Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: kamy    09/11/2017    0 recensioni
Una raccolta, che va dalle doubledrabble alle shot, su Esmeraldo, il gender bender di Esmeralda.
Alcuni capitoli hanno partecipato alla fanfiction challenge II.
[Capitoli spostati in ordine cronologico].
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Capitolo dedicato a LUDO1123456 che lo aveva richiesto.

 

Cap.21 Madelon

 

Esmeraldo boccheggiò, vedeva sfocato, intravide la figura di Amaterasu e arrossì, vedendo che la giovane non indossava la maglietta. Era intontito, la testa gli girava, batté le palpebre e si guardò intorno, notò che la pelle chiara di Amaterasu era ricoperta di lividi.

“C-cosa sono?” esalò.

Amaterasu arrossì e prese la mano del giovane con entrambe le sue.

“Non sei ancora fuori pericolo e già ti preoccupi degli altri invece che di te stesso?” domandò.

Esmeraldo boccheggiò, chiuse gli occhi, il proprio battito cardiaco era irregolare.

“Sono i colpi che mi davano sia mio padre che il mio promesso sposo. Non riesco, spesso, a ricordarmi qual è il mio posto. Quel giorno, Quasimodo mi ha portato svenuta fin da te, perché mio padre ha tentato di uccidermi di botte. Ero andata in chiesa per avvertire Quasimodo, e attraverso di lui il cardinale.

Penso sia stato mio padre a dare fuoco a Parigi. O meglio, lui aveva solo dato fuoco a un mulino con dentro la famiglia che lo abitava per dare una lezione, che nessuno nascondesse più zingari o stranieri e clandestini.

Solo che il vento ha aizzato le fiamme, altri edifici hanno iniziato a bruciare e presto hanno perso il controllo dell’incendio” mormorò Amaterasu.

< Quasimodo aveva preferito salvarmi. Mi voleva bene, siamo un po’ quasi come delle sorelle, ogni volta che mio padre mi faceva del male, sapevo di potermi andare a nascondere con lei tra le campane della Chiesa > pensò, lasciando le mani dell’altro giovane.

“Frollo è morto, vero?” chiese Esmeraldo, con voce tremante.

“Sì, ma ora riposa. Sei vivo per miracolo” gli disse la giovane. Gli tolse la fascia dalla fronte e la immerse in una bacinella d’acqua.

“E Quasimodo?” biascicò.

“L’hanno catturata. Volevano ucciderla, ma poco prima della sentenza, ha spezzato le catene, si è arrampicata su per Notre Dame ed è fuggita. Si è salvata, sta tranquillo, ma ora non sappiamo dov’è” mormorò Amaterasu. Arrossì, notando che l’altro le aveva notato il petto. “Ho dovuto usare la mia maglia per le fasciature” borbottò.

“U-usa la mia… per coprirti” biascicò Esmeraldo.

“Serve a te, non stai bene” ribatté Amaterasu.

“Dove siamo?” esalò Esmeraldo. Fu colto da un capogiro più forte e perse i sensi.

“Al sicuro. Lascia che stavolta sia io a occuparmi di te” bisbigliò Amaterasu.

La porta della stanza da letto si aprì, Amaterasu alzò il capo e vide un giovane dai corti capelli biondo scuro entrare.

“Porto buone notizie. Ho ritrovato la capretta, a quanto pare le guardie non si erano fermate a prenderla. Era tutta sola, bagnata fradicia in un vicolo. L’ho portata a casa, è di sotto davanti al camino, si sta riscaldando” disse quest’ultimo.

“Grazie di averci permesso di nasconderci qui” mormorò Amaterasu.

“Mio zio, il vescovo di Notre Dame mi ha cresciuto. È il minimo che potessi fare, per sdebitarmi, accogliere una persona a cui teneva tanto in pericolo” rispose il ragazzo.

“Non ti preoccupa la presenza di un… un gitano?” bisbigliò Amaterasu.

“Nah. Da piccolo, dopo la morte dei miei genitori, prima che mio zio mi ritrovasse, ho vissuto in una carovana del circo. Ho rubato per sopravvivere, sono stato un peccatore, non ho nessuna intenzione di giudicare nessun altro” rispose il giovane.

“Grazie, Madelon” disse piano Amaterasu con voce tremante.

“Ti ho detto che è il minimo, tranquilla. Ora rilassati, qui siete al sicuro. Questa è la casa di mio zio, lui non ci viene mai perché sta sempre in chiesa, ma nemmeno i soldati avrebbero il coraggio di entrare nella casa di un uomo di Dio realmente timorato. Mio zio è buono, tutti lo rispettano.

Adesso esco nuovamente, vedo se riesco a trovare notizie di Quasimodo. Mio zio è davvero preoccupato per la sorte di quella ragazza. Sai, si sente in colpa, perché non riuscì a salvarne la madre, ma almeno impedì a Frollo di gettarla in un pozzo” rispose, uscendo dalla stanza.

  
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