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Autore: Eternity_Hook    04/11/2017    0 recensioni
Se ne stavano seduti con la schiena appoggiata a quell'albero alto e con la chioma fluente, le foglie verdi che venivano scosse dal vento, gustandosi il piacere della brezza senza dire nulla, sorridendo, mano nella mano, le dita intrecciate teneramente come gli stessi rami al di sopra delle loro teste.
Uno dei due a momenti faceva qualche piccolo commento che distruggeva il 'silenzio' che li avvolgeva, lasciandoli lí, incapaci di formulare frasi per intero con botta e risposta.
Uno non vi riusciva, un po' perché già di suo non parlava molto... un po' perché era imbarazzato e sentiva che quegli attimi andavano bene così, che non potevano essere più perfetti.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reiji Sakamaki, Shuu Sakamaki, Yuma Mukami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Io farei qualsiasi cosa per te, Edgar
Serie: Diabolik Lovers
Ship: Shu x Edgar
Genere: Yaoi
Tema: Gelosia
Ratings: Giallo
Richiesta da: 
-God_Eden_Imperial-
Parole: 1141
~Ω~


Se ne stavano seduti con la schiena appoggiata a quell'albero alto e con la chioma fluente, le foglie verdi  che venivano scosse dal vento, gustandosi il piacere della brezza senza dire nulla, sorridendo, mano nella mano, le dita intrecciate teneramente come gli stessi rami al di sopra delle loro teste.
Uno dei due a momenti faceva qualche piccolo commento che distruggeva il 'silenzio' che li avvolgeva, lasciandoli lí, incapaci di formulare frasi per intero con botta e risposta.
Uno non vi riusciva, un po' perché già di suo non parlava molto... un po' perché era imbarazzato e sentiva che quegli attimi andavano bene così, che non potevano essere più perfetti.
L'altro invece cercava di dire qualcosa, anche di stupido, solo per vederlo sorridere, per veder sorridergli quel ragazzino con cui aveva passato ormai diverse settimane a giocare, a parlare, tanto che se uno dei due era in ritardo -fatto che non capitava spesso- finiva per esserci un clima di agitazione da ambo le parti.
Non era più sicuro che il compagno di giochi fosse denominabile soltanto come tale ormai.
Era più di un amico.
Era una presenza che voleva costantemente nella sua vita, siccome quei suoi occhi... quei suoi bellissimi occhi azzurri come una lastra ghiacciata, a vederli, riuscivano a smuoverlo.
E per l'altro non era da meno, anche se non ne era a conoscenza di essere ricambiato.
Il nobile trovava impossibile che quel giovane con due smeraldi al posto dello sguardo riuscisse a fargli quell' effetto, ma era così.
Volevano stare insieme, si poteva definire un amore giovanile a prima vista, perché già al loro primo incontro, si erano sentiti spogliati dei problemi, delle maschere e dei finti sorrisi per uno e dai modi da duro per l'altro.
Potevano essere fragili, tristi, arrabbiati e sapevano entrambi che il compagno sarebbe rimasto al loro fianco.
A Shu, la consapevolezza di essersi innamorato era diventata sempre più chiara col passare dei giorni.
Aveva sentito il proprio cuore rallentare, accelerare, perdere o produrre battiti come una valanga.
All'altro non era completamente chiaro, ma sapeva di provare qualcosa.
Per questo motivo, quando si voltó per sorridergli, stringendo di più la presa della sua mano in quella del compagno, vedendolo sgranare gli occhi ed arrossire parecchio, non poté non avvicinare il volto al suo, un po' tentennante, un po' imbarazzato.
E si baciarono con dolcezza, facendo scontrare le proprie lingue che danzavano lente ed impacciate per la novità della cosa.
Il biondo fu il primo a staccarsi per prendere aria, guardando Edgar, inizialmente indeciso se provare a sua volta a dargliene uno, allungando il collo, puntando alle sue labbra che, carnose e morbide, accettarono l'offerta, provocandogli una scarica elettrica su e giú per la schiena.
Anche quel bacio fu bellissimo, speciale.
I due passarono l'intero pomeriggio lì, tra baci, conversazioni spesso interrotte e ilarità.
Ilarità perché, ad un certo punto, il castano aveva preso a far solletico all'altro, non ottenendo alcuna risata iniziale se non dopo aver accidentalmente trovato il suo punto debole, facendolo ridere così tanto che, come vendetta, gli aveva ripagato il favore, inducendo l' altro ad aggrapparsi a lui e a farli rotare nell' erba fino a cadere in un ruscello prima ancora di potersene accorgere, lasciando i due zuppi dalla testa ai piedi.
Si erano divertiti così tanto da non accorgersi di una figura che li aveva scrutati fino a quel momento.
Passarono diversi giorni, in cui iniziarono ad aumentare i baci, le carezze, gli abbracci e i tempi in cui stavano insieme erano sempre maggiori.
Ma in quel giorno, qualcosa non andó come doveva.
Poco dopo che i due si incontrarono, dagli alberi spuntó una figura ben conosciuta al biondo.
-Reiji...- la voce di Shu uscí come a sibilo soffocato, portando Edgar a guardarlo preoccupato, lo sguardo che saettava dal fratello più grande a quella del bambino che gli era affianco.
-Fratello, cosa ci fai qui?- 
Il nobile notó gli sguardi non privi di domande del castano, mettendosi davanti perció a lui, osservando il ragazzo con gli occhiali calati sul naso e gli occhi rossi fissati sulla figura che appunto stava nascondendo dalla sua vista.
-Voglio che tu te ne vada. Non puoi frequentare questo bambino , te ne rendi conto, vero?-
Un moto di rabbia si smosse nel petto del piccolo dagli occhi gelidi, nonostante questi non lo mostrarono minimamente, rimanendo illeggibili.
-No! Non ho intenzione di fare come dici, Reiji! Non... non voglio-
-E invece devi- insistette il maggiore, fissandolo eloquentemente, scoccandogli un occhiataccia e riprendendo a fissare Edgar.
Un moto di ansia si fece strada insieme alla rabbia, approdando nel suo petto.
Non capiva perché suo fratello non volesse che lui stesse con il suo... primo amore? Poteva definirlo tale, nonostante gli venisse da arrossire anche solo al pensiero di dirlo a voce alta.
E quell'ansia era concentrata principalmente sul fatto che il fratello non staccasse gli occhi di dosso dal castano.
Per un attimo si chiese se non volesse dividerli per averlo lui ed un moto di gelosia si accese violentemente.
Lui non voleva che Reiji avesse Edgar.
Edgar era suo e di nessun'altro.
Serró la mascella, guardando male il viola, andando a girarsi per fissare lo sguardo smeraldino smarrito che era fissato su di lui, esibendo e mostrando ogni singola emozione che lo attraversava.
Gli prese la mano e, senza che l' altro potesse capire cosa stesse per fare, se lo trascinó a dietro, correndo più non posso fino a non aver più fiato, sapendo che Reiji li avrebbe seguiti, ma sperando di aver almeno un minimo di tempo per parlare al castano senza essere sentito e soprattutto allontanando Edgar da lui.
-Devi... devi stargli lontano- disse mentre correva, sentendo l'altro incespicare un poco ma continuando a correre -É ... é pericoloso. Non voglio che ti porti via da me!- la voce del biondo era rotta dagli spasmi e dal terrore di quello che stava per dire.
-Shu... io... non capisco!- rispose il castano, prendendo col piede involontariamente una radice, finendo col barcollare, evitando di finire al suolo solo grazie al nobile che lo tiró su prima.
-Non importa! Devi stargli lontano... Io farei qualsiasi cosa per te, Edgar! E se questo significa andare contro alla mia stessa famiglia pur di evitare di farti ferire... allora lo faró! Non deve toccarti... non deve-
L'altro fu quasi sicuro di sentire un singhiozzo scappargli dalle labbra, segno di un imminente  scoppio.
E si costrinse a rispondere un -D' accordo- mentre tale accordo li fece fermare brevemente.
Non erano troppo lontani dalla strada che portava a casa sua, quindi riposarono brevemente, ansimanti per la corsa.
-D'accordo... faró come mi chiedi- rispose con più convinzione, annuendo, guardando Shu accennare un sorriso addolorato, asciugandosi gli occhi con i gomiti.
E gli diede un ultimo bacio prima di prendere a correre ancora, stavolta da solo, con il nobile che lo guardava di spalle.
 
   
 
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