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Autore: iamnotgoodwithnames    07/11/2017    1 recensioni
"Al cuore non si comanda, non c’ha mai creduto ai modi di dire, non li ha mai voluti prendere neppure in considerazione, assurde frasi dette, ripetute così tante volte, da così tante bocche diverse, da perdere significato; da diventare banali cliché.
Eppure, alla fine, c’è rimasto incastrato anche lui in uno stupido cliché.
Al cuore non si comanda, si ripete, cercando di perdersi nel buglio di sogni che non sono mai piacevoli, cercando di dimenticare che, suo malgrado, la sua intera vita, per colpa di due iridi d’un pungente azzurro cielo, è diventata un banalissimo, insopportabile, cliché."
[Theo x Liam][Introspettiva][Slow Build][Spoiler!6A][Slice Of Life][Missing Moments][OC][OFC x Greenberg / Mason x Corey]
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Corey, Liam, Liam Dunbar, Mason, Nuovo personaggio, Theo Raeken
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Moonbeams Bonds'
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Chapter Eleven : 
I Was Late, But I Arrived


 “lo hai fatto davvero?”
   
“sì, ho dovuto”


“hai la sindrome da cupido, Esmy”

“mi avrai contagiata tu, Greenberg”
 



I muscoli dei polpacci bruciano, percorsi da formicolii di fiamme, la milza minaccia d’esplodere ed i polmoni si contorcono cercando ossigeno, ha corso così tanto Liam da essere riuscito nella difficile impresa di affaticare il fisico a dispetto delle capacità sovrasviluppate; a rifletterci meglio gli sembra così ironicamente ridicolo, che genere di abilità migliorate sono se non riescono a resistere per più di qualche metro?
È assurdo, come se Flash potesse stancarsi di correre per una manciata di minuti, ma la verità è che Liam ha corso per più di qualche minuto e pochi metri e la riserva che si staglia dinnanzi ai suoi occhi ne è la conferma; deve aver percorso chilometri, per ore, inconsciamente spinto dalla necessità d’una fuga.

Quando siano emersi gli artigli, da sotto la cute, sostituendo le unghie non lo sa con certezza, li infossa tra i palmi, ferendosi, stille di sangue colorano l’erba sottostante, la luna alta nel cielo è un mezzo sorriso che si prende gioco di lui; le stelle puntini luminosi che si perdono nell’orizzonte dell’infinito, dove vorrebbe perdersi anche lui.
La quiete della notte, si dice Liam, lo aiuterà a respirare, placare il lupo interiore, fissa il cielo ripetendosi quel mantra che gli è stato insegnato, ma un odore sin troppo familiare ne impedisce l’effetto desiderato ed un ringhio baritonale si forma istintivo tra le corde vocali, incastrandosi nella gola, perdendosi in iridi d’oceani in tempesta, in quegli occhi Liam potrebbe annegarci, boccheggia cercando l’ossigeno che ora manca ancora più di prima.

Theo è lì, immobile, gocce di sudore ne imperlano la fronte, il busto s’agita nel tentativo di recuperare il respiro e regolarizzare il battito cardiaco, deve aver corso quanto, se non più, di Liam.

Con quale scopo?

Se lo chiede il mannaro, mentre rivoli di sangue ne macchiano le nocche pallide e bagliori di gialla ira s’incastrano tra iridi glauche tremule


“se non avevi soldi per il caffè bastava dirlo, Dunbar”


Quel ghigno sfacciato Liam vorrebbe strapparglielo dal viso, lo ha seguito per potersi prendere gioco di lui?
Ha corso per chilometri con l’unico scopo di deriderlo?

Il ringhio rimasto incastrato nella trachea emerge riecheggiando tra gli alberi, lontano dagli sguardi della cittadina, per chiunque lo udirà sarà solo un lupo adirato impegnato in qualche scontro ed è così che Liam si sente, un lupo irato pronto a scattare in difesa.
Theo, che nel leggere le emozioni ha basato buona parte della vita, deve averlo compreso ed il ghigno scema rapido, le labbra si distendono in una linea sottile, seriosa


“sei scappato”


È una constatazione tanto sciocca che Liam si stupisce persino provenga dalla bocca della chimera, la lingua batte tra i canini ed ogni pensiero si focalizza sul desiderio, persistente, di scagliarsi contro Theo e lasciare che sia la rabbia di pugni ben assestati a parlare, ignorando tutto ciò che si nasconde dietro quel costante pensiero di collera, Liam non permetterà di certo alle sue labbra di scontrarsi con quelle della chimera, no, saranno le sue nocche a scontrarvisi


“non ti ho invito quel messaggio – inspira Theo, avanzando cauto, sollevando le mani al busto, i palmi rivolti al mannaro – ma avrei…voluto”


La sincerità è una qualità nuova della chimera, continua ancora a sorprendere e stupire Liam, nei momenti meno prevedibili, ogni volta, come ora che persino la rabbia e la furia del lupo ne sono spiazzati al punto da placarsi


“ma non lo hai fatto, mai”


È un sussurro la voce del mannaro, un eco che suona così distante da spingerlo a domandarsi se abbia davvero parlato o se l’abbia solo pensato, ma il pungente sentore della tristezza, amara, aspra, colpevole tristezza che pregna la pelle di Theo può soltanto significare che quel flebile soffio era la sua voce che palesava ciò che per mesi aveva atteso


“te ne sei andato – è un’accusa, densa di rabbia sopita, quella del mannaro – senza dire nulla”

“come se non fosse quello che volevate tutti”


Sibila la chimera, astio e cinismo si mescolano nella voce, è il dannato orgoglio che rovina sempre ogni singola parola che fuoriesce dalla sua labbra, è nei lampi gialli che attraversano le iridi di Liam che Theo maledice la propria lingua, percepisce già il dolore di un pugno che, a breve, gli frantumerà il setto nasale con una tale violenza che forse riuscirà persino a bloccare il sovrannaturale processo di guarigione e sa, sa già, di meritarlo davvero; questa volta 


“ma non te ne sei andato davvero – ringhia il mannaro, i pochi centimetri che li dividono rendono ancora più intenso l’odore pungente della rabbia che li circonda – sei ancora qui, purtroppo”


Più doloroso di qualsiasi pugno, fa più male d’una coltellata al petto, è una lama che si conficca nel cuore, venire risucchiato e trascinato all’inferno sarebbe persino meno doloroso, le fiamme che ne divorerebbero la pelle brucerebbero meno di quelle parole che ne stanno incenerendo il cuore, al punto che Theo teme abbia cessato di battere eppure sa di meritare anche questo, sopratutto questo, non si stupirebbe se anche Liam, alla fine, come tutti, avesse scelto di odiarlo per ogni singolo errore che Theo ha commesso 


“prenditela con te stesso – sono grida di cinico dolore le parole della chimera – potevi lasciarmi in quel buco”


Ed è allora, nel riecheggiare della sua stessa voce, che quel pugno, che Theo attendeva già da minuti, s’infrange con furia contro la superficie del naso, sente distintamente l’osso spezzarsi, scariche d’elettrico dolore gli percorrono la spina dorsale, vacilla perdendo l’equilibrio, riuscendo a poggiare i palmi tra l’erba, attutendo appena la caduta, rivoli di caldo sangue scivolano macchiandone le labbra, il respiro si mozza schiacciato sotto al peso del corpo di Liam, che preme contro il ventre della chimera, Theo potrebbe spingerlo via, scagliarlo al suolo, ma un altro pugno, all’altezza della mascella, gli appanna la vista ed il sapore ferroso del sangue si espande al palato


“non riesci proprio a gestirla – sputa sangue e bile Theo, macchiando l’erba sottostante, volgendo poi il capo alle iridi, punti gialli nelle notte, del mannaro –  la rabbia, ragazzino”


È masochismo, si dice la chimera, mentre l’eco delle sue stesse parole gli risuona nella mente, a quanto pare gli è impossibile evitarsi problemi.
Afferra i polsi del mannaro, prevedendo ulteriori colpi densi di violenta ira, lotta contro l’agitarsi collerico di Liam, sforzando la schiena nel tentativo di capovolgere la situazione, impiega svariati minuti prima di riuscire a sovrastare il mannaro che continua a muoversi, lo sguardo annebbiato dalla rabbia, sotto al peso di Theo, ne tiene i polsi incastrati tra le dita, stretti al suolo, sedendoglisi cavalconi sopra al ventre 


“devi impegnarti di più, se vuoi uccidermi”


Soffia, chinando il volto a sfiorare quello di Liam che ringhia, mostrando canini appuntiti pronti a mordere ogni centimetro di pelle, ma c’è un odore, lo stesso che notti fa spinse Theo a fuggire, che pregna l’area circostante, che li avvolge, che ne invade con insistenza le narici, l’inconfondibile odore dell’eccitazione, del desiderio, assurdamente sconveniente si dice la chimera mentre un ghigno mellifluo si forma spontaneo tra le labbra.

C’è qualcosa di incredibilmente malsano in tutto ciò, c’è sangue, rabbia, dolore, tristezza, c’è eccitazione, desiderio, se dovesse ragionare nella norma di un romanticismo che non possiede Theo oserebbe persino dire che è insano o, quanto meno, anormale Liam che s’agita, si contorce sotto di lui, ringhiando ira, odorando di lussuria.
Insano, pensa Theo, quasi quanto ignorare gli artigli del mannaro, i cani appuntiti, le gialle iridi e premere, con la stessa violenza di un pugno, lo stesso impeto d’un colpo ben assestato, le labbra contro quelle di Liam.

Come quella notte, un'immagine che si ripete.

È istintivo, è impulsivo, è frenetico, lo scontro d’umide lingue che s’intrecciano tra palati dal sapore ferroso, è adirato, bisognoso, impaziente, infuocato lo scontrarsi di labbra sporche di sangue, di denti chiazzati di cremisi, la necessità d’ossigeno è l’unico motivo che li costringe ad interrompere quel bacio di passione repressa da mesi.
Le iridi del mannaro sono cieli limpidi attraversate da fulmini, degli artigli sono rimaste solo tracce rosse tra i palmi, del setto nasale rotto Theo riporta solo linee di sangue grumoso, le bocche di entrambi sporche di macchie cremisi, gonfe ed umide, le pupille dilatate della chimera ne rendono scuro di desiderio lo sguardo


“non scappi?”


Soffia Liam, il respiro irregolare ed il cuore che pulsa impazzito, agitandosi tra la gabbia toracica, minacciando di implodere, le labbra di Theo sfiorano ancora le sue, un ghigno sfacciato ne fa risplendere i denti


“dovrei?”

“l’ultima volta lo hai fatto”



C'è ancora rabbia tra le iridi azzurre del mannaro, il lupo si è soltanto placato, e la chimera inspira, socchiudendo gli occhi, sfiorandone il collo con la punta del naso, risalendo poi sino al lobo destro


“vuoi che sia come l’ultima volta?”


Il caldo respiro della chimera s’infrange tra le pelle del mannaro ed un brivido scivola lungo la spina dorsale di Liam, il sangue ribolle tra le vene, non saprebbe neppure definire se sia ira o desiderio, tutto ciò che sa è che le sue mani si muovo ancor prima che possa ordinarglielo, incastrandosi tra i capelli di Theo, il mannaro issa le spalle quel tanto che basta a permettergli di far collidere, nuovamente, le loro labbra e tornare ad assaporare, con la violenza e l’impeto di una passione ignorata per troppo tempo, quella bocca che per troppe notti si è accontentato di sognare soltanto.

No, non vuole che sia come l'ultima volta.

Cosa vuole Liam, anche a chiederselo, non saprebbe dirselo, tutto ciò che sa è che non vuole smettere di provare quel groviglio d'emozioni caotiche e confuse che sente ogni volta che i loro occhi s'incontrano e le loro bocche si scontrano, ogni volta che pensa, che sente, che vede Theo. 

Tutto ciò che Liam sa è che ora, in questo preciso istante, se qualcuno dovesse chiedergli come si sente potrebbe rispondere, con la consapevolezza di non essere compreso affatto, che si sente felicemente arrabbiato; e non è mai stato meglio e peggio di così. 
 



 
“ehi, Miss Cupido, vuoi un passaggio?”
 
“ah sì, se aspetto quel coglione si fa giorno”


“dici che…”

“ovviamente, si staranno già accoppiando come animali in calore”

“Dio mio Esmy! Per favore…perché devi farmi immaginare certe cose? Dio…”

“e chi ti costringe Greenberg, non è mica colpa mia se hai una mente perversa, mio caro” 


 


 
Comincio con lo scusarmi se i personaggi risultano un po' OOC, si fa quel che si può.
Continuo con il ringraziare tutti colore che aggiungono ed hanno aggiunto tra preferite/seguite/ricordate la storia ed anche tutti i silenziosi lettori, spero vi stia piacendo. 
Ringrazio anche, ovviamente, gli splendidi recensori che mi riempono il cuoricino di gioia, davvero grazie mille ogni volta mi strappate un sorriso ebete. 
Spero che il capitolo non sia troppo noioso e che abbia soddisfatto un po' , almeno un pochino, le aspettative lasciate nel precedente capitolo. 

Grazie ancora a tutti, 
alla prossima 
   
 
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