L. Watari. Rem.
Tutti morti. Tutti sconfitti. Hai vinto.
Hai eliminato il tuo più grande oppositore, hai piegato uno Shinigami al tuo volere. Tu sei Kira, il dio di un nuovo mondo, e hai dimostrato che nessuno può contrastarti.
Adesso il tuo obiettivo è più vicino, manca poco e finalmente riuscirai a realizzarlo. Non ci sono più ostacoli sulla tua strada, solo aiuti: hai il Death Note, hai Ryuk, hai lei. Misa ha promesso di essere i tuoi occhi, e sai che non ti deluderà. Devi solo rassicurarla sui tuoi sentimenti per lei, e così continui a fingere – l’hai sempre fatto, no?
Ogni notte ti apri un varco fra le sue labbra, soffocando i suoi gemiti di piacere.
Ogni notte le sfiori i fianchi, sentendola muoversi contro di te.
Ogni notte la marchi – sul corpo, sul cuore, sull’anima – perché deve capire che lei è tua, tua, tua e non può disobbedirti.
Ogni notte entri in lei e spingi fino a farla urlare, spingi fino a riempirla di te, spingi fino a liberarti in lei, incurante delle sue unghie che affondano nella tua schiena, della sua bocca che cerca la tua in un bacio concesso di malavoglia e subito interrotto.
Dopodiché, le dai la schiena e fingi di dormire. Le hai dato ciò che desiderava, hai preso quello che volevi. Non c’è ragione di continuare a fingere per quella notte.
Chiudi gli occhi, ma non ti lasci trascinare dall’oblio: pensi alle tue prossime mosse, al mondo che stai creando con le tue mani, alla libertà che stai donando a tutte le persone che lo abitano con così tanta facilità – niente più crimine, niente più sofferenza.
Poi, di tanto in tanto, senti la sua voce. Misa è convinta che tu dorma – lei non sa, non sa mai niente –, e così parla, parla, parla. Da sola, sottovoce, con tono spezzato. E l’unica parola costante in ogni suo discorso è un nome: Light, Light, Light, sempre Light, solo Light.
A volte sei quasi curioso, e provi la tentazione di voltarti per chiederle chi sia questo Light che sembra conoscere così bene. Poi ti blocchi, e scuoti impercettibilmente la testa: sei tu Light, e sei solo stanco. Creare un nuovo mondo è faticoso, è per questo che talvolta ti lasci andare a certi pensieri. Sei tu Light, sei tu Kira, sei un dio.
In quei momenti, abbassi di nuovo le palpebre, e immagini inaspettate ti compaiono davanti agli occhi: c’è un ragazzo che ti somiglia, un ragazzo che vuole diventare un poliziotto come suo padre, un ragazzo che venera la giustizia quanto te ma allo stesso tempo in modo diverso. C’è un ragazzo sincero col desiderio di combattere i mali del mondo senza lasciarsi coinvolgere da essi. C’è un ragazzo che adesso non esiste più.
Ed è a quel punto che ti chiedi che sta succedendo. Perché pensi certe cose? Perché le parole di Misa ti entrano sottopelle tanto da farti riflettere in modo così febbrile? Perché lei parla di te come di qualcuno di cui sente la mancanza se sei steso proprio accanto a lei? Non le basta quello che ottiene da te? Non le bastano le promesse vuote, i baci frettolosi, il sesso senza amore? Eppure prima le era sempre andato bene tutto questo.
E a te? A te è andato bene? Prima non ti saresti mai comportato così con una ragazza: l’avresti trattata in modo diverso, avresti rispettato i suoi sentimenti, forse ti saresti perfino concesso di amarla, se la sua presenza fosse riuscita a destabilizzarti così tanto. Ma quei tempi sono finiti: adesso non sei più un umano, sei un dio, ed emozioni del genere sono inconcepibili per te, che sei superiore a tutto ciò che ti circonda.
Però, di tanto in tanto, rifletti: e se ci fosse una nota stonata in quell’universo perfetto che hai intenzione di creare? Se fosse tutta una mera illusione che ha lo scopo di distruggere te e tutti quelli che ti circondano?
E a quel punto pensi di girarti e incrociare gli occhi dorati di Misa per chiederle cosa sta succedendo. Per chiederle aiuto.
Ma lei non può sapere – lei non sa mai niente. Niente, niente, niente, niente.
Perciò continui a fingere di dormire, con la schiena rivolta verso di lei, incurante di ciò che prova, di ciò che tutti provano. Hai un sogno da realizzare, e a nessuno è concesso distrarti.
Perché tu sei Kira, il dio di un nuovo mondo.
Non sei Light.
Non più.

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Questa One-Shot mi frullava in testa da un po’ di tempo, e alla fine mi sono decisa a scriverla. È decisamente corta, ma devo ammettere di essere molto soddisfatta del risultato, sebbene abbia un dubbio: non so se mettere o meno l’avvertimento nonsense. Magari voi lettori sarete in grado di consigliarmi. ;) Ad ogni modo, come spero si sia capito, questa fanfiction ruota principalmente attorno allo “sdoppiamento di personalità” che Light ha subito da quando è diventato possessore del Death Note, diventando Kira, tutto ciò che ha invece sempre desiderato combattere. Ho desiderato far vedere che in lui alberga ancora parte di quel ragazzo pieno di sogni e speranze che era un tempo, prima che il potere del quaderno della morte gli desse alla testa. Ho inserito il personaggio di Misa sia per motivi di shipping – visto che lei e Light sono la mia OTP – sia perché credo che, dopo tutto il tempo trascorso al suo fianco – si parla di anni di convivenza –, sia la persona che conosca Light/Kira meglio di tutti. Non ha avuto un grande impatto in questa storia, ma è servita quel tanto che basta a far riflettere il protagonista su tutto ciò che sta creando. Spero che la OS sia stata di vostro gradimento e, anche se così non fosse, vi invito comunque a lasciarmi un vostro parere a riguardo. È la prima volta che provo a scrivere in seconda persona, e desidero sapere se questo esperimento è andato a buon fine. ;D Baci da Fandoms_Are_Life.