Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: tenacious_deep_soul 99    04/11/2017    1 recensioni
Lee Miyon è una giovane studentessa del conservatorio più prestigioso di Seoul, il “Seoul Artspool Conservatory”. Orfana di madre e violinista quasi provetta alle soglie della laurea, verrà affiancata da un giovane e talentuoso pianista frequentante il suo stesso corso: Min Yoongi. Il loro rapporto sarà a dir poco conflittuale, situazione che creerà un senso di rivalità fra le due parti per tutto il resto del duro periodo di studi. Solo dubbi ed incertezze si porranno fra i due ragazzi e la loro relazione, all’insegna di un apparente crollo...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Capitolo 8~


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Il signor Lee era seduto in salotto a leggere il giornale sulla sua vecchia poltrona e ascoltava la figlia che suonava il violino nella sua stanza. Ripeteva la stessa melodia da una buona mezz’ora.
Le pareti di quella casa erano abbastanza sottili, per cui qualsiasi rumore poteva essere captato facilmente senza alcuno sforzo uditivo.
Da più di dieci minuti rimase con lo sguardo immerso in un punto preciso della pagina, a rileggere varie volte la stessa frase senza mai riuscire a recepirla. Fra pollice e indice teneva stretto l’angolo esterno del foglio continuando a muoverlo distrattamente a destra e a sinistra, ancora incredulo per via dell’incontro di quella metà mattina.
Fu inaspettato, come un fulmine a ciel sereno.
Conobbe Chongeun a ventisei anni in uno dei tanti bar della città, durante una giornata piovosa. Ricordava perfettamente l’espressione che lei fece alla vista del temporale, preoccupata perché sprovvista di ombrello. E ricordò bene la sua, al solo vedere una bellezza del genere rivelarsi ai suoi occhi.
Come poteva dimenticare i sorrisi e gli sguardi che condivisero? E i successivi baci che si scambiarono?
Certe cose non potevano essere cestinate sebbene Doyun avesse poi iniziato una nuova vita senza di lei.
Il suono del campanello destò l’uomo dai ricordi di una vita, portandolo chiaramente a sussultare e lanciare il giornale vicino ai piedi della poltrona.
Esercitata una lieve forza sulle ginocchia, si levò in piedi spingendosi con le mani contro i braccioli.

-Yoongi! Che piacere vederti di nuovo qui, accomodati!- lo accolse non appena aprì la porta. Il ragazzo era zuppo fradicio, il che stava a significare che la pioggia torrenziale non si era ancora arrestata.
Doyun gli offrì il suo aiuto, sfilandogli il lungo giubbotto di dosso e prendendo con sé il suo ombrello.

-La ringrazio. Dov’è Miyon?- domandò di fronte a un sorriso paterno.
Yoongi si rese conto della stupidità di quella domanda quando udì il violino provenire dalle stanze superiori. Il ragazzo si scosse i capelli, imbarazzato dalla sua stessa pateticità.

-Ah beh, la ringrazio per avermelo detto signor Lee- ridacchiò parlando con sarcasmo.
Doyun gli diede un colpetto sulla spalla, Yoongi c’era quasi abituato.

-Sali, forza. Ti sta aspettando da un po’...-

Si limitò a mandargli una risatina, ritornando poi alla postazione iniziale a godersi quel giornale ancora in fase di deciframento.
Yoongi galoppò con impeto su per le scale, causando degli strani cigolii che lo costrinsero a regolarizzare, anche se di poco, l’intensità dei passi. Fu solo quando arrivò in cima che venne deliziato da un incontro inaspettato: un ragazzo di almeno ventiquattro anni, scontrò il suo petto verso la spalla di Yoongi.
Decisamente più alto di lui poteva risultare la copia perfetta di T.O.P, se solo non avesse indossato quel paio di enormi lenti quadrate che alteravano le vere forme del viso.

-Hey amico... lo sai che non si corre nelle strettoie, vero? E’ contro il codice stradale, potresti beccarti una multa bella salata per l’infrazione che hai fatto- gli mostrò con l’indice la frase del libro che stava leggendo, inerente all’argomento.
Prima o poi Hyonsu avrebbe dovuto prendere la patente, no?

-Ehm... beh, non penso capiterà di nuovo. Anche perché non ho tutti questi soldi da buttare per pagarmi una multa- ridacchiò, concentrando il suo sguardo sui capelli a spazzola color ghiaccio di quello.
Di certo, quel ciuffo fluorescente era la prima cosa che dava all’occhio. Oltre la mastodontica montatura nera, ovvio.

-Ecco, tienilo a mente d’ora in poi. Ma... chi sei piuttosto, strano individuo che non ho mai visto?- chiuse il libro con uno scatto della mano, facendogli emettere un botto alquanto sonoro che fece scattare impercettibilmente il collo di Yoongi.

-Sono un compagno di corso di Miyon, devo aiutarla con le note di uno spartito... e, a proposito, mi starà aspettando quindi è meglio che tolga il disturbo- fece per oltrepassare Hyonsu, quando venne fermato da una mano sul petto.

-Ehi, ehi, ehi. Non vorrai mica entrare in camera sua, giusto? Che intenzioni hai?- parlò sottovoce esibendo uno sguardo da perfetto pervertito.
Yoongi era confuso: da quanta malizia poteva essere composta una scimmia decerebrata come lui?

-Hyonsu-yah, che caspita stai facendo? Lascialo stare e levati dalle palle, forza!-

Il crepitio inquietante della porta che si apriva introdusse la figura snella di Miyon, contrastata da un paio di enormi pantofole da eschimese.
Aveva smesso di suonare il violino non appena udì la voce del compagno, bloccato da quell’idiota del fratello.
Il ragazzo si fece da parte lasciando passare Yoongi, le cui guance erano leggermente arrossate.
Ci fu addirittura un momento in cui, scontrando lo sguardo con quello di Miyon, riuscì a sentire il sangue concentrarsi di getto sulle sue gote. Avrebbe potuto perfettamente far concorrenza ai termosifoni.

-Scusami se ti ha messo in imbarazzo, quel cretino non conosce il significato di ‘pudore’- chiuse la porta dietro di sé, invitando Yoongi a sedersi alla scrivania.

-Figurati, non è nulla... come mai stavi eseguendo di nuovo la melodia di stamattina?-

-Beh, meglio tenersi allenati non credi? Ora aiutami con queste note...-

Il foglio gli si presentò sotto gli occhi strisciando sonoramente sulla liscia superficie di legno: esso mostrava segni di cancellature dappertutto, con abbozzi di note scritti qua e là nei lati liberi dello spartito.
Impugnata la matita, Yoongi si dilettò a correggere i molteplici errori commessi da Miyon. 

-Questo è un fa diesis, e questo invece è un si bemolle signorina Lee... non mi aspettavo tutti questi errori da una che fa già conservatorio da tre anni- imitò la voce da cornacchia aggraziata della Choi, provocando delle sonanti risa nella ragazza.

-Che cosa c’è? Come mai ridi così tanto?- si voltò verso lei, corrugando la fronte confuso.

-Per la vocina, mi uccide- cercò di dire in mezzo alle tutte quelle risate, che la costringevano a fermarsi per riprendere quel minimo di aria sufficiente per parlare.

-Hai la risata facile tu, ridi con molto poco- la frangetta scura cadde di nuovo verso il basso, coprendo i suoi stretti occhi a mandorla immersi nello spartito.
Dietro di lui le risa di Miyon andavano affievolendosi. Si era concentrata sulla pelliccia della pantofola, accarezzandola contropelo per non rimanere con le mani in mano.

-Tu invece non ridi mai- balbettò sottovoce sperando che non la sentisse.
Ciò che ottenne fu l’effetto contrario. Era risaputo come Yoongi fosse noto al suo corso, non solo per le sue doti musicali al piano ma anche per l’udito supersonico che si ritrovava fin dalla nascita.

-Ridere non serve a niente, è... è stupido-
Miyon emise uno sbuffo dal naso.

-Sai, pensavo anch’io la stessa cosa quando è morta mia madre. Pensavo: “A cosa serve ridere quando non hai più accanto chi amavi di più? E’ inutile”... ma mi sbagliavo. Fu proprio una risata a farmi ritrovare la voglia di vivere, a non farmi desiderare di buttarmi giù da una finestra, a farmi rendere conto che la vita va avanti nonostante tutto. E’ grazie a quella risata che io sono qui adesso- si lasciò scappare un sospiro.

Miyon non si era mai aperta con nessuno su questo argomento, Yoongi era stato l’unico suo confidente, doveva sentirsi onorato. In fondo, non è mica da tutti rivelare i propri tormenti interiori, soprattutto se questi si ricollegavano a vecchi e assillanti pensieri suicidi.
La sua risposta fu in grado di spiazzarlo sul serio: si era reso conto della veridicità delle sue parole e, inoltre, del fatto che non la conoscesse affatto. Chi poteva sapere che quella ragazza con la testa per aria, secchiona, apatica e asociale, avesse avuto l’inferno fuori e dentro se stessa?
Quanto sbagliava Yoongi a etichettare le persone senza conoscerle a fondo, è sempre stato uno dei suoi più brutti vizi.
Il ragazzo la guardò, atterrito e senza nulla da dire.

-...perché mi stai dicendo queste cose? Insomma, sono particolari della tua vita che io non dovrei sapere-

-Perché provo fiducia nei tuoi confronti. Inspiegabile detto da me, ma è così-prese a mangiucchiarsi un’unghia spizzicata.

Yoongi era ancora più sbigottito: come faceva a provare fiducia in lui quando questi non l’aveva nemmeno in se stesso? La loro conversazione venne interrotta da tre rapidi colpetti contro la porta.

-E’ permesso? Fa freddino oggi, così ho pensato di prepararvi questa... buona merenda!-

Dalla lieve apertura fra la porta e lo stipite fuoriuscì un vassoio in ferro battuto recante due tazze fumanti di abbondante cioccolata calda. Doyun lo reggeva saldamente su una mano, mentre con l’altra agitava il pacchetto di marshmallows.
Poggiò attentamente il carico sulla scrivania e andò fuori dalla stanza. Mentre richiudeva la porta alle sue spalle si sentì chiaramente Hyonsu richiedere al padre la sua terza tazza di cioccolata.

-Serviti pure, Yoongi- afferrò per il manico la tazza bollente.

Sicuramente temeva che la cioccolata rovente potesse attaccarlo, e forse fu proprio per questo il motivo per cui si limitò a tirare il vassoio verso di sé col solo uso degli indici. Yoongi ora la guardava con circospetta ammirazione gustarsi la bevanda, mentre vi intingeva dentro quei bianchi cubetti gommosi.
Fece per imitarla a sua volta, avvicinandosi rischiosamente alla tazza. Giusto nell’esatto momento in cui il bordo toccò la sua bocca per lasciarvi scivolare la mistura densa, si scottò malamente il labbro avendo dimenticato di soffiare.
Yoongi sussultò, allontanando di scatto la tazza dalla sua faccia.

-Aish, lo sapevo! Dannazione!- raddrizzò la schiena, emettendo delle urla sorde per via delle mani davanti il mento.

-Oh cielo! Yoongi, va tutto bene?-

Posò la tazza mezza vuota sulla scrivania, poi si catapultò verso il ragazzo scombinandogli la barriera che aveva creato con le dita. Esaminò accuratamente il labbro, rosso e certamente pulsante per l’eccessivo calore. Allungò un dito esile verso di esso, tastandolo delicatamente: era così morbido e liscio, proprio come un marshmallow.
Solo l’attimo in cui le labbra di Yoongi si schiusero, Miyon realizzò cosa stesse realmente facendo. Di certo gli sguardi di entrambi non erano dei migliori, dato l’imbarazzo che li invadeva.
Si ritirò di scatto a testa china, portandosi a sedere sulla sedia. Le sue mani sfregavano avanti e indietro su per le cosce, cercando di liberarsi dal sudore.

-V-vado a prendere un po’ d’acqua fresca- disse, alzandosi rapidamente per divincolarsi dalle sue occhiate.

Un attimo dopo Yoongi la guardò avviarsi verso l’uscio, poi si voltò a fissare il vuoto. Come era potuto succedere? Per un po’ ebbe una curiosa sensazione di disequilibrio all’addome, solo non ci fece molto caso fino a quell’istante, il momento in cui avvenne il contatto fra il dito di Miyon e il suo labbro scottato.
Poteva essere possibile una cosa del genere? Pensò. Non immaginava che potesse sentirsi disorientato al solo scontrare lo sguardo di Miyon. E non immaginava nemmeno che la pressione sanguigna potesse aumentargli tutt’assieme diventando una considerevole minaccia per le sue coronarie.
Si sentiva stordito, era come se qualcosa l’avesse colpito dritto sulla nuca.
Ignorava il perché di quelle strane sensazioni, fatto stava che non era più lo stesso di prima.





►Angolo autrice:
Annyeong popolo! La zombie è vivaaaa (ogni riferimento a Frankenstein è puramente casuale ahaha)
Io vi avevo avvertito che ci sarebbero state scene da vera e propria ship ahah non so quanti di voi abbiano sclerato al solo leggerla e quanto abbiano sperato anche in un innocente bacino a stampo, solo chiedo profondamente mianhae uwu meeeh era giusto così, insomma, si stanno appena conoscendo *le spunta l’aureola sopra la testa* Abbiate solo un po’ di pazienza, arriveranno scene migliori (e intrecci/situazioni da pazzi – consideratelo come altro spoiler ahha)
Non mi dilungherò oltre con il messaggio, anche perché ho molti compiti da svolgere e il tempo purtroppo scorre e scarseggia TwT
Fatemi sapere che ne pensate (ovviamente gli scleri sono ben accetti xD)
Al prossimo aggiornamento! Fighting!



 
  
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