Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: steffirah    26/10/2017    0 recensioni
Due amici di infanzia, da sempre innamorati, ma costretti a separarsi. Allora giunse il momento in cui lui dovette fare una scelta, e dirle addio…. Ma non per sempre, sapeva che prima o poi si sarebbero sicuramente ritrovati. Perché quella era la loro promessa.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Mokona, Sakura, Syaoran, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The plucked Flower
 

 
Fortuna volle che la nostra unica punizione fu trascorrere qualche ora in isolamento, studiando su libri grossi quanti mattoni e fare una verifica per provare di non aver perso tempo. Ce la cavammo per il rotto della cuffia, e a ciò si aggiunse un lungo rimprovero del professore Kurogane – che faceva le veci della Preside, mentre questa era in visita al Ministero di Stregoneria. Shaoran si assunse ogni responsabilità e quando stavo per ribattere mi strizzò la mano in segno di ammonimento. Raccontando delle nostre vicissitudini fu inevitabile parlare di Mokona, la quale parve prendere immediatamente in simpatia il nostro docente.
«Vi siete fatti aiutare da una polpetta bianca magica?», chiese scetticamente.
«Mokona è Mokona!», ribatté lei, saltandogli su una spalla.
Alla fine, grazie anche all’intercedere del professore Fay, ci perdonò.
«Avete infranto le regole ma, quanto meno, siete riusciti a scoprire qualcosa.», borbottò, scrollandosi Mokona di dosso.
«Informerò la Preside dei vostri risultati e le consegnerò i vostri compiti. Tuttavia, fate in modo che non si ripeta.», ci congedò il professor Fay.
Ci inchinammo rispettosamente prima di uscire dalla sala professori e, una volta in corridoio, ci corsero alle orecchie diversi pettegolezzi sulla notte trascorsa. Quel che mi sembrava ripetersi più frequentemente erano le parole “insieme”, “appuntamento” e “coppia”.
Provai a scusarmi con Shaoran per il malinteso che si era venuto a creare, ma lui sembrava inscalfibile.
«Se però non provi anche tu a negarlo penseranno davvero che siamo una coppia…», gli feci notare, imbarazzata.
«Non è quello che siamo?»
Mi guardò intensamente negli occhi e io supposi si riferisse al nostro essere Buddies.
«È un discorso diverso…»
«Se gli altri pensano che tu sei la mia ragazza non posso che sentirmi sollevato. Almeno non ti ronzeranno attorno.»
«Di cosa stai parlando?», chiesi sempre più confusa.
«Non ho alcuna intenzione di permettere a qualcun altro di portarti via da me.»
«Eh?»
«E cesserà di essere un pettegolezzo quando lo renderò reale.»
«Cosa?!»
“Sto forse sognando? Ho capito bene?!”
«Divertiti in classe.», mi salutò, un piccolo sorriso vincente gli tingeva le labbra.
«A-aspetta un attimo! Shaoran!»
Il mio cuore correva ad una velocità tale che ritenevo impossibile calmarmi. Come poteva dirmi tutte quelle cose senza andare nel panico? Come poteva essere così sicuro di se stesso? Cos’era successo quella notte che lo aveva mutato tanto, rendendolo così… ragazzo?
Ovviamente per tutta la lezione la mia mente era disordinata, un mucchio confuso di immagini di Shaoran. Lui da bambino. Lui nel presente. Lui sorridente. Lui serioso. Lui pungente. Lui malinconico. Lui determinato.
Mi ripresi da dolci sogni ad occhi aperti solo quando si parlò dei Tarocchi. Ci venne chiesto di fare una semplice predizione “a croce” con due carte. Quella superiore mostrava gli ostacoli, e a me uscì la Temperanza a testa in giù, il cui significato era “momento di stasi”. Quella al di sotto, la prima pescata, rappresentava il presente; la voltai e scoprii gli Amanti nella posizione regolare, il cui significato era…
Scattai in piedi, avvampando, facendo voltare tutti. Mi scusai e mi risedetti imbarazzata, chiedendomi se non avevo sbagliato a leggere. “Realizzazione dell’amore”. Automaticamente l’immagine di Shaoran apparve dinanzi ai miei occhi, provocandomi un dolore allucinante al petto.
“Voglio vederti…”, pensai, portandomi la carta al cuore.
La giornata trascorse più lentamente di quanto pensassi e quando finalmente finirono le lezioni scattai via come il vento. Mentre correvo di corsa giù per le scale mi scontrai con Shaoran, il quale mi afferrò prontamente prima che cadessi. Mi chiese se avevo un minuto ed indugiai nel rispondere, sentendo alcuni studenti mormorare dopo averci visti. Apparentemente scocciato dalla situazione mi prese per mano e, senza proferire parola, riprese a camminare. Quando uscimmo dall’edificio mi disse di non curarmi degli altri.
«Le uniche opinioni che contano sono le nostre. A me importa soltanto ciò che tu potresti pensare di me.»
Annuii, comprendendo, sperando di riuscire ad imparare da lui e cancellare i commenti di chi ci circondava.
Mi condusse fino al loro dormitorio e io rimasi in silenzio, chiedendomi che intenzioni avesse. Entrammo da un sotterraneo non più utilizzato, in cui mi spiegò venivano immagazzinate le vivande in passato, e – sebbene mi fosse proibito – mi portò nella sua stanza. Chiuse la porta dietro di sé prima che qualcuno ci vedesse e, mentre io mi guardavo intorno in quella camera così semplice e vuota rispetto alla nostra, lui aprì un cassetto, mostrandomi un cofanetto rettangolare di vetro contenente un singolo fiore. Era bellissimo! Somigliava ad una rosa bianca ma era molto più grande di quelle che crescevano in natura ed era avvolta da un debole prisma, simile a luce che si rifletteva su un diamante.
«Meraviglioso…»
«È il fiore di cui vi ho parlato. Feci un incantesimo per preservarlo.»
«È così particolare. Brilla come un arcobaleno.»
«Nemmeno io ho mai visto nulla del genere, in nessuno dei miei viaggi.»
In quel momento Mokona sbucò fuori dalla mia borsa e parlò con gli occhi vacui, quasi come se fosse in trance.
«È un fiore del Giardino delle Fate, l’origine del loro potere. Se raccolto diventa un fiore come tanti altri.»
«Ma quando l’ho trovato era già stato raccolto.»
«Ora ti appartiene, ma il padrone di esso potrebbe essersi talmente arrabbiato da rubarti la magia.»
«Quindi ci basterà restituirlo e spiegare l’accaduto, no?», osservai ottimista. 
Invece di rispondere Mokona semplicemente tornò a dormire in borsa come se nulla fosse. La guardai preoccupata, ma Shaoran attirò la mia attenzione mentre mi toglieva il cofanetto dalle mani per rimetterlo a posto.
«Sei incredibile. Tutte le cose che mi hai detto sembra si stiano avverando.»
Si voltò a guardarmi con un gran sorriso ad illuminargli il volto.
«Grazie per aver insistito sul non arrendermi.»
Mi mostrai fiera di me, pavoneggiandomi, facendolo ridere. Quando si asciugò gli occhi mi diede il solito colpetto affettuoso in testa.
«Ma davvero, penso che tu sia formidabile. Riesci a sorprendermi ogni volta e hai una capacità innata di rendere reale tutto quello che dici. Cosa sarei senza di te?»
«Shaoran….», sussurrai accorata, prendendogli la mano libera e strizzandogliela. «Grazie.»
Le sue guance imporporarono, i suoi occhi divennero persino più brillanti, ma in essi scorgevo una traccia di rimprovero.
«Sakura…»
«Sì?»
«Lo fai di proposito?»
«Cosa?», domandai genuinamente.
«Questo.»
I suoi occhi caddero sulle mie mani che stringevano la sua.
«Ah! Scusami!»
Gliele lasciai immediatamente, come se mi fossi bruciata. Dovevo fare più attenzione alle mie azioni.
«Sei davvero…» Non concluse la frase; divenne nervoso, quasi inquieto.
Cos’era successo? Non l’avevo mai visto tanto agitato.
«Non mi è concesso?», osai domandargli, scrutando il suo viso.
«Cosa?»
«Tenere la tua mano.»
«Beh…»
«“Beh” cosa?», feci un passo verso di lui, curiosa, e lui in risposta ne fece uno indietro.
«He-hey! Che intenzioni hai? Non avvicinarti.»
«Perché no? Tu ti avvicini a me sempre.»
Feci un altro passo in avanti, coraggiosa.
«Ti sto dicendo di non avvicinarti ad oltranza.»
Era stranamente scosso. E pensare che solitamente si sforzava di essere impassibile e inespressivo, invece in quel frangente sembrava quasi in preda al panico.
«Cosa c’è che non va, Shaoran? Sono soltanto io.», provai a tranquillizzarlo, facendomi più vicina.
«È proprio che sei tu, Sakura.»
Avendolo stretto in un angolo contro il letto lui reagì prendendomi per le spalle e spingendomi su di esso.
«Non dire che non ti avevo avvisata.»
«Sha-Shaoran? Io…»
«Quando comincerai finalmente a capire che non sono più la bambina con cui giocavi da piccola?»
«Non è ques-»
«Sono felice che, nonostante siano trascorsi dieci anni da allora, noi riusciamo ancora ad essere vicini come lo eravamo una volta. Ma tu non mi guardi come uomo e ogni volta che me ne accorgo desidero provarti che non sono più Shara. Anche perché io non ti vedo più come la mia vecchia amica d’infanzia. Per me, Sakura, tu sei…»
Per tutto il tempo il mio cuore non fece altro che pompare furiosamente sangue, trasferendolo al mio cervello. Le sue parole mi commossero al punto tale che la mia gola bruciava e sentivo che le lacrime erano prossime allo straripare.
Proprio quando stavo per parlare lui si scusò per l’essere stato così rude e mi lasciò, rialzandosi.
«Shaoran…»
«Ti accompagno.»
Lungo tutto il tragitto fino al mio dormitorio calò su di noi un silenzio sgradevole, come un sipario, e tutto quello che volevo comunicargli si confuse in uno zibaldone nella mia testa. Lui dovette comprendere il mio stato d’animo perché si scusò di aver corso troppo.
«Fingi che non sia successo.»
Provai a ribattere, ma lui mi spense posandomi la mano in testa, sorridendomi forzatamente. Non immaginava neppure la baraonda che si stava mettendo in moto in me.
Quella sera Tomoyo si scusò, convinta che fosse stata tutta colpa sua se ci avevano scoperti e si erano diffusi quei pettegolezzi. Le feci capire che non era nulla di grave e soltanto dopo una buona chiacchierata, quando il sonno ebbe quasi la meglio su di me, riuscii a riordinare i pensieri.
Non c’era bisogno di rimuginarci sopra. Non dovevo rischiare di perderci la testa. Quello che volevo dirgli lo sapevo, ed era semplice. Bastava che usassi tre parole, e il mio sentimento lo avrebbe sicuramente raggiunto. 




Angolino autrice:
Chiedo umilmente scusa per il ritardo! ç.ç Stavolta però avviso che trascorrerà parecchio tempo per il prossimo capitolo, visto che sono piena di impegni, eventi e studio T.T Appena darò il prossimo - e ultimo, si spera - esame la prima cosa che farò sarà aggiornare la storia! 
Come avrete notato anche Shaoran, qui, ha una certa determinazione, a modo suo x//D Non linciatemi per quanto sembri out of character, lo sto facendo soprattutto per amore di Joel. E anche perché a volte penso che - probabilmente - lo Shaoran che sto trattando io (leggere il primo capitolo per capire a cosa mi sto riferendo) avrebbe potuto avere una personalità simile. 
Grazie a tutti coloro che continuano a leggere questa storiella :3
Un abbraccio e vi auguro di trascorrere tante piacevoli giornate d'autunno.
  
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