Anime & Manga > Soukyuu no Fafner/Fafner in the Azure
Segui la storia  |       
Autore: SiriusLoire    27/10/2017    0 recensioni
Alieni, mecha e ragazzini in piena crisi preadolescenziale.
Come? Questo accostamento di parole non vi è nuovo? Fa nulla, ecco a voi Fafner in the Idiocy!
Seguiremo le avventure del giovane Kazuki Makabe che, ahimè, si ritroverà ad essere il protagonista di queste strane vicende!
"Kazuki, esci dal dannato robot!" (Tutti, ad un certo punto.)
ATTENZIONE: parodia non adatta ai deboli di cuore(?). Non contiene scene di nudo. Forse sì, chi lo sa.
Priva di olio di palma, credo.
Genere: Azione, Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La battaglia tra Kazuki e il grande alieno giallo iniziò.
“Soushi! Dimmi che devo fare!”
“La spada, usa la spada!”
“Ma io non ho nessuna spada! Deciso, lo prendo a pugni!”
Il mecha sferrò un pugno al Festum.
“Prendi questo, bastardo!” Commentò il ragazzino, mentre l’alieno bloccò la testa del Fafner con una mano e iniziò ad ammirare le unghie inesistenti nell’altra. Nessuno dei suoi colpi andò a segno.
“Merda, mi serve un’arma!” Disse Kazuki. “Mollami, faccia d’uovo!”
Il Festum buttò a terra il Fafner e ci si sdraiò sopra.
“Ma io speravo che la mia prima volta fosse con una ragazza!”
“Kazuki, deficiente! Ti sta assimilando!” Esclamò Soushi. “Ti sono usciti i cristalli verdi sul robot!”
“AH! STO MORENDO! SONO SFIGATO QUANTO EREN!”
“Ok, ora mi sono rotto le scatole!” Disse Kouzo, alzandosi dalla sua poltrona. “I Fafner senza armi sono inutili!”
“Però, che intuito…” Commentò Fumihiko. “Che hai intenzione di fare?”
“Andrò a dare un bel fucilone a tuo figlio!”
“Dio mio! È un minorenne!”
“Ma che hai capito, coglione?! Gli faccio avere un Rail Gun in modo da distruggere il Festum!”
Tutte le persone presenti in sala tirarono un sospiro di sollievo.
“Comunque, quest’isola non può stare senza comandante… Makabe… pensaci t-”
“Sei ancora qui, palla di lardo?!” Commentò Fumihiko, sedendosi sulla poltrona. “Forza, muovi quelle chiappe e vai a renderti utile!”
“Hai… appena scoreggiato sulla mia poltrona, vero?”
“Probabile… adesso muoviti!”
Nel frattempo che Kazuki le prendeva dal grande alieno giallo, i ragazzi chiusi nel rifugio si chiedevano cosa stesse accadendo all’esterno.
“Dannazione, devo andare in bagno io!” Commentò Kouyou. “Per fortuna ho la borsa di quella scema di Toumi, ci farò pipì dentro… Ah, cavolo, è la mia!”
“Non possono lasciarci qui senza dirci nulla!”
“Io ho sonno, ma c’è troppo casino per dormire…”
“Ragazzi, vi prego!” Disse Kenji, mettendosi sopra una panchina. “Manteniamo la calma… MORIREMO TUTTI!”
“Non date retta a questo qui, ce la caveremo.” Commentò Sakura, tirando giù il ragazzo. “Bene, le nostre battute le abbiamo dette, adesso si può tornare agli avvenimenti principali!”
Nel frattempo, Kazuki non aveva ancora colpito l’avversario.
“Certo che siete stati proprio intelligenti a darmi un robottone senza darmi armi e simili!” commentò, ricadendo a terra.
“Kazuki! Soushi!”
Kazuki si voltò verso il mare e scorse una strana struttura.
“Preside Minashiro! Ma che…”
“Adesso ti lancerò l’arma, così gli romperai il culo!”
“Ma papà! Secondo il copione dovresti…”
Prima che Soushi potesse finire la frase, suo padre sparò un siluro sul petto del Festum. L’oggetto perse il suo involucro e mostrò il Rail Gun.
“Figo! Supposte assassine!” disse Kazuki.
“Bene! Il mio lavoro è terminato!” Commentò Kouzo. “Soushi… ti lascio in eredità la nostra villa, tutti i miei averi e i pornazzi sotto il letto!”
“Pornazzi?!”
“Ehi! Merdina gialla! Tua madre è così grassa che a confronto sembro un fuscello!”
Il Festum si girò verso la struttura e la… “divorò” con una palla nera e viola.
“MINCHIA, IO DI COGNOME DOVREI FARE MAI’NA GIOIA, NON MINASHIRO! KAZUKI! ROMPIGLI IL CULO!” strillò Soushi, strappandosi i capelli.
“Oh… ok…”
Kazuki afferrò l’arma e premette il grilletto. Il Festum scomparve e inghiottì parte del Fafner. Ma per fortuna il nostro protagonista venne eiettato prima di ciò. Tutto è bene quel che finisce bene!
“Ok, il Festum è stato sconfitto, i personaggi inutili hanno tirato le cuoia…” Commentò Fumihiko, stravaccandosi sulla sua nuova poltrona.
“Ehm… due sopravvissuti…” disse una degli operatori.
“Ti prego, fa che non sia quella piattola di mia sorella…” sussurrò Yumiko, incrociando le dita.
“Una è la figlia della dottoressa Toumi e l’altra è la figlia della professoressa Hazama!”
“MA CHE ROTTURA! NON CREPA MAI QUELLA?!” esclamò la ragazza, alzandosi e andandosene indispettita.
Tutto, o quasi, tornò alla calma. I ragazzi tornarono a casa. Tranne Kazuki, che venne preso in ostaggio dalla dottoressa Toumi.
“Dottoressa, la prego, metta giù quella canna e mi dica come sto!” Disse Kazuki, esortando la dottoressa a mettere giù la ventesima canna del giorno.
“Senti ciccio, con una figlia ritardata coi capelli color merda sciolta la mia unica gioia sono le canne, la partita, la frittata di cipolle, la birra ghiacciata e il rutto libero!” commentò la donna, spegnendo la canna. “Ma ti darò retta, solo perché sei il protagonista e sei carino. Comunque… mi sa che stai per morire, ma per qualche strano evento riuscirai a sopravvivere a questa serie, al film e pure alla seconda serie. Non chiedermi cosa accadrà di preciso nella seconda serie perché ho solo letto l’ultima pagina del copione e avrai un figlio…”
“Scommetto che lo avrò con una rossa, tettona e irlandese! Comunque… diceva?”
“Niente. Adesso via dalle palle, la mia canna mi sta aspettando!”
“Va bene…”
“Ciao, Kazuki, riguardati, eh?” Disse Yumiko.
“Ah… ok…”
Appena il ragazzino uscì, Chizuru crollò sulla scrivania.
“Devo… chiamare suo padre?”
“Sì, ma un attimo, devo solo finire ‘sta canna prima che arrivi qualcun altro a rompere le scatole…”
Soushi, nel frattempo, si trovava nella sala ristoro.
“Oh, ma guarda chi c’è?” Commentò la Kariya, apparendo dal nulla. “Non torni a casa?”
“Oggi l’ho persa.” Rispose lui, prendendo il caffè che la donna gli offrì.
“Ma che minchia dici? Tuo padre non ti ha smollato una mega villa a…”
“Prima di tutto, era una battuta del copione. Seconda cosa… non voglio mettere piede in una casa dove lei lo ha fatto con mio padre in tutti gli angoli e come gatti in calore! E datevi un po’ di contegno!”
“Va beh… comunque, cosa ne pensi del comandante Makabe?”
“Un bel uomo ma non la accetterà mai da lei.”
“Merda.”
La donna se ne andò e il giovane rovesciò il caffè per terra.
“Bene, almeno non correrò il rischio di sapere se mi aveva messo del lassativo al suo interno! AH HA! Soushi uno, Yukie Kariya zero!”
Nel frattempo, nella cittadina, quasi tutti i protagonisti riuscirono a tornare alla loro dimora.
“Shoko!”
“Hazama!”
“Mamma! Kasugai!” disse Shoko, buttando a terra Maya e facendola rotolare giù per la discesa. “Fila via, essere disgustoso! Non so neppure io il perché siamo amiche!”
“Shoko, stai bene?”
“Sono ancora viva ma mi sono dovuta sorbire quella rompicoglioni di Maya… Ehi, Kasugai! Hai visto come Kazuki ha rotto il culo a quell’alieno? Dovresti prendere esempio da lui!”
“Prima di tutto, è stato l’alieno a rompere il culo a Kazuki… seconda cosa sono contento che tu stia bene… Però, adesso, mi faresti il favore di staccarmi Coo dalle palle? Credo stia cercando di evirarmi…”
“Coo! Gatto cattivo! Perché attacchi Kasugai invece di sfregiare Maya? Ah, già, non vuole sporcarsi le zampette con la merda… Ok, ora rientro! Ci vediamo!”
“Ok, ci vediamo…” Ribattè Kouyou, andandosene. Raggiunta casa sua, andò dalla sua cagnolina.
“Ow, Chocolat!” disse, aprendo la scatola. “Stai bene! Grazie al cielo, l’unica gioia in ‘sto anime!”
“Mi sono perso… da dove sono uscite queste mura?” Commentò Mamoru, consultando il Tutto Città.
“Mamma! Sono a casa!” Commentò Sakura, rientrando.
“Bentornata, ma sappi che l’autore ha deciso che tuo padre era un personaggio di basso rango e lo hanno fatto fuori per motivi di trama.”
“Ah, wow, che fortuna… Promette bene ‘sta serie!”
Mentre il giovane Kenji, rientrato a casa, beccò sua madre mentre lavorava con dei computer all’avanguardia.
“Aspetta un attimo!” Disse, avvicinandosi a lei. “Hai sempre avuto questo bestione che ha un sacco di tera bytes di memoria e il 4k e io mi devo sorbire i pornazzi con la qualità scrausa del mio computerino?!”
“Dio, che figlio deficiente che sei…” Ribatté la donna. “Fila a letto, che qui ho da fare!”
“Sigh… ok…”
Nel mentre, Yumiko tornò a casa sua. “Sono a casa!”
“Oh, finalmente ti sei decisa a tornare sorellona!” Esclamò Maya, con espressione furiosa.
“Facciamo che ti ignoro anche oggi, eh? Lurida stronzetta ingrata…”
“Che cosa è successo? Cosa erano quei cosi?!”
“Aaaaah… Io lo avevo detto che avrei preferito un fratello anziché questo essere cerebroleso…”
Mentre tutte queste cose accadevano, il giovane Kazuki fece del suo meglio per raggiungere casa.
“Merda, le canne della dottoressa mi hanno fatto effetto per via del fumo passivo…” disse, poggiando la schiena contro la porta e ansimando. “ Per fortuna che quell’unicorno che si inchiappettava il drago mi ha indicato la strada per arrivare fin qua…”
Si voltò verso la sua sinistra e vide Soushi.
“Soushi? Che ci fai qui? Non ti sembra brutto approfittare di un cretino mezzo drogato?”
“COS- Ma perché tutti fanno riferimento al sesso e cazzate attinenti?” Commentò Soushi. “Salta su, perdente, si va a fare shopping! Ah, merda… Ho di nuovo sbagliato citazione… Dài, vieni con me, dobbiamo parlare.”
“Ok.”
I due raggiunsero il porto.
“Come ti sei sentito a pilotare quella macchina?” Chiese Soushi.
“Uno stallone!”
“Cos…”
“Senti, non ho voglia di ricordarmi le battute, ok?”
“Oh beh, allora sappi questo: il Giappone è distrutto! Non esiste più! E lo stesso vale per altri paesi eccetera, la nostra terra natia è stata distrutta circa trent’anni fa e…”
“Blah blah blah… Classico cliché della fantascienza nipponica: i giapponesi sono sempre i primi a venire inculati dagli alieni in modo da creare l’arma che salverà il mondo!”
“Ah… non pensavo lo capissi così in fretta… Sai, per via delle canne sniffate… Non so neppure quello che sto dicendo… Comunque, tagliamo corto. Vuoi combattere con me? Io… ho bisogno di qualcuno che sostituisca il mio occhio sinistro.”
“Ok, va bene.”
“Bene! Più semplice del previsto! Forza, ti riporto a casa prima che…”
A quelle parole, Kazuki saltò a cavalcioni sulla schiena di Soushi. “Al galoppo!”
“L’effetto delle canne non ti è ancora passato, eh?”
A suo malgrado, Soushi accompagnò Kazuki a casa.
“Pa’ sono a cas-OH MIO DIO!”
“KAZUKI!” Esclamò Fumihiko, chiudendo di scatto il portatile, sistemandosi mutande e pantaloni e lanciando nel corridoio il calzino e il lubrificante. “Ehm… ok, è stato imbarazzante, ma bentornato!”
“Oh… Grazie. Guarda! Me li ha dati la dottoressa Toumi! Puzzano di cannabis, ma ho finalmente i miei vestiti da prota-”
“Anche gli altri avranno quella stessa uniforme.”
“Ah… Bene! Scommetto che non  hai mangiato. Stavi aspettando a me?”
“Ma guarda che so cucinare!”
“Ma se l’ultima volta che hai cucinato mi è venuta una dissenteria tale che ho perso un chilo in una notte…”
“Lascia stare! Devo cucinare io: tu vai a cambiarti!”
“Ok! Va bene!”
Qualche minuto dopo, i due si trovarono a tavola.
“Bene, assaggia!” Disse Fumihiko.
“Ah… i miei poteri da protagonista mi dicono che non dovrei fidarmi… Ma tanto sono il protagonista, mi accadranno così tante sfighe che la dissenteria sarà l’ultimo dei miei problemi…”
“EH NO! Così no va bene!” Disse un losco figuro in abito. “Riso no è cotto bene! Signor Makabe, mi sta diludendo… Vuoi che muoro?!”
“CHI SEI TU E COME SEI ENTRATO IN CASA NOSTRA?!” esclamarono i due.
Dopo aver buttato fuori il tipo e consumato la cena, Fumihiko tornò a lavorare con l’argilla.
“Ho lavato i piatti e rimesso a posto.”
“Ok, Kazuki, adesso parti a letto che è tardi e hai bisogno di dormire.”
“Ok, a domani… Comunque, tu lo sapevi che l’isola era così?”
“Non chiedermi perché non te l’ho mai detto… Volevo…”
“E anche tu hai visto unicorni e draghi?”
“Senti! Vai a dormire e non rompere!”
Non appena Kazuki andò a dormire, nella mente dell’uomo partì un flashback mentre rivedeva le foto del figlio da piccolo.
“Bene, tagliamo corto…” Disse la dottoressa, porgendogli la canna.
“No no, grazie, non mi servono le canne…” Ribatté lui.
“Ok, come vuole. Comunque ho notato una mutazione nei cromosomi di Kazuki: se continuerà a combattere, morirà.”
“Nel senso… che non lo vedrò più?”
“MORIRE. Lo sa che significa?”
“…”
“Allora?”
“Potrei avere quella canna, adesso?”
“Iniziamo a ragionare…”
L’uomo guardò le foto del figlio e iniziò a piangere.
“Akane, scusa…” Disse, tirando su col naso. “Ma dopo aver fumato quella canna un unicorno ci ha provato con me prima di sodomizzare un drago e io non ho potuto fare niente!”
Il giorno dopo tutti si recarono al funerale di chi non ce l’aveva fatta.
“Quindi Karin doveva pilotare un robottone e l’alieno l’ha uccisa?” Disse Kenji. “Che sfiga, speravo ci fosse la piattola al suo posto, così ce la levavamo dalle palle…”
“E pure il padre di Soushi non ce l’ha fatta, poveraccio…”
“Ehi, ragazzi.” Disse Sakura, avvicinandosi a loro. “Ho saputo che quel coglione di Kazuki ha pilotato il robottone e…”
“Ah, ecco perché era vicino a Soushi, e io che pensavo fosse accanto a lui per puro fanservice da boys love…”
“Quello che voglio dire è che se pure Kazuki è potuto salire su un coso del genere… Lo voglio fare anche io! Devo vendicare mio padre!”
“Sakura, ma che dici? Potresti morire!”
“Kenji, sei un fifone! Poi ti chiedi perché non sei stato scelto come protagonista… Io, intanto, farò del mio meglio per diventare una protagonista femminile migliore di quella cogliona di Toumi, chiaro, puttanelle?”
Dopo un po’, Shoko cercò di buttare fuori Maya dalla sua stanza.
“Porco papero, perché non te ne sei andata al funerale, che magari cadevi in una fossa e ti levavi dalle palle per sempre?!” disse, spingendo via la ragazzina.
“Dài, Shooooko!” commentò Maya ridacchiando. “Ti ho portato le foto!”
“Non me ne frega un tubo delle foto, cogliona! Già mi sento male per il fatto di non poter andare a scuola, e tu rigiri il coltello nella piaga?! Sparisci, prima che chiami la polizia!”
“Ahahah! Ok, ci vediamo domani, ciao!” Disse, prima di cadere dalle scale e riuscirne illesa.
“Uffa…” Disse Shoko, rimettendosi a letto. “La prossima volta che si presenta a casa, chiedo a mamma se fa costruire una botola alla fine delle scale, così la prossima volta che ci cade la apro e la faccio cadere in un calderone pieno di acqua rovente!”
Il giorno successivo, Kazuki venne chiamato all’Alvis per il suo primo allenamento col Fafner Mark Elf.
“Bene, Kazuki.” Disse Youko Hazama, attraverso il monitor. “Adesso rimuovi i vestiti e mettili in quella specie di nicchia, faremo in modo di riconsegnarteli  puliti.”
“Oh… ok…” ribatté, spogliandosi e lanciando la divisa dove gli era stato detto. “Tutto tutto, anche le mutande?”
“Sì, devi essere nudo come un vermiciattolo!”
“Ok…”
“Bene, adesso dirigiti verso di me passando verso questa specie di tunnel…”
“Ehm…”
“Tranquillo, da qui non vedrò niente… SANTO CIELO, È COME VEDERE UN TREPPIEDI! Ma come fai a farcelo stare negli slip?!”
“EHI! Aveva promesso che non avrebbe guardato!”
“Sì, tesoro, ma con quella Luger Lance che hai in mezzo alle gambe è pressoché impossibile! Che imbarazzo… Forza, muoviti a camminare verso lo schermo, così ti vedrò dalla vita in su…”
Kazuki camminò velocemente e si piazzò di fronte allo schermo.
“Oh, bene…” Disse Youko, pulendosi il sangue che le colava dal naso. “Ora capisco perché piaci a Shoko… Comunque, adesso infilati quella tuta che vedi dietro quello sportellino.”
“Va bene…”
Kazuki indossò la tuta e si guardò.
“Un cosplay?” Commentò. “Ma… non è troppo succinto? Mi si vede il sedere e ho troppe parti scoperte…”
“Lamentati con chi le ha create! Bene, adesso dirigiti all’hangar e preparati alla simulazione.”
“Sentirò male come l’altra volta?”
“No, ‘sta volta di meno, non sverrai.”
“Wow, che bello…”
Kazuki fece come gli venne detto. Inserite le dita negli anelli nell’aggeggio conosciuto come Nibelung System, le placche gli si piazzarono addosso, sulle parti scoperte.
“Ahia, cazzo, che male!” disse. “Quindi questa tuta non è solo fanservice, ha uno scopo ben preciso! Eh?!... Che è ‘sta musichetta? Ah, i titoli di coda… Bene, vorrà dire che durante la simulazione posso dire tutte le parolacce che voglio senza traumatizzare i bambini… Al prossimo episodio, gente!”
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soukyuu no Fafner/Fafner in the Azure / Vai alla pagina dell'autore: SiriusLoire