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Autore: Dreamfire98    14/11/2017    1 recensioni
Gael, una bambina di dieci anni, è l'unica superstite al disastro di Valyria. Dopo anni passati in attesa della morte, si rende conto che è sopravvissuta per un motivo. La sua storia è destinata a incrociarsi con quella di molti dei personaggi che conosciamo, dando nuova vita alle antiche arti magiche di Valyria, ormai dimenticate.
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Illyrio Mopatis, Nuovo personaggio, Viserys Targaryen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La bambina era immobile sulla punta della scogliera frastagliata, che le permetteva di esplorare con lo sguardo l’infinito mare azzurro davanti a lei. Erano anni, secoli forse, che non si muoveva di lì. La bambina non aveva bisogno di mangiare, di dormire, o di bere. Stava lì ferma, immobile nel mutare dei secoli, e aspettava.

Cosa aspettava? Questo neanche lei lo sapeva, ma non aveva bisogno di chiederselo. L’acqua salata frangeva contro la scogliera, e sembrava voler purificare le rovine dal loro odore di cenere, di distruzione. Tutto era in movimento, perfino la pelle grigia degli uomini di pietra riluceva sotto i riflessi del sole. Un giorno tutto sarebbe cambiato, le enormi ombre volanti sarebbero tornate a casa, la luce del sole avrebbe nuovamente illuminato il cielo, la sua famiglia sarebbe ricomparsa. O era stato tutto soltanto un sogno? Dopo così tanti anni, la bambina non sapeva più distinguere il vero dal falso, la vita era solo un’alternanza di giorno e notte, uno scorrere lento e immutabile nei secoli, che non avrebbe mai avuto fine, e di cui non poteva più ricordare l’inizio.

Un tempo la bambina aveva avuto un nome. Aveva confuse memorie di colori, di persone e di allegria, mentre un bambino, così piccolo che da poco camminava e ancora non parlava correttamente, le correva incontro e, tuffandosi nelle sue braccia, le diceva “Gael! Ȳdra daor qrīdrughāks dombo, kostilus! Umbagon kesīr lēda nyke! Gael! Non andare più via, ti supplico! Resta qui con me!”. Ma Gael era una bambina del fuoco, e non aveva mai ascoltato le suppliche del suo valonqar. In groppa a Dreamfyre, aveva vagato per Essos alla ricerca affannata di conoscenza, armata di sete di avventure. La vita tranquilla che conducevano sua madre e le altre donne valyriane non faceva per lei. Neanche l’amore che provava per il fratellino era riuscito a mettere freno alle sue scorrerie. Eppure, alla fine qualcosa era cambiato. Gael era morta, e rimaneva solo un involucro vuoto, il corpo di una bambina dai lunghi capelli argentati e gli scurissimi occhi viola, così pieni di tenebre da essere l’unica indicazione su quanto la proprietaria fosse smarrita nel suo dolore.

Ora, dopo quattrocento anni, per la prima volta, la bambina si mosse, si alzò in piedi e, estratto dal fodero il piccolo pugnale di acciaio di Valyria che portava legato alla cintura, lanciò la sua sfida silenziosa al mondo che per tanto tempo l’aveva dimenticata. Ora, era il suo momento. Il momento in cui la bambina avrebbe di nuovo avuto un nome, in cui avrebbe trovato le ceneri della sua gente e, sperando nel loro aiuto, avrebbe vendicato la morte di tutti quelli che conosceva. Perché la bambina sapeva che il tempo era giunto. I draghi si erano risvegliati.

Il cielo si oscurò, e per un momento le rovine della città di Valyria furono immerse nelle tenebre. Un urlo stridulo, un verso sovrumano dalla potenza inconcepibile squarciò il cielo, e una scia di fuoco rischiarò a giorno la scogliera, bruciando l’acqua salata. La terrà tremò, e un immenso drago bianco con delle striature argentate, freddo come il ghiaccio, si posò accanto alla bambina, che era alta appena quanto una sola zanna dell’animale. Nel momento in cui la bambina dai capelli argento posò la mano minuta sul naso del drago, fu come se tutto ciò che era rimasto riprendesse vita. Il mercato ricco di stoffe decorate, i bambini che correvano per le via della città, i fabbri che lavoravano il loro pregiato acciaio scuro, destinato a rimanere affilato per l’eternità, e, in cielo, i cavalieri dei draghi. Draghi di ogni dimensione, di ogni colore. Draghi che, grazie alla loro sola presenza, riuscivano ad allontanare per sempre l’inverno, a rendere ogni cosa perfetta. La visione sparì in un lampo, come era arrivata.

La bambina non era più Nessuno. Era tornata a essere Gael, l’ultima valyriana rimasta in vita, ed era dovere suo e di Dreamfyre di ricordare e far rivivere il passato, di dimostrare che il grande impero che per cinquemila anni aveva dominato il mondo era pronto a rinascere dalle proprie ceneri come una fenice, e che, nel fuoco e nel sangue, avrebbe lottato per garantirsi un posto in questo mondo di cui era stato padrone per tanto tempo. Perché Gael sapeva che il tempo della lunga attesa era finito, e che il mondo avrebbe avuto bisogno dei segreti di Valyria per fermare l’avanzata della Lunga Notte.

   
 
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