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Autore: kamy    26/10/2017    1 recensioni
Raccolta di one-shot (o flash) sulla XS.
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Superbi Squalo, Xanxus
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringrazio anche solo chi legge.

 

Cap.6 Il compleanno di Squalo

 

Gokudera si portò la sigaretta alle labbra, espirando il fumo dalle narici. Scostò la tenda e guardò Squalo seduto in giardino sotto il gazebo.

"Mi stai dicendo che il Boss dei Varia è così preso dalla contabilità della famiglia da essersi scordato il compleanno di Squalo? Sicuro che solitamente gl'interessi?" chiese, voltandosi verso Takeshi.

Takeshi sorrise, con la mazza da baseball poggiata su una spalla.

"Ti sto dicendo che Xanxus si era messo a fare i calcoli per quanto poteva spendere per la festa di compleanno di Squalo senza far arrabbiare sensei, ha trovato dei buchi nella contabilità e ne è stato risucchiato talmente tanto da dimenticarsi quando c'era il compleanno" disse.

Guardò il giovane di fianco a sé, sorrise ampiamente chiudendo gli occhi.

"Quindi è ovvio che se lo ricordi e che gli interessi! È finito nei guai con la matematica proprio perché pensava a quello!".

Mugugnò sporgendosi a guardare Squalo, strinse le labbra.

"Quando Xanxus fa così, strapparlo dallo studio è più difficile che vincere una partita quando hai solo un battitore, ma non è giusto che appaia come non gli importi del suo Capitano".

Gokudera diede le spalle alla finestra e vi si appoggiò, arrivando a metà della sigaretta. Si strinse la cravatta e assottigliò gli occhi.

"E hai delle idee per 'aiutarli' Maniaco del baseball?" chiese.

Takeshi gli si poggiò di fianco, mise la mazza in terra ticchettandola ritmicamente.

"Anche se riuscissimo a far uscire Xanxus da lì, cosa che vedo difficile, non avrebbe comunque tempo per organizzare tutto quello che voleva, e si sentirebbe davvero un pessimo Boss!".

Sorrise mettendosi davanti ad Hayato, si piegò con le ginocchia per guardarlo negli occhi.

"Quindi ci vuole una quest secondaria del GDR! Dobbiamo organizzare un compleanno a sensei degno di questo nome, e far uscire Xanxus dallo studio prima dello scadere del tempo!".

Gokudera lasciò cadere la sigaretta per terra e ghignò.

"Ci sto. Voglio proprio vedere la faccia di Xanxus" disse roco.

 

***

 

Gokudera si sbottonò l'ultimo bottone della camicia e scese dalla scala, guardando le campanelle d'oro appese sopra la finestra.

Si girò e guardò le posate d'argento sul grande tavolo, la tovaglia candida decorata da un merletto e le composizioni floreali.

"Anche qui è tutto pronto. Come va con il camino? Si è acceso?" chiese.

Takeshi si tirò seduto, passò la mano sulla fronte sudata sporcandosi di cenere e sorrise, facendo una v con indice e medio.

"Sono ridotto peggio di Cenerentola, ma il fuoco è acceso e scoppiettante!" esclamò.

Si alzò in piedi, si guardò intorno e fischiò dilatando gli occhi castani.

"Questo è davvero un ottimo lavoro!".

"Vatti a lavare. Devi occuparti di Squalo, adesso.

Io controllo arrivi il cibo che abbiamo ordinato e se il Decimo ha ordini per noi. Siamo stati occupati tutto il giorno" ordinò Gokudera.

Takeshi batté i talloni e portò la mano alla fronte.

"Agli ordini!" esclamò.

Lo raggiunse, gli scompigliò i capelli argentei a pugno chiuso e ridacchiò, allontanandosi.

"Ma sono convinto che Tsuna approverà la nostra lotta per il 'vero amore'!".

Gokudera gli premette indice medio sulla fronte, allontanandolo.

"Fila, spilungone" scherzò.

 

***

 

Squalo accarezzò il gambo di una rosa bianca, si sporse e ne inspirò il profumo. Su voltò, udendo dei passi.

"Voooi! Chi c'è?!" sbraitò.

Takeshi fece capolino, con un ampio sorriso. Alzò la mano avvicinandosi al maggiore.

"Yo, sensei!" salutò.

Squalo puntò la spada verso di lui.

"Che diamine vuoiiii?!" gli urlò contro.

Takeshi ridacchiò alzando le mani in aria, camminò lateralmente fino ad essergli davanti.

"Su, su! Mi chiedevo solo se ti andava di far pratica!".

Sorrise ampiamente chiudendo gli occhi, piegò il capo di lato.

"Devo finire di sporcare questi vestiti, o papà si lamenterà che li metto a lavare senza motivo!".

Squalo ghignò, mostrando i denti aguzzi.

"Allora preparati, moccioso!" gridò, correndo verso di lui con la spada alzata.

Cercò di colpirlo dall'alto facendo calare la lama.

Takeshi sfoderò la spada, si acquattò scartando di lato e la spada di Squalo sibilò alla sua sinistra, il ragazzo picchiò con il piatto della spada contro la gamba del Varia e si mosse all'indietro.

< Devo spingerlo verso una zona fangosa, se non si sporca sarà ancora più difficile convincerlo a fare il bagno > si disse.

Squalo lo raggiunse con una spallata, facendolo indietreggiare.

"Non ti distrarre, come tuo solito!" lo rimproverò.

Takeshi strinse i denti, girò attorno al più grande tenendo la spada in posizione di guardia.

"Non puoi usare il corpo a corpo durante uno scontro di spada, sensei!" protestò.

"Voooi! Tu non devi usare il piatto della spada. Ferisci se devi!" lo riprese il più grande.

Takeshi rise, annuì e scartò verso destra, si spostò di scatto in avanti e cercò di colpire il fianco di Squalo.

"Non cambi mai!" esclamò.

Si umettò le labbra, stringendo l'elsa.

< Non posso usare lo Shiguren per cose che non sono serie, ma se utilizzo tecniche con la pioggia lo bagno e costringo a lavarsi > stabilì.

< Il ragazzino sembra troppo depresso. Che abbia litigato con Sawada? > si chiese Squalo. Lo spintonò nuovamente e lo fece cadere nell'aiuola, sporcandolo di terra. Un po' di fango schizzò anche il viso di Superbi.

"Hai intenzione di mettere radici, bocciolo?" lo punzecchiò.

Takeshi avvampò, le fiamme della pioggia avvolsero la lama della sua spada e il ragazzo la premette sul terreno, il fango sporcò la lama e lui lo lanciò contro l'uomo, macchiandogli il vestito nero. Rise, si alzò lasciando strofinare la punta della lama in terra, creando del fango lungo tutto il percorso. Provò nuovamente a colpire Squalo mettendo forza nel movimento, in modo che il fango e l'acqua sulla lama volassero verso il Varia.

Squalo saltò all'indietro, facendo mulinare i suoi lunghi capelli.

"Fila a lavarti quel vestito... temo di avere bisogno anche io di un bagno urgente.

Voi! Piccola peste" borbottò.

< Sembra essersi ripreso, meno male >.

Takeshi abbassò la lama con un sorriso da orecchio a orecchio, si poggiò la spada sulla spalla premendo il piatto contro la maglia, sporcandola di fianco.

"Sarà un piacere, sensei!" trillò.

 

* * *

 

Squalo affondò nella vasca da bagno e osservò il soffitto candido della casa, inspirò l'odore pungente dei sali da bagno e alzò una gamba. L'acqua scivolò sulla pelle liscia e con le dita affusolate, e umide, fece esplodere una bolla di sapone sul suo alluce.

< Boss sembra essersi completamente dimenticato che giorno è oggi, ma almeno era sereno. Non si sentiva così utile da tanto tempo >. Riabbassò la gamba e giocherellò con il nastrino rosso tra i suoi capelli, le ciocche argentee gocciolavano.

< In fondo io e quel baka-boss siamo legati. Non abbiamo bisogno di inutili festeggiamenti. Siamo Varia, non ragazzine > pensò. Finì di lavarsi utilizzando la schiuma e si alzò, sul suo corpo pallido scivolavano le gocce d'acqua. Si guardò intorno e inarcò un sopracciglio, notando l'assenza dell'accappatoio. Cercò gli asciugamani nel porta-asciugamani e nel mobiletto, ma non li trovò.

"VOOOIH! Dove diamine sono i vestiti?!" gridò, guardando la tavolozza abbassata del bagno senza niente di sopra. Si nascose il membro con l'unica mano, avvertendo delle fitte provenire dal moncherino. Abbassò la maniglia con il tallone e spalancò la porta con un calcio. Entrò nella sua camera da letto e impallidì, vedendo una tavola imbandita e una serie di decorazioni.

< Questi non erano in cucina? Pensavo fossero per qualche stupida festa dei mocciosi. Perché diamine si sono materializzati qui?! >.

"VOOOOI! CHE DIAMINE SUCCEDE?!" tuonò.

Xanxus sollevò il capo dalla tavola, spalancò gli occhi osservando Squalo nudo e gocciolante e gli occhi cremisi divennero liquidi. Rizzò la schiena curva, portò una ciocca nera dietro l'orecchio e avanzò verso di lui. Lo attirò a sé, bagnando la propria camicia spiegazzata, e si chinò vicino al suo orecchio.

"Pensavo fosse il tuo, di compleanno, amore" sussurrò, roco.

Si sfilò il cappotto e lo avvolse attorno alle spalle del Capitano dei Varia, coprendolo completamente.

Squalo arrossì e gli appoggiò la testa contro il petto, gli posò un bacio sulla porzione di pelle che la camicia di lui lasciava scoperta.

"Voooi. Ti giuro che non è stata una mia idea" disse con voce molto bassa.

Xanxus rise piano, gli baciò la testa e si guardò intorno.

"Non avevo in mente proprio questo, per il tuo compleanno, ma devo ammettere che è molto più pratico ...".

Sorrise dolcemente, spostando una ciocca bagnata dalla guancia del Varia.

"... e ci tiene separati molto meno".

Squalo si strinse nel cappotto di lui e si lasciò guidare fino al tavolo, si accomodò su un'altra sedia.

"Se fossi meno bagnato, forse sarebbe anche meglio" scherzò.

Xanxus entrò in bagno, ci furono degli schiocchi secchi. Uscì con due asciugamani lunghi, li porse a Squalo e sorrise.

"Finirai anche per raffreddarti, quindi è decisamente meglio se ti asciughi".

Guardò le finestre osservando fossero chiuse, si sedette sulla sedia e osservò la pelle candida del giovane vicino a sé, che spiccava sotto il cappotto.

< Ho passato tutto quel tempo a calcolare quanto potessi o non potessi spendere per non farlo arrabbiare e non sottrarre fondi alla Famiglia, ma quando me lo trovo davanti penso solo che il tesoro dei Vongola non vale un suo singolo sorriso > pensò.

Squalo si asciugò, abbandonò i due asciugamani umidi sullo schienale della sedia e si avvolse nuovamente nella giacca di Xanxus.

" Non ho mai cenato in camera, ma almeno se dopo vogliamo...". Deglutì, aveva le orecchie di un rosso acceso. "... Continuare, abbiamo già il letto" propose.

Xanxus lo guardò, si passò la mano tra i capelli scarmigliati e sorrise appena.

"Sicuro di non preferire vestirti?" chiese.

Sogghignò guardandolo dal basso verso l'alto.

"A me non dispiace, ma se per il tuo compleanno vuoi solo cenare e restarmi vicino, non credo di potermene lamentare, visto che ti stavo ignorando".

Squalo gli prese la mano nella propria.

"Va bene così" lo rassicurò.

 

  
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