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Autore: Altair4    04/11/2017    0 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Astrid stava camminando tranquillamente nel bosco, il sole filtrava tra le fronde, le farfalle Isabella, quelle battezzate da Mikey, le svolazzavano intorno, era tutto fiorito, come un’esplosione di primavera inaspettata, sembrava che tutti i fiori si fossero sincronizzati e si fossero schiusi tutti nello stesso istante. La Niana si guardava intorno in estasi e sentiva una pace ed una tranquillità che non ricordava di aver mai provato. Poi vide Donnie che si avvicinava da lontano, sorrideva dolcemente ma più lui si avvicinava più Astrid sentiva un’inquietudine crescerle dentro. Quando Donnie fu molto vicino non sorrideva più, tirò fuori l’arma bilama di Sol e la colpì all’addome, Astrid cadde a terra sospirando.
            -Perché?-
Aprì gli occhi di scatto, quell’incubo la torturava da diversi giorni. Si alzò senza fare il minimo rumore e se ne andò dalla camera senza che Donnie la potesse udire. Non riusciva a parlarne con lui e stargli vicino, le dava un senso di inquietudine che non sapeva spiegarsi.
Dal canto suo Donnie era molto preoccupato, aveva notato il comportamento strano di Astrid, non riusciva più a parlarle, quando arrivava nella loro camera lei dormiva già e la mattina quando si alzava lei era già andata via. E se osava avvicinarsi a lei durante il giorno gli rispondeva male e si rifugiava in laboratorio dove stava per ore, con la scusa che doveva aiutare Yal per la clonazione del corpo di Eugene. Donnie si decise a parlarne ancora una volta con Leiad.
            -Sono molto preoccupato…credo che Astrid non mi ami più…e non abbia il coraggio di dirmelo…ti prego parlale…-
            -Ci ho provato, anche a me non dice molto, secondo me è solo un periodo. Prova a parlare con Lisad, sono molto amiche…e poi lei è molto insistente, mentre io preferisco che venga lei spontaneamente a parlarmi-
Donnie quel giorno mollò tutto nelle mani di Gead e andò a cercare Lisad, la trovò che lottava scherzosamente con Raph.
            -…scusate se vi disturbo…spero non di non interrompere qualcosa di…privato…-
            -Ma no, figurati Donnie, lo abbiamo già “fatto” varie volte, stavamo solo giocando un po’-
Sia Donnie che Raph abbassarono lo sguardo, non erano più verde smeraldo ma rosso rubino e non aprirono bocca per il totale imbarazzo.
            -Allora Donnie che volevi?- Chiese Lisad con un sorriso sbarazzino.
            -Ti posso parlare un attimo di Astrid?-
            -Oh sì…ma non so se posso dirti tutto…-
            -Ma allora sai cosa sta succedendo! Ti prego dimmelo, non mi ama più? C’è un altro?-
            -No, non credo proprio…mi ha solo detto che …ecco…come posso spiegartelo…gli dai sui nervi, ha bisogno di starti lontana per un po’ e che le passerà…-
Lisad si tappò la bocca, aveva detto troppo, non doveva intromettersi in modo così indelicato, ma a volte proprio non riusciva ad usare il tatto necessario.
            -Cosa significa? E’ qualcosa da Niani che un terrestre non può capire?-
            -Mi dispiace non so che dirti…anche a me sembra strano…e non è stato neppure facile parlarle, l’ho dovuta torchiare parecchio, è molto nervosa…e se lo dico io puoi crederci!-
Donnie era fuori di sé, andò in laboratorio dove Astrid ultimamente si rintanava con varie scuse, trovò Nied e Yal che lavoravano al progetto per Eugene.
            -Dov’è Astrid?-
            -E’ uscita, ha detto che non ne poteva più di stare rinchiusa…è davvero nervosina…non vorrei essere nelle tue squame…ma è sempre stata così?- Chiese Yal.
            -Veramente no…dice Lisad che non mi sopporta…che vuole starmi lontana per un po’…sapete se si è innamorata di qualcun’altro? Vi prego…ditemelo se lo sapete…è Frel?-
Nied posò le piastre che aveva in mano, si avvicinò a Donnie e guardandolo dritto negli occhi gli disse:
            -No Donnie non c’è un altro…Frel si vede con Kerad, sai chi disprezza compra, vale anche per noi Niani…ma perché non vai a cercarla, parlale, sono sicura che risolverete presto-
La tartaruga genio cercò la sua Astrid con la cintura e la rilevò nel bosco con Hedgy. In poco tempo la raggiunse. Era seduta a terra con la Vattina in braccio, piangeva e le parlava come se potesse capirla a pieno.
            -Non so cosa mi prende, perché odio Donnie?…la sua vicinanza è diventata una tortura…come faccio a dirglielo…-
            -Don’…ama…’Strid-
            -Lo so…-
Hedgy sembrava capire davvero, Donnie si intromise nella strana discussione:
            -E’ per questo che devi dirmelo! Devi dirmi se non mi ami più, non tenermi a distanza senza una spiegazione…ti prego amore…facciamo una fusione così potrò vedere cosa succede-
            -Non posso e non voglio fare una fusione!-
            -Ma perché?-
            -Non lo so!-
            -Non è una risposta sensata! C’è un altro? Se ami un altro capirò…ma ti prego non posso vivere così…-
            -No Donnie non c’è nessuno. Me ne rendo conto che non ha molto senso…
            -Sono io che faccio qualcosa di sbagliato? Sono stato troppo occupato a causa del tunnel e poi con la colonizzazione? Ti sei sentita sola? Ti ho trascurato?-
            -No, non sei tu…c’è qualcosa che non va in me…nemmeno mi capisco più. Non faccio altro che sognare che tu mi uccidi colpendomi con l’arma di Sol all’addome, mi sveglio terrorizzata ogni mattina…-
            -Perché non me lo hai detto?-
            -Non riesco…non riesco a starti vicino…-
Astrid appoggiò le sue mani al viso e continuò a piangere disperata.
            -Forse dovresti parlarne con Nied, fai un check up completo, forse è qualcosa di fisiologico…nel frattempo se vorrai potrai dormire da sola…ti prego affrontiamo questa situazione insieme, parlami-
            -Sì ma non avvicinarti troppo…-
            -Nemmeno la mia vicinanza tolleri…dobbiamo andare subito da Nied, ci aiuterà-
            -Ti prego voglio stare qui da sola, ci andrò, te lo prometto…va’-
Donnie le si avvicinò, la prese per le spalle, voleva scuoterla come per toglierle di dosso l’astio contro di lui, ma lei reagì in modo furioso.
            -Non toccarmi! Cosa ti avevo detto!-
Lo colpì con uno schiaffo, lui la guardò con stupore misto a dolore.
            -Scusami non volevo!- Disse Astrid con sguardo sconvolto.
Scappò via piangendo seguita dalla fedele Hedgy, sempre vicina nei momenti di tristezza. Donnie tornò da Nied e Yal, era sconvolto, ma avrebbe affrontato la cosa come sapeva fare meglio, con la scienza, si era convinto che il problema fosse fisiologico. Forse c’era stato uno sbalzo ormonale dovuto alla loro unione, un qualche effetto collaterale che non potevano prevedere perché erano una coppia fuori dal comune e provenivano da pianeti diversi. Arrivò nel laboratorio e vide Yal che saltellava per la stanza e ballava con Nied, insomma dava di matto, il che non era strano visto il personaggio, ma stava decisamente esagerando.
            -Cosa diamine succede? Sei impazzito?- Chiese Donnie irritato.
            -Funziona! Funziona! E’ vitale, sta crescendo! Sono un dannato genio delle biotecnologie!-
            -Ce l’hai fatta? Hai clonato il corpo di Eugene?-
            -Sì sta funzionando! Il campione si sta sviluppando! Ha solo un minimo di sistema nervoso per assicurargli l’innervazione del tronco e degli arti, non è un essere cosciente, ma è sano e tra pochi giorni potremo fare il trapianto!-
            -Yal sei incredibile…ce l’hai fatta! Congratulazioni!-
            -Dobbiamo contattare Eugene deve venire su per qualche giorno per prepararsi all’operazione. Roby vieni subito!-
Il robot arrivò in pochi secondi.
            -Dimmi Yal, cosa posso fare per te?-
            -Contatta Eugene su Terra, digli che deve trasferirsi su da noi, digli che presto avrà un corpo tutto suo!-
            -Eseguo subito, ne sarà estremamente felice-
Donnie guardava la gioia sprizzare da tutti i pori, o meglio dalle scaglie di Yal, ma non poté trattenersi da dire.
            -Pensi che potrai aiutare anche me? Credo che Astrid abbia qualche problema ormonale, forse la nostra unione col tempo le dà dei problemi. Abbiamo un livello di ossitocina/T’zwrtoid altissimo e le nostre fusioni totali erano ancora più potenti ultimamente perché sono in grado anche io di compierla…-
Yal lo guardò concentrato appoggiando una mano sul mento. Era uno scienziato molto particolare, aveva un atteggiamento sicuramente originale e riusciva ad uscire dagli schemi con facilità. Era riuscito a fare l’impossibile, la stessa metamorfosi di Leiad era qualcosa di veramente eccezionale che molti altri scienziati di Ni non sarebbero mai riusciti a realizzare. Dopo un tempo relativamente breve la lampadina si accese.     
            -Donnie quando è l’ultima volta che avete avuto una fusione totale o comunque un rapporto non protetto?-
            -Yal non siamo compatibili…comunque è stato di sicuro un mese e mezzo fa!-
            -E quando ha cominciato a manifestare questi comportamenti?-
            -Credo da un mese…ma…-
            -Anche le Niane, comprese le prescelte (con geni terrestri) hanno un ciclo di ventotto-trenta giorni con ovulazione a metà ciclo e c’è l’impianto dell’ovulo fecondato dopo circa cinque giorni…proprio come le umane, Nied ne eri al corrente?-
            -Sì certo, siamo incredibilmente simili, però la nostra gravidanza dura dieci mesi invece di nove-
            -Ma le tempistiche ed i sintomi che ha detto Donnie non ti suggeriscono nulla?-
            -Sì ovvio. Potrebbe essere un problema di comunicazione con l’ospite perché ha pochissimi geni terrestri. Dobbiamo subito fare il test per il T’broid…non ci ho pensato quando le ho fatto le analisi l’altro giorno, credevo che fosse un problema riguardante solo gli ormoni del legame-
Donnie aveva comunque delle basi di biologia, non si lasciò confondere dai due scienziati e commentò:
            -T’broid è l’analogo dell’ormone beta HCG terrestre. Vuoi dire che mi odia perché è incinta?-
            -E’ un’ipotesi…-
Donnie non sapeva se piangere o ridere chiamò subito Roby, il quale ritornò velocemente felice di essere utile.
            -Roby chiama subito Astrid dille di Eugene e falla venire qui, non dirle che ci sono anche io, è molto importante per la sua salute, dovremo farle un prelievo senza il suo consenso-
            -Subito Donnie- Poi rivolto a Yal aggiunse: -Eugene arriverà tra un paio di giorni, non è a New York, vi esprime tutta la sua gratitudine-
Detto questo sfrecciò rapido alla ricerca di Astrid. La Niana dai capelli azzurrini arrivò dopo poco, aveva un aspetto sofferente ma era lieta per Yal, Donnie era nascosto dietro un’incubatrice.
            -Complimenti lo sapevo che ce l’avresti fatta, era solo questione di tempo, sono sicura che funzionerà e che Eugene avrà finalmente una vita normale-
Roby si avvicinò a lei ed a tradimento le prese un campione di sangue, per fortuna ne serviva molto poco, la reazione di Astrid fu violenta tirò fuori le sue katane laser.
            -Cosa stai facendo? Chi te lo ha ordinato? Stai indietro!-
Donnie uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò a lei disarmato e con fare pacato disse:
            -Calmati amore, dobbiamo farti delle analisi…-
            -Cosa ci fai tu qui? Mi tendete una trappola?-
            -Calmati Astrid, non fare la paranoica, potresti essere incinta! Non sappiamo come potrebbe reagire il tuo fisico alla presenza di ormoni terrestri in circolo nel tuo sangue…potrebbe anche essere molto pericoloso…- disse Nied.
            -Incinta? Ma non è possibile, la probabilità è bassissima, i geni terrestri…sono simili ma…-
            -Ricordati che Donnie è comunque un rettile, è molto più vicino a noi degli umani. I nostri studi e le nozioni che conosciamo sono più incentrate sugli umani. Non potevamo immaginare che su terra esistessero organismi così evoluti come le tartarughe ninja e poi dimentichi l’effetto del mutageno…e che tu hai dei geni umani, anche se non a livello dell’apparato riproduttivo-
            -Ma…avevo fatto uno studio…pensavo che ci volesse un intervento esterno-
            -Lo sapremo molto presto…coraggio piccola- disse Yal.
Furono i minuti più lunghi della loro esistenza, Astrid era seduta ancora con la bocca aperta, solo alla notizia il suo nervosismo era diminuito alquanto e tollerava il suo compagno che camminava avanti ed indietro per la stanza. Nied finalmente mostrò il responso sullo schermo del computer.
            -Congratulazioni sarete padre e madre-
Donnie senza pensare abbracciò Astrid che ricambiò senza protestare, erano entrambi felicissimi.
            - Ovviamente Astrid dovrà essere seguita costantemente perché c’è il rischio che rigetti il feto o i feti…-
            -Come i feti?- Chiese Donnie stupito.
            -Possiamo anche avere due piccoli per volta senza che siano gemelli omozigoti-
            -Potremmo avere gemelli eterozigoti?...ma perché Astrid è arrabbiata con me e perché non vuole fare la fusione?-
            -E’ una difesa, perché rischia di coinvolgere nella fusione anche i piccoli, l’istinto lo impedisce fino a che la madre non si accorge di essere incinta e a quel punto può controllare il fenomeno senza fare danni. Certi pensieri da adulti possono traumatizzare i nascituri…poi il fatto che è arrabbiata…bè può succedere…in modo inconscio associa il suo stato particolare ed inspiegabile a te…ho visto casi di nervosismo nei primi mesi…poi la madre realizza che è tutto ok e si tranquillizza…forse- spiegò Yal che alla fine aveva più esperienza di tutti perché le prescelte e Leiad non avevano mai avuto una gravidanza, mentre lui come medico aveva seguito molte nascite oltre alle clonazioni.
            -Ma tu mi odi ancora?-
            -Oh Amore…mi sento strana, ma ora so che non ti odio, anzi non ti ho mai amato come adesso-
Donnie abbracciò la sua Niana preferita e si baciarono dopo un mese di lontananza.
Nei giorni successivi Astrid fu monitorata da Nied e sembrava che tutto procedesse per il meglio. Mikey se ne andava per tutta la base ricordando a tutti che sarebbe diventato zio e teorizzando come sarebbero venuti i piccoli. Farad aveva preso molto bene la notizia, come del resto Lisad e Raph anche se temevano che in futuro avrebbero messo al mondo tanti rettilini scorbutici.
            -Nascerà una nuova specie! E senza intervenire con la biologia molecolare, siamo davvero molto simili, la nostra origine è comune, forse proveniamo tutti da uno stesso pianeta originario- diceva Nied.
            -Può essere spiegato anche con la semplice circolazione nello spazio di molecole come gli amminoacidi e le basi azotate del DNA tramite le comete, oppure semplicemente le molecole fondamentali della vita si sono originate in più luoghi a causa di una stabilità energetica simile in ambienti simili a Ni, Terra ed ora Marte- commentò Astrid.
            -Ragazzi non voglio essere un guastafeste…nessuno ci potrà mai dire la verità e possiamo palarne in tante occasioni…ma ora dobbiamo prepararci all’operazione su Eugene, vorrei che foste tutti concentrati. Nied è il chirurgo migliore per cui eseguirà il trapianto, mentre Leiad, Zarel, Roby ed io saremo a sua completa disposizione durante l’operazione, vorrei che adesso vi concentraste su questo- Disse un Yal stranamente serio.
 
Il giorno fatidico era arrivato, Eugene era sdraiato sul lettino, tra poco avrebbero rimosso il suo cervello e lo avrebbero trapiantato in toto in un nuovo corpo. Rischiava anche la morte, ma avrebbe fatto di tutto per tornare a sentire, vivere, amare come gli altri. Nel suo corpo freddo di cyborg si sentiva infelice, le sue emozioni erano come bloccate, aveva meditato spesso il suicidio. Yal ed i Niani gli avevano dato una speranza. Forse quel tentativo sarebbe fallito, forse non si sarebbe più risvegliato, ma era comunque un passo avanti per tutti quelli che come lui avevano perso la loro umanità o parte di essa. Leiad lo addormentò dolcemente e Roby lo portò nella sala operatoria.
Sentì un leggero calore sulla sua mano, aprì gli occhi, ma la luce era abbagliante, sentì dire.
            -Oscurate la finestra-
Il calore sulla mano sparì, piano piano mise a fuoco il viso sorridente di Vertel.
            -Sono…sono vivo?-
            -Sì Eugene…hai sentito il calore del sole?-
            -L’ho sentito...-
Guardò la sua nuova mano, contrasse i muscoli e la chiuse, cominciò a piangere, il senso del tatto gli era mancato così tanto, gioiva come un bimbo il giorno di Natale.
            -L’operazione è andata molto bene, Nied ha delle mani d’oro, è migliore del computer. Però fai con calma, non sei più abituato al corpo di carne e ossa, devi prendertene cura, non sei più invincibile, anche se adesso ci sarà il dolore a ricordartelo- gli disse Yal, anche lui era commosso.
            -Grazie Yal, grazie Nied…mi avete ridato la mia vita-
            -Ti abbiamo restituito gli anni persi a fare lo schiavo, hai il fisico di un ventenne, approfittane- Yal gli fece l’occhiolino. Anche Vertel sorrideva bonario.
            -Ragazzo mio, finalmente potrai lasciarti alle spalle tutto il dolore, anche quello che ti ho procurato io stesso…e mi potrai perdonare-
            -Vertel ti devo la vita, ti ho perdonato molto tempo fa-
            -Dovrai restare qui su Marte per almeno una settimana poi potrai tornare su Terra. Tornerai a trovarci di tanto in tanto, solo per dei controlli, ma stai reagendo bene e non ci saranno mai problemi di rigetto perché il tuo corpo attuale è un clone delle tue stesse cellule- spiegò Yal.
Nei giorni successivi Eugene aveva mosso i primi passi, non era facile camminare con il nuovo corpo, aveva un baricentro diverso, pesava meno e la muscolatura era minima. Mikey gli aveva fatto spesso compagnia e si allenavano insieme perché raggiungesse una buona forma fisica prima di tornare sulla Terra.
            -Se vuoi, puoi stare qui tutto il tempo che vuoi, anche Vertel si trasferirà molto presto…-
            -Ti ringrazio amico mio, ma preferirei tornare alla mia vita normale e credo che mi farà bene stare lontano da lui-
Mikey per una volta capì al volo e non indagò oltre.
            -Come sta Astrid? Mi hanno detto che è incinta, chissà come è felice- Chiese Eugene.
            -Sì ma è anche nervosissima, vedessi come tratta quel poveretto di Donnie, ma almeno hanno fatto pace, poi mio fratello è così felice che non ci fa nemmeno caso-
            -E la colonizzazione? Non vedo tanti Niani in giro…-
Farad si aggiunse alla discussione e disse:
            -Ne sono già arrivati a migliaia ma restano chiusi in casa. Si stanno preparando psicologicamente al nuovo mondo, alcuni hanno tipo un mal di terra o forse dovrei dire mal di Marte. I piccoli sono più coraggiosi e curiosi infatti Beal, Frel e qualche volta Mead si occupano di loro. Gli viene insegnato a convivere con gli animali marziani e a rispettare tutti gli esseri viventi in genere, sanno anche chi sono i terrestri, anche perché hanno mandato l’ennesima sonda dalla Terra. Al momento le stiamo dirottando tutte nelle zone ancora desertiche. Ovviamente gli umani hanno capito che ora ci sono ossigeno ed acqua su Marte. Però non se lo spiegano e sappiamo che tra qualche anno manderanno una vera e propria spedizione con astronauti. Lo Stato Supremo dovrà decidere cosa fare concretamente, ovviamente non gli faremo del male…-
            -Io ed io miei fratelli pensavamo di sabotare tutte le missioni spaziali, i Niani ritengono che i terrestri non siano ancora pronti…- Disse Mikey.
Allora Eugene intervenne a difesa dei suoi simili: 
-Dateci un po’ di fiducia…non siamo pericolosi al momento, la nostra tecnologia è ridicola in confronto a quella dei Niani, magari vedendo voi smetteremo di fare le guerre. Anche se all’inizio tutti i terrestri vi vedessero come una minaccia questo ci unirebbe tutti…quando siamo davanti a qualcosa di più grande di noi tendiamo ad agire in modo sorprendete…-
            -Sai Eguene la penso esattamente come te, vedremo…tanto prima o poi i tuoi simili dovranno sapere. Astrid ci ha fatto riflettere su di voi e vi vediamo solo un po’ meno evoluti di come lo siamo noi, dovete solo maturare - disse Farad mentre con il braccio destro cingeva il collo del suo terrestre preferito, lei e Mikey erano finalmente una coppia. Senza più Redol in circolazione Marte era un posto sicuro, li aspettava un futuro radioso
 

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Astrid è miracolosamente incinta…non ho potuto resistere alla tentazione, anzi in realtà già nel prequel avevo deciso per la gravidanza, ma i tempi non erano maturi ed ho rimando a questo sequel. Eugene non è più un cyborg, grazie a Yal è tornato ad essere umano e potrà avere una vita normale.
Siamo quasi alla fine, non perdetevi il prossimo capitolo dal titolo…Epilogo!
 
Ciaux
Altair
   
 
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