Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: DolceCantoDellaNotte    15/11/2017    0 recensioni
Chi trova un amico trova un tesoro
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ATTENZIONE: QUESTA OS PARLA DI SUICIDIO!
PROMPT: Johnlock bromance, chi trova un amico trova un tesoro
CONTEST: Event di fine Settembre
GRUPPO: We Are Out of Prompt

 
FRIENDS


John Watson.
Alto 1.65cm.
Peso 67kg.
Ha capelli biondo cenere, corti e sempre pettinati.
Occhi marroni,con qualche traccia verdacea.
È un medico, ma è stato anche soldato e sottotenente.
Cinque anni in Iraq,
Dieci in Afghanistan.
È rientrato in patria con un congedo d'onore.
All'alba dei quarant'anni.

Rientrato a Londra conobbe Sherlock Holems.
Unico consulente investigativo al mondo.
Conobbe Molly Hooper, anatomo patologa del Bart's.
Conobbe Greg Lestrade, ispettore di Scotland Yard.
Conobbe Mrs.Hudson che lo prese sotto la sua ala come se fosse un figlio.
Conobbe Mary, la sua futura moglie ed amore della sua vita.
Conobbe, purtroppo a detta di Sherlock, anche Mycroft.
Insieme alla sua Famiglia, passò momenti felici e pieni di Gioia, ma al contempo, anche tanti momenti di sofferenza e terrore.
Ma si rialzarono tutti, pronti a ritornare a lottare.
Sempre.

John ebbe anche una bambina: Rose.
Era bellissima ed amata da tutti.
Aveva i capelli color del grano, gli occhi turchesi, le labbra rosee e delicate.
Sempre sorridente e con una curiosità inaudita.
John però soffrì molto, sopratutto con la perdita della moglie.
Lo aveva lasciato spezzato e con una bambina a carico.

Il Dottore non la smetteva mai di cruciarsi col dolore che provava e con la costante sensazione di vuoto che si alimentava dentro di lui.
In vano fu il cercare, disperato e folle, di Sherlock di farlo uscire da quel baratro.
Eppure non mollò, il detective riprovò per anni interi a riaggiustare il suo amico.
Raccattava da sempre i suoi pezzi e si scervellava per trovare soluzioni efficaci ad aiutarlo.
Nel mentre, tutti facevano il possibile e anche di più.

Molly teneva la bimba praticamente 24ore su 24, eccetto il fine settimana che era la volta di Mrs. Hudson.
Lestrade faceva la spesa per l'ex militare e sua figlia: dagli alimenti ai vestiti, dai giocattoli ai pannolini...
Sherlock invece, non lasciava da solo l'amico.
Neanche per un momento.
Cercava sempre un modo per stimolarlo, per farlo reagire, per incuriosirlo o anche solo per distrarlo.
Perfino Mycroft aveva fatto il possibile per loro: dal dare autorizzazioni, a mettere a disposizione auto per gli spostamenti e rendersi disponibile per qualsiasi evenienza.
Passarono quattro anni dalla morte di Mary, quando il dottore scoprì di non essere più in grado di vivere una vita così.
Successe tutto una sera di novembre.

Sherlock era appena andato a prendere Rose da Molly, ci avrebbe messo quindici minuti massimo.
Sarebbero bastati.
Il detective lo aveva salutato ed aveva chiuso la chiamata.
Subito dopo, il silenzio avvolsero come una coperta il militare.
Pochi minuti e sarebbe stato meglio.
Lo trovarono Molly e Sherlock esattamente venti minuti dopo.
Il corpo inerme del dottore giaceva senza vita sul letto matrimoniale.
Il viso volto dalla parte che un tempo era stata di Mary, con solo una singola lacrima a deturpare la sua espressione marmorea.
Accanto a lui, silenziosa ma colpevole, vi era una pistola con il silenziatore.
Vicino alla quale vi era un biglietto.
Era stato scritto dal dottore poco prima del suo ultimo viaggio.

Sherlock lo prese in mano e, dopo averlo letto, non riuscì a trattenere le lacrime per il dolore.
Ancora una volta, era stato scioccato dalla cieca fiducia che John aveva riposto il lui fin da subito.
Molly lo abbraccio stretto e lentamente lo condusse fuori, dove avrebbero aspettato l'arrivo delle autorità e sopratutto, di Mycroft.
Nulla fu come prima.

John non seppe mai quanto realmente fosse importante per Sherlock.
Il medico non seppe mai di quanto bella e forte crebbe la figlia.
Non seppe mai che tutti quelli che lo conobbero, tutt'oggi raccontano aneddoti e ricordi in onore di lui.
Ma di una cosa, Watson era sicuro.
Adesso sarebbe stato vicino a Mary per sempre ed insieme a lei avrebbe aspettato quando, anche per il resto della sua Famiglia, fosse giunto il momento di ritrovarsi.
Sapeva di aver fatto la cosa giusta.
Sapeva di aver scelto la strada che il destino gli aveva preparato.
Di lui sarebbe rimasto vivo il ricordo ed un pezzo di carta che, per il Detective, sarebbe stato il mezzo per andare avanti e l'ancora di salvezza bisognosa per spronarlo a migliorarsi ed a cercare sempre di più di dare il massimo.
Le parole di un amico, furono ancora una volta, le più importanti:


 
'Caro Sherlock,
Se stai leggendo questo è perché, sicuramente, ho fatto l'ultimo viaggio.
Non voglio nulla di melenso o strappalacrime, sappi che questo è ciò di cui realmente avevo bisogno.
So che causerò un dolore immenso a te ed al resto del gruppo ma ti prego, non ripetete il mio errore.
Mi sono lasciato sopraffare troppo dalla perdita di Mary, da quel dolore che mi attanagliava costantemente la bocca dello stomaco ed il cuore.
Ero diventato un automa, e quello non era vivere.
Ti prego, vedilo come ultima volontà di un povero essere umano:
Ti affido Rose, proteggila ed insegnale tutto ciò che sai.
Fagli conoscere il reale senso di avere una famiglia.
So che sarai in grado di compiere il ruolo di Padre.
Abbraccia tutti da parte mia,
Sappiate che non dimenticherò nessuno di voi.
Vi aspetto per quando, dopo esservi goduti ed aver assaporato la vita in tutte le sue sfumature, arriverà anche il vostro momento.
Vi voglio bene.
Ho fiducia in te amico mio.
So che non mi deluderai.
J.W."
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: DolceCantoDellaNotte