognare ad occhi aperti il suo principe azzurro e suo grande amore da quando ha dieci anni di nome Steven Walker, migliore amico venticinquenne di suo fratello maggiore, sperando che un giorno la veda come una donna e non più "piccolina" come l'ha sempre soprannominata lui.
Tra amori e gelosie, vedremo le vicende di Stacie e Steven, che ci faranno sognare con il loro quasi impossibile amore!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo ventisei) Sei un idiota, Steven!

...POV STACIE...

Questa sera ho la cena con Luke.
Devo ammettere di sentirmi abbastanza tesa e agitata. Non esco con un uomo da un bel po' di tempo e spero di trovarmi bene e di passare una bella serata. Anche se, da quando mi sono svegliata, sento addosso una strana sensazione. Non so spiegarmi cosa sia, ma sento che questa sera qualcosa succederà. Ma cosa? Ho solo un appuntamento con Luke, cosa mai potrebbe accadere?

"Scendi dalle nuvole, Stacie. Che ti succede, stellina? Stamani sei più distratta del solito." -esclama Rosie, affiancandomi e non ha tutti i torti. Oggi, come minimo, ho rovesciato a terra quattro ordinazioni! Che disastro che sono!!-

"Ho la testa da tutt'altra parte." -le rispondo, preparando un caffè ad una signora anziana-

"Questo l'avevo capito!" -esclama, sorridendo divertita e io sospiro- "Che hai, si può sapere?" -mi domanda, osservandomi-

"Questa sera ho un appuntamento." -le rispondo, guardandola negli occhi-

"Davvero? E si può sapere con chi?" -mi domanda, osservandomi curiosa-

"Con Luke." -le rispondo, servendo il caffè alla signora, che mi ringrazia con un sorriso-

"Luke? Il nostro Luke?" -mi domanda sorpresa e io mi volto a guardarla negli occhi-

"Conosci altri Luke, per caso?" -le domando, osservandola-

"Ad essere sinceri no. È l'unico Luke che conosco." -mi risponde e io sospiro- "Ma qual'è il problema? Sei agitata per l'appuntamento di questa sera?" -mi domanda, aiutandomi a mettere a lavare delle tazzine-

"Non tanto per l'appuntamento, cioè sì! Sono agitata anche per questo, insomma non esco con un uomo da un po' di tempo, ma ho addosso una strana sensazione, Rosie." -le rispondo e poco dopo sospiro-

"Cioè?" -mi domanda, per capirne di più e io alzo le spalle-

"Non ne ho idea! Ho come la sensazione che questa sera succederà qualcosa, ma non ho la più pallida idea di cosa." -le rispondo e poco dopo sbuffo-

"Vedrai che non è nulla! È solo una tua impresisone, stai tranquilla." -mi sorride, posando una sua mano sulla mia spalla come per rassicurarmi e io sospiro. È la prima volta in vita mia che sento questa strana sensazione addosso e non so davvero spiegarmi che cosa sia.
Cosa potrebbe mai accadere stasera?
Spero soltanto che Rosie abbia ragione e che è solo una mia impressione, e nulla di più!!-

"Ehi, Stacie." -mi richiama Luke e io mi volto subito a guardarlo-

"Ehi." -gli sorrido e lui me lo ricambia subito-

"Per stasera è confermato? Passo a prenderti alle otto?" -mi domanda e io annuisco-

"Alle otto è perfetto. Ti scrivo il mio indirizzo." -gli dico, raggiungendo la cassa da dove recupero carta e penna- "Ecco a te." -gli sorrido, passandogli il bigliettino con su scritto il mio indirizzo e lui l'afferra subito, mentre noto Steve, dall'altro lato del locale, fissarci serissimo. Che diavolo vuole? Perché non si fa gli affari suoi, invece di fissarci in quel modo? È fastidioso!!-

"Perfetto." -sorride lui, osservando il fogliettino tra le sue dita- "C'è qualcosa che non va? Ti vedo un po' strana." -esclama, proiettando i suoi occhi verdi nei miei-

"No, tutto bene... forse sono solo un po' agitata per questa sera." -gli rispondo, osservandolo. Preferisco non dirgli niente della strana sensazione che sento addosso da quando mi sono sveglieta. E lui annuisce-

"Lo capisco, sono agitato pure io." -mi sorride e io glielo ricambio subito-

"Sorellina." -mi richiama Lance e io mi volto a guardarlo negli occhi- "Andresti in dispensa a recuperare lo zucchero? È quasi finito." -mi chiede e io sbuffo-

"Non puoi andarci tu?" -sbotto e lui alza gli occhi al cielo-

"Sono pieno di ordinazioni e tu non stai facendo nulla." -mi fa notare e io lo fulmino- "Dai, vai a prendere lo zucchero, che serve." -quasi mi ordina e io, fulminandolo, mi incammino verso la dispensa-

"Che nervi!" -sbotto sotto voce. Odio quando mio fratello è così intransigente. Mi fa saltare davvero tutti i nervi!!- "Maledetto zucchero! Proprio là sopra dovevi finire?" -domando nervosamente, fissando lo zucchero sullo scaffale in alto e sbuffando, recupero la scala- "Se cado e mi ammazzo, mi avrai sulla coscienza caro fratellone!" -sussurro, salendo gradino dopo gradino. Odio queste scali d'appoggio. Non le trovo per niente sicure!- "Vieni dalla mammina!" -incoraggio la scatola piena di bustine di zucchero a venire da me-

"Ehi Stacie, hai bisogno di una mano?" -mi domanda Luke, mentre afferro quella scatola in cartone tra le mani-

"No, ce la fac-aahh!" -caccio un urlo, dato che cado all'indietro dalla scala, ma per mia fortuna non tocco pavimento, ma ben sì delle braccia forzute che mi prendono al volo-

"Ti ho presa!" -esclama sollevato Luke e io apro lentamente gli occhi. Non mi sono nemmeno resa conto di averli chiusi durante la caduta-

"Mi hai salvato la vita." -gli dico, voltandomi a guardarlo negli occhi, con una mano appoggiata sul mio cuore e lui sorride-

"Così pare!" -esclama divertito, facendomi l'occhiolino e poco dopo mi fa tornare con i piedi per terra- "Stai bene?" -mi domanda, osservandomi e io annuisco, guardandolo negli occhi-

"Grazie, Luke!" -gli regalo un piccolo sorriso. Mi ha davvero salvato la vita. Ho fatto un bel volo dalla scala e se non ci fosse stato lui a prendermi al volo, mi sarei spiaccicata a terra!-

"Figurati." -mi sorride lui, ma poco dopo si avvicina a me ancora di più, portando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio e lasciandomi una leggera carezza sulla guancia, si avvicina lentamente alle mie labbra. E io non mi muovo. Non provo a fuggire o a tirarmi indietro. Rimango solo ferma a guardarlo negli occhi, aspettato che le sue labbra si posino sulle mie. Che si uniscano alle mie..-

...POV STEVEN...

Non faccio altro, da questa mattina, che osservare Stacie e quel Luke dei miei stivali. 
Non presto molta attenzione ai clienti e, infatti, ho sbagliato un sacco di ordinazioni. La mia attenzione è tutta su quei due, che non fanno altro che scambiarsi sguardi e stupidi sorrisi. E avrei una gran voglia di far spegnere il sorriso di quel coglione a suon di pugni!

"Ma quanto ci mette mia sorella a prendere lo zucchero?" -si lamenta Lance alla cassa e io mi volto a guardarlo- "Mi sarei sbrigato prima io." -sbuffa, mentre il mio sguardo si guarda intorno nel locale e mi rendo conto, soltanto adesso, che quel Luke del cazzo non sia in giro e di conseguenza serro la mascella-

"Vado a vedere se ha bisogno di una mano!" -esclamo, incamminandomi quasi a passo svelto verso la dispensa e sto cercando di mantenere la calma, perché so per certo che quel coglione è nella dispensa con Stacie. E solo a quel pensiero, che quei due siano lì dentro da soli, mi sale la voglia di ammazzarlo. Infatti li trovo insieme, a pochi centimentri l'uno dall'altro, pronti a baciarsi, ma prima che quel coglione posi le sue schifossime labbra su quelle di Stacie, con addosso questo fastidio incontrollabile, lo raggiungo e subito lo afferro dalla spalla, voltandolo con la forza verso di me e immediatamente lo afferro dal colletto della camicia, sbattendolo con forza contro gli scaffali, facendo finire a terra qualche vivere-

"Che intenzioni hai? Mh?" -quasi ringhio a denti stretti, tenendolo con forza contro gli scaffali-

"Rilassati, amico." -esclama lui, alzando le mani al cielo e io lo spingo ancora di più contro quello scaffale, stringendo i denti-

"Steven!" -mi richiama Stacie, affiancandomi- "Ma che diavolo ti salta in mente? Lascialo!" -mi ordina lei, cercando di allontanarmi dal braccio, ma non mi sposta nemmeno di un millimetro-

"Stava quasi per baciarti, Stacie!" -quasi urlo fuori di me, voltandomi a fissarla negli occhi-

"Sì, stava per farlo e quindi? Non sono cose che ti riguardano!" -sbotta lei e io serro la mascella ancora di più, fissandola dritto negli occhi- "Lascialo!" -mi ordina e io, dopo averlo sbattuto con forza contro lo scaffale, faccio un passo indietro, osservandoli- "Luke, oddio, stai bene?" -gli domanda lei, posando una sua mano sul suo braccio e lui si volta a guardarla negli occhi-

"Sto bene, stai tranquilla." -le sorride il coglione e lei, poco dopo, si volta a guardarmi negli occhi-

"Sei un animale, Steven! Che ti è saltato in testa? Non farlo mai più!" -mi fulmina lei e poco dopo, prendendo per mano quel coglione, si avvia verso il salone del locale, mentre quel Luke dei miei stivali mi saluta con un gesto del capo-

"Figlio di puttana, ti distruggo!" -ringhio a denti stretti, osservandoli allontarsi, ma poco dopo, furioso come sono, tiro un forte pugno al muro- "Cazzo, che male!" -mi lamento per il dolore e ho visto davvero le stelle. Forse ho esagerato attancandolo al muro, ma non ci ho visto più. Non provavo questa gelosia così stratoferica da un sacco di anni e sembra essere tornati indietro nel tempo, quando ero gelosissimo di vedere Stacie insieme a Mitch, solo che adesso non è più lui, ma quel Luke del cazzo!-

"Che hai fatto?" -mi domanda Stacie improvvisamente e io mi volto subito a guardarla negli occhi, e noto che stia fissando la mia mano con le nocche ferite e sanguinanti-

"Cazzi miei!" -sbotto e lei mi fulmina- "Perché sei tornata in dispensa? Per ripetermi di non farlo mai più e bla bla bla?" -le domando quasi acido-

"No, sono venuta a prendere solo lo zucchero." -mi risponde altrettando acida, raggiungendo lo scatolone a terra e io la osservo-

"Stai uscendo con lui?" -le domando improvvisamente e lei si volta a guardarmi, tenendo tra le mani quello scatolone-

"Cazzi miei!" -mi risponde acidissima e può fare la scontrosa con me quanto vuole, ma dal suo sguardo capisco che sia preoccupata per la mia mano. Non fa altro che osservarla.-

"Sto bene." -la rassicuro e lei proietta subito i suoi meravigliosi occhi verdi nei miei-

"Non ti ho chiesto nulla. E poi non mi interessa." -mi dice fredda e poco dopo si avvia alla porta, ma io l'afferro dal braccio e lei si volta subito a guardarmi negli occhi-

"Puoi fare l'indiferente nei miei confronti quanto vuoi, ma lo so che ti importa ancora qualcosa di me." -le dico, fissandola dritto negli occhi e lei inizia a ridere in modo isterico-

"Mi importa ancora qualcosa di te? Sono passati cinque lunghissimi anni, Steven. Sono andata avanti con la mia vita, come hai fatto tu." -mi risponde e poco dopo si volta e va via. E ammetto che le sue parole mi abbiano ferito terribilmente. 
A lei non gli importa più niente di me, e invece, a me, mi importa ancora qualcosa.

...POV STACIE...

Ma che diavolo gli salta in mente a Steven? 
Chi si crede di essere, poi, di venire e sbattere Luke in quel modo animalesco, contro gli scaffali? È pazzo!
Che riservi alla stronza della sua ragazza certe scenate pietose e non a me.

"Perché ti stai facendo così bella, mammina?" -mi domanda il mio bambino, raggiungendomi nella mia camera da letto-

"Perché la mamma ha un appuntamento." -gli rispondo e subito dopo mi passo sulle labbra un rossetto nude. Gli occhi, invece, li ho incorniciati con una riga di eyeliner e tanto, ma tanto mascara.-

"Con chi?" -mi domanda, salendo con difficoltà sul mio letto matrimoniale-

"Con.. Con un amico." -gli rispondo in modo vago, mentre raggiungo il mio armadio. Non mi va di dirgli che ho un appuntamento romantico con un uomo. Non so come potrebbe prenderla.-

"E questo amico prenderà il posto di papà?" -mi domanda e io mi volto a guardarlo, mentre indosso il mio vestitino a manica lunga, lungo a mezza coscia. Di per sé il vestito è bianco, a motivi floreali che vanno dall'azzurro, al blu scuro e lo scollo è a V.-

"Amore, nessuno prenderà mai il posto del tuo papà." -lo rassicuro, raggiungendolo nel letto-

"Nemmeno nel tuo cuore?" -mi domanda e io rimango davvero senza parole, mentre mi metto seduta ai piedi del letto per poter indossare ai piedi le mie scarpe a punta, con un tacco alto circa dieci-undici centimetri e sono interamente azzurre-

"Jaxon, io e tuo padre ti abbiamo già spiegato come stanno le cose." -gli rispondo, raggiungendo il mio specchio e mi do una bella sistemata ai miei lunghi capelli che ho deciso di lasciare sciolti sulle spalle e lisci come degli spaghetti- "Andiamo, ti accompagno da papà." -esclamo, raggiungendo il letto da dove recupero la mia pochette bianca-

"Quando tornerai a casa?" -mi domanda lui, saltando giù dal letto-

"Presto, promesso." -gli rispondo, prendendolo per mano e insieme raggiungiamo l'ingresso. Passerò un paio d'ore con Luke, non voglio stare fuori casa fino a tardi. E spero che lui capisca.-

"Stacie." -pronuncia il mio nome Steven, appena mi apre la porta del suo appartamento ed è visibilmente sorpreso. Evidentemente non si aspettava me alla porta!-

"Ho un appuntamento tra qualche minuto, ti dispiace tenere Jaxon qualche ora?" -gli domando e ammetto di sentirmi a disagio a causa del suo sguardo che, lentamente, mi osserva da testa a piedi!-

"Appuntamento? E con chi?" -mi domanda, proiettando i suoi occhi color cioccolato nei miei-

"Non ti ho chiesto di farti gli affari miei, ma solo se puoi tenere Jaxon qualche ora." -gli rispondo acidamente-

"Scusami!" -esclama lui infastidito, credo, dalla mia risposta acida e sospirando prende per mano nostro figlio- "Certo che posso tenerlo, passeremo una bella serata tra uomini, vero?" -domanda lui al figlio e lui, tutto contento, annuisce-

"Bene. Questo è il mio numero, chiamami se c'è qualche problema." -gli dico, passandogli un biglietto con su scritto il mio numero di cellulare e lui, annuendo, lo afferra- "La mamma torna presto, ok?" -domando dolcemente al mio bambino, chinandomi alla sua altezza e lui annuisce- "Comportati bene, mi raccomando." -lo ammonisco, accarezzandogli il visetto e lui annuisce di nuovo, stampandomi un bacetto sulle labbra- "A dopo." -gli sorrido, tornando in piedi e mentre lui mi saluta con la sua piccola manina, io mi incammino verso l'ascensore, ignorando totalmente Steven. Non mi piace molto lasciare mio figlio per poter uscire con un uomo, soprattutto questa sera, che sento addosso una strana sensazione.-

Appena si aprono le porte dell'ascensore, mi ritrovo faccia a faccia con Luke..

"Ehi, stavo salendo da te." -mi sorride lui, raggiungendomi-

"Non ce n'è bisogno. Sono qui." -gli sorrido pure io, uscendo dall'ascensore-

"Lo vedo che sei qui." -esclama, osservandomi da testa a piedi e devo dire che il suo sguardo mi mette meno a disagio di quello di Steve- "Sei stupenda, Stacie." -mi sorride, guardandomi dritto negli occhi-

"Grazie, anche tu non sei niente male." -gli sorrido, osservandolo in quel completo elegante blu scuro, abbinato ad una camicia bianca. 
Elegante, ma non troppo, essendo che non indossa la cravatta o un papillon.- "Non era necessario che mi portassi in un ristorante così lussuoso. Per me andava benissimo una semplice pizzeria." -gli dico, mentre mi sposta la sedia e io mi accomodo. Questo posto è davvero lussuoso. I mobili, l'arredamento sono così costosi, che ho quasi paura di rovinare la poltrona su cui devo sedermi!-

"Una pizzeria? Questo è il nostro primo appuntamento e la pizzeria non sarebbe stata l'ideale. E poi ti meriti solo il meglio, Stacie." -mi risponde e poco dopo mi sorride-

"Grazie, sei gentile." -gli sorrido e lui mi sfiora la mano appoggiata sul tavolo. È stato carino da parte sua portarmi in un ristorante del genere per il nostro primo appuntamento. Ma sono dell'idea che sarebbe stato comunque perfetto anche se mi avesse portata a mangiare una pizza.-

"Tu cosa prendi? Io, credo, che prenderò la pasta con coda di rospo, zucchine e pomodori secchi." -esclama lui, leggendo il suo menù e io, con una smorfia dipinta in faccia, proietto i miei occhi su di lui-

"Pasta con un rospo dentro?" -gli domando sconcertata e lui proietta i suoi occhi nei miei- 

"Non è quello che pensi. La coda di rospo è un pesce, anche nota come rana pescatrice." -mi risponde divertito-

"Oh!" -esclamo sorpresa e lui ridacchia. Non mi intendo di pesci, non pensavo nemmeno che esistesse un pesce con un nome simile!-

"È un ottimo piatto, te lo consiglio." -mi sorride lui e io annuisco-

"Bene, se non è un rospo, ma solo pesce, allora lo assaggerò molto volentieri." -esclamo e lui sorride, chiamando con un gesto della mano il cameriere. Non ho mai mangiato niente del genere e l'idea di dover mangiare un rospo non mi piaceva un granchè, ma se è solo pesce, allora, perché non provarlo?-

"Ti piace?" -mi domanda sorridendo, mentre ceniamo-

"Mh, molto." -gli rispondo e poco dopo gli sorrido, nel momento stesso che il mio cellulare inizia a eccheggiare per tutta la sala- "Scusami." -esclamo, tirandolo fuori dalla mia pochette-

"Figurati." -mi sorride lui, mentre leggo sullo schermo del mio cellulare chiamata in arrivo da numero sconosciuto.. Chi sarà mai? Steven? Oddio, è successo qualcosa a Jaxon? Ecco la sensazione strana che torna a impossessarsi di me!-

"Pronto?" -rispondo alla chiamata, iniziando a sentire l'agitazione-

"Pronto Stacie, sono io. Steven." -esclama lui dall'altro lato del cellulare-

"Perché mi chiami? È successo qualcosa a Jaxon?" -gli domando in ansia, sentendo il mio cuore battere fortissimo all'idea che al mio bambino gli sia successo qualcosa-

"Non so cos'abbia. Dice di non sentirsi bene, credo che abbia la febbre e non so cosa fare." -mi risponde-

"Ok, sto arrivando." -esclamo e poco dopo attacco subito la chiamata- "Luke, mi dispiace, ma devo proprio andare." -gli dico, alzandomi da tavola-

"Cos'è successo?" -mi domanda preoccupato-

"Era Steven al cellulare e dice che Jaxon non si sente bene. Devo correre da mio figlio." -gli spiego velocemente e lui scatta in piedi come una molla-

"Ok, stai tranquilla. Ti accompagno io, va bene?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io annuisco, ricambiando il suo sguardo- "Vado alla cassa a pagare e andiamo." -esclama, incamminandosi e io annuisco, andandogli dietro-

"Va bene, io ti aspetto in macchina." -gli rispondo e lui annuisce, lasciandomi una dolce carezza sulla schiena, come per trasmettermi rassicurazione, tranquillità-

"Mi sbrigo." -esclama, raggiungendo la cassa e io, senza aggiungere altro, mi incammino verso l'uscita. Ecco cos'era quella strana sensazione che sentito da tutto il giorno.
Sentivo che qualcosa sarebbe successo, ma mai mi sarei immaginata che mio figlio, il mio bambino, si potesse sentire male.-

...POV STEVEN...

"A dopo." -sorride Stacie a nostro figlio, tornando in piedi e mentre Jaxon la saluta con la sua piccola manina, lei si incammina verso l'ascensore sotto il mio sguardo, ignorandomi totalmente. E così ha un appuntamento?! E scommetto tutto l'oro del mondo che il fortunato, altri non è, che quel coglione di Luke!!-

"Che ci fa, lui, qui?" -mi domanda Meredith, appena la raggiungo in soggiorno con Jaxon e lo guarda pure male-

"Strega!" -quasi le urla Jaxon e lei lo fulmina, mentre mio figlio gli fa la linguaccia-

"Jaxon." -lo rimprovero, abbassando lo sguardo su di lui-

"È cattiva lei." -mi dice, alzando la sua testolina verso di me, per potermi guardare negli occhi-

"E tu sei un bambino maleducato!" -controbatte Meredith e io mi volto a fulminarla-

"Vuoi davvero metterti a discutere con un bambino di cinque anni?" -le domando sconcertato-

"Cinque anni e mezzo." -mi corregge mio figlio-

"Cinque anni e mezzo." -ripeto per confermare le sue parole e Meredith sbuffa-

"Non sopporto i bambini, tanto meno quel bambino." -esclama lei, fulminando mio figlio- "Vado in camera e vedi di tenerlo lontano da me quel demonio." -mi dice, incamminandosi verso camera nostra e io la seguo con lo sguardo, fulminandola. Non mi piace per niente che dica certe cose. Jaxon è un bambino meraviglioso e non è affatto un demonio!-

"Papà, lei è cattiva." -mi ripete Jaxon, camminando verso il divano-

"Non è cattiva." -cerco di difenderla, aiutandolo a mettersi seduto sul divano. Meredith non è affatto una cattiva persona, è solo difficile!-

"Tu dovresti stare insieme alla mamma, non insieme a quella strega." -esclama lui e io faccio un piccolo sorriso, per quelle sue parole-

"A proposito della mamma.." -lascio la frase in sospeso, mentre mi metto seduto accanto a lui sul divano e lui mi osserva, aspettando che io dica qualcos'altro- "Sai con chi è uscita?" -gli domando e dentro di me riaffiora quell'immessa gelosia-

"Non me l'ha detto." -mi risponde e io sospiro, deluso della sua risposta- "Però mi ha detto che sarebbe uscita con un amico." -aggiunge e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Amico? E sai chi potrebbe essere questo amico?" -gli domando, osservandolo e lui scuote la testa, alzando le sue piccole spalle- "Va bene, non importa." -esclamo, abbassando lo sguardo sul tavolino da thè-

"Invece ti importa eccome." -esclama lui e io mi volto subito a guardarlo negli occhi- "Tu ami ancora la mamma." -dice convinto e io sorrido, osservandolo- "Papà, ho un'idea." -esclama con un enorme sorriso-

"Che idea?" -gli domando perplesso-

"Potremmo chiamare la mamma e dirle che non sto bene. La mamma corre sempre da me, lasciando tutto e tutti, quando sto male." -mi risponde e io alzo un sopracciglio-

"E perché dovremmo farlo?" -gli domando, osservandolo serio-

"Perché tu vuoi, quanto me, rovinare l'appuntamento della mamma. Io non voglio che lei esca con altri uomini, io voglio solo che torniate insieme." -mi risponde e io sono davvero senza parole. Ma siamo sicuri che questo bambino abbia cinque anni?- "Vuoi chiamarla?" -mi domanda con un ghignetto dipinto in faccia, passandomi il foglietto con su scritto il numero di Stacie-

"Non lo trovo giusto, Jaxon." -gli dico serio. Non trovo davvero giusto rovinare l'appuntamento di Stacie. Però devo anche ammettere che sarei tentato di chiamarla. Insomma, l'idea che esca con un altro non mi piace per nulla e poi se proprio devo dirla tutta, mio figlio ha ragione. Io, amo ancora Stacie. Non l'ho mai dimenticata, come credevo. Stacie è e sarà sempre nel mio cuore. L'ho capito solo oggi, dopo averla vista con quello, nella dispensa.-

"Papà, se vuoi ancora la mamma, devi lottare per lei." -mi consiglia mio figlio e io lo guardo dritto negli occhi-

"Ma quanti anni hai?" -gli domando sorridendo, strappandogli quel foglietto dalle mani e mio figlio ha di nuovo ragione. Se voglio Stacie di nuovo nella mia vita, devo lottare per lei con i denti e con le unghie. Ho rinunciato a lei una volta senza lottare, non voglio farlo di nuovo!
Forse è crudele farle credere che nostro figlio sta male, ma se devo sabotare la sua uscita con quello, beh.. In guerra e in amore tutto è lecito!!-

"Pronto?" -risponde alla mia chiamata proprio lei e solo sentir la sua voce il mio cuore impazzisce. Il mio cuore batte ad alta velocità!-

"Pronto Stacie, sono io. Steven." -le dico, voltandomi a guardare Jaxon-

"Perché mi chiami? È successo qualcosa a Jaxon?" -mi domanda e sento dalla voce che sia già in ansia all'idea che sia successo qualcosa a nostro figlio-

"Non so cos'abbia. Dice di non sentirsi bene, credo che abbia la febbre e non so cosa fare." -le rispondo, osservando mio figlio che si stende sul divano, recitando la sua parte. Ho davvero fatto una cosa del genere? Le ho davvero detto che nostro figlio si sente male?-

"Ok, sto arrivando." -esclama lei e senza aggiungere altro attacca subito la chiamata- 

"Ma che diavolo ho fatto?" -domando, pentendomene subito-

"La cosa giusta, papà." -mi risponde e io mi volto a guardarlo negli occhi-

"Abbiamo sbagliato, Jaxon. E io mi sono fatto trasportare dalla gelosia!" -esclamo e poco dopo sbuffo. Non dovevamo fare una cosa simile. Non dovevamo far preoccupare per nulla Stacie, soltanto perché sono geloso all'idea che lei esca con quello. 
Se voglio averla di nuovo nella mia vita, devo lottare per lei, ma non con questi mezzi crudeli.
Sono stato un vero e proprio idiota!-

Sentendo qualcuno bussare alla porta ripetutamente, capisco che si tratti di Stacie, così mi alzo dal divano e raggiungo subito l'ingresso, ma appena apro la porta, una Stacie preoccupatissima, entra in casa mia senza degnarmi di uno sguardo..

"Stacie.." -la richiamo e sto per dirle la verità. Che nostro figlio sta bene, ma vedere quel coglione di Luke, fermarsi alla soglia della mia porta mi blocco di colpo-

"Jaxon, amore mio." -lo richiama lei preoccupata, raggiungendolo sul divano-

"Mammina." -la richiama lui e io, serrando la mascella, mi volto a guardarli-

"Stai bene? Che cos'hai, piccolo mio?" -gli domanda lei in pensiero e io mi sento sempre più in colpa. Si è davvero spaventata e io sono stato un grandissimo coglione- "Ma sei freddo, non sembri avere la febbre." -esclama lei, controllandolo e io abbasso lo sguardo- "Che cos'hai? Papà mi ha detto che non ti sentivi bene, ma a me non sembra che tu stia male." -dice, osservando nostro figlio-

"Ecco, ehm.." -non sa cosa dire nostro figlio e lei si fa subito serissima. Credo che abbia capito ogni cosa!- "Mammina, adesso sto bene!" -esclama lui all'improvviso-

"Andiamo a casa, Jaxon!" -esclama lei serissima, facendolo scendere dal divano-

"Va bene." -le risponde lui, raggiungendo l'ingresso con lei che lo segue, ma il suo sguardo furente è rivolto a me- 

"Sei un idiota, Steven!" -mi sussurra, appena mi è vicina e io la osservo- "Non so cos'abbia. Dice di non sentirsi bene, credo che abbia la febbre e non so cosa fare." -mi imita lei con tono davvero freddo- "Solo un immaturo come te, poteva farmi credere che mio figlio stesse male." -aggiunge serissima-

"Stacie.." -cerco di spiegarle il motivo delle mie azioni, ma lei mi interrompe-

"Sta zitto!" -ringhia a denti stretti, guardandomi negli occhi in cagnesco- "Sei un idiota." -aggiunge e poco dopo raggiunge fuori dal mio appartamento nostro figlio e quel coglione- "Mi dispiace per questa storia." -si scusa lei con quello e lui le sorride-

"Tranquilla, l'importate è che Jaxon sta bene." -le dice lui e io serro la mascella-

"Non era la serata che avevo in mente, ti va di venire da me?" -gli domanda lei, rivolgendomi uno sguardo veloce e io serro la mascella-

"Volentieri." -le sorride lui e lei, dopo aver preso Jaxon per mano, si incammina verso il suo appartamento-

"Cazzo!" -ringhio a denti stretti, sbattendo con forza la porta. Ho fatto un grave errore! 
Mi sono comportato come un immaturo, lei ha ragione. E mentre quel coglione guadagnata punti, io rischio di perdere Stacie per le mie cazzate!!-

...POV STACIE...

È un vero idiota!
Mai mi sarei immaginata che quello stupido di Steven, potesse mentire su una cosa così importante.
Non può nemmeno immaginare lo spavento che mi sono presa all'idea che mio figlio si sentisse male. 
Ma poi mi chiedo, perché mentire in questo modo? Perché farmi credere una cosa del genere? Ma è semplice Stacie, solo per rovinarti la serata!
È un idiota. E lo odio!!

"Mammina, papà non centra niente! È stata mia l'idea." -esclama mio figlio, guardandomi dritto negli occhi-

"Non difendere quell'immaturo di tuo padre, Jaxon!" -lo rimprovero severamente-

"Non lo sto difendendo, sto dicendo la verità! Ho detto io a papà di chiamarti e farti credere che io stessi male, solo perché non volevo che tu uscissi con quello." -afferma lui, puntando il suo piccolo indice contro Luke-

"Non voglio sentire altro, Jaxon!" -esclamo serissima e lui incrocia le sue piccole braccia al suo petto, raggiungendo a passo d'elefante il divano, visibilmente arrabbiato- "Mi dispiace." -ripeto, voltandomi a guardare Luke e lui mi sorride-

"Non dispiacerti!" -mi dice, accarezzandomi la spalla-

"Non toccare la mia mamma." -quasi urla Jaxon, lanciandogli addosso un cuscino-

"Jaxon!" -lo rimprovero quasi urlando e lui, dopo aver fatto una linguaccia a Luke, ci da le spalle- "Oh mio Dio, mi dispiace, davvero." -gli dico, recuperando il cuscino da terra-

"Tranquilla, tuo figlio mi odia soltanto." -ci scherza su lui e io lo guardo negli occhi- "Forse è meglio se me ne vada." -aggiunge, con un piccolo sorriso e io scuoto la testa-

"No, non andare." -quasi lo supplico e lui sorride, guardandomi negli occhi- "Cuciniamo qualcosa e ceniamo insieme." -gli sorrido e lui annuisce-

"Ok." -quasi sussurra, lasciandomi una carezza sul viso e Jaxon, dal divano, ringhia per quel suo gesto- "Ok, scusami! Non toccherò più la tua mamma." -alza le mani al cielo lui, guardando mio figlio e lui, dopo averlo fulminato, ci da di nuovo le spalle- 

"Scusami, davvero. Non si è mai comportato così." -mi scuso per il comportamento di mio figlio, mentre raggiungiamo la cucina-

"È normale che sia geloso della sua mamma. Lo sarei anch'io." -mi dice, facendomi l'occhiolino e io sorrido. Luke è davvero una bellissima persona.
Se fossi stata in lui, non so se sarei rimasta. 
Per non parlare di Jaxon.. Non si era mai comportato così!-

"Sai cucinare?" -gli domando, mentre taglio a rondelle delle carote-

"Sono un ottimo cuoco." -mi risponde lui, ai fornelli, mentre fa cuocere delle bistecche- "E tu?" -mi domanda, voltandosi a guardarmi-

"Negli ultimi anni sono migliorata, ma continuo ad essere un vero disastro." -gli rispondo, alzando lo sguardo su di lui- "Ahi, maledizione!" -esclamo dolorante, dato che mi sono ferita con il coltello-

"Che hai fatto?" -mi domanda allarmato, raggiungendomi velocemente-

"Che ti avevo detto?" -gli domando, mezza divertita e mezza dolorante, mostrandogli il mio indici sanguinante- "Non è nulla!" -esclamo per rassicurarlo, dato che mi controlla la ferita-

"Mettilo sotto l'acqua, che qui continuo io." -mi dice divertito, afferrando il coltello da cucina-

"Non mi aiuti?" -gli domando con il broncio e lui ride, afferrandomi per un polso e subito mi strascina verso il lavello- 

"Brucerà un po'. O almeno credo." -esclama, mentre passa il mio dito ferito sotto l'acqua fredda- 

"Ottimo cuoco, ottimo medico. Cos'altro sai fare di ottimo?" -gli domando, osservandolo e lui proietta subito i suoi occhi verdi nei miei-

"Beh.. sono un ottimo baciatore." -sussurra con un sorrisino malizioso- "Almeno è ciò che dicono." -aggiunge divertito e io ridacchio, avvicinandomi a lui di un passo- 

"Vorrei poterlo dire anch'io, ma.. Non ho idea di come tu lo faccia." -sussurro, fissandolo dritto negli occhi e lui, con quel sorrisino malizioso, si avvicina lentamente alle mie labbra. E sinceramente non so bene ciò che mi sia preso. Non mi sono mai comportata così con un uomo, ma forse è il bicchiere di vino che ho bevuto qualche minuto fa, mentre cucinavamo. Non reggo molto nessun tipo di alcolici, mi da subito alla testa!-

"Mammina ho fame!" -urla Jaxon dal soggiorno e Luke si ferma all'istante a meno di un centimetro dalle mie labbra-

"Dovremmo finire di preparare la cena o il bimbo di là morirà di fame." -sussurra lui e poco dopo ridacchiamo insieme-

"Piccolo, cinque minuti e la cena è pronta." -dico a mio figlio, fissando negli occhi Luke e lui, sorridendo, si allontana, raggiungendo i fornelli. Forse non dovrei bere più, non questa sera o potrebbe succedere qualcosa, che, molto probabilmente, me ne protrei pentire il giorno dopo.- "Jaxon a tavola." -richiamo mio figlio, mettendo la cena sui piatti con l'aiuto di Luke-

"Cosa si mangia?" -mi domanda lui, raggiungendoci in cucina-

"Una bistecca, con una buonissima insalata di carote e mais." -gli rispondo, mentre lo aiuto a mettersi seduto sulla sedia-

"Lui cena qui?" -mi domanda, guardando un po' male Luke-

"Si chiama Luke e sì, cenerà qui con noi." -gli rispondo, mettendomi seduta al suo fianco, mentre Luke si mette seduto davanti a noi-

"Non ci siamo ancora presentati ufficialmente." -gli dice Luke, sorridendogli e mio figlio lo guarda serio- "Sono Luke, piacere di conoscerti." -gli sorride, porgendogli la mano-

"Tu non ti porterai via la mia mamma." -gli dice lui serissimo-

"Jaxon, ma cosa dici?" -gli domando, osservandolo seria-

"Non voglio portarti via la tua mamma." -gli risponde dolcemente Luke-

"Non parlo di me, ma del mio papà. Tu non gliel'hai porterai via." -si spiega meglio il mio bambino e io sono davvero senza parole. Ma da dove li tira fuori certi discorsi?- "La mia mamma e il mio papà si amano ancora e tu, come quella strega della findanzata di papà, siete di troppo." -sbotta lui e dopo aver afferrato con la sua manina un po' di insalata, gliela lancia addosso, macchiandogli la camicia bianca-

"Jaxon!" -quasi urlo severamente- "Ti stai comportando come un bambino cattivo e non mi piace. Fila immediatamente in camera tua, sei in castigo." -gli ordino, indicandogli la porta che conduce al corridoio e lui, dopo aver fatto una linguaccia a Luke, si alza e corre nella sua stanza- "Oh mio Dio, mi dispiace! Non so davvero cosa gli sia preso, non si è mai comportato così." -esclamo dispiaciuta, alzandomi da tavola-

"Mi odia, ecco cosa gli è preso." -mi dice e sembra dispiaciuto di questo- "Mi sarebbe piaciuto andare d'accordo con tuo figlio, ma credo che questo sia impossibile." -aggiunge sempre più dispiaciuto, mentre gli pulisco la macchia con un tovagliolo-

"Mi dispiace, davvero! Ti ha macchiato la camicia di olio." -esclamo desolata, continuando a pulire per cercare di rimediare a quella macchia-

"Stacie, tranquilla! È solo una camicia." -cerca di tranquillizzarmi lui, sfiorandomi il braccio-

"Toglitela." -esclamo e lui alza le sopracciglia, visibilmente sorpreso della mia richiesta- "Non pensare male, voglio solo poter rimediare a quella macchia. Ho un prodotto in bagno molto efficace che toglie le macchie d'olio." -gli spiego e ammetto di essere un po' imbarazzata-

"Ok, grazie." -mi sorride lui, iniziando a sbottonare la sua camicia-

"Ti aiuto." -quasi sussurro, allungando le mani verso quei bottoni, ma a mezza strada mi fermo- "No, forse è meglio di no!" -esclamo imbarazzata e lui scoppia a ridere e dopo aver sbottonato ogni singolo bottone, si sfila sotto il mio sguardo la camicia e io rimango quasi a bocca aperta nell'osservare quel corpo, quel petto bello tonico e scolpito. Non immagininavo che fosse così.. Come potrei dire? Perfetto? Direi di sì! Ha davvero un bel corpo!-

"La camicia." -mi riporta alla realtà la sua esclamazione e io distolgo subito il mio sguardo dal suo corpo e lo proietto sul suo, che mi osservano divertiti-

"Perfetto." -esclamo e lui sorride- "La camicia, non il tuo corpo, cioè anche il tuo corpo lo è, insomma, sembri un Dio greco e.. Forse è meglio se vado in bagno!" -affermo imbarazzata, allontanandomi e lo sento ridere. Il vino mi sta facendo proprio un brutto effetto. Straparlo e dico cose imbarazzanti!-

"Allora?" -mi domanda lui, raggiungendomi in bagno dopo qualche minuto-

"Allora che?" -gli domando, voltandomi a guardarlo per qualche istante, mentre strofino sulla macchia d'olio il prodotto-

"La macchia." -mi risponde, indicandomi la camicia sotto le mie mani-

"Oh, certo, la macchia.. Beh, sta sparendo." -gli rispondo, continuando a fare il mio lavoro- "Senti Luke, mi dispiace davvero." -gli dico, osservandolo-

"Stacie è solo una camicia." -mi rassicura lui, sorridendomi-

"Non parlo della camicia, ma di tutta quanta la serata." -gli rispondo e lui si fa serio- "Non è stato per niente l'appuntamento perfetto, ma è stato un totale distratto. Come lo sono io. Sono un disastro come madre, come donna." -ricomincio a straparla e lui mi blocca subito-

"Stacie ma che stai dicendo?" -mi domanda, afferrandomi entrambi i polsi e mi volta delicamente verso di sé- "Sei una madre e una donna fantastica. E forse non era l'appuntamento che avevo in mente, ma è stato comunque bello passare del tempo con te." -mi dice, guardandomi negli occhi e io sorrido, abbassando lo sguardo- "Ehi, guardarmi." -mi richiama e io alzo subito il mio sguardo sul suo- "Posso farti una domanda?" -mi chiede e io annuisco, osservandolo- "Ami ancora il tuo ex?" -mi domanda, guardandomi dritto negli occhi-

"Luke.. È complicato! Lo odio per tante cose, ma.."

"C'è una piccola possibilità per me? O non c'è?" -mi domanda, interrompendomi e io lo fisso dritto negli occhi-

"Io.. Credo di sì!" -gli rispondo e lui, sorridendo, si avvicina a me e senza perdere tempo, posa le sue labbra sulle mie. Voglio potergli dare una possibilità. Voglio darmi una possibilità, per poter essere felice con qualcuno. Mi merito anch'io l'amore e forse Luke è la persona giusta con cui potrei essere felice e per poter riuscire a dimenticare, una volta per tutte, Steven!-

"Mammina." -mi richiama il mio bambino e immediatamente, sia io che Luke, ci allontaniamo dalle labbra dell'altro, voltandoci a guardare Jaxon, immobile, alla soglia della porta-

"Amore." -gli sorrido e ammetto di sentirmi a disagio. Non avrei mai voluto che mio figlio mi vedesse in certi effusioni con qualcuno. E lui non dice niente, corre soltanto in camera sua con le lacrime agli occhi- "Jaxon.." -lo richiamo, uscendo velocemente dal bagno e mentre raggiungo la porta della sua cameretta, lui si chiude all'interno- "Amore mio." -lo richiamo, abbassando la maniglia, ma la porta non si apre. È chiusa a chiave!- "Jaxon apri, per favore." -gli chiedo, bussando-

"NO!" -mi risponde lui e capisco, dal tono della sua voce, che stia piangendo-

"Credo che sia meglio se me ne vado." -mi dice questo Luke, raggiungendomi e io mi volto a guardarlo, notando che si stia abbottonando la camicia-

"Così presto?" -gli domando, guardandolo negli occhi e lui sorride-

"Mi piacerebbe rimanere qualche altra ora, ma credo che sia meglio che tu rimanga da sola con tuo figlio. Dovete parlare e poi, credo, che non abbia preso bene il nostro bacio." -mi risponde e io annuisco-

"Sì, hai ragione." -gli faccio un piccolo sorriso e lui mi accarezza il viso-

"Sono stato bene." -mi dice sorridendo e io alzo un sopracciglio-

"Sul serio?" -gli domando e lui ridacchia, annuendo-

"Nonostante tutto." -esclama divertito e io sorrido-

"Anch'io sono stata bene." -gli dico sorridendo e lui sorride pure- "Nonostante tutto." -aggiungo divertita e lui ridacchia- "Adesso posso dirlo anche io: sei un ottimo baciatore." -esclamo divertita e lui ride, buttando indietro la testa. Devo ammettere che quel bacio con lui è stato davvero bello. Mi è piaciuto baciarlo!-

"Ci vediamo domani." -mi saluta, accarezzandomi la guancia-

"Certo. Ti accompagno alla porta." -gli dico, pronta a incamminarmi, ma lui mi ferma-

"Non è necessario, conosco la strada." -mi sorride e io annuisco- "Buonanotte, Stacie." -mi sorride e poco dopo preme le sue labbra sulla mia fronte-

"Notte." -gli sorrido e lui, dopo avermi fatto un'occhiolino, si incammina verso l'ingresso e io ritorno a guardare la porta della cameretta di mio figlio- "Jaxon." -lo richiamo, ma non ricevo nessuna risposta da parte sua- "Piccolo mio, apri questa porta, per favore! Lo sai che la mamma odia quando ti chiudi a chiave." -gli dico in pensiero e dopo qualche istante che sono stata in silenzio, a bussare alla sua porta, la serratura scatta e un secondo dopo la porta si apre- "Amore." -mi chino alla sua altezza e guardo quegli occhietti e quel visetto dolce, bagnati dalle lacrime-

"Sei una bugiarda! Avevi detto che era un amico, ma non si baciano sulla bocca gli amici." -esclama tra le lacrime e io mi avvicino ancora di più a lui-

"Piccolo, ascoltami.."

"No!!" -mi interrompe lui e sembra molto arrabbiato- "Tu ami ancora papà e papà ama te, non puoi stare con quel Luke. Tu devi stare con papà. Io voglio vedervi insieme." -mi dice, non smettendo un solo secondo di piangere-

"La mamma ha sofferto tanto a causa di papà. Papà mi ha spezzato il cuore e adesso vorrei poter essere felice con qualcuno, lo capisci amore?" -gli domando e sono sul punto di piangere pure io, mentre ci guardiamo negli occhi-

"Ma voi vi amate." -esclama convinto, asciugandosi con le manine il visetto bagnato-

"Vieni qui." -quasi sussurro, afferrandolo dal suo piccolo polso e lo tiro delicatamente verso di me e subito ci strigiamo in un abbraccio- 

"Io voglio vederti felice, mammina." -mi dice, abbracciandomi forte e io sorrido, mentre una lacrima si fa strada lungo il mio viso- "Ma non puoi esserlo con papà?" -mi domanda-

"Amore, mamma e papà hanno preso strade diverse. Papà, adesso, sta con questa Meredith e io sto frequentando Luke." -gli rispondo e lui si allontana da me, e subito i nostri occhi si incontrano, mentre lui mette su il broncio- "Non ti piace Luke?" -gli domando e lui mi osserva in silenzio- "A lui piacerebbe molto conoscerti." -gli sorrido, mentre gli accarezzo i capelli- 

"Mi piace di più di quella strega della fidanzata di papà." -mi risponde e io sorrido, premendo le mie labbra sulla sua fronte- "Ma preferisco vederti insieme a papà. Lui ti ama ancora, mamma." -mi dice e io sospiro, mettendomi in piedi- "E lo so che anche tu lo ami! Non potete parlare e chiarire, così tornate insieme?" -mi domanda e io lo osservo in silenzio-

"Jaxon, è ora di andare a dormire." -gli dico, raggiungendo il suo piccolo letto e lo sento sbuffare, mentre recupero da esso il suo pigiama di Spiderman- 

"Io non vi capisco a voi adulti!" -sbotta lui, mentre sale sul materasso e per quel suo commetto mi scappa un sorriso, mentre lo spoglio per potergli mettere il pigiama. Io lo capisco. Nessun figlio vorrebbe vedere i propri genitori separati, ma non credo che tra me e Steven potrebbe tornare tutto come prima. 
Sono passati così tanti anni e ognuno di noi ha preso strade completamente diverse. Lui sta con quella Meredith e io voglio poter essere felice con Luke. Voglio almeno provarci!-

...POV STEVEN...

È da tutta la serata che non faccio altro che pensare a Stacie, insieme a quel coglione, in casa sua. 
Dio, ho una gran voglia di andare da loro e spaccare la faccia a quel damerino. Ma se poi ripenso alla cazzata che ho fatto questa sera, mi contengo, per evitare di far arrabbiare ancora di più Stacie.
Non faccio altro che domandarmi che cosa stiano facendo e sarei tentato di andare a casa sua per poter rovinarle la serata, ma cerco di mantenere la calma e di non uscire di testa a causa di questa stratorferica gelosia.
Sto davvero impazzendo!

Sentendo una porta chiudersi da fuori del mio appartamento, mi fiondo all'istante al mio portone d'ingresso e osservando dallo spioncino, noto quel coglione di Luke, passare, segno che se ne stia andando e automaticamente il mio sguardo si posa sul mio orologio da polso, che segna appena le nove e mezza.. Così presto va via? Beh, tanto meglio!
La cosa mi tranquillizza un po', almeno non passeranno la notte insieme. E poi credo che non sia andato così bene questo appuntamento, insomma, andare via alle nove e mezza non è il massimo.

"Steven, che stai facendo all'ingresso?" -mi domanda Meredith e io sobbalzo per lo spavento, mentre mi volto a guardarla. Talmente ero preso da tutta questa storia con Stacie e a tutto quello che ho capito di provare ancora per lei, che mi sono dimenticato di Meredith, chiusa in camera nostra!-

"Nulla." -le rispondo, raggiungendo il soggiorno-

"Il bambino del demonio?" -mi domanda, afferrandomi da un braccio e io mi volto a guardarla- 

"Non chiamare in quel modo mio figlio." -sbotto e lei alza gli occhi al cielo-

"Ok, scusami! Tuo figlio?" -mi domanda, guardandomi negli occhi-

"Stacie è venuta a prenderlo e sono tornati a casa." -le rispondo, raggiungendo il divano-

"Era ora. Mi annoiavo, di là, tutta sola." -esclama lei, fermandomi da un braccio e subito dopo si posiziona davanti a me- "Vieni con me!" -quasi sussurra con un sorrisino malizioso, afferrandomi dalla mano e subito mi strascina in camera nostra- "Mi è venuta una certa voglia." -esclama maliziosamente, spingendomi dal petto e io finisco come un salame sul materasso, e in men che non si dica me la ritrovo a cavalcioni su di me-

"Meredith.." -la richiamo contrariato, mentre lei bacia e mordicchia il mio collo- "Ferma! Non mi va." -le dico e lei si allontana di poco da me-

"Non ti va?" -mi domanda scioccata, fissandomi dritto negli occhi-

"Sono stanco." -le rispondo, togliendola da sopra di me e subito mi alzo dal letto. Ad essere sinceri non è proprio questo il motivo. Non mi va di farlo con lei, perché per la testa ho un'altra. Nella testa ho impressa Stacie e se proprio dovrei fare l'amore con qualcuno, mi piacerebbe farlo con la donna che amo!-

Spazio autrice:

Buongiorno mie care ^^

Ecco tutto per voi un nuovo capitolo : )
Cosa ve ne pare? Fatevi sapere le vostre opinioni lasciandomi qualche recensione ^_^

Vi mando un bacio.
-Elisa.
   
 
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