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Autore: MaraWP    26/10/2017    1 recensioni
~ Il tempo passa, le stagioni si susseguono senza tregua ed io, nonostante il tempo, non riesco a staccarmi da te ~
From the final of season 4
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Senti dolore?”
No mamma, te l'ho detto, sto bene “
Non sono da sottovalutare questi lividi”
Mamma...sto bene, davvero” dico, prendendo la sua mano tra le mie “ Smettila di preoccuparti, ci sono cose molto più importanti ora a cui pensare “
Niente è più importante di te Clarke”

L'abbracciai, quasi commossa da quelle parole così dolci e sincere che da troppo tempo forse avevo bisogno di sentirmi dire. Mi scostai da lei leggermente, osservando Maddie dormire tranquilla sul divano accanto al mio letto, ripensando per un istante al giorno in cui la incontrai.

E' rimasta lì tutta la notte, non vuole proprio allontanarsi da te “ ammette mia madre con un sorriso.
Siamo molto legate, in fondo, per lei sono la sua unica famiglia “
Povera ragazza. Chissà quanto le mancano i suoi genitori “
Non ne parla mai, ma sicuramente soffre. Però ho notato una cosa da quando sei qui, ogni volta che ti sta vicino e parla con te sembra felice”
Davvero? Non ci ho fatto caso sai “
Penso che riveda in te una figura materna, ed è comprensibile, ti prendi cura di lei come fai con me “
Credo sia nella natura di noi mamme “ dice sorridendo.
Chissà, magari è così “

La nostra chiacchierata venne interrotta da Kane che, improvvisamente, entrò di corsa nella stanza cercando, col poco fiato che sembrava essergli rimasto, di chiederci di seguirlo nella sala monitor. Scendemmo assieme a lui, curiose di sapere che cosa ci fosse di così importante per fare di corsa le due rampe di scale che portavano al piano superiore.

Abbiamo avuto un contatto con la navicella. Vogliono parlare con Clarke “

Ci guardammo stupiti per qualche secondo, poi presi in mano la radio, pronta a parlare con chi sembrava cercarmi.

Sono Clarke “
Ciao Clarke. Immagino tu abbia delle domande “
Molte. Cominciando dal perchè conosci il mio nome”
Diciamo che mi hanno parlato bene di te, ma non è importante al momento”
Allora dimmi perchèda quando siete arrivati avete iniziato a spararci addosso e a rapire le persone “
Vedi Clarke, sto cercando una cosa che sembrerebbe trovarsi proprio qui nei paraggi e per farlo ho bisogno del tuo aiuto “
Non intendo aiutare te e i tuoi uomini, qualunque sia la ragione della vostra permanenza qui”
Sicura? Perchè da quel che so tu sei molto legata ai tuoi amici “
E' una minaccia?Non mi fai paura”
Non voglio farti paura, anzi. Voglio aiutarti ad evitare che altre persone si facciano male “
Dovrai fare di meglio per convincermi “
Clarke! Non dargli ascolto, non scendere a patti con lui! AH!”
Raven?? Che cosa le hai fatto? Lasciala andare!”
Ancora non le ho fatto nulla, ne a lei, ne agli altri. Se mi aiuterai verranno liberati immediatamente, altrimenti...”
Sei un bastardo “
Lo prendo come un si? In tal caso dovremo incontrarci ”

Guardai mia madre negli occhi, uno sguardo di terrore e impotenza che avevo già visto in passato. Sapeva che avrei accettato di andare a quell'incontro e avrebbe voluto impedirmelo, ma allo stesso tempo l'idea di poter salvare Raven e gli altri la spingeva ad appoggiarmi, rischiando di perdere tutto assieme a me.

D'accordo, dimmi dove e quando “

Dieci ore dopo...

<< Sono quasi arrivata al luogo dell'incontro, ma ancora non vedo nulla >>
<< Kane e i ragazzi ti stanno seguendo, pronti a intervenire se dovesse andar storto qualcosa >>
<< Andrà bene. Maddie è lì?>>
<< Sono qui Clarke, dimmi >>
<< Se salirò a bordo perderai il mio segnale, ma un modo per comunicare con voi lo troverò. Nel frattempo, ho un favore da chiederti >>
<< Ti ascolto >>
<< Prenditi cura di mia madre, mi fido di te >>
<< Tranquilla Clarke, io e Maddie ci proteggeremo a vicenda >>
<< Ora devo andare, sono arrivata e non voglio che mi vedano con la radio, non appena mi sarà possibile avrete mie notizie >>
<< Sta attenta >>

Spensi la radio, riponendola all'interno della giacca sperando di non essere perquisita a bordo della navicella. Mi guardai attorno in attesa di un segnale da parte dell'astronave, ma l'unica cosa che riuscivo a sentire o vedere era il sibilo del vento che muoveva lentamente le fronde degli alberi, mentre il bagliore della luna illuminava coi suoi raggi la prateria davanti a me, creando giochi di ombre man mano che essa saliva alta nel cielo. Passò parecchio tempo prima che finalmente le luci della navicella comparvero nella radura, illuminando con dei potenti fari il prato su cui stava per poggiare i grossi bracci metallici. Il portellone si aprì quasi davanti a me, mentre una voce metallica proveniente da un megafono mi chiedeva di riporre a terra qualsiasi arma o oggetto che portavo con me. Tentai di salire a bordo senza privarmi della radio e della pistola che tenevo all'interno della giacca, ma due uomini in divisa mi si pararono davanti prima che potessi mettere anche solo un piede sul freddo metallo della rampa.

<< Posa tutto Clarke, so che hai una radio e una pistola con te, non costringermi a farti perquisire dai miei uomini >>

Contrariata, posai in terra i due oggetti, salendo così sulla navicella. Mi voltai ad osservare il portellone chiudersi dietro di me, mentre le sagome di Kane e di Miller comparvero da dietro alcuni alberi, indecisi sul da farsi. Scossi il capo in segno negativo, sperando di convincerli a non seguirmi. Il portellone si sigillò e una lunga scia di luci illuminò un lungo corridoio, simile a quelli che c'erano sull'arca, semplicemente un po' più stretti. I due soldati mi scortarono sino ad una grande sala, simile alla sala del trono del grattacielo di Polis, ma molto più attrezzata e all'avanguardia, impreziosita da quadri e tappeti bellissimi degni di un antico re.

Benvenuta Clarke “

La poltrona posta dietro ad una grande scrivania si girò improvvisamente, mostrando l'uomo che avevo visto giorni fa scendere dalla navicella vestito di tutto punto.

Non immaginavo che una simile bellezza potesse rimanere celata in un luogo così...abbandonato diciamo” disse, riferendosi a me. “ Che te ne pare?” chiese, indicando i quadri attorno a lui.
Sono molto belli, alcuni credo di averli visti raffigurati su un vecchio libro”
Non sbagliavano quando mi hanno detto che sei molto intelligente. D'altronde, un leader deve avere delle qualità “
Non sono un leader, non più “
Si, nemmeno a me piaceva ammetterlo all'inizio. Poi ci si fa l'abitudine “
Andiamo al dunque, dove sono i miei amici “
Dritta al punto, mi piace. I tuoi amici sono in cella, stanno bene non temere, più tardi ti porterò da loro, ora parliamo di un altra cosa" 
Stai cercando altre opere d'arte come queste? Perchè se è così possiamo fare in fretta e ognuno per la sua strada”
Oh no, ho due stanze piene di queste tele, sono venuto qui per una cosa molto più importante. Dimmi, hai mai sentito parlare della Xenox Corporation?”

Ricordai mia madre pronunciare quel nome, trovato nei file di Becca, ma negai le mie conoscenze a quell'uomo, non sapendo ancora le sue intenzioni.

No,mai “
Be immagino tu non fossi nata a quel tempo. Il mio nome è Eligius, mio nonno è il fondatore di questa azienda, se così si può chiamare, che mi è stata tramandata da mio padre. Prima che la grande esplosione distruggesse la terra, l'azienda si occupava di costruire veicoli militari e navicelle, pronte a far fronte ad un eventuale guerra. La navicella su cui siamo ora è una di quelle,ovviamente rimodernata negli anni, che ha permesso a mio padre e ad altre persone di sopravvivere alle radiazioni “
Come l'arca “ pensai.
La Xenox Corporation era associata ad un altra azienda del settore che, durante il bombardamento, si trovava nella sede operativa di un satellite di nome Polaris. Le due compagnie stavano lavorando ad un progetto riguardo un'intelligenza artificiale, non so se sai di cosa si tratti”
Credo di si “
Questa I.A doveva servire per alcuni scopi ma la creatrice ha pensato bene di portarla con se sulla terra appena dopo i bombardamenti e ne sono state perse le tracce. La dottoressa Peri Gordon ci ha fornito delle sue conoscenze per tentare di arrivare a costruirne un altra, ma senza il progetto originale, la nostra è incompleta “
Quindi...voi avreste un altra I.A ?”
In realtà, più di una “ dice, porgendomi una piccola scatola di metallo contenente due chip molto simili alla Fiamma.
Se ne avete due, perchè ne state cercando un'altra?”
Diciamo che in tre lavorano meglio. Ma andiamo al dunque, tu sai dove si trova l'altra?”

Mi bloccai dinanzi a quella domanda, non sapendo cosa rispondere. Se avessi rivelato il luogo in cui si trovava la fiamma, avrei messo in pericolo il bunker in cui si trovava Octavia e di conseguenza centinaia di persone, ma se avessi negato avrei potuto condannare a morte Raven e gli altri e, sicuramente, anche me stessa. Ragionai, per quando mi fosse possibile, sulla decisione migliore da prendere e quando provai a dare una risposta, fu lui stesso a interrompermi.

Facciamo così,ora ti porto dai tuoi amici e stasera sarai mia ospite a cena, poi mi dirai se sei disposta ad aiutarmi e a salvare le persone a cui tieni”

Non replicai, avendo a disposizione la possibilità di parlare con Bellamy e gli altri e di decidere assieme a loro sulla decisione da prendere. Seguì l'uomo e le sue guardie lungo numerosi corridoi e saloni, raggiungendo, se così si può definire, il piano sottostante della navicella, dove la prima volta avevo letto “ trasporto prigionieri”. Tutte le celle erano vuote, fortunatamente, ma con chiari segni della vecchia presenza di qualcuno che aveva scontato la prigionia in quelle anguste camere strette. Arrivammo al fondo della stanza, dove una porta scura di metallo mi separava dall'ultima cella che risultava essere diversa dalle altre.

Hai pochi minuti per parlare con loro, quindi ti consiglio di essere veloce “Fece cenno ad una guardia di aprire la cella, lasciandomi entrare all'interno subito dopo.
Clarke! “

Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai Raven stretta tra le braccia, mentre gli altri aspettavano il loro turno per potermi salutare.

State bene? “
Per ora si, ma non sappiamo per quanto ci riserveranno questo trattamento speciale “
Per un altro po' potete restare tranquilli”
Ti ha raccontato tutta la storiella vero?” chiede Raven.
Si, ne ha parlato anche a voi?”
Sei qui perchè Bellamy ha fatto il tuo nome “ dice, con tono irritato.
Non c'era altra soluzione Raven, ci avrebbe ucciso senza pensarci!”
Calma, è tutto ok. Possiamo uscirne da questa storia “
Dandogli la Fiamma? Sai di cosa è capace quella I.A e chissà cos'altro può fare combinata alle altre due “
Non voglio dargli la Fiamma, voglio solo che lui creda che io sia disposta a collaborare mentre trovo un modo per farvi uscire da qui “ dico a bassa voce.
Non sottovalutarlo Clarke, sa essere pericoloso “
Tempo scaduto Clarke, saluta i tuoi amici”
Resistete ancora un po', troverò una soluzione”

Feci per uscire dalla cella, quando una mano mi afferrò il braccio, mi voltai indietro, incrociando lo sguardo di Bellamy.

Potrebbe essere più complicato di quel che pensi, vedi...”
Clarke,esci da quella cella “
Cosa devi dirmi Bellamy?
Lei...insomma ...”
Entrate”

Due guardie entrarono nella cella, colpendo Bellamy con scariche elettriche, staccandolo da me. Mi opposi a tutto ciò ma non servì a nulla, venni trascinata fuori dalla cella da quegli stessi uomini e scortata nuovamente al piano superiore, preceduta da Eligius.

Non era necessario colpirlo!”
Ti avevo detto di uscire, tu ti sei trattenuta e io ti ho mostrato cosa succede se disubbidire “
Allora dovevi punire me, non lui”
Ho punito anche te, indirettamente. I miei uomini ti scorteranno nella tua stanza, verranno poi a chiamarti per la cena “
Mi chiedo perchè io goda di questo trattamento mentre i miei amici sono rinchiusi in una cella “
E' così strano che io inviti una bella ragazza a cena? Sono pur sempre un uomo e non una bestia, cosa che sicuramente avrai pensato” disse, sedendosi sulla poltrona “ Guardie, scortatela nelle sue stanze “

Uscì senza dire nulla, seguendo un soldato verso quella che sarebbe stata la mia stanza nei prossimi giorni. Non badai molto all'arredamento, nonostante fosse curato e di certo molto elegante, ma iniziai a cercare in giro qualsiasi indizio che potesse tornarmi utile per un eventuale fuga o attacco. Rovistai in giro, sotto il letto, dietro i quadri, sotto il tavolino di metallo adibito a scrivania, ma non trovai assolutamente nulla che potesse servire ai miei scopi. Innervosita, mi sdraiai sul letto, osservando il soffitto sopra di me mentre ripensai alle ultime parole di Bellamy all'interno della cella. Cosa avrebbe voluto dirmi? A chi si riferiva con quel “ lei”, al comandante delle guardie forse? Valutai numerose teorie, perdendo la cognizione del tempo, raggiungendo in un baleno l'ora di cena. Una guardia bussò alla mia porta qualche minuto dopo, chiedendomi di seguirlo fino al salone principale dove ad aspettarmi seduto al fondo di un lungo tavolo da pranzo c'era Eligius, vestito per l'occasione con un elegante completo scuro. Si alzò, venendo verso di me con un calice colpo a tre quarti di un liquido scuro, dall'aroma pungente.

Spero ti piaccia il vino”
A dire il vero non so cosa sia “
Una bevanda adatta a questa occasione direi. Spero non ti senta a disagio “
Le cene di questo genere non sono state molto frequenti da quando vivo sulla terra, diciamo “
Posso immaginare,be allora brindiamo”
A cosa?”
A te, che renderai completo il progetto che mio nonno ha iniziato piu di 100 anni fa “

Bevvi quel liquido scuro, compiacendomi dell'ottimo sapore, seppur forte, che aveva. L'idea di condividere con quest'uomo una cena e un brindisi mi rivoltò lo stomaco più volte, ma per evitare di insospettirlo e di mettere in pericolo i miei amici, feci buon viso a cattivo gioco.

Signore, il comandante chiede di poter essere ricevuto “
Ora? Di cosa si tratta?”
Dice che è importante “
“ D'accordo, fatela entrare “

La grande porta si aprì, permettendo al comandante delle guardie di entrare. La luce fioca delle lampadine mi impedì di mettere a fuoco subito la sua figura, ma a poco a poco che si avvicinava incominciai a notare delle fattezze familiare, sia estetiche che nel modo di comportarsi. Ad ogni suo passo sentivo il cuore accelerare, il respiro farsi pesante e un senso di angoscia e incredulità diventare più grande secondo dopo secondo. E poi, la vidi. Smisi di respirare per un tempo indecifrabile, squadrando la sua sagoma ormai in piedi davanti a me, mentre la mia mente sembrava essersi disconnessa dalla mia persona, lasciandomi nella confusione più totale. Mi alzai di scatto, inconsciamente, rimanendo però immobile davanti a lei. I suoi occhi,quegl'occhi che tanto avevo sognato di poter rivedere ora mi guardavano spenti, privi di emozioni o sentimenti. Le mie labbra si aprirono leggermente per pronunciare il tuo nome, forse così a bassa voce che quasi mi sembrò di star sognando e poi, dal nulla, la tua immagine iniziò a vacillare, a perdere colore finchè tutto diventò buio.

   
 
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