Vedo una ragazza.
Tutte le mattine.
La vedo negli specchi.
In alcune foto.
Nelle vetrine dei negozi.
È una bella ragazza.
I suoi capelli sono setosi, morbidi.
Biondo cenere.
Ma le sue labbra sono livide,
il volto è spento.
Non l'ho mai vista sorridere.
Ha un bel fisico,
slanciato,
seppure tavolta cianotico.
Avrà circa vent'anni.
Vorrei conoscerla,
Se non fossi morta.
Vorrei capire perché mi segue,
Negli specchi di casa,
Perché la vedo riflessa nelle finestre.
Mamma dice che sono io.
Che quella ragazza sono io, Lauren.
Ma non è possibile.
Io,
sono morta.
Sono morta perché quando mi toccano non lo sento.
Non percepisco il tatto altrui sul mio corpo.
Nessuno mi vede, nessuno puó vedermi in teoria.
Infatti non capisco come io possa parlare con mamma, e con il Dottor Davis.
Come loro mi vedano,
Mentre la ragazza non mi vede.
Quella ragazza non si rende conto della mia presenza.
Resta lì,
Con un'espressione apatica.
Un giorno ho visto che si è girata,
Quando l'hanno chiamata.
Lauren, Lauren.
Ho sentito gridare ad alta voce.
E ho visto nel riflesso della finestra che si è voltata.
Mi sono voltata anch'io,
Ma lei,
si era già dissolta.