Siamo ancora qui seduti nella torretta a guardare il cielo.
Ora che mi sono sfogata e ho raccontato la verità, mi sento più sollevata; il peso allo stomaco si è dissolto, nonostante la paura e il dubbio rimangano. Ma per adesso non posso farci niente.
-Stella cadente.-
Sbuffo.
Robert ne ha già visto due. Io, come al solito, neanche una.
Mi volto verso di lui che continua a guardare, concentratissimo, il firmamento. In fondo, perché cercare una stella cadente, quando il mio desiderio si è già avverato ed è seduto alla mia destra?
Ad un certo punto si lecca distrattamente le labbra.
Annaspo, mentre il mio cuore perde l’ennesimo battito. Sbatto un paio di volte le palpebre e scuoto lievemente la testa. Meglio vedere che ore sono. Guardo l’orologio. Le 23:27 …
“Spettacolo pirotecnico: ore 23:00”
Pff… Se… come no!
Bahia Azul
-Ooooh…- sussurro facendo voltare Robert verso di me… questa canzone…
Chiudo gli occhi.
A & X
Sorrido mordendomi il labbro e battendo le mani, felice come una bambina. Da quanto tempo! A quanto pare Mauri ha messo…
Taboo!!!
… come stavo per dire: “Taboo” di Don Omar… sapete di quale sto parlando ( https://www.youtube.com/watch?v=lRWqYR3e7xE )? È una rivisitazione di “Llorando se Fue”, canzone di Los Kjarkas… più conosciuta come la famosissima “Lambada” di Kaoma ( https://www.youtube.com/watch?v=iyLdoQGBchQ ). Aaaaah… avete capito ora vero?
Calor!
Ad un certo punto sento un fruscio alla mia destra: Robert si è alzato in piedi con un’espressione strana sul volto.
Mi guarda sorridente spazzolandosi i bermuda. Che cos’ha in mente?
-Mi concede questo ballo?- chiede porgendomi la mano e facendo un piccolo inchino.
Deglutisco.
Io, Robert e una lambada…
Io e Robert ballando una lambada!
Passion!
Sento la faccia in fiamme.
Decisamente no buono. O si?
Ehi! Guarda che ti vedo! Non fare quella faccia!
-Meglio… di… no.- rispondo gesticolando.
-Dai su!-
-Robert… te ne sei dimenticato?- indico la gamba. Si! Ottima scusa la gamba! -Non posso.-
-Facciamo piano, promesso.-
Guardo la sua mano tesa, col palmo verso l’alto, davanti al mio viso -Come on!- mi esorta con una faccia da cucciolo -Please…- . Io sorrido e scuoto la testa. Non riesco a dire di no.
-Va bene.- dico nervosamente e poso la mano sulla sua.
Mi aiuta dolcemente a mettermi in piedi.
Io, Robert ballando una lambada…
No… non ci riesco.
Sto lì, ferma, stile statua di marmo e lui mi guarda confuso.
Assottiglia lo sguardo -Sai come si balla una lambada?-
-Si, certo!- confermo con voce forse troppo acuta. Che domanda, certo che lo so. Ma questo non vuol dire che non sia imbarazzante… soprattutto in questo momento!
Faccio un profondo respiro e mi avvicino… cavolo quanto è alto! Incute timore.
Metto una mano sulla sua spalla, semi coperta dalla spallina della canottiera arancione; lui posa la destra dietro la mia schiena, spingendomi delicatamente in avanti, e la sinistra prende la mia, portandola all’altezza delle spalle.
Caldo, caldo… CALDO!
Cominciamo a muoverci lentamente. I nostri petti, beh il mio viso e il suo petto, e i nostri bacini praticamente attaccati; il suo enorme braccio destro che avvolge il mio busto.
Dopo qualche secondo lo sento spostarsi per cercare di guardarmi in viso -Sicura di stare bene?- chiede.
-Mh, mh…- rispondo con voce acuta guardando, ossessivamente, oltre la sua spalla. Come sono interessanti i camper e i lampioni!
No, non riesco a parlare. Né tantomeno a guardarlo.
-Sei rigida come un palo di legno. Tranquilla. Più morbida.-
Sbuffo dal naso e alzo gli occhi al cielo esasperata. Se… la fa facile lui!
-Non è che senti dolore?- chiede allarmato, fermandosi all’improvviso.
-N-no…- In realtà sento qualcos’altro.
No, non è quello che stai pensando!
Certo ho una sua gamba tra le mie o una mia tra le sue, dipende dalla prospettiva. E, muovendoci, la cosa non mi aiuta a… oh santo cielo… scusate… dicevo a pensare in modo lucido.
Santo cielo…
Sento la faccia in fiamme; devo sembrare un’aragosta.
Nascondo il viso nel suo petto. Il suo odore e il suo profumo arrivano come un pugno nel mio naso, stordendomi piacevolmente. Arrossisco ancora di più. No! Pessima idea!
Mi volto verso fuori. Aria fresca. D’estate? No Aurora… è il tuo viso che è troppo caldo. Respiro profondamente. Molto, molto meglio.
-Aurora?-
Stringo le labbra. Ignoralo. Provo a muovermi, ma Robert mi tiene ferma.
-Aurora… guardami per favore.-
Sbuffo esasperata e sollevo, per pochi secondi, solo lo sguardo verso di lui per poi tornare a fissare i camper.
Qualcuno mi aiuti!
Provo a staccarmi ma lui mi stringe di più a se.
-Dimmi cosa c’è che non va, altrimenti rimaniamo così tutta la notte.-
Che bella prospettiva!
No, no, no… morirei!
Faccio un respiro e mi volto completamente verso di lui; ormai devo sembrare un semaforo.
-Ammettilo: tu non sai ballare la lambada.- dice con un mezzo sorriso divertito.
-Si, che la so ballare…- affermo portando la mano sinistra sul viso, visto che Robert non molla la mia destra; stringo il ponte del naso tra le dita e poi gesticolo -E che… io… io non l’ho…-
-Non l’hai mai ballata?- chiede con tono dolce.
-Con un uomo.- ammetto.
-Oh!- esclama sorpreso e illuminato.
Dio che imbarazzo. Cerco di allontanarmi nuovamente, ma lui non demorde, la mano destra, che sfiora i miei capelli, ben ferma sulla mia schiena.
-Non hai… mai ballato con un uomo?-
Sbuffo -Si certo! Walzer, mazurca, polka…-
-Anche con Alex?- chiede con un sorriso malizioso.
Alzo gli occhi al cielo. ridacchiando esasperata -Si anche con lui!-
-Ma non la lambada.- continua lui; solo adesso mi accorgo che abbiamo ripreso a muoverci, anche se lentamente.
-Solitamente la ballo con mia madre, mie zie o con una mia cugina… ed è… beh è diverso…- Poi se si tratta di Robert Downey Jr. che trasuda virilità, sensualità e forza da ogni movimento... Ciao!
-E ora ti senti in imbarazzo.- conferma dolce.
-Vorrei sprofondare!- ammetto strabuzzando gli occhi.
Ridacchia -Sicuramente saresti ancora più agitata se al mio posto ci fosse Alex.-
-No!- esclamo con enfasi.
-Cosa?-
Abbasso il viso. Oh, no. Cosa ho detto!
Lo guardo. Ha un’aria sorpresa e divertita.
-Aurora… davvero ti metto così in soggezione?-
Sbuffo; tanto vale, diamoci la zappa sui piedi -Ok… ok… Senti… Sei il mio attore preferito…- comincio muovendo la mano in aria indicandolo -… sei… sei bravissimo, simpatico, dolce… bello…-
-Bello?- chiede.
-Si molto bello…- affermo con enfasi, alzando le sopracciglia, mentre lui sorride imbarazzato… lui imbarazzato!
Continuo -Quindi scusami se… beh ecco… se mi sento un semaforo vivente a…- schiarisco la voce e gesticolo -… a ballare una lambada con te.-
Lui rimane qualche secondo in silenzio con un’espressione neutra sul viso… Poi sorride e si volta verso di me -Cioè… Ad avere praticamente una mia gamba tra le tue.-
Lo guardo scioccata, le labbra in una “O” sorpresa.
Beccata!
Lui inarca il sopracciglio un paio di volte, come dire “Ammettilo, ammettilo ho ragione!”.
A quella espressione stringo le labbra e scoppio a ridere, sentendo la tensione dissolversi come neve al sole, e lui con me -Beh, si ok, si è vero! Era quello che stavo pensando! Oh… Mio Dio che vergogna.- dico nascondendo il volto con la mano.
-Mi dispiace… Forse non avrei dovuto chiederti di ballare proprio la lambada…- mi dice con tono triste.
-No, Robert, tranquillo.- gesticolo -Prima o poi sarebbe arrivato il momento e sarei stata comunque in imbarazzo. Certo magari… non come adesso, con te…-
-Ehi, ehi… guardami…- sollevo lo sguardo -…cosa ti ho detto prima? Io sono semplicemente Robert. Ok?-
Faccio un profondo respiro e alzo gli occhi al cielo.
-Ok?- chiede di nuovo lui.
-Ok! Va bene.- annuisco.
Poso la mano sinistra sulla sua spalla e ricominciamo a ballare; la canzone sta per arrivare alla parte finale -E se senti dolore dimmelo subito.- mi prega guardandomi intensamente alla ricerca di una mia smorfia.
-Si, tranquillo!- lo rassicuro con un sorriso.
Dopo qualche secondo Robert alza, pensieroso, gli occhi al cielo.
-E così sono molto bello…- dice lui stringendo le labbra e annuendo.
-Robert!- esclamo arrossendo mentre lui scoppia a ridere.
Ad un certo punto sento che rafforza le presa sulla mia schiena.
Sto per chiedergli cosa c’è che non va quando vengo spinta all’indietro.
-Iiiih!- Caccio un piccolo urlo di sorpresa e spavento, lo stomaco chiuso.
Lo guardo, aggrappandomi alla sua spalla, per paura di cadere ma Robert mi sorregge stringendomi forte a se.
-Ma cosa…-
-Casqué.- dice sorridendomi a pochi centimetri dal mio viso.
Gli lancio un’occhiataccia per poi cominciare a ridere insieme a lui, i suoi occhi profondi così vicini da potermi perdere. Dopo qualche secondo mi tira su dolcemente.
Sobbalziamo.
Un frastuono breve e assordante.
Il primo colpo di avviso.
-Stanno per iniziare i fuochi d’artificio?- chiede andando verso la ringhiera.
Se, se… -Pff… come minimo tra 10 minuti…- dico alzando gli occhi al cielo -Sono già in ritardo di mezz’ora.-
-Possiamo continuare a ballare allora…- propone entusiasta -Ehi ma hanno staccato la musica…-
-Si, appena danno il primo avviso spengono tutto.-
-Oh… peccato…- noto il suo viso farsi triste e abbattuto. No, non voglio vederlo così.
-Beh, io ho un’idea.- dico allontanandomi e prendendo il mio cellulare, lui mi segue incuriosito con lo sguardo -Posso?- chiedo e lui annuisce.
Scorro la playlist e metto The Scientist… la cover cantata da lui ovviamente!
Lui mi guarda e fa una faccia buffissima.
Ovviamente l’ha riconosciuta!
Mi avvicino e Robert mi riprende tra le sue braccia: sento nuovamente la sua mano dietro la schiena e l’altra che stringe la mia.
Cominciamo a dondolare al ritmo della musica.
-Bella canzone.- mi dice con finta noncuranza.
Sorrido -Si è vero… il cantante però…- dico, scherzando, facendo una leggera smorfia e scuotendo negativamente la testa.
Robert intuisce il mio gioco.
-Scusami?- mi guarda serissimo e incredulo, sbattendo lentamente gli occhi -Cosa vorresti dire?- mi chiede assottigliando lo sguardo.
Un brivido scende lungo la mia schiena… ora mi viene un infarto! Dissimulo con un’alzata di spalle -Oh… niente. È davvero molto bravo!- annuisco con enfasi, sbattendo le palpebre.
Un sorriso furbetto illumina il suo volto -Concordo!- esclama gongolando.
Scoppio a ridere con lui.
Con dolcezza e calma mi fa fare una giravolta, attento che non mi faccia male il ginocchio.
Scoppia il secondo avviso.
-Facciamo una cosa?- mi chiede all’improvviso, per poi mi tirarmi piano verso di se, facendomi il cenno di salire sopra i suoi piedi.
-Ma Robert!- lo guardo perplessa.
-Dai, dai proviamo!-
Metto i miei piedi sopra le sue scarpe di tela e lui comincia a muoversi piano, piano.
-Come siamo diventate alte!- dice e io sbuffo sarcastica; in realtà supero di poco le spalle.
-Si… Molto divertente…- Rido, insieme a lui, nonostante tremi dall’imbarazzo nel stare così appiccicata a lui.
Non riesco a guardarlo negli occhi. Il mio corpo è scosso dall’emozione.
-Morbida. Tranquilla.- sussurra.
Faccio un respiro profondo, mentre lui incomincia a canticchiare la canzone.
La sua voce profonda, che vibra nel petto, mi rilassa e smetto di tremare.
Dondoliamo così al ritmo della musica.
-Che brava.- dice ad un certo punto.
Cosa?
Mi volto. Robert sorride. Aspetta un attimo. Stavo cantando anche io! Che vergogna.
-Non è vero…- affermo ridacchiando, per tentare di nascondere il mio imbarazzo.
-Si, invece.- la sua voce è ferma e dolce come il suo sguardo, fisso sul mio. Non accetterà una mia negazione.
Arrossisco -Sei molto gentile, grazie. Anche tu sei bravissimo.-
La canzone giunge al termine; Robert mi fa scendere dai suoi piedi e mi fa fare un’altra giravolta.
Fa un plateale inchino per ringraziarmi; io sorrido e lo imito, facendo attenzione a non pesare sul ginocchio.
Il terzo avviso scoppia, dando il via ai fuochi d’artificio.
-Uh, giusto in tempo!- dico avvicinandomi alla ringhiera di legno con Robert.
Il manto scuro del firmamento si arrende, illuminandosi a giorno anche se per pochissimi istanti.
Il silenzio viene spezzato da brevi e assordanti rombi che stordiscono le orecchie e fanno vibrare il corpo, scuotendo l’animo, il cuore e lo stomaco ad ogni colpo.
Sollevo lo sguardo verso Robert.
I colori dei fuochi brillano sul suo viso, creando giochi di luce e i suoi occhi sono ancora più luminosi.
Mi volto verso il mare e mi accorgo che stanno per scoppiare dei fuochi speciali.
-Oh! Guarda questi, sono bellissimi!- dichiaro.
Lui osserva incuriosito e quando vede che il fuoco scoppia a pelo d’acqua il suo viso si illumina di meraviglia.
-Oh! Wow! Beautiful!- esclama strabuzzando gli occhi sorpreso.
Sorrido vedendolo così felice.
-Robert…- lo chiamo dopo un po’.
-Si?-
-Volevo ringraziarti…-
Si volta verso di me -Aurora non devi…-
Il mio cuore sobbalza per lo scoppio di un fuoco più forte degli altri.
Non è vero! Ammettilo che succede ogni volta che lui pronuncia il tuo nome.
-No, Robert per favore…- dico scuotendo la testa e guardandolo negli occhi -… voglio ringraziarti di tutto: per essere venuto qui, per aver insistito, per avermi ascoltato… per essere rimasto qui a farmi ridere, ballare e a farmi compagnia. Hai messo da parte la tua vacanza e hai fatto tutto questo senza neanche conoscermi… Non lo avrebbe fatto nessun altro! Sei una persona speciale lo sai? Ti ammiro…-
-No, io…-
-Robert… è la verità. Se non fosse per te io…- scuoto la testa e guardo il cielo -… a quest’ora sarei a casa a piangere, con la paura e i dubbi a paralizzarmi e a buttarmi giù.- sussurro con il groppo in gola al solo pensiero -Tu, nonostante tutto, hai reso questa serata la più bella della mia vita.- mi volto nuovamente verso di lui -Non lo dimenticherò mai. Grazie.-
Lui si avvicina e mi stringe tra le sue braccia, posando un bacio sulla tempia. -È stato un piacere, piccola honey bunny.-
Sento un caldo infernale ma non oso muovermi, è troppo bello!
Rimaniamo, così, abbracciati a guardare la batteria finale dei fuochi.
Primo botto.
Secondo botto.
-Honey-bunny? Am I Zio Bobby?-
Terzo botto.
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Angolino dell’Autrice
Ciao a tuttiiiiiiiii!! =D
Siamo arrivati alla fine! =D Il prossimo capitolo sarà quello conclusivo!
Dolce questo Robert vero???
Spero vi siano piaciuti i fuochi d’artificio (fatti da me tranne gli ultimi qua sotto)!
Baci baci!! Djaly! :*