Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: DameVonRosen    27/10/2017    0 recensioni
Un Sandor Clegane crudele e spietato, ma anche incoerente, sofferente e combattuto, che mai vorrebbe fare i conti col proprio passato e con le proprie paure, ma che col tempo si renderà conto dell'inevitabilità di questo scontro.
Storia ambientata nel contesto di GOT, con personaggi nuovi e completamente scollegati rispetto ai libri o alla serie TV; solo alcuni sono stati estrapolati, cercando di farlo nel modo più fedele possibile, mantenendo inalterato il loro Background, la loro storia e il loro carattere.
Amo le storie in stile SanSan, ma in giro ce ne sono davvero molte e il rischio di ripetere quanto già prodotto da altri, o anche scadere nel banale e nel "già letto" era alto. Ho quindi optato per qualcosa di differente :) adoro il personaggio del Mastino, adoro quella sua profonda complessità che ogni tanto emerge.
Non temete se all'inizio il nostro amato Sandrone è apparentemente posto in secondo piano rispetto alla storia, non sarà sempre così ;)
Attenzione: possibile (probabile) linguaggio volgare, scene violente o contenuti forti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Bronn, Nuovo personaggio, Sandor Clegane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Il Mastino si inginocchiò accanto a lei, dandole dei lievi colpetti sulle spalle.

<< Forza, non fate così, ora calmatevi >> le disse usando il tono più garbato e calmo che possedeva, ma il respiro di lei continuava ad essere irregolare. Singhiozzava come se per tutti questi anni avesse trattenuto quel pianto e ora lo stesse buttando fuori, davanti a lui. Gli si accasciò accanto, stremata, smettendo finalmente di piangere, aggrappandosi a un suo braccio, e respirando profondamente. Vi fu un lungo silenzio e poi Nymeria, che si era finalmente tranquillizzata, parlò con tono pacato e calmo, cercando di recuperare la compostezza degna di una lady.

<< Io… devo ringraziarvi nuovamente Sandor. Per tutto quello che avete fatto stasera, vi sono debitrice. Non posso pagarvi, ma se posso fare qualsiasi cosa per ripagare i vostri favori, sarò felice di farlo. >>

<< Non dovete ringraziarmi, e non voglio del fottuto oro. Mi pagano già, i soldi non mi servono. >> rispose aspro il Mastino.

Dopo un altro momento di silenzio, fu ancora Nymeria a parlare, con leggera esitazione:

<< Ehm, credo che… credo che magari dovremmo tornare a palazzo, voi dovreste tornare a fare la guardia. >>

<< Solo se voi starete ben chiusa nella vostra stanza fino a domattina. >>

Il pensiero di tornare in quella stanza le mise dei brividi addosso, ma prima o poi avrebbe dovuto affrontarla. Si decide e si fece coraggio, tentando di alzarsi.

<< Si. Andrò nella stanza e cercherò di dormire. Magari prima prendo un po' di ombra della sera e latte di papavero, dovrebbero conciliare il sonno e attenuare i dolori. >> disse, velandosi di imbarazzo. Solo allora Sandor si ricordò di come era messo il suo corpo e di come doveva essere difficile per lei camminare in quel momento, sentendosi un idiota per non averci pensato prima. Con tutta la gentilezza di cui era capace, ed era decisamente poca, le allungò la mano.

<< Lasciate che vi trasporti io fino a palazzo, o le ferite si riapriranno e domani non camminerete più. >> lei alzò gli occhi su di lui e tra quegli occhi tristi e impauriti intravide una piccola luce; non riuscì a capire se era felicità, speranza, gratitudine o altro, ma seppe che era una cosa positiva. Poi accadde un'altra cosa che lo spiazzò: Nymeria gli sorrise impercettibilmente e si avvicinò a lui.

<< A una condizione: d'ora in poi mi chiamerete Nymeria, non "mia signora" o altri appellativi aristocratici: non li sopporto e finché resterete qui non voglio che tra di noi vi sia questo genere di formalità. >>
Lui la prese in braccio delicatamente, sperando di non farle del male, sentendo sotto le mani il pregiato tessuto della vestaglia e il delicato profumo di fiori della ragazza.

<< Con tutto quello che mi state facendo passare, ora avete pure le pretese su come devo chiamarvi?! Tra un po' dovrò pure prepararvi da mangiare. >> borbottò, ma Nymeria capì che stava scherzando, quindi restò al gioco.

<< Secondo me sareste anche piuttosto bravo, come cuoco. Vi ci vedo bene. >> sorrisero entrambi e si avviarono.
Giunti alla stanza di Nymeria, il Mastino volle entrare a controllare che non vi fosse nessuno e controllò ovunque se vi fosse qualcosa di sospetto. Non trovando niente, si salutarono e Nymeria andò a letto, dove grazie alle piante officinali si addormentò subito e dormì profondamente, finché non fu svegliata da Irina, quando ormai era mattina inoltrata.
Era ancora traumatizzata da ciò che era accaduto con Qoren, ma la notte passata con Sandor l’aveva rincuorata, le aveva dato un po’ di forza e soprattutto non l’aveva fatta sentire sola. In un modo o nell’altro sapeva che quel Mastino, per quanto fosse un uomo rude e un assassino, capiva il suo dolore senza compatirla, le stava vicino sapendo benissimo che non avrebbe ottenuto nulla in cambio. In ogni caso nulla che si potesse comprare col denaro. Rispondendo in modo sbrigativo alle domande di Irina, ancora preoccupata per la sua salute, indossò un leggero vestito in lino a collo alto e a maniche coperte e si guardò allo specchio
“Decisamente diverso dai miei soliti vestiti, la gente lo noterà” rifletté preoccupata, ma scacciò quel pensiero quando Irina le sfilò davanti col piatto della colazione.
Un’ora dopo era in giardino, dove vide sua sorella, intenta a leggere uno dei suoi noiosissimi libri.

<< Buongiorno, Mia. >> la apostrofò. Quella alzò lo sguardo verso di lei e la squadrò da capo a piedi, osservando ogni centimetro di quella veste. Inutile dire che quel peso addosso a Nymeria le provocò un certo imbarazzo, insieme a del nervosismo.

<< Decisamente più consono rispetto a molti altri vestiti che indossi abitualmente, ma non ti pare un po’ troppo coperto? >>

<< Se l’avessi reputato troppo coperto, non l’avrei indossato, non trovi?! >> quel genere di risposta secca e vagamente arrogante non era il suo forte, ma sapeva che così avrebbe fatto tacere sua sorella più piccola, che spesso si prodigava in giudizi non particolarmente eleganti.

<< Ad ogni modo >> proseguì, con la voce più morbida << Che farai oggi di bello? >>

A quella domanda la sorella si alzò di scatto e le fece un enorme sorriso, lasciando Nymeria più perplessa che mai.

<< Oh, cara sorella, non te l’ho detto! Ho conosciuto Finn ieri sera. Insomma, lo conoscevo già, ma ci ho parlato per tutta sera, ed è davvero simpatico sai? È molto timido e pacato, inoltre è gentile… mi piace un sacco! >>

Nymeria dovette alzare lo sguardo ed esaminare la sorella, per capire se stesse davvero parlando seriamente. Ma non vide tracce di menzogna nei suoi occhi, deducendo quindi che le cose fossero più serie del previsto. Non che la cosa le desse fastidio, anzi. Più ci pensava, più capiva che in effetti sua sorella e Finn non erano poi così differenti tra loro.

<< Ehm, si è un ragazzo davvero carino… ma lui cosa ne pensa di te? >>

<< Oh, lui mi ricopre di attenzioni! Credo fosse cotto di me dal primo momento in cui mi ha vista! >> Mia era visibilmente entusiasta e felice, il che rallegrò l’altra sorella da un lato, ma dall’altro si pose una domanda.

“Se Mia e Finn dovessero fidanzarsi, io diventerei cognata di Qoren? Lo vedrei molto più spesso” l’ansia la pervase, ma si calmò pensando che comunque avrebbe potuto essere distante da lui andando a vivere lontano da dove stavano i Cassel.
“Dovrei sposarmi con qualcuno di Volantis, o delle Isole di Ferro, oppure potrei semplicemente non sposarmi e andarmene da questo posto…”

<< Mi stai a sentire?! >>

Alzò lo sguardo e incontrò quello di Mia, spazientito.

<< Ho detto che mi piacerebbe fidanzarmi con lui, dici che nostro padre mi darà la sua benedizione?  >>

Nymeria avrebbe preferito di gran lunga non aver udito, ma le sorrise:

<< Sarebbe sicuramente felice di unire le casate, Mia. Forse potrei parlargliene magari, insomma accennargli qualcosa. >> in realtà avrebbe preferito non impicciarsi di questo genere di cose, infatti si pentì immediatamente di essersi offerta.
Un lampo di felicità pervase la sorellina appena sedicenne, che abbracciò Nymeria.

<< Lo faresti davvero? Oh sarebbe meraviglioso! >>

Qualche ora dopo incontrò il padre che conversava con lord Cassel e gli andò incontro. Intravide la figura del Mastino e di Bronn accanto a lui: sorrise ad entrambi in lontananza, i quali chinarono il capo in segno di rispetto. Vedere Sandor gli provocò dell’imbarazzo a causa di quanto accaduto la sera prima, che comunque nascose abilmente.

<< Buongiorno, padre. >> lo salutò la figlia maggiore, con un lieve bacio sulla guancia, per poi salutare anche lord Cassel. Lord Dayne però sembrò abbastanza imbarazzato e indispettito.

<< Nymeria cara, non vedi che sto parlando con lord Cassel? Non è il momento. >>

Imbarazzata per il rimprovero arrossì e chinò il capo << Scusate padre. Quando potete, vorrei parlarvi. In privato. >> fece un leggero inchino e si voltò, il viso piuttosto indisposto. Avrebbe fatto due chiacchiere con le due guardie reali, decise mentre li raggiungeva. Cercò di non dar a vedere le sue difficoltà nel camminare, ma sentiva i tagli sulle sue gambe e nel ventre dolerle sempre di più. avrebbe tanto voluto sdraiarsi e non rialzarsi più da terra.

<< Buongiorno signori. >> li salutò con un leggero inchino.

<< Buongiorno a voi, mia signora. >> Bronn era sicuramente più galante del Mastino, constatò Nymeria. Forse semplicemente perché era tutto sommato un uomo affascinante, abituato a sedurre donne ovunque andasse. Sapeva essere gentile ma anche molto schietto e in questo i due si somigliavano molto. Probabilmente avevano il carattere molto simile, ma mentre Sandor usava la sua crudeltà e il suo aspetto spaventoso come biglietto da visita, non tentando nemmeno di apparire diverso da come è, Bronn sapeva mutare maggiormente il suo comportamento in base a chi gli stava di fronte. Il mastino aveva fatto in modo che la gente lo temesse prima ancora di vederlo combattere, si era fatto una fama orribile e la gente lo conosceva solo per questo.

<< Nymeria. Sono Nymeria Bronn. >> gli disse sorridendogli e porgendogli la mano.

<< Lo so, ma non posso chiamarvi così, lo sapete bene. >> rispose lui, lasciandole un lieve bacio sul palmo.
Sospirando, lo sguardo di Nymeria si posò sul Mastino e per un momento tra i due vi fu un silenzioso sguardo imbarazzato, che fortunatamente Bronn non colse.

<< Voi come state? >> disse lei, interrompendo quello strano momento.

<< Bene, mia signora, ma c'è un caldo fottuto in questo posto. >> brontolò il Mastino. L'ex-mercenario gli scoccò un'occhiataccia per il linguaggio colorito che aveva usato, ma lui lo ignorò bellamente. Nymeria sembrava comprendere il problema, si rese conto di quanto dovesse far caldo con quell'armatura d'acciaio addosso, stando fermi ore sotto il sole. Realizzò che per tutta la vita aveva visto le guardie e i cavalieri in armatura ad Alto Giardino, ma solo ora si era messa nei loro panni.

<< Io ehm, avete ragione Sandor… Ho caldo io con questo abito, posso immaginare voi. >> lo guardò imbarazzata. Si sentiva impacciata perché non sapeva come porre rimedio a quella cosa, poi le venne un'idea e le si illuminarono gli occhi. Bronn e il Mastino lo notarono.

<< Vi va del buon vino fresco? Posso andarlo a prendere, magari vi disseta un po'. >> propose.

<< Vino freddo?! >> il tono del Mastino esprimeva perplessità e un certo disgusto.
<< Al Nord il vino è caldo e speziato, non si è mai sentito di vino servito freddo. >> sentenziò. A quel punto Nymeria si fece più vicina e gli sorrise furbamente.

<< Questo perché da dove venite voi fa freddo, ma qui abbiamo imparato a fare dei vini che sono più buoni se gustati freschi. Fidatevi, sono veramente ottimi. Posso portarvene una coppa? >>

Sandor era ancora diffidente, ma moriva di sete e avrebbe bevuto anche l'acqua del mare in quel momento; inoltre non ea il caso dire di no a una lady, men che meno a una come Nymeria. Annui dopo un attimo e lei sorrise.

<< Perfetto! Bronn anche voi? Che lo chiedo a fare, voi il vino lo accettate sempre. >> e rise di gusto, voltandogli le spalle. Anche Bronn rise, divertito dalla sfacciataggine di quella ragazza.
Tornò dopo poco tempo e quella che aveva in mano non erano due coppe di vino, bensì un otre più larga del suo busto, dalla quale si vedeva chiaramente il sigillo di casa Dayne, che entrambi i soldati notarono.

<< Vuole far bere a noi il vino che normalmente offrono agli ospiti o che beve suo padre? >> sussurrò Bronn. Sandor non parlò ma era stupito e perplesso quanto lui. Appena arrivò appoggiò delicatamente l'otre, facendo fatica poi a risollevarsi: i tagli e i lividi le dolevano ancora. Sandor lo notò e appena realizzò a cosa era dovuta quella fatica gli montò addosso la rabbia: sia per quello che aveva subito e che non aveva potuto impedire, sia perché non si era accorto del dolore che provava in quel momento e ancora una volta non glielo aveva risparmiato.

"Questa ragazza probabilmente fa fatica pure a camminare e porta qui a due cazzo di soldati un otre di vino che pesa più di lei e che vale più delle nostre due vite messe insieme. Perché almeno non se l’è fatto portare dalla servitù?!" rifletté, quasi innervosito da quel comportamento che faticava a capire.
Non capiva perché un'aristocratica facesse tanto; dal modo semplice e genuino con cui faceva quelle cose si vedeva che era abituata a prodigarsi per gli altri, che non lo faceva tanto per mettersi in mostra. Anzi, probabilmente se suo padre l'avesse vista gliene avrebbe dette quattro: non era esattamente un comportamento da lady intrattenere relazioni di amicizia con le guardie reali.

<< Eccola. >> disse infine lei, col fiato corto per lo sforzo << Un attimo che vi porto i bicchieri… >> e si voltò nuovamente.

Bronn però parlò << Ma mia signora, questo vino è di grande valore, noi non valiamo tanto! Se vostro padre lo venisse a sapere… >> ma lei se n’era già andata, l’andatura zoppicante, che Bronn notò.
Tornò subito con due calici in vetro, pure quelli di chissà quale valore e, mentre si fece apriva la botte da un servo, parlò alla sua guardia:

<< Per come la vedo io Bronn, la vita di due persone vale più di qualsiasi vino nel continente occidentale… >> sollevò lo sguardo sui due e sorrise, poi continuò ad affaccendarsi, chinando il capo sul vino.

<< … inoltre, non preoccupatevi per mio padre: è fin troppo impegnato a parlare con Lord Cassel per accorgersi che manca del vino. In ogni caso non gli devo spiegazioni. >> sorrise loro e gli porse i due calici colmi di un liquido rosso fuoco.
Doveva essere davvero freddo, pensò Sandor, vedendo goccioline di condensa sui bicchieri e sull'otre.

<< Forza Sandor, sono curiosa di sapere se vi piace. Mi sembrate uno che di vino se ne intende. >> e gli lanciò uno sguardo malizioso, come a sapere davvero quanto lui amasse il vino. Egli si ritrovò divertito da tanta sfacciataggine e assaggiò il vino insieme a Bronn.
Era davvero una manna dal cielo: il gusto fresco e fruttato era ideale così freddo, ne avrebbe bevuto a tonnellate. Non aveva mai assaggiato una bevanda simile, ma era decisamente l'alcool migliore che avesse mai bevuto in ventisette anni.

<< Per gli dei, sembra di tuffarsi in acqua. >> disse Bronn con gli occhi socchiusi, estasiato da quel gusto sublime ma deciso << È un vino davvero ottimo, mia signora. Grazie infinite. >> e piegò la testa con un leggero inchino.

<< Davvero ottimo, si >> gli occhi di Sandor e Nymeria si incontrarono e lei, compiaciuta di aver fatto la scelta giusta, sorrise a entrambi, per poi fare un lieve inchino.

<< Signori vi saluto, buona giornata >> e fece per voltarsi, ma Bronn e il Mastino si guardarono frastornati.

<< Ma signora, e il vino? >> disse Bronn indicando l’anfora piena. Era perplesso, ma Nymeria gli fece un morbido sorriso.

<< Oh, sono sicura che entro sera sarà finito. È vostro, signori >> e guardò in modo particolarmente espressivo Sandor, come per dirgli qualcosa. In effetti qualcosa stava facendo, regalandogli quel vino delizioso: lo stava ringraziando per la scorsa notte.




 
NOTE DELL'AUTRICE
Lo so, questo capitolo non è particolarmente lungo, ma mi farò perdonare pubblicando a breve il prossimo :)
Ringrazio di cuore tutti coloro che seguono e leggono questa storia: siete molto importanti per me, spero vi stia piacendo! Alla prossima!
M

 
   
 
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