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Autore: Midluuna    27/10/2017    1 recensioni
"Cosa ne sarà di me, d'ora in poi?"
Questa era l'unica cosa che fui in grado di pensare, poco di perdere la mia coscienza e anche me stessa. Morire è incredibilmente triste e, probabilmente, la peggior cosa è che non hai nemmeno il tempo di rendertene conto.
Un grido soffocato mi fece riacquisire la coscienza.
Sentii il suo piccolo corpo affondare giù.
"Così... il mio sacrificio, la mia battaglia sono stati inutili? No... no! Non voglio diventare la sua tomba! Non lo permetterò!"
In pochi istanti, tutto divenne nero. L'unica cosa che riuscii a vedere, era un volto bianco sorridermi in modo inquietante.
E la bambina aprì gli occhi.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Il giovane mostro capitò nei pressi di una delle cascate più piccole. Finì per inciampare di nuovo e sbattere violentemente il muso a terra, più del solito a causa della corsa furiosa di prima.

- Ohi ohi...- mormorò lui, trattenendo le lacrime. Il piccolo si alzò con fatica dal suolo e si appoggiò alle rocce accanto alla cascata.

- Accidenti... l'ho persa...- disse a bassa voce, mortificato.

Infatti ora Monster Kid era da solo. Non c'era più traccia della bambina che aveva conosciuto, né di quella creatura deforme che lo stava rincorrendo. Il luogo in cui era isolato e silenzioso, l'unico suono che lui riusciva a percepire era quello delle piccole cascate. Sul piccolo corso d'acqua c'erano varie pietre sporgenti, e Monster Kid poté notare qualcosa di nero impigliato fra due di esse.

Quando il ragazzino si sporse con lo sguardo, notò che era una benda da occhio, proprio come quella della sua eroina. Tutto eccitato dalla scoperta la raccolse con la bocca per poi sedersi, lasciandola cadere sul piccolo impermeabile, e giochicchiandovi con la coda.

- Ohhh che forza!!- esclamò con felicità.

Subito dopo si sentirono dei passi lenti dietro di lui. Non sembravano quelli dell'abominio che lo seguito precedentemente, ma di un comune mostro. Il ragazzino riafferrò la benda in bocca, si alzò e si voltò per vedere chi stesse arrivando dietro di lui, e ciò che vide era un mostro simile ad una lucertola bipede. Aveva un braccio meccanico e indossava un camice da laboratorio, troppo grande per lei, rovinato ai bordi.

Il giovane mostro poté capire subito che si trattava della scienziata del re. Non giravano voci molto buone su di lei per via del suo comportamento strano, e solitamente le persone le stavano alla larga.

La scienziata si fermò a pochi passi da lui, guardando Monster Kid con un espressione austera. Il piccoletto impallidì, ricordando quelle dicerie e, riprendendo a tremare, provò a parlare.

- B-buongiorno signora...

- Oh... Buongiorno piccolino.- gli disse mostrando i denti con un piccolo sorriso, la sua espressione metteva i brividi. Il bagliore dell'acqua di waterfall veniva riflesso dalla lente del monocolo, e ciò metteva ancora più inquietudine- Cosa ci fai qui tutto solo?

- Io... Io stavo scappando da un mostro spaventoso con una amica... Ma l'ho persa durante la fuga e... Mi sono ritrovato qui...- raccontava con un nodo alla gola, tremando con le gambe.

Alphys alzò le sopracciglia, simulando un espressione sorpresa- ... Oh, ma è terribile. Però... credo sia meglio che tu non lo dica a nessuno...- disse passandosi un lembo del camice sul braccio meccanico, quasi come se volesse lucidarlo.

- E p-perchè non dovrei? La mamma mi dice sempre di raccontarle tutto...- rispose timoroso.

- Credi davvero che la tua mammina possa credere a questa storia così assurda?- domandò tornando a guardarlo con un sorriso storto, aggrottando le sopracciglia.

- M-m-mia mamma si fida di me...!- rispose, aggrottando le sopracciglia e facendo un passo indietro.

- Non ne sarei tanto sicura...- gli disse avvicinandosi lentamente a lui. Fu in quel momento che notò l'oggetto che il mostriciattolo stava stringendo fra i denti. Sgranò appena gli occhi, aprendo un po' le labbra, sorpresa e pallida. Poi, senza cambiare espressione o staccare gli occhi dalla benda, si avvicinò ulteriormente- Cosa... che cos'è... quello... ?

Il ragazzino, capendo subito a cosa si stesse riferendo, rispose- È una b-benda. L'ho trovata fra le piante, vicino a questa cascata...

L'espressione di Alphys si fece più seria, spostando lo sguardo verso il corso d'acqua. Corrucciò la fronte in un espressione quasi angosciata e, bruscamente, si precipitò verso la riva, per poi chinarsi e muovere le mani nell'acqua, come se stesse cercando qualcosa. L'acqua veniva schizzata ovunque, facendo un gran fracasso. Il piccolo fece uno sguardo ancora più confuso, allontanandosi più che poteva da quella lucertola.

Pochi istanti dopo Alphys, realizzando che non c'era nient'altro, chinò la testa, iniziando ad emettere dei suoni che assomigliavano a una risata, ma anche a dei singhiozzi. Voltò lentamente il capo in direzione del mostriciattolo. L'ombra sul viso occultava la sua espressione, era possibile vedere soltanto il bagliore rosso dell'occhio sinistro- Tu... dove credi di andare?

Il piccolo si immobilizzò di nuovo, terrorizzato da quello sguardo- Io... Io... Io voglio andare a casa...- rispose con voce soffocata dalla paura.

- ... Huhuh... sicuramente... non preoccuparti, tornerai a casa, ma solo ad una condizione...- disse alzandosi in piedi barcollando- Dammi quella benda.

- Cosa... NO! E'-è il mio tesoro, l'ho trovata io! Trovane una per fatti tuoi!- disse con fare arrabbiato, indietreggiando ulteriormente.

- È il mio ultimo avvertimento... dammela...- disse iniziando a camminare a grandi passi verso di lui, con un sorriso davvero inquietante.

- NO!!- gridò lui più forte, mentre i suoi occhi diventavano lucidi.

- Non costringermi a ricorrere alla forza!!- esclamò lei, preparandosi ad acchiappare il poveretto.

Il piccolo mostro provò a tentare la fuga, prendendo la rincorse e scivolandole sotto le gambe, ma non aveva considerato che la lucertola avesse delle gambe così grandi, che lo avevano bloccato. A quel punto realizzò di essere spacciato.

Alphys afferrò il mostro per il cappucciò e lo sollevò a mezz'aria.

- Ti avevo avvertito~ - disse con tono cantilentante, sfoderando nuovamente quel sorriso spaventoso.

Monster Kid si agitò parecchio con le gambe, cercando di sferrare qualche calcio a casaccio, l'unica cosa che riuscì a fare però, fu solo fare un piccolo graffio con le unghie dei piedi sulla guancia sinistra della lucertola. La scienziata avvicinò una mano, ancora sporca di fango, al muso di Monster kid e, posando le dita sulle guance, fece pressione in modo da forzarlo ad aprire la bocca- Mollalo... subito...

Il piccolo sussultava agitato, mentre lacrime di terrore iniziarono a rigargli il viso. Non voleva mollare il suo prezioso tesoro, ma più resisteva, più quella presa iniziava a fargli male, finì quindi con l'aprire forzatamente la bocca, lasciando cadere la benda a terra ed emettendo piccoli versetti di dolore.

- ... Eccellente.- disse soddisfatta, lanciando il mostro in acqua. Poi si chinò per prendere la benda, che esaminò girandola e rigirandola fra le mani.

Monster Kid rispuntò dall'acqua, tossendo per l'impatto pesante ed improvviso. Cercò di riprendersi il più in fretta possibile e quando vide la scienziata maneggiare la benda, gli sarebbe venuta voglia di scoppiare in lacrime, ma resistette. L'ultimo tentativo che fece fu quello di caricarla e colpirla con una testata alle spalle, ma naturalmente, con la sua forza minuta servì a pochissimo.

Alphys si voltò con la testa verso il piccolo, fingendo un espressione dispiaciuta- Oh... mi dispiace molto. Comunque devo ringraziarti davvero tanto, senza di te non sarei mai riuscita a portarmi così avanti... Ti devo un pacco di caramelle.- ridacchiò divertita, allontanandosi verso l'erba alta, canticchiando un motivetto dissonante.

Il piccolo rimase a terra dopo l'impatto, cadendo all'indietro e iniziando a lacrimare in silenzio, per poi scoppiare in un pianto ben più rumoroso che continuò per un po' di minuti, si fermò solo quando sentì altri passi nell'erba alta, molto più pesanti di quelli di Alphys, credeva che un altro mostro spaventoso fosse arrivato per fargli del male. Il giovane mostro indietreggiò ancora più impaurito, ma smise di muoversi quando vide che dall'erba, spuntò un soldato del re in armatura scintillante, ma non era un militare come gli altri, dallo stendardo che portava sul davanti il piccolo capì subito di chi si trattava.

- Santo cielo, cos'è tutto questo baccano? Non mi è mai capitato di sentire un simile macello durante la mia ronda pomeridiana.- disse, sotto il grosso elmo di metallo che ne occultava il viso. La sua armatura sembrava abbastanza standard, ma ciò che lo distingueva dagli altri era proprio l'elmo e un grosso guscio metallico sulla schiena, che ricordava molto quello di una tartaruga. Quando il soldato guardò il ragazzino con il volto rigato dalle lacrime se ne sorprese.

- Ragazzino! Che ci fai qui?- domandò rimuovendo l'elmo, rivelando proprio il volto di una tartaruga, con due grossi sopracciglioni bianchi, così come un pizzetto dello stesso colore. Il piccolo mostro sorrise tutto d'un tratto, cercando di smettere di piangere.

- T-tu sei... Un generale della guarda reale, sniff! Tu sei GERSON!- esclamò sorpreso.

- Proprio così, ma cosa ti è successo? Perché piangevi in quel modo?- chiese la tartaruga, inginocchiandosi davanti a lui.

- Sniff... L-la scienziata di corte... Mi ha rubato il tesoro... Mi ha aggredito, mi ha gettato nell'acqua e poi me l'ha preso!

- Davvero?- domandò con fare sospettoso. Gerson aveva già udito in passato di denunce simili, ma non era mai riuscito ad accertarsene, ma se perfino un bambino ne parlava in quel modo, probabilmente c'era un fondo di verità nei suoi sospetti e su tutte quelle voci.

Il piccoletto annuì col capo, continuando a tirare su il muco con il naso. Il capitano allora gli diede un fazzoletto e lo tirò su con le sue possenti braccia, facendolo accomodare sul braccio destro

- Deve essere stato spaventoso, ma non hai provato a reagire?

- Si che ho provato! Le ho graffiato la faccia e poi l'ho caricata con una spinta! Ma non è servito a nulla... Sono un incapace...- rispose il giovane mostro, con tono malinconico.

- Però ci hai provato! E questo non vuol dire essere incapaci! Vuol dire essere coraggiosi!- gli rispose con tono incoraggiante, pulendogli gli occhi dalle lacrime con un dito.

-Dice sul serio signore?

- Altroché! E per dimostrartelo, ti darò una cosa!- disse con tono allegro, infilando la mano in una piccola sacca che portava sulla cintura. Ne tirò fuori una piccola spilla, raffigurante lo stendardo del regno.

- Questo è un distintivo che diamo ai novizi della guardia reale e chi ha tanto coraggio come te, se lo merita sicuramente!- continuò, affissandoglielo sul piccolo impermeabile.

- Yooo! E' fighissimo!- esclamò felice, osservando quella spilla dorata luccicare.

- Ora anche tu sei una guardia reale anche tu! E se ti impegnerai, potrai venire in ronda con me prima o poi!

- DAVVERO?! Grazie signore! Grazie mille!

- Eheheh! Ora però torna a casa, i tuoi genitori ti staranno aspettando.

- Certo!... Oh! Un'ultima cosa! Prima che la scienziata arrivasse, io e una mia amica siamo stati attaccati da un mostro enorme ed aggressivo! Aveva degli strani aggeggi addosso!

- Ne sei sicuro?

- Si! Siamo scappati via e nel farlo ci siamo persi di vista...

- Mhhh capisco... Ora però vai, del resto me ne occuperò io!

- Certo!- rispose entusiasta, zompettando di qua e di là- Urrà! Sono una guardia realeee!

Monster Kid gridava allontanandosi, mentre Gerson riassunse un'espressione molto preoccupata, pensando alle parole di quel piccolo mostro. Stava succedendo qualcosa di davvero serio lì intorno e lui doveva fare chiarezza su tutto ciò.

   
 
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