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Autore: _malikseyes    14/11/2017    1 recensioni
Un festival. Una ragazza innamorata della musica. Un ragazzo romano che non vede l'ora di esibirsi. Tanta buona musica.
Irene, pessimista per eccellenza, è una semplice ragazza di diciotto anni. Cresciuta con un papà "quasi" musicista, fin da piccola ha sempre provato un amore inspiegabile per la musica. Suona la chitarra e il pianoforte, non fa altro che cantare. Ha un debole per la voce di un cantante romano, Monx. Cosa succederà quando Irene scoprirà che il suo amato Monx si esibirà ad un festival organizzato a pochi chilometri dal suo paesino?
Per far scattare la scintilla a volte basta davvero poco. Un palco, una canzone, uno sguardo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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QUATTRO

 


@monx ha richiesto di seguirti.
 

Quando Aurora, cinque minuti più tardi, entrò in macchina mi trovò a fissare il telefono.
“Non ci credo! Ti ha trovata” disse dando un urletto. Le mostrai semplicemente il telefono.
“Muoviti, accetta!” era diventata euforica. Mi ripresi dallo stato di trance e comincia ad urlare come una stupida.
“Au ti rendi conto!Ora accetto” dissi tra un urlo e l’altro. Nemmeno il tempo di accettare che mi arrivò un messaggio sui direct di Instagram.


​@monx: ho passato ore, e sono serio se dico ore, a cercare di ricordare il tuo nome o qualche indizio. Avevo quasi perso le speranze ma ce l’ho fatta. Sono stato bravo, ora devi fare tu la tua parte ;)

“E ora cosa rispondo?” andai nel panico. Come dovevo rispendere? Dovevo mostrarmi sorpresa, felice o disinteressata? Diamine, era solo un messaggio!
“Irene De Remis rispondi e basta, muoviti!” mi rimproverò Aurora.

@irenederemis: alla fine ce l’hai fatta, se devo essere sincera non riponevo tantissima fiducia in te..ops!
@irenederemis: come mi hai trovata?

@monx: te lo racconto stasera davanti ad un bella birra!
@monx: se rifiuti la birra potrei offendermi

@irenederemis: una birra non si rifiuta mai! Hai ragione, tu hai fatto quello che dovevi, ora tocca a me.  

@monx: perfetto, ti aspetto! Ho passato un pomeriggio a cercarti, come minimo non dovresti farmi aspettare hahahahah ;)

@irenederemis: tranquillo, avrai l’onore di passare del tempo con me! ;)

@monx: irene, irene…dai, e porta l’amica “con il culo bello” che sennò giulio mi uccide hahahaha

 

“L’amica col culo bello sarei io?” chiese Aurora guardandomi.
“Esatto, il tuo sedere da fissata per il fitness ha fatto conquiste” dissi ridendo.
“Ecco a cosa servono le ore in palestra! Squat a non finire e Belen può solo accompagnare” rispose. Aurora era ossessionata dal fitness. Amava passare ore in palestra per migliorare il suo corpo, mangiare sano, andare a correre. Era il mio opposto.
Avvisammo subito le gemelle che nel giro di cinque minuti ci raggiunsero con i loro rispettivi fidanzati. Si catapultarono nella mia macchina e lessero tutti i messaggi.
“Era proprio quello che volevi, giusto?” chiese Fiamma guardandomi. Annuii emozionata.
“E allora muoviamoci! Non vorrai mica far attendere il tuo amato Monx? Già l’hai fatto disperare abbastanza per oggi” aggiunse Francesca. Scesero dalla mia macchina e andarono da Alessandro e Emanuele che, poverini, avevano capito ben poco di tutta questa situazione. Erano due santi quei ragazzi. Da quando frequentavano le gemelle, più o meno entrambi da tre anni, erano diventati i fidanzati anche miei e di Aurora. Passavamo tantissimo tempo anche con loro, eravamo una mini famiglia.


“Aurora ho paura” dissi appena parcheggiai la macchina. “Andiamo via, non voglio più stare qui” dissi nell’ansia più totale. Ero fatta così, purtroppo. Durante il tragitto avevo analizzato bene la situazione. Conoscendomi, non avrei spicciato più di due parole in presenza di Marco. Avrei cominciato a balbettare e a parlare attraverso monosillabi. Era già successo la sera del festival e avevo parlato con lui per soli cinque minuti, figuriamoci una serata intera. Erano le 21:23, non mi sentivo pronta psicologicamente. Perché mi facevo tanti problemi? Non potevo andare semplicemente lì e comportarmi come se stessi parlando con una persona normale? Ovviamente no, dovevo solo complicarmi la vita.
“Ire devi stare tranquilla! E’ un ragazzo come Emanuele e Alessandro. Devi essere solo te stessa!” Aurora cercò in qualche modo di tranquillizzarmi, ma non ci riuscì. “Sei insopportabilmente logorroica con tutti, vuoi davvero comportarti come una stupida per colpa di un ragazzo? Insomma, caccia la vera Irene! Non fare la bambina e scendi da questa macchina” aggiunse per poi uscire dalla macchina e raggiungere i ragazzi che avevano appena parcheggiato. Presi un bel respiro e scesi dalla macchina.


Dopo aver domandato all’addetto del campeggio dove fossero i ragazzi, ci avviammo verso la montagna. Dopo cinque minuti di cammino cominciammo a sentire le voci e le varie risate. Erano tutti in cerchio, attorno al fuoco, proprio come nei film. Riuscii a riconoscere i ragazzi della band, alcuni organizzatori del festival e delle ragazze che non avevo mai visto prima, forse delle fan come me. Tra tutte le persone ovviamente il mio sguardo cercava Marco e dopo qualche minuto lo vidi mentre cercava di accendere un altro fuoco per preparare la carne. Salutai prima gli altri ragazzi che mi salutarono chiamandomi “salvatrice” e poi mi avvicinai mentre i miei amici parlavano con gli altri.
Forza Irene, ce la puoi fare.
“Non si fa così, servono più carbonelle” dissi quasi balbettando.
Lui si girò di scatto e mi sorrise.
“Non sono capace, sono abituato al mare” disse quasi imbarazzato. “Alla fine sei venuta!” aggiunse.
“Te l’ho detto, una birra non si rifiuta mai” dissi per poi sorridere. Ricominciò a litigare con le varie fiamme. Ridacchiai nel vederlo in difficoltà.
“Faccio io” e nel giro di cinque minuti il fuoco era perfetto per arrostire la carne. Monx chiamò un suo amico e lasciò a lui il compito di cucinare.
“Allora vuoi sapere come ti ho trovato?” chiese mentre camminavano verso gli altri.
“Vai, sono curiosa.”
“Ho passato ore – e sottolineò la parola ore – a cercare di ricordare il tuo nome. Mi sono sforzato di ricordare le persone con cui ho parlato quella sera ma era impossibile” fece una pausa “ho cercato tutte le foto in cui sono stato taggato in quella sera ma tu hai il profilo privato, quindi è stato un lavoro inutile” ridacchiai guardando la sua espressione disperata mentre raccontava “..vado al dunque: nel frattempo che ti cercavo i ragazzi avevano discusso e tocca sempre a me ristabilire la PACE nel gruppo e mentre cercavo di riappacificarli ho ricordato il tuo nome. Irene, dalla dea Eirene..dea della pace. E poi.. nulla, ho cercato tra i “mi piace” delle foto e ti ho riconosciuto dall’immagine del profilo” concluse il suo discorso. Ero sconvolta e anche lusingata per tutto ciò che aveva fatto per trovarmi. Non credevo che prendesse questa storia sul serio o che gli importassi così tanto.
“Sei un pazzo! Tutto questo per una ragazza di cui non ricordavi nemmeno il nome” dissi scuotendo la testa e ridendo. Ero stupita da me stessa, non stavo balbettando e stavo rispondendo normalmente.
“Diciamo che ho trovato molto interessante la tua sfida!” disse guardandomi. “Ora ti presento tutti gli altri, sono tantissimi quindi fai solo finta di sforzarti per ricordare i nomi” disse per poi invitarmi a seguirlo verso il cerchio e il fuoco centrale. Avrei voluto dirgli che i nomi dei componenti della band già li conoscevo ma per evitare di sembrare pazza non dissi nulla.

“Ed ecco la nostra salvezza!” ribadì il batterista appena mi vide arrivare.
“Colei che ci ha guidato verso questo mini paradiso terrestre” aggiunse Vittorio, il migliore amico e quasi manager di Monx.
“Ragazzi, lei è Irene” mi presentò Marco notando il mio silenzio.
“Dopo che oggi hai ripetuto milioni di volte il suo nome, le presentazioni potevano essere evitate” disse ridacchiando il batterista. Tutti scoppiarono a ridere, tranne Marco ovviamente.
Notai che i miei amici già stavano parlando e ridendo con tutti. Aurora e le gemelle mi guardarono facendo uno sguardo malizioso che io feci finta di non aver visto.
“Ragazzi chi mangia la salsiccia?” urlò il ragazzo che stava preparando la carne. Improvvisamente metà dei ragazzi si alzò e corsero verso di lui.
“Bestie” disse Marco ridendo. “Allora Irene, mi vuoi raccontare qualcosa su di te o devo scoprire da solo anche quello?” Il modo in cui diceva il mio nome era bellissimo.
“Dipende da cosa ti interessa sapere” dissi cercando di mostrarmi tranquilla.
“Iniziamo dalla cosa più importante”disse ridendo “quanti anni hai?”
“Diciannove compiuti a marzo.”
“Sembri molto più grande, credevo avessi la mia età!” Marco era nato nel 1992 e avrebbe compiuto a settembre venticinque anni.
“E’ la frase che mi dicono tutti! A volte i ragazzini mi chiamano addirittura signora..” dissi scuotendo la testa. Lui, tanto per cambiare, scoppiò a ridere. Ma quanto rideva? Era forse la persona più allegra che io abbia mai conosciuto.
“Marco..” lo richiamai e smise di ridere “posso sapere perché mi hai invitato qui stasera?” mi feci coraggio e domandai sperando di non rimanere delusa dalla risposta.
“Sei stata gentile con noi oggi pomeriggio, ci hai aiutati! Inoltre, mi ricordavo di te dal Festival. Non so per quale motivo ma il tuo volto si è fissato nella mia mente. E poi da come hai potuto notare, amo conoscere persone nuove e mi sembrava una bellissima occasione!” prima che potessi rispondere continuò a parlare. “E poi, Irene cara, le tue guance rosse e il tuo modo di ballare al festival non sono passate inosservate. I ragazzi della band quando ti hanno rivista oggi pomeriggio hanno collegato subito i tuoi balli dopo la mia esibizione” disse ridacchiando.
Volevo morire. Cominciai a sentire improvvisamente caldo. Certo, eravamo a metà luglio ma la sera in montagna c’era sempre un bel vento che portava il fresco. Ero sicuramente diventata rossa.
“Tutta colpa dell’alcol” risposi semplicemente. Ero ancora più imbarazzata. Sapere che Monx e tutti i suoi amici avevano assistito ai miei balli la sera del festival mi faceva vergognare tantissimo.
Lui in risposta si mise a ridere e prese due birre chiuse che erano vicino alla panca dove eravamo seduti. Tennent's, la mia preferita. Infatti, appena la vidi i miei occhi si illuminarono.
“Ti piace la birra?” chiese mentre toglieva il tappo.
“Di alcolico bevo solo birra e vino, raramente cocktail. In realtà bevo raramente.”
“Una bella birra non fa mai male a nessuno” disse passandomi la bottiglia. Facemmo scontrare le bottiglie a mo’ di brindisi e cominciammo a bere. Monx nel giro di cinque minuti, mi riempì di domande di qualunque genere. Gli raccontai che avevo dato l’esame di maturità da poco, una settimana e mezzo prima, e che ora mi stavo preparando per i test di ammissione a medicina. Lui rimase sorpreso, un po’ come tutti quando ne parlavo. Era dura, ne ero consapevole ma era quello che volevo fare. Ad interrompe i nostri discorsi fu Vittorio che reclamava la sua presenza.
Ne approfittai per avvicinarmi alla mie amiche che stavano mangiando insieme agli altri ragazzi.
“Vuoi anche tu un panino?” mi chiese un ragazzo.
“Grazie mille ma non ho fame” rifiutai gentilmente. Per l’ansia avevo lo stomaco chiuso.
Le gemelle e Aurora mi circondarono per chiedermi di qualunque cosa ma arrivò Monx con la chitarra che rubò tutta la mia attenzione. Ci mettemmo tutti a cerchio attorno al fuoco e rivolti verso Monx e il batterista che lo avrebbe accompagnato. Sembrava tutto perfetto, proprio come un film.
Marco cominciò a cantare e io dimenticai tutto e tutti. Riuscivo a vedere solo lui e ad ascoltare solo la sua voce.

 È sempre bello tornare
 confuso, spaccato, fatto, sfatto
 è bello percorrere i sensi vietati guidando veloce con gli occhi bendati raggiungerti e dirti mi piaci
 cazzo se mi piaci


Cazzo, Marco quanto mi piaci!

 

 

 

Salve!
Scusate in primis il ritardo per quanto riguarda l’aggiornamento ma non avevo tantissima voglia di scrivere, nemmeno tempo in realtà. Inoltre, non ricevendo recensioni e quindi opinioni o consigli, non posso migliorarmi o modificare le cose che magari non piacciono.
Spero che il capitolo vi piaccia, questo era un capitolo di passaggio per far creare un rapporto ai due ragazzi. Ovviamente il meglio devo ancora venire, ho in mente delle cose bellissime per i prossimi capitoli. Spero di poter leggere qualche vostra recensione.  
Datemi qualsiasi tipo di consiglio per quanto riguarda anche la storia o il modo di scrivere. Sono curiosa di leggere le vostre recensioni e ovviamente anche critiche, non offensive ma formative.
​Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite\seguite\ricordate e chi ha recensito, un bacione enorme a voi!
​Grazie mille, alla prossima!
I xx

  
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