Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: LauraNinja18    15/11/2017    0 recensioni
Ella Davis è una ragazza come tutte le altre, all’apparenza, ma con un passato difficile ed oscuro alle spalle. In seguito alla morte della madre, si trasferisce a New York in cerca di fortuna ed un po’ di pace per il suo animo tormentato. Non sarà affatto facile per la fanciulla riuscire a seppellire i ricordi tanto dolorosi che troppo spesso tornano a galla, pronti a sommergerla. Ma cosa accadrà quando per caso incontrerà Devon?
I due sono gli antipodi per eccellenza, il buio e la luce, il giorno e la notte, il bene e il male, ma hanno in comune più di quanto pensino. Entrambi custodiscono un enorme segreto che riguarda il loro passato. Riusciranno ad abbattere i muri che li separano e a fidarsi l’uno dell’altra? O il destino renderà vani i loro sforzi dividendoli per sempre?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Devon's pov

Non mi sarei mai aspettato un messaggio di Ella, soprattutto a quest'ora e per chiedermi di vederci per ragioni non professionali. Insiste con la storia dello sdebitarsi, anche se non dovrebbe, perciò non mi resta che accettare l'invito.
La mattina seguente, dopo una bella sessione di allenamento ed una doccia rigenerante, indosso una camicia azzurra con le maniche arrotolate ed un paio di pantaloni neri classici. Tiro i capelli all'indietro e afferro i miei inseparabili occhiali da sole, ormai siamo a Maggio.
L'appuntamento è al parco ma decido di avviarmi comunque con la macchina essendo il Lennox più lontano rispetto al nostro luogo di incontro. Parcheggio al di fuori di esso e l'aspetto all'entrata principale. Arriva dopo poco in tutta la sua naturalezza. A differenza di Summer, non veste in modo succinto ma appare comunque molto bella, non si può di certo negare l'evidenza.

Il bar del parco offre un bellissimo panorama ed essendo nel pieno della primavera, è molto piacevole trascorrere la mattinata all'aria aperta, forse era quello che mi ci voleva dopo tanto stress. Prima di ordinare mi propone un gioco o una sfida, dipende dal punto di vista, ma che decido di accettare ugualmente.
Ella sembra una ragazza a posto, gentile, socievole, divertente e un po' maldestra. È anche curiosa, infatti, cerca in tutti i modi di estorcermi informazioni riguardanti la mia vita privata.
Le concedo di sapere che suono il piano, da quando avevo sei anni, e che preferisco la cioccolata e la pizza alle schifose caramelle gommose che invece mangia lei. Niente di compromettente, insomma.
Faccio fatica a parlare di me, della mia vita privata e soprattutto di quello che è successo, ma mi rendo conto che sfogarsi è sempre la soluzione migliore. Magari potremmo diventare amici noi due e le potrò confidare le mie paure, forse.

« Piacciono anche a me. » Mi sorride compiaciuta riferendosi alla mia confessione sulla pizza e/o cioccolata prendendo un sorso del suo cappuccino.

« Dato che ho perso la scommessa, posso offrirti la colazione? » Le domando dopo aver preso qualche sorso del mio caffè nero. Non mi piace che debba offrire lei al posto mio.

« Ovvio che no, non era così il patto. » Fa spallucce fingendo nonchalance.

« No, infatti, ma non posso comunque lasciarti pagare, non è molto da me. » Alza gli occhi al cielo esasperata. Non l'avrà vinta facilmente.

« Avanti Devon, non farti pregare... La prossima volta ti lascerò pagare. »

« Ci sarà una prossima volta? » La domanda mi esce fuori con un tono più sorpreso di quanto volessi in realtà.

« Sempre se ti fa piacere, ovvio. » Si mordicchia il labbro come se le parole le fossero sfuggite dalle labbra senza il suo volere.

« Certo, perché no. » E sono sincero, non mi dispiacerebbe uscire di nuovo con lei, è intrigante per certi versi. Spero sia una buona idea e soprattutto che non me ne penta in futuro.

« Mi fa molto piacere. » Mi risponde soddisfatta e dopo non molto finiamo anche di mangiare. Si alza ancor prima che possa muovere un passo e si precipita a pagare. Ho detto che è anche molto testarda? Fa il suo ritorno vittoriosa e mi dedica un occhiolino.

« Devi andare all'università adesso? » Vorrei almeno accompagnarla tanto sono arrivato in macchina ed è presto per andare in ospedale.

« No, in realtà a lavoro. » Mi dice mentre cerca qualcosa nella borsa.

« Posso darti un passaggio? Almeno mi sentirò meno in colpa per averti permesso di pagare. »

« Sei gentile, ma il negozio è proprio dietro l'angolo, grazie comunque. » Si aggiusta la frangia e si mette la borsa in spalla sorridendomi.

« Bene, allora alla prossima(?) Ci possiamo sentire telefonicamente a questo punto e grazie per la colazione. » Mi rimetto gli occhiali da sole mentre la guardo sorridente. Mi risponde che va benissimo e si protende per salutarmi con due baci sulle guance. È la prima volta che lo fa e il suo gesto mi sorprende ma non lo do a vedere.

« Allora, alla prossima. Buona giornata Devon e non devi ringraziarmi di nulla. » Si allontana con la stessa naturalezza con la quale è arrivata poc'anzi.
Mi volto e mi dirigo alla mia auto recuperando le chiavi, pronto per recarmi al lavoro. Non faccio neanche in tempo ad aprire la portiera che percepisco il telefono vibrare.

« Ehi Summer. Buongiorno. » Mi accomodo al posto del guidatore allacciandomi la cintura.

« Come stai, tesoro? »

« Bene, tu che mi dici? » Accendo il vivavoce dell'auto così posso guidare e parlare contemporaneamente.

« Bene bene, ma dove sei? »

« In macchina, sto andando a lavoro perché? »

« Sono fuori casa tua ma non ci sei... » Alzo gli occhi al cielo, non ci credo.

« Perché sono in macchina(?) Ci sentiamo dopo, va bene? »

« Va bene.... Ciao. » Mi schiocca un bacio attraverso la cornetta ma attacco subito la chiamata.
Perché diavolo si presenta a casa mia senza avvisare? E si lamenta pure che non mi trova...
Tutto il buon umore di stamattina è magicamente svanito grazie a questa telefonata, magnifico. Lo so che mi faccio prendere troppo dalle cose ma non posso farci niente se certi gesti mi irritano e non poco. Entro in ospedale come una furia ma noto subito Rose che cerca di fermarmi. Non la ascolto finché non siamo nel mio ufficio.

« Dottor Reinfield, ha chiamato sua madre un quarto d'ora fa. Ha detto che non le ha risposto né a casa né al cellulare.. » Ma da quando la mia è diventata la casa del buon Gesù?! Cerco di restare calmo, infondo, Rose non c'entra nulla non posso arrabbiarmi con lei.

« Per caso ti ha detto cosa voleva? » Mi infilo il camice nel frattempo.

« No, dottore. Mi ha solo detto che la cercava, mi spiace...» Abbassa lo sguardo intimorita, ma sono troppo nervoso per rimproverarla.

« Grazie, va pure... » La congedo con un gesto della mano sprofondando nella mia poltrona. Se a New York sono quasi le dieci di mattina a Londra, saranno le cinque, pensavo che mia madre fosse meno mattiniera però almeno si spiega perché mi chiami in orari strambi. Che sia successo qualcosa?
Afferro subito la cornetta del telefono e compongo il suo numero. Mi risponde dopo un paio di squilli.

« Mamma va tutto bene? »

« Oh tesoro! Ti sei ricordato di me, allora eh? Come stai? » E sono questi i momenti in cui vorrei assumere un sicario per farla rapire. Scherzo ovviamente.

« Mamma è successo qualcosa? Perché mi hai chiamato? Ci siamo sentiti ieri....» Sogghigna al telefono, alquanto inquietante direi.

« Ma no figliolo, niente! Volevo comunicarti che fra qualche settimana ci sarà il solito consiglio annuale al quale devi assolutamente partecipare. Verrà anche Charlotte te la ricordi? »

« Come posso dimenticarla? Hai cercato di farmela sposare più di una volta... » Alzo gli occhi al cielo. Non ho nessuna voglia né di tornare a Londra né di avere a che fare con qualsiasi stramberia di mia madre o con i benestanti con i quali è abituata a stare.

« Era un buon partito e Charlotte è una bella ragazza, no? Lo facevo per te, pff. »

« Ne abbiamo già parlato. Comunque devo andare, c'è un'urgenza. Ciao mamma. » Attacco prima che possa dire altro e appoggio la testa sullo schienale chiudendo gli occhi. Capitano tutte a me.
Ho bisogno di un consiglio e Richard è la persona giusta a cui chiederlo perché so che è l'unico che può capirmi.

Ella's pov

E così ci sarà una prossima volta. Sono esterrefatta, non credevo che avrebbe mai accettato quest'invito figuriamoci un'altra uscita! Sorprendente, magari potremmo addirittura diventare amici.
Volto l'angolo e il Cloe's showroom mi appare davanti agli occhi. Si comincia...

« Ella! Finalmente... » Sidney mi viene incontro a braccia conserte. Che ho fatto..?

« Buongiorno, Sidney. Cosa succede? » Le chiedo appoggiando la borsa sul bancone.

« Sei in ritardo, di nuovo! »

« Ma sono le nove e cinque... »

« Cinque minuti sono pur sempre cinque minuti! Vorrà dire che te ne andrai cinque minuti dopo. » Mi guarda furiosa. Secondo me deve esserle successo qualcosa, di solito è abituata ai miei ritardi.

« Certamente... mi metto subito a lavoro, allora. » Filo via alla velocità della luce iniziando ad esporre in vetrina qualche capo per poi riordinarli per taglia e colore. Stavo sistemando gli ultimi abiti quando sento una mano picchiettarmi la spalla.

« Sebastian mi hai spaventata! » Quasi sobbalzo quando mi volto e me lo trovo di fronte.

« Ellina, noi dobbiamo comprarti un vestito per la mia prima, ricordi? Mica ci vuoi venire conciata così... » Indica il mio outfit con la mano.

« Guarda che sono super elegante oggi! » Ribatto lisciandomi la camicetta.

« Certo, ed io sono etero! » Ridacchia divertito e poi fa un occhiolino a Sidney che ricambia ammirata.

« Quella donna mi adora, peccato che abbiamo gli stessi gusti. » Fa spallucce e mi prende per un braccio.

« Bas, mancano ancora due settimane allo spettacolo lo sceglieremo con calma poi. » Cerco di persuaderlo facendogli gli occhioni dolci.

« Va bene Ella... ma ci andremo questo weekend, non voglio sentire ragioni, intesi? » Annuisco controvoglia alla sua imposizione.

« Bas fra una decina di minuti stacco, se mi aspetti, pranziamo insieme. » Mi volto e fingo di lavorare mentre attendo la risposta di Bas che non tarda ad arrivare.

-------------------------

Quindici minuti dopo siamo seduti nel suo ristorante preferito. Un locale francese, ovviamente, ma devo dire che fanno delle crêpes eccezionali!

« Allora Bas, sai già dove si svolgerà l'after party? » Gli domando mentre leggo il menu del raffinato ristorante. Mi sa che un'insalatona andrà più che bene.

« Ovvio, Ella! Mancano solo quindici giorni alla prima! Si svolgerà nella sala da ballo di un hotel non lontano dal teatro, il Waldorf Astoria. » Quasi mi strozzo con l'acqua per la coincidenza. È l'hotel di Richard!

« Oddio, davvero? Conosco il proprietario! » Lo guardo incredula.

« Oh wow Ella, sei piena di risorse. Come lo conosci scusa..? » Cavolo, con tutto ciò che ho avuto da fare non ho aggiornato Sebastian.

« È un cliente del negozio, comunque devo dirti un sacco di cose, in realtà. » Velocemente gli racconto di Richard, del fatto che sia amico di Devon e la scena del tombino e tutto il resto fino alla colazione di stamattina.

« Ah, finalmente ti sei trovata un... »

« Un amico. » Finisco io per lui la frase. Se ci si mette anche Sebastian è la fine.

« Sì... certo, come preferisci chiamarlo tu. » Mi fa il suo sorrisetto che provoca in me un'alzata di occhi. Finalmente il cameriere ci porta le nostre pietanze.

« In ogni caso, sono offeso che tu non mi dica più nulla! »

« Ma non è vero, sono stata solo molto impegnata...»

« Ah Ella, potresti aggiornare anche Ashley e Audrey sul luogo dell'after party? E di loro di vestirsi eleganti. » Mi punta la forchetta contro come se fosse una questione di vita o di morte.

« Sarà fatto, Bassuccio. » Immagino già la faccia di Audrey quando glielo dirò! Sarà indubbiamente felicissima. Continuiamo il resto del pranzo tranquillamente parlando del più e del meno finendo in bellezza con la fantastica crêpes alla nutella.
Lo abbraccio forte per ringraziarlo, perché so che odia le effusioni soprattutto in pubblico, e mi allontano per raggiungere la mia dimora.

Saluto il Signor White con un cenno della mano, come da rituale, e mi catapulto in casa ma Audrey non c'è. Vorrà dire che mi metterò un po' a studiare mentre l'aspetto e ne approfitterò anche per mandare un messaggio a Rick e Ashley. Non vedo l'ora di gustarmi la faccia della mia coinquilina appena le racconterò cosa ho saputo. Neanche il tempo di pensarlo, che la bionda fa il suo ingresso teatrale.

« La più bella è qui! Ciao Ella. » Si avvicina per abbracciarmi e poi si reca in camera sua per svestirsi.

« Audrey!! Devo dirti una cosa! » Le urlo dal salotto ed ella si affaccia subito.

« Cosa? Oddio non farmi attendere! » Corre nella mia direzione. È quasi peggio di me in fatto di curiosità.

« Allora, Sebastian mi porta a dirti di vestirti elegante per la sua prima, innanzitutto. » Esordisco così, per tenerla un po' sulle spine. So che lo odia.

« Sì, sì aveva dubbi? Io sono sempre elegantissima! Poi..? »

« Poi, mi ha detto che il party si terrà in un certo hotel di nome Astoria. Ti è familiare? » La sua espressione è impagabile, dovrei farle una foto!

« O H M I O D I O! Fai sul serio?? » Annuisco e saltella dalla gioia, felice di poter vedere di nuovo Richard.

« È la mia occasione, non posso lasciarmela sfuggire! Mi vestirò come una dea e Richard non potrà non cadermi ai piedi! » È già partita con il film mentale... bene!

« Sì, ok. Adesso vado a studiare, il mio dovere l'ho fatto! »

« Ahhh Ella sono contentissima, abbracciamoci! » Mi salta praticamente addosso facendomi cadere rovinosamente sul divano. È bello vederla così felice per una cosa così banale, alla fine. È proprio vero, la felicità si trova nelle piccole cose, nei gesti di una persona e non dobbiamo per forza aspirare a chissà che cosa. E' ora che io tragga insegnamento da ciò ed inizi a fare lo stesso.





















Angolo autrice:


Alloraaaa, cosa pensate della storia? Come sta procedendo secondo voi? Fatemelo sapere con una recensione, non siate timidi! Ci vediamo sabato con il prosieguo.
Kisses.


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: LauraNinja18