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Autore: addict_with_a_pen    09/11/2017    1 recensioni
Profumo di caffè, bagnoschiuma al muschio bianco e un vago sentore di sigarette, ecco ciò che sente Frank non appena apre gli occhi e si rende conto di essere avvolto da due braccia calde che oramai è abituato chiamare “casa”.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Profumo di caffè, bagnoschiuma al muschio bianco e un vago sentore di sigarette, ecco ciò che sente Frank non appena apre gli occhi e si rende conto di essere avvolto da due braccia calde che oramai è abituato chiamare “casa”.
Questa è la sua vita da così tanti anni oramai, anni in cui ha sempre avuto il piacere di svegliarsi abbracciato dal suo ragazzo, ora marito, indipendentemente se fuori ci siano due o trenta gradi.
Si stringe meglio contro il corpo morbido del suo Gerard e struscia piano il naso sul suo collo, in quel punto appena sotto la mascella oramai occupato dalla barba ispida, ma talmente profumato che gli perdona pure il non radersi più. Ricorda quando erano più piccoli ed entrambi storcevano il naso nell’immaginarsi tra qualche anno con la barba, mentre oramai sono tutti e due più o meno barbuti e reciprocamente incavolati con l’altro per la scomparsa di quel dolce punto sul collo fatto apposta per i succhiotti.
Sorride nel sentirlo fare quel versetto che significa sempre “mi sto svegliando” e pianta un bacino sulla sua guancia pienotta e a sua volta barbuta.
Frank adora forse troppo suo marito, lo sa bene, ma allo stesso tempo non può evitare di sorridere e sentirsi leggero ad ogni bacio, carezza e sorriso che Gerard gli rivolge. Oltretutto, ora che ha rimesso su un po’ di quella meravigliosa ciccetta, non mangiarselo di baci tutto il giorno è una sfida ardua da vincere.
“Giorno…” Mugugna ubriaco di sonno il suo Amore, per poi stringere di più le sue braccia attorno al corpo infeddolito di Frank e stampargli un bacio sulla fronte.
“Giorno Gee.” Risponde felice lui, trattenendosi dal saltargli addosso e soffocarlo di baci.
“Ieri non ci siamo lavati, non è vero?” Dice Gerard con una nota di orrore nella voce, resosi conto di come i loro corpi siano completamente nudi e le loro pelli siano a contatto in ogni punto.
“Esatto! Come ai vecchi tempi.”
E quanto gli piaceva quel periodo in cui facevano l’amore una notte sì e l’altra pure, addormentandosi nudi e sporchi abbracciati nessuno può saperlo. Gee era così morbido, così pallido e okay, magari al tempo non così tanto profumato, ma già il fatto che il suo corpo era esattamente come lo è ora non può che far sciogliere Frank e guardare al passato con un sorriso enorme in volto.
Lui va pazzo per la ciccetta di Gerard e, sebbene le persone in genere ricerchino i muscoli e la pancia piatta nel proprio partner, lui non è mai stato un fan del Gerard magro che seguiva una dieta e che non aveva nemmeno un minimo di grasso superfluo addosso.
“Frank, ai vecchi tempi io puzzavo perennemente di merda e oltre al sesso non avevo interessi!”
“Oh, quindi non ti piacevano le coccole che ti facevo al mattino…?” Mugola Frank, in pratica strisciando sul corpo di Gerard e mettendosi addosso a lui, come fossero parte di un panino.
“Ma no Frank, sai cosa intendo. A diciott’anni non avevo obiettivi nella vita, quindi di lavarmi non me ne fregava niente.” Fa una breve pausa, nella quale porta entrambe le braccia attorno al corpo del suo piccolo e comincia a solleticargli piano la schiena in quella maniera che lui sa lo fa impazzire e praticamente fare le fusa.
“Mentre ora sono grande, anzi vecchio, e una vita più o meno decente ce l’ho…”
Frank viene strappato dal suo stato di sonnolenza e beatitudine da queste parole che negli ultimi tempi hanno lasciato troppe volte le belle labbra di suo marito.
“Gee. Piantala, non sei vecchio!”
“Vorrei davvero crederci, ma ho quarant’anni ormai, non sono più un ragazzino…”
Sentite queste altre brutte parole sempre troppo frequentemente pronunciate, si tira su, puntando le mani sul materasso e fissando con uno sguardo intenerito Gerard che ha preso a mordersi il labbro ed ha incollato lo sguardo verso il basso.
“Amore? Che cosa ti ho detto riguardo alla tua età?”
“Che non sono vecchio e non devo pensare che tu perderai interesse in me in futuro…” Dice roteando gli occhi e non credendo nemmeno a una singola parola appena pronunciata.
“Hey! Non rotearmi gli occhi stronzetto! Lo credo davvero, ogni singola parola.” Gli accarezza piano le labbra e rimane in attesa di una risposta che però non arriva, come sempre d'altronde.
Non riesce nemmeno a ricordare quante volte hanno avuto questo discorso, quante volte, a partire dal compimento dei suoi trentotto anni, Gerard si è lamentato di sé e della sua “vecchiaia”, ma sicuramente ricorda quanto bene gli aveva fatto accettare di far ciò che l’idea avuta da Frank un anno fa prevedeva: si era svegliato per primo e lo aveva a sua volta svegliato con un pompino, come facevano da piccoli; lo aveva ucciso di solletico, facendolo arrivare quasi a soffocarsi, come facevano da piccoli; lo aveva riempito di stupidi e stucchevoli baci ovunque, come facevano da piccoli e, in generale, aveva fatto tutto ciò che qualche annetto fa erano soliti fare.
“Gee, nemmeno io sono più un ragazzino, lo sai?” Sussurra lui visto il muso lungo messo su da suo marito e visto come i suoi occhi ancora non si sono alzati.
“Sì ma tu hai trentasei anni Frankie! Non sei vecchio…” accentua il muso “…e non sei nemmeno grasso.”
E questo, è davvero troppo.
“Che cosa hai detto?” Chiede Frank con aria ferita e seccata, poiché il fatto che Gerard ancora non abbia imparato ad amarsi almeno la metà di quanto lui lo ama, lo distrugge.
“Che sono grasso! Cioè, mi pare ovvio. La bilancia almeno è d’accordo con me…”
“Oh, ti fidi più della bilancia che di me? Ti fidi più di una stupida bilancia che di tuo marito?” Domanda Frank, per poi alzarsi dal corpo di Gerard e sollevare un pochino le coperte. Non può evitare di sorridere appena i suoi occhi entrano in contatto con la visione meravigliosa che è la sua pancetta e non può evitare di incavolarsi ancora di più quando lo sente mugugnare un “già…” a bassa voce, quasi impercettibile.
“Beh, Amore, non so che bilancia abbiamo, ma ora che guardo bene…” palpa un pochino la ciccia sul suo basso ventre “…e che tocco bene, posso dire con certezza che la bilancia non capisce un cazzo e che dobbiamo assolutamente comprarne un’altra al più presto.” Detto questo, scompare sotto le coperte e attende la prossima risposta che, sicuramente, non avrà nulla di positivo.
“Ma Frank! Tu immaginami tra qualche anno, tutto flaccido, molle, cadente, grasso e-Ma che cosa fai!?”
“Ti bacio la pancia, magari ti lascio anche qualche bel segnetto, dato che oramai il tuo collo è inaccessibile.”
Commenta Frank, riprendendo col suo lavoro e cominciando a riempire tutta la bella pancia di Gerard di bacini e morsi, accanendosi di tanto in tanto su di un punto in particolare e sorridendo nel sentirlo trattenere risate quando bacia il “punto giusto”.
“Parla quello che non si rade da due settimane!” Ribatte Gerard, trattenendo le risate che tutti questi bacini gli stanno strappando giusto per non dargliela vinta.
“Taci che ti piace…”
E in effetti è così, Gerard adora la barba di Frank, lo fa apparire se possibile ancora più bello di quanto già non sia, ma allo stesso tempo la sua mente malata gli fa pensare che messi a confronto loro due sono proprio una bella barzelletta: Frank, così bello e lui, così…Gerard.
“Oooh ciao anche a te!” La voce arriva alle orecchie di Gerard camuffata e confusa per via delle coperte dalle quali Frank è stato risucchiato, ma non ha nemmeno tempo di chiedere a cosa si stia riferendo che subito gli arriva un bacio “vagamente” più in basso del basso ventre.
“No Frank! Smettila, non voglio di certo cominciare la giornata con un’erezio-Frank!” Scoppiano entrambi a ridere, prima che Gerard prenda da sotto le ascelle il suo stupido marito e lo porti fuori dalle coperte, mettendoselo sul petto e impedendogli di andare avanti con ciò che stava facendo fino a poco fa.
“Si può sapere che fai?”
“Non fare il melodrammatico!” Dice accucciandosi meglio sul suo petto, accomodandosi e facendosi nuovamente coccolare dal profumo delizioso che poco fa l’ha svegliato.
“Come se fosse la prima volta che ti faccio una visitina lì in basso…” Non ha tutti i torti, certo, ma ora che il suo corpo sta cambiando, Gerard non può evitare di sentirsi imbarazzato ogni qual volta gli venga proposto di fare qualcosa che va al di là di baci, coccole e carezze.
“Gee? Te la posso dire una cosa per concludere il discorso?” Chiede Frank, con la voce nuovamente assonnata e ubriaca come poco fa.
“Dimmi.”
“Ti ho amato, ti amo, e ti amerò anche se invecchierai, intesi? Io non mi sono innamorato del Gerard di vent’anni fa, oh no! Io mi sono innamorato di Gerard e basta, del Gerard cicciotto se proprio vogliamo essere onesti, quindi non hai niente di cui lamentarti, vergognarti e in generale rompere le palle, non quando sei con me, va bene?” Detto questo, si tira su e pianta un bacio leggero sul suo nasino adorabile, per poi sorridere dolcemente e attendere che gli venga data una risposta che stavolta spera sia positiva.
“Non posso nemmeno lamentarmi del fatto che-”
“No, non puoi proprio dire niente!” gli si avvicina all’orecchio, per poi stampargli un bacino accanto e sussurrare un “hai ancora un bel po’ di scopate da concedermi prima che ti permetta di riprendere fiato…” e lasciare Gerard senza parole e con le guance arrossate per chissà quale motivo.
“Aaww ti ho fatto arrossire!” Si bea Frank, esultando felice e soffocando con un abbraccio troppo forte il povero Gerard, sempre più rosso e imbarazzato.
“Ma piantala! Non sono arrossito!” Ma ovviamente, lo ha fatto eccome.
“Oh, ma queste belle guanciotte rosa dicono il contrario…” Detto questo, sistema entrambe le mani sul petto di Gerard e vi poggia il mento sopra, rimanendo a fissarlo e godendosi questo momento così dannatamente casalingo e pigro.
“Ppppft, erano un mucchio di cose stucchevolissime e infantili, e le altre un mucchio di porcate senza senso, non arrossisco di certo per un paio di cavolate del genere.”
“Sei davvero uno stronzo…” Si lamenta Frank, mordendogli il mento, o meglio, quell’accenno di doppio mento altra causa di lamentele di Gerard, e si alza.
“Hey! Dove stai andando?” Chiede lui sconvolto, per poi sorridere beato nel ricordarsi che Frank è nudo e che dunque ciò che ha davanti agli occhi è davvero uno splendido risveglio.
“Lontano da te, perché non apprezzi le mie coccole mattutine, non apprezzi che ti baci la pancia e non apprezzi che ti dica che sei bello anche se sei morbido!” E il fatto che lo stia dicendo con quello sguardo offeso, fa quasi temere Gerard che sia serio.
“Oooh ma piantala! Non fare l’offeso, idiota. Non hai mica finito di farmi le coccole, torna qui!”
Rimangono qualche istante a fissarsi, l’uno nudo, con le mani sui fianchi e con un’espressione di puro odio stampata in faccia, e l’altro bello comodo sotto le coperte, con un sorriso ebete sulle labbra e le braccia tese verso suo marito per pregarlo di ritornare tra le coperte.
E poi lo dice.
“Beh, se vuoi le coccole, allora dovrai venire a prendermi tu, ciccione!”
“Hey! Ciccione a chi? Adesso ti ammazzo, piccolo bastardo!” Scatta in pedi, non preoccupandosi di coprirsi, e si lancia all’inseguimento di Frank, scoppiato a ridere di gusto all’idea di Gerard che “corre” nudo per casa nel tentativo di prenderlo e ucciderlo.
Profumo di caffè, bagnoschiuma al muschio bianco e un vago sentore di sigarette, ecco ciò che sta inseguendo Frank ed ecco ciò che può essere considerato come tutto meno che una minaccia.
(E se solo i baci e il solletico si potessero considerare come arma per uccidere allora sì, alla fine Gerard è riuscito ad uccidere Frank e prendersi la sua meritata vendetta).
  
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