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Autore: _Fuuyuko_    28/10/2017    0 recensioni
Ho sperato che quella giornata finisse presto, volevo rivederlo.
Volevo fotografarlo di nuovo.
Volevo di nuovo vedere i suoi occhi brillare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il vento soffiava forte, pungente sbatteva contro la mia pelle procurandomi dei brividi lungo tutto il corpo. 
Ogni tanto, quando avevo bisogno di tempo per me o quando dovevo chiarirmi le idee uscivo di casa, facendo un giro attorno al parco davanti casa mia, per poi sedermi su una panchina di fronte ad un piccolo laghetto circondato dagli alberi.  
restavo nel parco per ore intere, scattando ogni tanto qualche foto alle anatre o ai piccoli conigli che gironzolavano attorno alla mia panca. 
Quel giorno tirai fuori la mia macchina e, guardando nell obiettivo davanti a me, notai che stavo puntando verso un ragazzo abbastanza alto con dei capelli rossi sbiaditi, pantaloni da tuta e una maglietta a maniche corte rossa.  
Non so per quanto tempo stetti a guardarlo, so solo che rimasi incantata per un bel po’ di tempo. 
Improvvisamente la testa del giovane si girò, e dal mio obiettivo i miei occhi si incrociarono coi suoi, facendomi sussultare leggermente. 
Spostai velocemente la macchina verso dei conigli accanto al ragazzo, intenti a mangiare vicino al laghetto. 
Mi concentrai troppo su quei conigli, presa dal panico che non mi resi conto del fatto che il rosso non era più accanto ai conigli, bensì preso dalla curiosità fece il giro del lago, avvicinandosi a me e osservandomi a pochi centimetri di distanza, stando in silenzio. 
Una volta scattato qualche foto distolsi lo sguardo dallo schermo della macchina e mi girai lievemente, con l intenzione di tornare a sedermi sulla panchina quando, appena i miei occhi si poggiano sulla panchina, noto che non è più vuota, bensì il ragazzo che prima stava osservando era seduto davanti a lei, sulla sua panchina con un enorme sorriso sulla faccia. 
Iniziai a sentire caldo, probabilmente arrossì, quindi mi portai le mani in faccia costatandone il calore. 
Con una mano mi fece cenno di andare a sedermi accanto a lui ed io non me lo feci chiedere due volte: quasi volai per sedermi di fianco a lui sulla panchina. 
Lui iniziò ad osservarmi, il che provocò ancora più vergogna in me, facendo aumentare il mio leggero rossore.  
Dopo un altro sorriso schiuse le labbra, iniziando a parlare. 
“Ciao. Io mi chiamo Hoseok, Jung Hoseok. E tu?”
Esitante aprì la bocca per rispondere. 
Mi serviva un presentazione che facesse risaltare i miei pregi e nascondesse bene i miei difetti.  
Tutto ciò che uscì dalla mia bocca però fu un sussurrato “mi chiamo *Fuyuko*, piacere”
Mi presi a sberle mentalmente, però al ragazzo sembrò non importare il tono della risposta, infatti continuó tranquillamente a parlarmi. “Ti piace la fotografia?” Mi chiese, indicando poi la macchina che avevo tra le mani.  
Arrossì violentemente abbassando lo sguardo e annuendo con il capo:
La fotografia. 
Una passione nascosta alla mia famiglia, una passione che non ho mai sperimentato in corsi o studi.  
Un qualcosa che nella mia famiglia non era ben accetta.  
Lui sorrise, poggiando la mano sulla mia macchina, facendo così sfiorare le nostre mani. “Posso guardare le foto?”
Lasciai subito la presa dell apparecchio, annuendo di nuovo con la testa, osservando ogni suo gesto. 
Leggermente portò la macchina sopranle sue ginocchia, iniziando a sfogliare l album  di foto fatte negli ultimi giorni. 
Mi dimenticai però di aver fatto anche foto a soggetti non inanimati... 
quando me lo ricordai era troppo tardi: il rosso stava fissando una foto ritraente se stesso intento a guardare i fiori di un albero di ciliegio proprio dove lo aveva visto per la prima volta. 
Pensai alle reazioni peggiori da parte sua e dei brividi mi percorsero tutta la schiena. 
Al contrario di ogni aspettativa il giovane iniziò a sorridere, alzando poi lo sguardo su di me. 
Quando i miei occhi si incrociarono con i suoi rimasi come incantata.  
I capelli gli ricadevano dolci sui lati della fronte, gli davano un’aria molto delicata, mentre il sorriso che riempiva la maggior parte del suo viso era come droga per i miei occhi. 
Sorrisi leggermente a mia volta, voltando poi lo sguardo verso delle anatre che stavano cercando da mangiare poco avanti a me. 
“È molto bella! Quindi sono stato davvero un soggetto nelle tue foto”
Io annuì continuando a guardare i piccoli animali davanti a me che correvano disperate per mangiare delle fette di pane che stava lanciando una anziana signora nella panchina di fronte alla nostra.  
“Se.. se ti serve qualcuno da fotografare..”
Alzai di scatto lo sguardo verso di lui, notando un lieve rossore sulle sue guance nel continuare a parlare. 
“Beh sì, sappi che sono quasi sempre libero e poi adoro le persone che scattano foto così belle” finì la frase mostrando una foto dalla mia macchina: nell’inquadratura erano presente due anziani che si tenevano per mano, molto nitidi mentre dietro si trovava una città piena di luci ma questa sfocata, per far risaltare il gesto delle due persone che si tenevano per mano, si amavano.  
Fissai per qualche minuto la foto, prima di trovare coraggio per rispondergli. 
“Se per te non è un disturbo davvero... È da un po’ di tempo che pianifico un set fattibile solo con un ragazzo.. quindi sì, ne avrei bisogno”
Il ragazzo sorrise, battendo le mani quasi come se fosse un bambino. 
Questo suo gesto mi procurò un sorriso. 
Entrambi ci stavamo guardando, entrambi sorridenti. 
Dopo un po’ lui si avvicinò pericolosamente al mio viso (a questo suo gesto iniziai ad arrossire) lasciandomi un sonoro bacio sulla guancia, alzandosi subito dopo.  
“Allora... ci vediamo domani..*Fuyuko*?”
Poggiai una mano sulla guancia appena baciata e lo fissai per qualche secondo, per poi riprendermi ad annuire con la testa.  
“Domani al parchetto alle tre?”
Lui di risposta mi sorrise, scoccando la lingua per poi girarsi verso la direzione opposta alla nostra e tornare da dove era arrivato. 
Io rimasi ancora un poco nel parchetto, dando da mangiare alle anatre.  
Dopo poco la signora che stava seduta di fronte a me alla panchina mi si avvicinò, poggiandomi una mano sulla spalla, facendomi voltare verso di lei. 
“L’amore giovanile è così scontato a questi tempi che si fatica a trovare qualcuno con dei sentimenti veri. Voi invece siete una bella coppia, vi si legge in faccia il vostro amore”
Sussultai arrossendo violentemente, per poi alzarmi e guardare l anziana che mi guardava sorridente. 
“Signora, noi non stiamo insieme.. ci siamo conosciuti da poco e vuole essere il soggetto delle mie foto.. sa com’è...”
La signora non esitò a rispondere con “si legge in faccia che siete interessati, se non lo siete ora lo sarete molto presto.  Ad un sentimento del genere non si può sfuggire”
fece un occhiolino per poi girarsi, andare a raccogliere le sue cose alla panchina e dirigersi verso casa sua.  
Rimasi impalata a guardare il punto dove mi aveva lasciata la signora. 
Quando mi ripresi mi guardai intorno, per poi sospirare e andare verso la mia panchina. 
Raccolsi la mia borsa e presi la strada verso casa. 
Ho sperato che quella giornata finisse presto, volevo rivederlo. 
Volevo fotografarlo di nuovo.  
Volevo di nuovo vedere i suoi occhi brillare.
  
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