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Autore: lilly0806    03/11/2017    1 recensioni
*Storia Interattiva/ad oc* Iscrizioni Chiuse
Dopo la guerra tutti gli istituti hanno bisogno di tempo per riprendersi dalla guerra, quello di Londra non è escluso. Sono passati 5 anni dalla fine della guerra e la famiglia Nightrose sta per affrontare l'arrivo di alcuni giovani Shadowhunters che aggiungeranno sicuramente il loro contributo a quello che già combinano i cugini Matthew e Lizbeth.
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Shadowhunters e altre scocciature'
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Emily
Mi sveglio di colpo quando sento sbattere una porta, probabilmente quella dall’altra parte del corridoio rispetto alla mia stanza. Sbatto gli occhi mentre sento una risata fuori e un bussare molto educato. Qualcuno chiede il permesso e quando glielo accordo socchiude la porta e sbircia all’interno. Ancora con il sorriso sulle labbra Jeremy mi spiega:"Andrew è di malumore, non preoccuparti. Preparati che c'è allenamento fra mezz’ora!" per poi richiudere la porta prima che io possa commentare, attutendo i rumori provenienti dall'esterno.
Mi vesto in fretta, non voglio certo fare arrabbiare l’altro istruttore ancora più di quanto già non sia, e sono tra le prime a raggiungere l'armeria. L'unica altra persona già presente è Liza e sembra decisamente molto più vigile e pronta di me.
"Brutto risveglio?" non posso certo biasimarla per avermelo chiesto, deve leggermisi in faccia, perciò annuisco solamente davanti al suo sorriso.
"Ti ci abituerai, Drew è sempre così quando Matt torna a casa tardi, solo che di solito il giorno dopo non abbiamo allenamento…" il suo tono si vena di preoccupazione e il suo viso si rabbuia leggermente ma non faccio in tempo a dirle niente perché ormai sono arrivati tutti gli altri, seguiti dai due adulti del gruppo. Il castano sembra decisamente più arrabbiato del solito ed è molto rigido perciò credo sia meglio evitare di contraddirlo in ogni modo.
"Vediamo di riformare le coppie velocemente, voglio che stiate con partner diversi oggi. Armstrong" afferma, voltandosi verso mio fratello per farsi capire, "con Harris. Barlow con la ragazza Armstrong, Lawrence..."continua guardandosi intorno ma: "Io sarò ancora una volta contro di lui, vero?" lo interrompe Nathan, indicando Jeremy, per poi continuare: "perché non è sufficiente essere stato svegliato da un tornado, mi toccherà anche quello."
Andrew rimane un attimo in silenzio e posso notare il suo parabatai fare una smorfia strana, come se sapesse già cosa ha in serbo per Nathan. Io non so cosa aspettarmi, ma non credo che sarà piacevole per lui e un po’ se lo merita: è palese che l’istruttore non è di buon umore.
"Lockwood con Keller Baylor, Lizbeth con il maschio, Bellin con Kolarov, Khan e Kishimoto. E tu, Lawrence, te la vedrai con me." conclude, lasciandolo per ultimo. Anche Nathan è sotto shock alla notizia, ma evita di commentare di nuovo grazie al cielo… anche se credo sia dovuto al suo parabatai che gli ha pestato un piede per farlo stare zitto più che al fatto che ha finalmente ritrovato un po’ di senso. Riderei per il loro comportamento, ho sempre trovato buffo quanto una coppia di Parabatai si comporti come una famiglia anche quando non lo sono, ma sono decisamente preoccupata dallo stato in cui potrebbe ridurlo dopo questa sessione di allenamento. Ma non possiamo di certo protestare, quindi ci dividiamo nelle coppie che ha assegnato ed iniziamo a combattere. È evidente che nessuno si sta impegnando al massimo, e Jeremy ce lo fa anche notare spesso, perché siamo tutti almeno parzialmente distratti dal combattimento di Nath.


Daniel
“Non riesci proprio a stare zitto vero? Ci stavano cambiando di coppia ma tu dovevi per forza commentare!” quelli che sto medicando sono solo lividi e graffietti ma comunque mi fa infuriare. Se ne sta qui, seduto senza maglietta, come se non si fosse fatto picchiare per l’ultima mezz’ora!
“Un’iratze basterebbe, lo sai vero?” è l’unica risposta che riesce a darmi e io sfrego un po’ più forte sul suo sopracciglio. Ho appena iniziato a ripulirlo e già ho voglia di strangolarlo.
“Te lo scordi, che ti serva da lezione. E ora zitto, non voglio sentire più un fiato. Con tutto ciò che sta succedendo per il ragazzino scomparso potevi evitare.” prendo la pomata che mi ha lasciato Lizbeth insieme al kit da pronto soccorso e inizio ad applicargliela sui lividi che stanno iniziando a formarglisi sul torace. Si vede che Andrew non c’è andato pesante, avrebbe potuto tranquillamente rompergli qualcosa o renderlo un livido umano mentre invece si è limitato a cercare di insegnargli una lezione, cosa che evidentemente non ha funzionato.
“Come va?” una voce mi fa trasalire, ero troppo concentrato sulla schiena di Nath e non mi sono reso conto che qualcun altro ha aperto la porta della mia camera. Jeremy sorride mentre ci osserva dallo stipite della porta e sembra molto a suo agio, come sempre.
“Tutto bene, non è niente di grave.” affermo, spingendo su uno dei lividi per bloccare il mio parabatai prima che possa parlare. Geme di dolore e mi lancia un’occhiataccia da sopra una spalla ma io lo ignoro per concentrarmi sull’istruttore che si accomoda seduto sul mio letto.
“Credo che con un’iratze risolveresti senza problemi…” afferma indicando il mio stilo abbandonato sulla scrivania, a pochi passi dallo sgabello su cui ho fatto sedere Nathan.
“Lo sa, mi sta punendo perché sono un idi…” non conclude la rase perché ‘per sbaglio’ premo di nuovo troppo forte su uno dei lividi. Sento una risata e voltandomi noto che il ragazzo sembra divertirsi molto con ciò che molti chiamano ‘il nostro battibeccare continuo’ ma a me non interessa, nessuno ha il diritto di mettersi in mezzo fra me e il mio parabatai.
“Scusate ma mi ricordate parecchio me e Drew quando eravamo giovani… quelli si che erano bei tempi.” sfiora con una mano il suo addome, o almeno credo, ma dura così poco che non sono sicuro neanche di cosa voglia dire.
“Non essere troppo uro con lui, Drew era un po’ frustrato, per la storia di Matt e per il ragazzo che è scomparso, perciò ci ha già pensato lui a punirlo più del dovuto. Meglio che vada ora, la riunione d’emergenza sta per iniziare e non voglio fare tardi.” dice, prima di alzarsi. Mi da una pacca sulla spalla e arruffa i capelli di Nathan per poi congedarsi con la raccomandazione di non fare tardi per il pranzo.


Gabriele
Quando mi risveglio la prima cosa che noto è che non è più mattina. Non so per quanto tempo io sia rimasto incosciente, ma sicuramente è molto più di quanto si possa considerare normale per una semplice botta in testa. Cerco i miei coltelli, che fortunatamente sono ancora al mio fianco, ma questo mi tranquillizza solo in parte perché proprio appena li sfioro dall'ombra iniziano a provenire dei suoni leggeri, fruscii e passi, che sembrano essere tutt’intorno a me. Sanno che sono in trappola, e la cosa è evidente anche a me appena mi guardo attorno: sono circondato da diverse figure e non vedo come potrei uscirne illeso, sarebbero troppi da affrontare anche se fossero soltanto dei Mondani. Ad attirare la mia attenzione però è una persona discostata dal gruppo, dietro il cerchio che mi hanno creato attorno uscendo dagli alberi, ed è proprio lei a rivolgermi la parola.
"Non è la persona che volevo. Chi sei?" credo che questa donna sia il capo qui, l'immobilità e il silenzio quasi opprimente che si sono creati appena ha pronunciato la prima parola sono segnali inequivocabili. Cerco di osservarla meglio, di capire cosa possa avere di speciale, ma il suo viso mi è completamente nascosto dall'ombra del cappuccio scuro che indossa.
Passa ancora qualche secondo, prima che parli di nuovo: "Nessuno insegna più il galateo? È buona educazione rispondere, quando qualcuno ti rivolge la parola." afferma e per un secondo vedo la parte bassa del suo viso, prima che l’ombra torni a coprirla. Non so cosa si aspetti in realtà dato che mi ha rapito. Scuote la testa quando continuo a non risponderle, per poi sorridere e mostrare le zanne che mi permettono di riconoscerla come un vampiro. È strano come questi vampiri la rispettino: i leader del clan sono uomini, se ricordo bene. "Peccato, non mi sarebbe dispiaciuto tenere una chiacchierata, ma immagino che vada bene anche così, i miei uccellini sono affamati. Non posso usarti per il mio diletto personale ma loro non si fanno di questi problemi." conclusa la frase, fa un passo indietro ed io ho a malapena il tempo di estrarre uno dei coltelli prima che i vampiri mi sono già addosso. Non sono neonati, i loro attacchi sono troppo calcolati e precisi. Stanno cercando di stancarmi, prima di lasciare andare avanti i loro compagni meno esperti. Sento bruciare le rune dell'Agilità e del Coraggio quando istintivamente schivo i primi attacchi e cerco di contrattaccare puntando alle loro gole, la perdita di sangue dovrebbe rallentarli a sufficienza, nella speranza che gli altri mi stiano cercando e qualcuno riesca a raggiungermi in tempo. Purtroppo sono davvero troppi e per ogni mio colpo andato a segno, almeno tre dei loro tentativi raggiungono lo stesso risultato. Non resto sorpreso quando le energie mi abbandonano del tutto: era già da un po' che la mia Runa della Resistenza stava bruciando molto più intensamente del solito, segno che si è esaurita completamente. Provo ancora a resistere, nonostante le braccia pesanti, ma in pochi secondi non ho più armi tra le mani e sono a terra, un vampiro sopra di me. Faccio appena in tempo a registrare il suo ghigno soddisfatto prima che le zanne mi perforino il collo e tutto diventi nero.


Lizbeth
Ci siamo dovuti dividere per cercare Gabriele perché il parco in cui portavano le sue tracce è enorme e la scia ad un certo punto si è interrotta del tutto ma, adesso, penso di aver trovato la giusta direzione.
Arrivo in un punto riparato, dove non sono mai venuta prima neanche quando ero di pattuglia in questa zona, e avverto dei suoni liquidi e qualcosa di appiccicaticcio sull’erba sotto le mie scarpe. Nomino la mia spada angelica mentre mi avvicino senza far rumore ma quello che vedo grazie alla luce fioca mi fa gelare il sangue nelle vene.
Qualcosa… c’è una figura… qualcuno è su… Gabriele…
Si volta e mi mostra i denti soffiando, è un vampiro! Il viso sporco di sangue e di terra e i vestiti strappati dalla lotta che sicuramente ha avuto con il giovane shadowhunter. Sopprimo a stento il grido che mi sale alle labbra e indietreggio di qualche passo, inorridita e terrorizzata, non credo di essere mai stata così spaventata in vita mia.
Sento dei movimenti intorno a me ma c’è troppo buio, non riesco a distinguere niente se non la scena davanti a me. Tremo così forte che perfino la mia vista si annebbia leggermente ma potrebbero anche essere le lacrime che sento scendere lungo le mie guance.
So di essere circondata, sento i sibili e i fruscii, e so che se non mi muovo, se non cerco almeno di lottare o scappare o di fare qualunque cosa sono morta. Probabilmente lo sarò comunque, vedendo lo stato del povero Gabriele, immobile e senza vita.
Non riesco comunque a costringermi a muovermi, riesco solo a fissare i canini del mostro che mi sta di fronte, e che mi si avvicina, con il terrore che mi attanaglia il petto. Mi cade la spada ma non è più una mia preoccupazione: non posso affrontarli da sola e gli altri sono tutti troppo lontani, nessuno mi ha seguito qui.
Sono morta…
Scivolo sul sangue mentre indietreggio, cado a terra e sento altri fruscii. Finalmente i miei occhi si sono abituati al buio e posso vedere i loro, piccoli e rossi, fissi su di me.
Non posso continuare a guardare.
Non posso non posso non posso…
Aspetto di sentire qualcosa, delle mani che mi attanagliano o dei canini sulla mia pelle, ma niente mi tocca.
I rumori nella radura cessano per un attimo e poi un ringhio rimbomba fra gli alberi. Apro gli occhi di scatto, i raggi della luna finalmente penetrano le fronde e si riflettono sulla pelliccia dorata di un licantropo. Si volta per un attimo verso di me, i suoi occhi di quell’azzurro così chiaro da sembrare bianco sono inconfondibili per me: è Ryan.




Lilly
Beh, direi che potete essere fiere di noi: siamo in orario, Yeeeeeeeeee!
Paradossalmente ho fatto una fatica atroce a correggere Liza, forse perché è un pezzo che è abbastanza importante per lo sviluppo del suo personaggio.
Siamo cattive e non saprete la sorte di Gabriele, per ora… facciamo un toto morte?
Vi lascio con lo spoiler del prossimo capitolo, a venerdì 17! (magari pubblico prima o dopo… scherzo, non credo alla sfiga: la mia gatta è tutta nera, porta un collare viola e si chiama Jinx) Volete riprovare a capire chi sta parlando? Quelli di quello prima erano ovviamente Nath e Dan.
A presto :*


Macchan
Eccoci tornate, assolutamente puntuali!!
E in questo capitolo le cose cominciano ad andare a quel paese!! Direi che mi dispiace, ma non è così. Era super necessario perché il nostro plot procedesse.
Speriamo di aver catturato la vostra attenzione con questo colpo di scena e ci risentiamo tra due settimane. (i miei angoli, sempre molto lunghi... parlare direttamente con le persone è un incubo per me, perdonatemi)


*SPOILER*
Io non c’entro niente con questa storia.” ribadisce incrociando le braccia. I vampiri alle sue spalle ci guardano male ma lui sembra più che altro preoccupato: “La frase del ragazzino può significare mille altre cose.”
O può significare che state cercando di combinare qualcosa, anche se non capisco che interesse avete nel rapire uno shadowhunter.” affermo, muovendo la penna nervosamente. È un grattacapo che di certo non ci serviva e la reazione che sicuramente avranno i genitori del ragazzo… per l’Angelo, dopotutto se fosse successo a mia figlia neanch’io sarei riuscito ad agire diversamente.
Non abbiamo alcun interesse infatti. Anche perché se anche avessi mai avuto motivo di voler uccidere un ragazzino che non conosco non lo avrei fatto in modo così evidentemente colpevole. Avanti, non lo avrei fatto dissanguare da un branco di neonati che, per la cronaca, non ho creato io.” ripete, alzando leggermente il tono.
  
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