Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Oxis    27/10/2017    1 recensioni
Merlino e Artù e la Camelot di sempre.
E poi una nuova arrivata, Kendra.
Una strega molto diversa da Merlino. Maldestra, poco socievole, un cuore strano che si innamora di uno dei due, lasciando l'altro deluso e minando la loro amicizia.
La sua freddezza deriva da quella magia che la possiede e di cui vuole disfarsi, che però inizia a servirle quando a Camelot spunta una nuova minaccia. Assassini assoggettati vogliono uccidere il principe.
Merlino avrà parecchio da fare per evitare che il suo protetto si faccia uccidere...
- Oxis
(editor della pagina ufficiale di Merlin Italia su FB, Merlin * •Italian Page•*)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

12. Quella cosa che non riesco a dirti

 

 

 

 

Ciaone :)

Non ho potuto pubblicare prima, purtroppo il lavoro mi costringe a picchiettare sulla tastiera ma non per Merlin. Perdonatemi!

Paige95, ormai oltre che ringraziarti dovrei proprio darti un mega abbraccio per il tuo supporto. Spero che il mio ritardo non ti abbia tolto la curiosità di sapere cosa succederà adesso. Grazie di cuore ancora :)

 

Fate un giro sulla pagina ufficiale di Merlin Italia, l'unica riconosciuta ufficiale da Merlin Official di Twitter, e di cui sono l’editor: Merlin * •Italian Page•* .

Ci sentiamo Mercoledì! Love you all <3

 

Oxis

 

 

 

KENDRA P.O.V.

 

Il giorno dopo quello strano incontro alla torre, tra principe e serva le cose sembravano tornate esattamente come prima, con grande sollievo di entrambi.

Quando Kendra, esitante e timorosa entrò nella stanza di Artù per svegliarlo, lui le rispose come al solito, gettandole il cuscino in faccia e annullando qualsiasi principio di imbarazzo riguardo a quello che era successo - o non era successo. Kendra aveva comunque deciso di non tornarci più e di evitare accuratamente ogni momento in cui rischiava di restare da sola con il principe. Per qualche ragione, la cosa l’aveva turbata.

Sembrava che l’episodio fosse stato assolutamente dimenticato, ma lei faceva fatica a guardarlo negli occhi.

Anche perché, nonostante per quasi tutto il tempo Artù manifestava indifferenza totale, un paio di volte Kendra avrebbe giurato di aver visto una scintilla maliziosa nei suoi occhi.

– Allora? – chiese Merlino facendole schioccare le dita davanti agli occhi una mattina che avevano deciso di studiare insieme un modo per risolvere il problema di Kendra. Chini sui libri, avevano sfruttato l’assenza di Gayus a casa di Merlino per parlare liberamente.

Aveva raccontato tutto a Merlino. Di Alysian, della sua magia. Del motivo per cui era venuta a Camelot e dell’incontro con il mago nella foresta.

Merlino non era d’accordo sul fatto di rinunciare alla sua magia, ma lei era ferma nella sua decisione.

– Mmm?

– Sei distratta… – commentò Merlino scrutandola – Dopotutto stiamo pianificando la tua morte, non mi sembra il momento migliore per distrarsi.

Kendra si riscosse al suono di quelle parole e il pensiero di Artù sfumò via all’istante.

– La mia morte.

– Già.

Si alzò, sentendo lo sguardo del mago fisso su di sé.

Erano ore che studiavano il libro di magia di Merlino alla ricerca di un modo che permettesse a Kendra di annegare nel lago quel tanto che bastasse per perdere la propria magia ma senza morire definitivamente. La questione era piuttosto complessa da risolvere. Al momento avevano deciso che Merlino l’avrebbe tirata fuori dall’acqua appena lei avesse perso i sensi nell’acqua.

– Sei sicura di dover proprio morire? Acqua nei polmoni e tutto il resto? – chiese Merlin rimettendosi sul libro.

Kendra scosse la testa.

– Non lo so. Continua a cercare… qualunque cosa.

– Credo che Gayus possa aiutarci con questo – azzardò Merlino.

Lei lo fissò e lui alzò le mani in segno di resa.

– Bene, come non detto. Era un’ipotesi.

La porta si spalancò ed entrambi sobbalzarono.

Gayus entrò trafelato e si diresse di corsa verso la sua riserva di pozioni mediche.

– Che è successo? – esclamò Merlino allarmato.

– Sono tornati.

– Chi? – chiese Kendra alzandosi lentamente.

– I Maledetti. Erano giorni che non si verificava un nuovo episodio – rispose convulsamente Gayus. Prese alla rinfusa delle provette e delle bende e gettò tutto nella sacca – Merlino, devi aiutarmi a curare le persone.

– Si stanno ammazzando di nuovo?

– Si uccidono fra di loro, uomini, donne, anche bambini. Non c’è modo di fermarli. Si possono solo curare le feriti di chi è rimasto ferito accidentalmente.

Kendra sussultò.

– Artù sta bene?

Gauys scosse la testa, non lo sapeva. Merlino le indicò la porta.

– Vai tu.

Kendra corse fuori dalla casa. Sembrava tutto tranquillo, finché non arrivò sulla strada principale. Guardò le pietre che aveva posizionato lei stessa una contro l’altra quando aveva rifatto la strada. In mezzo alla piazza, due uomini lottavano fra loro, uno armato di catene da cavallo e l’altro con due boccali di birra vuoti fra le mani.

Intorno a loro, una donna piangeva e altri due uomini cercavano di separarli senza successo. Erano animati dalla magia senza dubbio.

Kendra proseguì e corse verso il Castello. Era strano. Gli uomini di Camelot avevan smesso di ammazzarsi fra loro settimane prima, decidendo che era meglio prendere di mira il principe. E ora erano tornati ad ammazzarsi fra loro. Non aveva senso.

O forse un senso c’era, e a lei sfuggiva.

I muscoli si stancarono in fretta a correre su per il viale. Urtò contro qualcuno e si voltò per chiede scusa.

Era una ragazza poco più grande di lei. Nel momento in cui la sfiorò, si girò di scatto e aprì la bocca in un ringhio orribile. Kendra fece un balzo indietro e istintivamente sfoderò la spada.

Se non l’avesse fatto, il bastone di legno della scopa che la ragazza teneva in mano avrebbe probabilmente spezzato la sua schiena.

Kendra non ebbe il tempo di sorprendersi: prima che se ne accorgesse stava lottando contro la ragazza, che le sferrò un altro colpo.

Era aggressiva, il volto ricordava la parvenza di una dolcezza che non esisteva più. Kendra notò i suoi occhi e si spaventò. Le iridi erano del colore della pietra di Emathos, rosso porpora.

Duellò con lei, ma per fortuna la sua aspirante carnefice aveva scelto una ragazza più abile di lei con le armi.

Kendra la atterrò in pochi minuti ma non senza difficoltà. La sua spada si levò in alto.

Doveva ucciderla?

– No!

Il grido le giunse da una voce sconosciuta. Si voltò e vide una donna molto simile alla ragazza, gli stessi capelli neri folti, lo stesso corpo sottile. Correva verso di lei, piangendo.

– No! Non mia figlia!

– Questa non è sua figlia! – urlò Kendra.

La ragazza sotto di lei la fissò minacciosa, bloccata a terra.

La madre della ragazza corse verso di lei, si lanciò ai suoi piedi e le prese il viso.

– Opal, figlia mia…

La ragazza la guardò un istante con una strana espressione sul volto, poi con uno scatto fulmineo diede un calcio a una gamba di Kendra, che lanciò un grido di dolore e cadde, presa alla sprovvista.

La Maledetta afferrò la spada di Kendra, la rigirò e la infilò da parte a parte nel ventre di sua madre.

Kendra urlò e il suo urlo era dolore e frustrazione che le lacerarono il petto e le scossero tutto il corpo.

Fu presa da un odio potente che la pervase e le bruciò le viscere dall’interno. Il dolore le offuscò la vista.

Afferrò il collo della Maledetta e sbatté con forza a terra la testa della ragazza. Una volta, due. Una pietra si incrinò sotto il suo capo e la ragazza smise di lottare. Kendra non si fermò. Non si rese conto che i suoi occhi lacrimavano e dalle sue labbra non aveva mai smesso di uscire un grido di dolore.

Le sue mani sembravano mosse da una forza incontrollabile.

Qualcuno la afferrò alle spalle con forza, conficcandole le unghie nella pelle.

– Basta!

Tutto si fermò così come era iniziato.

Kendra rimase a fissare con il respiro ansante il volto della ragazza ancora stravolto. Gli occhi vitrei ormai morti erano tornati normali, di un dolce castano e non rossi.

Si alzò reggendosi a malapena sulle gambe.

Era Merlino quello che l’aveva tirata via dal cadavere.

– Mia madre – sussurrò Kendra afferrando le braccia del mago per reggersi.

– Kendra… calmati.

– Anche mia madre…

 

 

P.O.V. MERLIN

 

Ci era voluto un bel po’ prima che Merlino riuscisse a carpire qualche informazione da Kendra.

L’aveva riportata a casa e l’aveva fatta calmare con una tisana alle erbe che lei aveva bevuto controvoglia.

Era molto scossa. Il mago sapeva che il potere di Kendra fosse in qualche modo legato a quella strana forza magica che stava facendo impazzire gli uomini per quello che lei gli aveva detto su Sir Covington, ma nulla di più.

– I suoi occhi erano rossi – mormorò Kendra per la terza volta.

Questa volta c’era anche Gayus e Kendra era sul letto di Merlino. Il mago le aveva prestato una coperta.

– Sir Convington ha ucciso tuo fratello con la pietra di Emathos. – disse Gayus facendo il riepilogo. – E poi anche tua madre.

Merlino sbuffò. Avrebbe voluto che la lasciasse in pace, da un’ora stava facendo l’interrogatorio a Kendra.

– E ora sta usando quella pietra per scatenare qualche forza magica che induce gli uomini a impazzire e ad ammazzarsi fra loro.

Kendra cercò il suo sguardo. Era supplichevole.

– Gayus – disse Merlino – Basta. Kendra ha bisogno di riposarsi.

Gayus tirò il fiato per ribattere, ma Merlino lo sospinse fuori dalla porta e chiuse la porta alle sue spalle.

– Volete far diventare pazza anche lei? – lo accusò subito.

Il medico di corte lo guardò stranito.

– Che vuol dire? Dobbiamo conoscere tutta la verità sul suo conto, Merlino.

– Questo non è un buon motivo per stressarla così – rispose – Ha visto quella donna morire e le ha ricordato sua madre, non c’è bisogno di traumatizzarla ancora.

– Quella strega ha raccontato cose che non sappiamo siano vere o no. Tu stesso hai detto che non ti fidi del tutto di lei – gli fece notare Gayus.

Merlino scosse la testa e non trovò cosa rispondere.

– Sir Convington non si vede in giro da giorni. – cominciò – Nessuno sa dov’è. Probabilmente mi sbaglio come al solito, ma se ho ragione, è stato lui ad ammazzare il fratello e la madre di Kendra perché aveva la pietra di Emathos e non sapendo come usarla, ha scatenato un potere incontrollabile che li ha uccisi. La domanda è: cosa ci faceva il fratello di Kendra nei paraggi di Sir Convington?

– Non ti seguo. Se è così, vuol dire che il fratello di Kendra e quindi la madre di Kendra e quindi anche Kendra, stavano tramando qualcosa di magico insieme.

– Oppure Sir Convington si è impossessato di qualcosa che non gli apparteneva.

Gayus strabuzzò gli occhi.

– Credi che la Pietra di Emathos appartenesse a Kendra?

– Pensateci. Anche Kendra possiede una magia che non riesce a controllare. Non lo so. Ci vedo un nesso.

– Se così fosse, perché Kendra non ti ha detto che quella pietra è sua?

Merlino alzò le spalle.

– Forse non lo sa. Forse solo lei può controllarla. Avrebbe senso, è un oggetto magico di proprietà, il che vuol dire che usato nelle mani sbagliate può funzionare male o non funzionare. Come è capitato a me.

Qualcuno bussò alla porta. Gayus e Merlino si guardarono spaventati, poi il vecchio andò ad aprire.

– Sire, che sorpresa.

Artù entrò nella sala.

– Merlino. Ti stavo cercando.

Merlino avanzò rapido verso di lui e chiuse velocemente la porta, lasciando fuori due soldati della guardia reale.

– Artù, non dovreste stare qui. I Maledetti…

– I Maledetti non sono un problema. Non mi hanno toccato.

– Come siete uscito, Maestà? – intervenne Gayus – Credevo che il re non facesse uscire nessuno dal Castello.

Artù sospirò pesantemente e si torse le mani. Merlino lo fissò perplesso. Neanche una battuta di caccia lo faceva diventare così serio quanto lo era ora, con quell’espressione fissa al pavimento e le sopracciglia aggrottate.

– State male, Sire? – chiese Merlino con il cuore in gola – È successo qualcosa?

– C’è stato un ordine. Dall’alto. – mormorò lui schiarendosi la gola – un ordine improvviso. Mio padre.

Merlino si trattenne dall’afferrargli le spalle per scuoterlo.

Artù lo guardò finalmente negli occhi.

– Mi sposerò fra due settimane.

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Oxis