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Autore: lonewolf87    12/11/2017    1 recensioni
A causa di un brutto incidente stradale in cui il povero Na-San perse la vita, Kilari si ritirò dal mondo dello spettacolo e si trasferì a New York, abbandonando tutti i suoi amici e il ragazzo di cui era innamorata. Quindici anni dopo, un improvviso malore del padre costringerà l’ex idol a tornare in Giappone, dove farà la conoscenza di una ragazzina che la spingerà ad affrontare il proprio passato.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiroto Kazama, Kilari Tsukishima, Nuovo personaggio, Seiji Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'indomani mattina, all’orario stabilito, Shizuka e Iguchi, accompagnati in macchina dalla signora Kumoi, giunsero nel luogo dove si sarebbe celebrato il matrimonio di Hiroto e Fubuki.
“Da questo momento dovrete cavarvela da soli.” disse Kumoi.
“Grazie, signora Kumoi.” replicò Shizuka, che indossava una buffa parrucca e degli occhiali a spirale per non farsi riconoscere dai paparazzi.
“Non ringraziarmi. Guarda che questo giorno di lavoro te lo farò recuperare durante le ferie.” l’avvisò la donna.
“Cosa?” chiese incredula la ragazza.
“Te l'avevo detto che è molto severa.” spiegò Iguchi.
“Vado ad accompagnare Kilari all'aeroporto. Buona fortuna.” li salutò Kumoi, prima di partire.
“Bene, Shizuka. Andiamo.” disse il ragazzo, prendendole la mano e facendo arrossire Shizuka al contatto.
“Ehi,tu! Non sei invitata!” esclamò un bodyguard appena vide la ragazza.
“E’ la mia fidanzata. Ed io risulto tra gli invitati.” replicò Iguchi.
“Hmm...d'accordo. Accomodatevi.” si calmò l’uomo facendoli entrare. Appena i due ragazzi si trovarono a distanza di sicurezza dai paparazzi, Shizuka si tolse la parrucca e gli occhiali.
“Meno male. Non ne potevo più. Ma come faceva Kilari a indossare quegli occhiali orrendi? Non si vedeva nulla.” si lamentò Shizuka.
“Eheheh! Dovrai abituarti ai travestimenti, se non vuoi essere assalita dai fan o dai paparazzi.” l’avvisò Iguchi.
“Ho sentito bene prima? Voi due state insieme?” domandò Midori, che si trovava da quelle parti.
“Ciao, Midori.” la salutò la moretta.
“Anche se fosse? Ti crea problemi?” chiese Iguchi.
“Mi fai pena, Iguchi. Credevo che cercassi qualcosa di meglio, invece ti trovo con questa dilettante.” replicò delusa la ragazza.
“Cosa intendi per meglio? Tu? Mi spiace, ma non sei il mio tipo. E comunque, mia cara, non dimenticarti che questa persona, che tu consideri dilettante, ti ha stracciato al concorso Regina di Diamanti. Del resto, cosa ci si poteva aspettare da una che ruba le canzoni e gli abiti delle proprie rivali?”
“Non so di cosa parli. E poi che importanza ha quel misero concorso in confronto a tutti i prossimi che vincerò?”
“Non darle retta, Shizuka. E’ solo invidiosa. Andiamocene.”
“Invidiosa io???? Come ti permetti???? Ehi, tornate qui!!”
“Non c'era bisogno di trattarla male.” disse Shizuka.
“Non la sopporto, così come tutti quelli della sua agenzia. E poi ho solo detto la verità.” affermò Iguchi.
“Può darsi, però mi piacerebbe andare d’accordo con Midori. E’ vero che l'ho battuta, ma ha più esperienza di me e resta pur sempre una grande professionista. Ed io dovrò impegnarmi a fondo per stare al suo livello.”
“Tu la supererai. Perché sei buona e sincera con tutti, a differenza sua.”
“Sei gentile a dirmi questo, Iguchi.” arrossì Shizuka.
“Ragazzi! Che sorpresa! esclamò Seiji appena li vide.
“Ciao, Seiji.”lo salutò la ragazza.
“Però non capisco come mai siete qui. Shizuka, il direttore mi aveva detto che non eri tra gli invitati. E tu, Iguchi? Credevo che detestassi Hiroto.” domandò il biondino.
“Faccio compagnia a Shizuka. Voleva a tutti i costi essere presente al matrimonio e l'unico modo era farla venire con me.” spiegò Iguchi.
“E Kilari? So che oggi partiva.” chiese ancora Seiji.
“Ci siamo salutate stamattina in agenzia. La signora Kumoi la sta accompagnando in aeroporto.” raccontò Shizuka.
“Chissà perché ha deciso all'improvviso di tornare a New York. Suo padre ormai si stava riprendendo e poi ci sono altre persone che lavorano per lui.”
“Sì, ma Kilari è sua figlia e ha bisogno di lei per occuparsi degli affari del ristorante, visto che suo fratello e sua madre sono sempre impegnati a Hollywood.”
“Non hai tutti i torti, Shizuka. Spero solo di rivederla presto.”
“La rivedremo, Seiji. Un giorno tornerà. Ne sono convinta.”
“Hai ragione. Siamo pur sempre suoi amici. E se per un motivo o per un altro Kilari non riuscisse a tornare in Giappone, andremo noi a trovarla a New York.”
“Ehi! Stanno arrivando i promessi sposi.” li interruppe Iguchi.
“E’ arrivato il momento.” disse Shizuka.
“Il momento per cosa?” domandò Seiji.
La ragazza non rispose e si piazzò al centro dell’altare. “Un attimo di attenzione, per favore!”
“Shizuka?” mormorò Hiroto, sorpreso dalla sua presenza.
“Come ha fatto quella stupida mocciosa ad entrare? Non mi ricordo di averla invitata. L’hai fatta entrare tu, Hiroto?” chiese Fubuki, infastidita dalla sua presenza.
“No.” rispose il fidanzato.
“Di sicuro dev'esserci lo zampino di Kilari Tsukishima, anche se non la vedo da nessuna parte.” ipotizzò la signora Higashiyama, guardandosi intorno.
“Scusatemi ancora. Volevo dedicare una canzone alla coppia dell'anno.” annunciò Shizuka.
“I festeggiamenti a dopo la cerimonia. Non te l'hanno mai insegnato?” la richiamò la direttrice.
“Ha ragione, signora Higashiyama, ma ho bisogno di cantare prima della cerimonia.”
“E perché?”
“Beh...perché si tratta di una canzone speciale, che non avrebbe molto senso una volta che la coppia è sposata. Mi sono ispirata alla storia di un uomo e di una donna che si amano fin da quand’erano adolescenti, ma che per un motivo o per un altro non sono mai riusciti a realizzare in pieno il loro amore.”
“Cosa?” domandò Hiroto, intuendo che l’uomo e la donna in questione erano lui e Kilari.
“Questa canzone è un augurio di amore sincero e di felicità. Mi ha fatto capire che non bisogna mai avere paura dell'amore, perché è la cosa più bella che esista al mondo.” aggiunse Shizuka.
“Ma davvero? Peccato che tu abbia scelto il momento sbagliato per cantare.” replicò la signora Higashiyama, non intenzionata ad accontentarla.
“La lasci fare.” decise Hiroto.
“Che cosa? Ma va contro la cerimonia.” protestò la direttrice.
“Al diavolo la cerimonia! Questo è il mio matrimonio e decido io come festeggiarlo!” esclamò sgarbato Hiroto.
“Come ti permetti?” lo rimproverò la donna.
“Spero che tu non abbia nulla in contrario, tesoro.” disse lui.
“Ehm...ma certo che no.” replicò Fubuki. Il suo futuro marito sembrava tenerci molto ad ascoltare quella mocciosa e non era il caso di creare ulteriori discussioni, specialmente davanti a tutti gli invitati.
“Bene. Puoi cantare, Shizuka.” le diede l’okay Hiroto.
“Grazie, Hiroto. La canzone credo che la conosciate tutti. Fu cantata all'incirca 16 anni fa da Kilari Tsukishima. S'intitola Fuoco d'artificio.” annunciò Shizuka.
 “Grrrrrrrrr!!! Guardacaso quella con cui mi aveva sconfitto al concorso Nojo Top Idol.” mugugnò Fubuki.
“Sapevo che c'era Kilari di mezzo.” aggiunse la signora Higashiyama.
Hiroto seguì con attenzione l'esibizione di Shizuka e mentre cantava iniziò a vedere Kilari quand'era ragazza. I suoi occhi si fecero lucidi pensando ai bei momenti trascorsi insieme all’ex idol. Solo in quel preciso istante si rese conto che Kilari aveva dedicato quella canzone a lui. Non appena Shizuka finì di cantare....
“Brava!!!” si complimentarono tutti i presenti.
“Grazie!” fece un inchino Shizuka in segno di ringraziamento.
“Kilari.....quanto sono stato stupido.” pensò Hiroto, in lacrime.
“Scusate per la mia fretta. Vi auguro una buona festa.” si congedò la ragazza.
“Era ora. Adesso torniamo al matrimonio.” brontolò la signora Higashiyama, che però si bloccò appena vide Hiroto fermo e in silenzio. “Che ti prende adesso, Hiroto?”
“Non ci sarà nessun matrimonio.” decise il moro.
“Che cosa????” domandarono tutti increduli.
“Stai scherzando, spero.” lo richiamò Fubuki, inviperita.
“Non sono mai stato così serio in tutta la mia vita. Non ho alcuna intenzione di sposarti, Fubuki.” ribadì Hiroto.
“Come?”
“Ti rendi conto di quello che dici? Il vostro è il matrimonio dell'anno, ma che dico? Del secolo. Non puoi sprecare questa grande occasione.” l’avvisò la direttrice.
“Mi dispiace, ma io amo un'altra persona.” spiegò Hiroto.
“Vorresti lasciarmi per quella misera sgualdrina?” domandò Fubuki.
Non appena Hiroto sentì quella parola, perse il controllo e mollò un ceffone a Fubuki, sotto lo sguardo scandalizzato degli invitati e dei paparazzi, che avevano fotografato e registrato la scena.
“Non ti azzardare più a chiamarla in quel modo, sono stato chiaro????” urlò Hiroto.
“Come ti sei permesso a colpirmi?” balbettò lei, toccandosi la guancia.
“Hiroto....” mormorò Seiji. Non si aspetta un simile colpo di scena, dopo tutto quello che era successo in passato. Da quando stava con Fubuki, Hiroto era diventato sottomesso a lei e mai una volta si era azzardato a opporsi alle sue scelte, mentre adesso sembrava rivedere il suo migliore amico, il ragazzo forte e sicuro di sé con cui per anni aveva condiviso il palcoscenico.
“Tu e la tua direttrice avete finito di divertirvi alle mie spalle. Io amo Kilari e non permetterò a nessuno di mettersi di mezzo tra noi.” concluse Hiroto, lasciando l’altare.
“Grrrrrrrrrrrr!!!!!” ringhiò la signora Higashiyama.
“Seiji, dammi qua. Tu vieni con me.” disse il moro, che strappò una cosa dalle mani di Seiji e trascinò Shizuka con sè.
“Ehi! Fai piano!” esclamò la ragazza.
“Dove la stai portando?” chiese Iguchi, che li seguì.
Hiroto condusse Shizuka nella macchina nuziale con cui avrebbe dovuto viaggiare assieme a Fubuki una volta conclusa la cerimonia e partì a tutto gas, non prima però che Iguchi si gettasse dentro.
“Non c'era bisogno che ti aggiungessi anche tu!” esclamò Hiroto.
“Che cosa vuoi fare a Shizuka? Rispondimi!!!” chiese furibondo Iguchi.
“Niente. Volevo portarla con me da Kilari. Sempre meglio che lasciarla nelle grinfie della signora Higashiyama e di Fubuki. E nel frattempo ringraziarla per avermi fatto tornare quello che ero.” spiegò il moro.
“Quello che eri?”
“Proprio così, sciocco ragazzino. Credevi che fin dall’inizio della mia carriera fossi un amante degli scandali, uno che creava problemi all'agenzia per cui lavorava? No, Iguchi. Non ero così e potevi chiederlo a Seiji, se non mi avessi preso in antipatia fin dal primo giorno che ti sei unito all'agenzia Muranishi. Ma mi rendo conto che quell’Hiroto non l’hai mai conosciuto, quindi credo che la tua reazione al mio pessimo comportamento fosse giustificata.”
“Hiroto....”
“Non ti sto chiedendo di diventare tuo amico, ma voglio che tu sappia come sono andate le cose. Mi sono ridotto a burattino di Fubuki perché credevo di aver perso per sempre la donna che amavo. E quando Kilari è tornata, invece che essere felice, ho provato rabbia e odio nei suoi confronti per avermi abbandonato. Volevo farla soffrire, così com’era successo a me dopo la sua partenza, per questo avevo deciso di sposare Fubuki. Sono stato uno stupido, lo so. Ma per fortuna Shizuka mi ha aiutato ad aprire gli occhi. Spero solo che non sia troppo tardi per sistemare tutto. A che ora parte Kilari?
“All'una.” rispose Shizuka.
“Accidenti, manca pochissimo!” si lamentò Hiroto. “Ma non importa, la raggiungeremo ancor prima che parta. Tenetevi forte.”
“Sì.” annuirono i due ragazzi, mentre Hiroto schiacciò sull’acceleratore.
 
Intanto all'aeroporto internazionale di Narita....
“Bene. Questo è tutto. Credo che non manchi nulla.” disse Kilari, una volta consegnata l’ultima valigia.
“Kilari… sei proprio sicura? Vuoi davvero andartene?” domandò Kumoi.
“Non ho altra scelta. Mi creda, signora Kumoi, stavolta non è per me, ma per il mio bambino.” rispose l’ex idol.
La donna più anziana rimase in silenzio delusa. Kilari aveva preso la sua decisione e niente l’avrebbe fatta tornare sui suoi passi.
“Non si preoccupi. Questo non sarà un addio. Appena mi sentirò meglio, tornerò a trovarla.” la rassicurò l’ex idol.
“Ci conto.” l’avvisò Kumoi.
“Ma a proposito, Shizuka non si è fatta vedere. Aveva detto che sarebbe passata anche lei a Narita per salutarmi.” notò Kilari.
“Era occupata con un lavoro che le hanno offerto questa mattina e lei non ha voluto rinunciarci, nonostante le avessi detto che poteva prendersi la mattina libera.” mentì la sua ex agente.
“Forse è ancora dispiaciuta. Se solo le cose fossero andate diversamente....”
“Eppure sembrava che avesse accettato la tua partenza. I ragazzi di oggi sono così strani...”
“Devo andare.”
“Fai buon viaggio, Kilari. E abbi cura di te.”
“Arrivederci, signora Kumoi. Grazie di tutto.”
Mentre la signora Kumoi stava per tornare mestamente in agenzia, sopraggiunse Hiroto che correva come un pazzo, seguito da Shizuka e Iguchi.
“Kilari!!! Dove sei????” gridò Hiroto.
“Kilari!!!!” la chiamarono Shizuka e Iguchi.
“Hiroto, che ci fai qui? Non dovresti essere al tuo matrimonio?” domandò la signora Kumoi.
“Non ho tempo per spiegarle tutto. Dov'è Kilari? Lei l'ha vista?” chiese a sua volta Hiroto.
“Perché la cerchi?” si rifiutò di rispondere la donna, non fidandosi di lui.
“Mi risponda, signora Kumoi!!!” la pregò Hiroto.
“Sta facendo i controlli.” rispose lei.
“Maledizione!!!” imprecò il moro, dirigendosi verso l’area dei controlli.
“Si può sapere cosa sta succedendo? Non ci sto capendo più niente.” si lamentò Kumoi.
“Spero che presto possa farlo.” disse Shizuka.
Hiroto corse disperatamente alla ricerca di Kilari, finché non la intravide mentre si stava avvicinando al posto di controllo.
“Kilari!!!!” la chiamò Hiroto, che alla fine la raggiunse. “Non partire, ti prego!”
“Cosa ci fai qui? Non dovresti essere al tuo matrimonio?” domandò Kilari.
“Il mio matrimonio lo farò con l'unica donna che amo. E quella donna sei tu, Kilari. Perdonami per tutto il male che ti ho fatto. So di non meritare il tuo amore, ma ho intenzione di tornare ad essere il ragazzo di cui ti eri innamorata. Al diavolo il successo, al diavolo la mia carriera. Non voglio perderti per sempre.” spiegò Hiroto.
“E’ troppo tardi.”
“Cosa?”
“Ho smesso di amarti, Hiroto. E anche se dici di voler tornare ad essere il ragazzo che per anni mi ha fatto battere il cuore, sarà tutto inutile, perché la Kilari che conoscevi non esiste più.”
“Non è vero.”
“Invece sì. Dimenticami e cerca di essere felice con Fubuki. Per quel che mi riguarda, da questo momento penserò soltanto a prendermi cura del bambino che tu non vuoi.”
“La mia felicità non sarà mai con Fubuki. Possibile che non riesci a capirlo? E’ te che voglio, non lei.”
“Mi hai fatto troppo male. Non posso perdonarti.”
Hiroto rimase senza parole. Nonostante fosse riuscito in tempo a raggiungerla, lei non sembrava intenzionata a dimenticare quello che era successo tra loro nell’ultimo periodo, e in fondo sapeva di non avere tutti i torti. Kilari l’aveva già perdonato una volta, ma lui ha sprecato miseramente quell’occasione, preferendo soddisfare i capricci dell’arpia che stava per sposare e della sua direttrice.
“Devo andare. L'aereo sta per partire.” disse Kilari, voltandogli le spalle. Hiroto a quel punto l’abbraccio da dietro e scoppiò a piangere.
“Kilari, ti prego....non abbandonarmi di nuovo...” singhiozzò lui. “Io non posso vivere senza di te.”
“Che mi sta prendendo? Perché mi si sta spezzando il cuore a sentirlo piangere?” pensò lei, con gli occhi lucidi.
“Ti ho mentito, è vero, ma ti assicuro che l'amore che ho ricominciato a provare per te non è stato frutto dell'inganno. Io non voglio essere più quella persona che ti ha fatto soffrire. Non voglio più tradire i miei amici, non voglio sposarmi con Fubuki, e soprattutto non voglio che torni in America.” spiegò Hiroto, che fece voltare dolcemente Kilari. “Voglio solo la mia Kilari. Altrimenti la mia vita non avrebbe alcun senso.” Hiroto si mise in ginocchio, tirò fuori dalla tasca una scatoletta con dentro un anello e gliela porse alla donna. “Kilari....vuoi sposarmi?”
“Io...” balbettò Kilari incredula. Stava succedendo tutto in fretta e non ci stava capendo nulla. Prima Hiroto l’aveva malamente scaricata mentre adesso la stava pregando in ginocchio, e non per tornare da lui, ma per diventare sua moglie. Lo guardò ancora nei suoi occhi rossi e questa volta lesse sincerità. Hiroto voleva fare sul serio e stavolta nessuno li avrebbe più separati, ammesso che fosse rimasta. E a quel punto Kilari non aveva più dubbi.  “...ho sempre sognato che me lo chiedessi. Certo che lo voglio.”
Hiroto sorrise e abbracciò fortemente Kilari. “Non ti deluderò più. Ti prometto che saremo una famiglia felice. Io, te e il nostro bambino.”
“Hiroto...”
I due si baciarono, tra gli applausi di tutte le persone presenti all’aeroporto di Narita , compreso quello di Shizuka, di Iguchi e della signora Kumoi. Tuttavia, in mezzo alla gente, c'era uno dei paparazzi del matrimonio che fotografò la scena e scappò senza farsi notare, ma poco importava. Hiroto e Kilari finalmente erano tornati insieme, e stavolta per sempre.
  
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