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Autore: Road_sama    10/11/2017    0 recensioni
-Bambino con la giacca rosa maialino!- il bambino si fermò e quando si girò verso di lui poté notare un sorriso divertito. Era la prima volta che lo vedeva sorridere e di nuovo gli diede la speranza che pensava di aver perso.
-Come ti chiami?- domandò allora Seunghyun mettendosi in piedi facendo leva sulle ginocchia grassocce.
-Non ha importanza.- disse mettendosi le mani in tasca -Bambino con la giacca rosa maialino è carino!- mormorò come se volesse dirlo più a se stesso che altro.
//GTOP centric/accenni a Se7enxTop e altri//
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: G-Dragon, T.O.P.
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 2
 




Seunghyun sorseggiò lentamente il suo caffè lungo. Teneva gli occhiali da sole sugli occhi e il cappuccio calato sulla testa. Faceva piuttosto freddo per essere le nove del mattino.

-Ehi, hyung?- la voce di Daesung gli arrivò così lontana che pensò di essersela immaginata.

-Hyung! Sei tra di noi?- la mano dell’amico entrò nel suo campo visivo. Lui fece un leggero salto all’indietro sorpreso dal suo gesto.

-Cosa succede?- chiese allontanando il caffè dalle labbra. Non si era nemmeno accorto di essersi scottato.

-E’ da dieci minuti che ti chiamo.- sospirò con un sorriso affranto Daesung.

-Scusa, stavo solo pensando…- mormorò appoggiandosi allo schienale della sedia.

-Stavi pensando a quel Jiyong?- Seunghyun si irrigidì un po’ perché effettivamente sì, stava ripensando a quello che era successo qualche ora prima. Gli sembrava di aver visto un fantasma del passato, qualcuno che aveva seppellito in fondo alla sua memoria insieme agli altri ricordi dell’infanzia. Rivederlo aveva risvegliato in lui quella sensazione di malinconia e tristezza che sentiva solo quando si soffermava davvero a pensare. Era stato parecchio strano vedere la persona che aveva ammirato profondamente, la persona che lo aveva spinto ad essere quello che era.

-Non è stato solo un semplice compagno di classe, vero?- provò ad indagare Daesung e come sempre riuscì a centrare il problema. Seunghyun si passò la lingua tra le labbra.

-Lui…beh, diciamo che mi ha aiutato molto a capire qual era il mio posto. Probabilmente nemmeno lo sa, però. In fondo, si è trasferito alla fine dell’ultimo anno di elementari e da quel giorno non l’ho più visto.- ammise distogliendo lo sguardo da quello dell’amico.

-E’ la prima volta che mi parli del tuo passato, hyung. Deve essere stato davvero importante per te.- Seunghyun lo guardò per un attimo prima di alzarsi. Odiava davvero quando Daesung riusciva a capire le cose che voleva tenergli nascoste. In più tutto quello che era successo nella sua infanzia non voleva davvero ricordarlo. Non voleva ricordarsi di quando era grasso e tutti lo maltrattavano, non voleva ricordarsi delle cose che aveva fatto dopo che Jiyong se n’era andato, non voleva ricordarsi della sua famiglia in quel periodo né di altro. Per lui c’era solo il presente, c’era solo il fatto che quello era il suo ultimo anno di superiori ed era già in ritardo.

-Più o meno, però ora è meglio se vado. Se entro alla terza ora anche oggi mi mandano dal Preside.- si mise lo zaino in spalla. -Ci vediamo, buona fortuna con il debutto.- Daesung gli rivolse un sorriso materno e lo salutò semplicemente con il cenno della mano.
Seunghyun finì di bere il suo caffè mentre camminava e buttò il bicchiere di carta dentro al primo cestino che trovò. Si ficcò le mani nelle tasche della sua felpa grigia mentre con falcate veloci percorreva la solita strada che faceva per andare a scuola e ancora una volta la sua mente tornò a Jiyong. Ripensò ai suoi capelli rosa e a come quella sfumatura fosse la stessa della giacca che aveva portato. Ripensò alle parole che gli aveva detto prima di andarsene, ripensò al suo viso.
Il ragazzo sbuffò sonoramente. Basta, non voleva più saperne nulla di Jiyong. Era stato bene fino a quel momento, aveva trovato il suo posto e andava bene così. Trovarlo in quel posto era stato un caso, uno scherzo del destino, non sarebbe capitato mai più. Entrò nella sua scuola superiore cercando di non farsi notare da nessuno e appena suonò la campanella si infiltrò di soppiatto nella sua classe. I professori gli avrebbero chiesto ancora spiegazioni, gli avrebbero ripetuto le stesse identiche cose sulla sospensione e sul fatto che avrebbero chiamato sua madre, ma andava bene così perché era la sua routine e niente era cambiato. Si sedette al suo posto in attesa che il professore entrasse in classe. Sollevò le gambe e le mise sopra al suo banco poi decise di scrivere a Dongwook.

-Ehi…Tempo?- una voce richiamò la sua attenzione. Sollevò lo sguardo per incontrare quello di un ragazzino probabilmente del primo anno.

-In persona, cosa vuoi ragazzino?- l’altro cominciò a torturarsi le mani, Seunghyun notò che stava sudando.

-Ecco…- si fece più vicino come se volesse dirgli un segreto -ecco, mi hanno detto che…vendi della roba…- Seunghyun gli rivolse un sorrisetto cercando di trattenere la risata che quella frase gli aveva suscitato. Alla fine cercò di rigettarla indietro con un colpetto di tosse.

-Si, vendo la “roba”. Vieni nei bagni del secondo piano alla fine della scuola.- disse squadrandolo da capo a piedi.

-Dei maschi?- questa volta Seunghyun non riuscì a trattenere una risata.

-No, in quello delle ragazze.- scherzò ma il ragazzino sembrò prenderla sul serio perché sbiancò.

-Ehi, tranquillo amico, sto scherzando, in quello dei maschi, si.- il ragazzino fece un profondo inchino e si dileguò con la stessa velocità con cui era arrivato. Proprio in quel momento arrivò la professoressa, lui mise il cellulare in tasca e tolse i piedi dal banco. In fondo era il suo ultimo anno e non voleva farsi notare troppo dal Preside.
 



“Sono qui.” Seunghyun lesse il messaggio prima di mettersi lo zaino semi vuoto in spalla.
“Dammi cinque minuti che devo incontrare un ragazzino.” Rispose mettendosi una sigaretta dietro all’orecchio. Ripose il cellulare in tasca e si fece largo tra la massa di studenti fino a raggiungere i bagni del secondo piano. Come aprì la porta vide il ragazzino di poco prima fare un salto.

-Ehi, ragazzino, rilassati non stai per uccidere qualcuno.- cercò di rassicurarlo e l’altro sembrò farsi un po’ meno bianco. -Quanta ne vuoi?- chiese prima di entrare in uno dei bagni. Mise lo zaino sopra alla tavoletta e lo aprì.

-Uhm…quanta ce ne vuole per una serata per cinque?-

-E’ la prima volta che fumate?- domandò ancora e il ragazzino fece cenno di si. Chissà come mai se lo aspettava. Seunghyun estrasse un pacchetto di fazzoletti e glielo porse.

-Qui ce ne sono tre, sono già girate ma non sono purini, visto che è la prima volta. Fumate lentamente altrimenti è un casino. Appena finita la prima aspettate una ventina di minuti prima di cominciare anche l’altra, ok?- il ragazzino prese il pacchetto e lo infilò nello zaino.

-Sono dieci.- l’altro gli diede subito le banconote.

-G-Grazie.- balbettò rimanendo però fermo dov’era. Seunghyun chiuse lo zaino e se lo mise sulle spalle, poi si mise gli occhiali da sole.

-Puoi pure andare, eh.- disse e il ragazzino schizzò fuori dal bagno. Era uno spasso avere a che fare con quelli del primo anno. Seunghyun uscì dalla scuola e non appena fu fuori dai cancelli si accese la sigaretta. Ad aspettarlo di fronte alla scuola c’era Dongwook che lo aspettava appoggiato alla sua Porsche. Indossava la sua solita giacca di pelle e i ray ban a specchio.

-Ammettilo che non riesci proprio a stare senza vedermi.- gli disse il ragazzo incrociando le braccia al petto. Seunghyun si fermò a poco più di dieci centimetri da lui.

-Ma stai zitto.- mormorò soffiandogli una boccata di fumo sul viso. Dongwook cercò le sue labbra ma Seunghyun si tirò indietro.

-Portami a casa tua, ho troppo sonno anche solo per mangiare.- il rapper entrò in macchina lanciando lo zaino sui sedili posteriori. Dongwook ridacchiò poco prima di mettersi nel posto del guidatore.

-Agli ordini.-
 




Seunghyun dormì tutto il pomeriggio, fu svegliato alle sette di sera dalla voce di Dongwook che sembrava stesse avendo la conversazione più divertente del mondo al cellulare. Si stiracchiò occupando tutto il letto matrimoniale per poi mettersi a sedere sul materasso. Stropicciò gli occhi e non appena si fu abituato un po’ alla penombra afferrò il suo cellulare. Vide un messaggio di Daesung che gli chiedeva se era tutto a posto, qualche tizio che gli chiedeva se era libero per un po’ di freestyle e due chiamate perse da sua madre. Ignorò tutti a parte Daesung. Decise che era ora di alzarsi e di farsi una doccia. Ormai era abituato a fare come se fosse a casa sua visto che da quattro anni a quella parte viveva praticamente da Dongwook. Nella sua vera casa ci tornava forse due sere a settimana solo per prendere qualche vestito che gli serviva. Per un po’ era stato da Daesung ma poi aveva cominciato il training per diventare idol e quindi l’altro ragazzo lo aveva accolto. Non sapeva bene definire che tipo di relazione ci fosse tra lui e Dongwook: sicuramente erano migliori amici però, quando ne avevano voglia, lo facevano. Si erano conosciuti alle superiori, Seunghyun era appena al primo anno mentre Donwook era al quarto, ed erano entrambi finiti al dopo scuola. Uno aveva fatto a pugni con qualcuno (perdendo miseramente) mentre l’altro aveva imbrattato i muri della scuola con i disegni più fantasiosi e gli insulti più azzeccati. Da quel giorno avevano cominciato ad uscire con le stesse compagnie. Il ragazzo gli aveva insegnato tutto quello che sapeva sull’essere uno spacciatore di erba, gli faceva conoscere un sacco di persone nuove del giro e qualche volta gli procurava qualcosa di più forte della marijuana. Nonostante fosse più o meno un criminale si sentiva davvero in sintonia con lui. Anche lui aveva una famiglia disastrata e anche lui aveva avuto momenti difficili. Quando stava con lui Seunghyun si sentiva capito. 
Finì di farsi la doccia velocemente e visto che aveva messo i suoi vestiti a lavare frugò tra le cose di Dongwook alla ricerca di qualcosa di decente da mettersi. Trovò un paio di pantaloni neri strappati e una camicia a quadri verde e nera. Poi si diresse in cucina dove l’altro se ne stava a parlare animatamente con qualcuno. Puntò il frigorifero alla ricerca di qualcosa da mangiare ma notò con profondo disappunto che era letteralmente vuoto. C’era solo del latte che probabilmente aveva un mese. Si voltò verso l’altro in cerca di spiegazioni ma quello fece spallucce continuando a parlare al telefono. Sospirò prima di portarsi una mano ai capelli per decidere cosa fare. Solo qualche istante dopo gli venne in mente che potevano andare da Seungri.
Dopo quelli che sembrarono secoli Dongwook chiuse la chiamata e senza che Seunghyun gli avesse detto nulla parlò.

-Andiamo da Seungri?- il rapper annuì. Si vestirono in fretta e altrettanto velocemente arrivarono al ristorante di Ramen del quartiere. Era un posticino non troppo grande e abbastanza intimo anche se da quando aveva aperto si era espanso di una sala. Loro andavano abitualmente in quel posto da quando Seungri aveva cominciato a lavorarci. All’inizio venivano solo per prendere in giro un Seungri con la bandana poi però solo per stare in compagnia. Anche lui era un amico di vecchia data e anche lui era entrato nel giro dello spaccio perché aveva bisogno di soldi però poi era riuscito a trovare lavoro come cuoco e quindi ne era uscito.
Entrarono nel ristorante e si sedettero al bancone dove subito furono accolti da un Seungri con due enormi occhiaie nere.

-Hai fatto a pugni per caso?- chiese Dongwook con un sorrisetto in faccia.

-Ciao ragazzi, è un piacere vedervi e no, non ho fatto a pugni ma- fece una pausa strategica per aumentare la suspense e poi continuò -ho fatto le ore piccole, non so se mi spiego.- disse ammiccando.
Entrambi scoppiarono a ridere.

-Non dirmi che qualcuno riesce ancora ad essere rimorchiato dalle tue pick-up line penose.- disse Seunghyun cercando di trattenere le risate. Seungri mise su un finto broncio.

-Il fatto è che tutti cedono al fascino del dj! A proposito ieri sera siete rimasti ad ascoltare qualche mio pezzo?- disse alludendo alla sera prima visto che subito dopo la rap battle aveva animato lui la serata.
Entrambi scossero la testa e di nuovo il più piccolo si incupì.

-Siete crudeli!- sospirò in modo drammatico. -Scommetto che avete organizzato qualche festa senza invitarmi, voi non mi volete bene e io vi do ancora da mangiare gratis! Senza cuore, ecco cosa- non fece nemmeno in tempo a finire che il suo capo lo chiamò. Seunghyun e Dongwook già ridevano.

-Smettila di cianciare, fannullone, e vai alla cassa che ci sono due clienti.- Seungri si irrigidì e si voltò di poco per vedere chi si era avvicinato per pagare.

-Ehi Minzy! Scusa arrivo subito.- Non appena Seunghyun seguì con lo sguardo l’altro che stava andando alla cassa, il fiato gli si mozzò in gola quando vide chi c’era.
Jiyong lo stava già guardando con un sorriso timido.

-Ragazzi, non vi avevo nemmeno visto!- aveva detto Minzy rivolgendosi a Seunghyun e a Dongwook. Il rapper, che sperava di riuscire ad evitare qualsiasi occasione di dialogo con Jiyong si dovette ricredere perché a quanto pareva lui e Gong Min Ji erano insieme.

-Ehi Minzy non ci presenti la tua nuova amica?- disse Dongwook cominciando a squadrare Jiyong. Seunghyun provò un moto di imbarazzo e di rabbia allo stesso tempo. Non sapeva perché ma non voleva che gli occhi di Se7en si posassero sulla figura di Jiyong. Non voleva che anche lui fosse contaminato da quello.

-Sono un ragazzo, Sherlock.- sorrise il ragazzo dai capelli rosa sfoggiando un sarcasmo pungente. Seunghyun sentì una fitta al petto perché i ricordi delle elementari si sovrapposero a quella scena.
Dongwook alzò le mani in segno di scusa. -Scusa, amico, è solo che sei davvero carino.-
Jiyong stava per rispondergli qualcosa ma Minzy intervenne salvando la conversazione.

-Sì, beh, è perché è un modello per Chanel e io sono la sua manager.- Seunghyun spostò il suo sguardo su Jiyong ma non si stupì che uno come lui fosse arrivato così in alto.

-Wow, Chanel! Allora io mi presento sono Lee Seunghyun ma chiamami Seungri.- la mano del cuoco fece capolino dal bancone intromettendosi nel loro discorso.

-Allontana da noi quella mano piena di salsa.- intervenne Minzy cacciando indietro il braccio del più piccolo.

-Comunque è vero, lui è Jiyong.- disse rivolgendosi agli altri due. -E loro sono Dongwook e-

-Io e Seunghyun ci conosciamo già.- la interruppe il modello. Gli sguardi di tutti si puntarono su Tempo che fino a quel momento era sempre stato in silenzio. Lui deglutì rumorosamente, tutti si aspettavano un qualche tipo di spiegazione che lui non voleva dare. Jiyong lo guardava con un’intensità disarmante ma parve capire il suo disagio perché si affrettò a chiarire.

-Abbiamo fatto le elementari insieme.-

-E non ci hai mai detto niente?- intervenne ancora Seungri con un altro dei suoi sospiri melodrammatici poco prima di posare sul bancone due scodelle di ramen fumante.

-Beh, vi lasciamo mangiare. Seunghyun quand’è che fai la prossima battle? Così magari porto anche Dara.- disse la ragazza rimettendosi il cappotto leggero.

-Domani sera all’Alibi.- rispose Dongwook per lui.

-Beh, io ci sarò. Jiyong vieni anche tu?- chiese Minzy a quel punto. Il modello non la degnò nemmeno di uno sguardo ma continuò a tenere puntati i suoi occhi in quelli di Seunghyun.

-Quasi quasi sì.- il rapper sentì di nuovo la stessa sensazione di malinconia di quella mattina. Si era riproposto di non vederlo mai più, si era detto che quello del giorno prima era stato un caso eppure ecco che Jiyong tornava e che sembrava voler fare di tutto per rimanergli addosso.

-Perfetto allora, ci vediamo domani sera!-






Note dell'autriciah:
Eccomi tornata con il terzo capitolo!
Come avete visto Seunghyun è un baddo boi e con lui c'è anche Se7en (<3) che beh, io adoro. Mi dispiace di aver messo questa coppia, all'inizio non era mia intenzione, anche perché li reputo solo grandi grandi amici, però mi è necessaria, sob.
In questo capitolo non succede niente però appare anche Seungri quindi è sufficiente ad animare il tutto lol.
Grazie a tutti quelli che leggono e seguono!
Al prossimo capitolo,
Road_sama

 
  
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