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Autore: Socialbutterfly85efp    17/11/2017    0 recensioni
Blaine Anderson viveva una vita normale a New York.
Beh.. normale quanto poteva quando sei un medico del pronto soccorso.
Le sue giornate consistevano , normalmente, nel prendersi cura dei suoi pazienti e sistemare le cartelle cliniche.
Poi tornava a casa , si rannicchiava sul divano con del cibo da asporto e guardava il finale di qualche partita.
I suoi amici lo prendevano sempre in giro sull’aver bisogno di ravvivare la sua vita amorosa, ma Blaine rispondeva sempre di non avere tempo. Cosa che era solo una parte di verità.
L’altra era che non aveva ancora incontrato la persona giusta.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mercedes Jones, Rachel Berry, Sam Evans | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Blaine si diresse verso il banco delle infermiere li al reparto chirurgia.

“Scusatemi.. mi chiedevo se il dottor Gordon avesse finito con l’operazione?” chiese educatamente Blaine.

L’infermiera guardò il computer che aveva davanti .

“Um.. ha appena finito. Dovrebbe star portando la sua paziente nella sala  post-operatoria proprio adesso” rispose lei.

Blaine sorrise per ringraziarla e se ne andò per cercare il dottor Gordon per chiedergli come era andato l’intervento a Lila.

Blaine trovò il dottore che stava sistemando il lettino di Lila nella sala degenze.

Si avvicinò a lui.

“Dottor Gordon?” chiese Blaine e l’uomo più grande si voltò.

“Dottor Anderson.. pensavo se ne fosse ormai andato da molto” lo prese in giro il dottor Gordon.

“ A dire il vero, lei è una mia paziente e volevo assicurarsi che stesse bene” ammise Blaine.

Il dottor Gordon lo fissò.

“Solo per questo?”

Blaine annuì per confermare.

“Beh.. stavo proprio andando a parlare con i familiari” disse il dottor Gordon.

“Com’è andata?” chiese velocemente Blaine.

Il dottor Gordon rise.

“Tutto è andato bene, dottor Anderson.

Santo cielo..

Se non la conoscessi bene.. avrei detto che lei era sangue del suo sangue”.

Blaine rise ancora.

“E’ solo che sono stato con lei e la sua famiglia da quando è arrivata giù e volevo solo assicurarmi che tutto fosse andato senza intoppi”.

Il dottor Gordon sorrise ed annuì in conferma.

“Beh.. stavo proprio per andare a parlare con la sua famiglia.. vuole venire con me?”

“A dire il vero.. penso che rimarrò qui fino a quando non arriva la sua famiglia.. sa.. solo in caso si dovesse svegliare.

Potrebbe essere spaventata … essere in un posto che non conosce e tutto..” spiegò Blaine.

Il dottor Gordon sollevò un sopracciglio.

“Ok.. tornerò tra poco allora” rispose, si voltò e si diresse verso la sala d’attesa.

Non appena Kurt vide il dottor Gordon entrare nella sala d’attesa, si alzò dalla sedia , spalancando gli occhi.

“Dottor Gordon? Lila sta bene? E’ andato tutto bene?” chiese in fretta.

Il dottor Gordon non poté fare a meno di ridere.

“Si signor Hummel.. tutto è andato bene.

Sua figlia sta bene.

Potrà sentire un po’ di dolore, ma questo c’era da aspettarselo” iniziò a spiegare, “ deve restare qui almeno per un paio di giorni… probabilmente potrà tornare a casa Venerdì o Sabato”.

Kurt sorrise.

“Grazie tanto dottor Gordon”.

Il dottor Gordon gli sorrise in risposta.

“Prego Signor Hummel”.

Kurt poi notò che Blaine non era tornato con lui.

“Um.. dottor Gordon?.. sa dov’è il dottor Anderson? Ha detto che veniva a vedere come mai ci stavate mettendo tanto .. ma non è ancora tornato”.

Il dottor Gordon sbuffò.

“Si.. è venuto .. mi ha trovato mentre mi assicuravo che sua figlia fosse sistemata a dovere.

Ha insistito per rimanere con lei fino a quando non sarebbe arrivato lei”.

Kurt fissò l’uomo più grande con un’espressione vuota sul viso.

Blaine si stava comportando come se fosse l’altro padre di Lila o era solo per il fatto che Blaine era un bravo dottore/una persona fantastica?

“Vuole che l’accompagni da sua figlia? “ chiese il dottor Gordon , riportando Kurt alla realtà.

Kurt scosse la testa.

“S.. si per favore..”

Il dottor Gordon sorrise e si voltò e Kurt e Burt lo seguirono giù per il corridoio fino alla stanza dov’era ricoverata Lila.

Il dottor Gordon si avvicinò al letto di Lila.

L’infermiera Lynn stava cambiando la sua flebo e Blaine era seduto su di una sedia alla destra del letto, leggendole a bassa voce un libro.

Blaine vide i tre uomini avvicinarsi e smise di leggere.

Si alzò e posò il libro sulla sedia.

Kurt corse da sua figlia.

Le tolse, con dolcezza, un ciuffo ribelle dal viso e le baciò la fronte.

Lila spalancò gli occhi .

“Hey.. tesorino” disse Kurt dolcemente.

“Papà!”, sorrise Lila , la voce rauca per il sonno.

“Come ti senti? “ le chiese.

“Assonnata” rispose lei.

Burt si avvicinò un po’ di più.

“Hey.. scimmietta”.

“Nonno!” sorrise Lila, “ dov’è nonna?”

“E’ tornata a casa con zia Rachel e Cory. La vedrai più tardi” rispose Kurt.

Lila annuì e sbadigliò.

“Potrebbe sentirti un po’ stordita” Lynn informò i due Hummel, “ le stiamo dando anche dei dolorifici” aggiunse mentre finiva di sistemare la nuova flebo e se ne andò.

 “Torna a dormire tesoro.. saremo proprio qui quando ti sveglierai… ok?” le disse Kurt.

Lila annuì.

Kurt sorrise e le baciò di nuovo la fronte.

Burt le baciò una guancia.

“Papà?” sussurrò Lila.

“Si tesoro?” chiese Kurt.

“Dov’è il dottor Anderson?” chiese Lila.

“Cosa tesoro?” chiese Kurt, non sicuro di aver sentito bene.

“Dov’è il dottor Anderson?” ripeté.

Kurt si guardò intorno.

Blaine non era da nessuna parte.

“Penso sia andato a casa , tesoro”.

“Dovresti dirgli di tornare” insistette Lila.

Kurt non poté fare a meno di ridacchiare.

“Vai a dormire Lila..”

Lila annuì e chiuse gli occhi.

Burt e Kurt si allontanarono dal letto di Lila per poter parlare senza disturbarla.

“Cos’è questa storia?” chiese Burt.

“Cosa?” disse Kurt  con disinvoltura.

“Sai di cosa parlo” ridacchiò Burt, “ ti piace quel dottore, quel ragazzo.. Blaine.”

“Papà… è il dottore di Lila. Non può piacermi, ok?” insistette Kurt.

Burt alzò le mani in segno di resa.. 

“Ok.. ok.. hai ragione…”

Kurt sospirò.

“Grazie”

“Signor Hummel?” Kurt sentì Lynn chiamarlo così si voltò.

“Si?” chiese.

“Il dottor Anderson mi ha detto di dirvi che è dovuto andar via, ma mi ha chiesto di darvi questo” disse Lynn, allungandogli una busta.

Kurt abbassò lo sguardo sulla busta.

“Cos’è? Chiese.

Lynn scrollò le spalle mentre Kurt prendeva la busta e poi se ne andò.

Kurt si voltò e guardò suo padre.

“Cos’è?” chiese Burt.

Kurt aprì la busta.

“E’ una lettera del dottor Anderson” rispose, “ Da Blaine” si corresse mentre si sedeva e lesse la lettera il silenzio.

“Caro Kurt, 

So che ci siamo incontrati solo pochi giorni fa ed ora sono il medico di tua figlia.

Spero davvero tanto che guarisca molto presto e che abbia una degenza veloce. 

Lo so.. che ci siamo appena incontrati e tutto .. ma so che potresti aver bisogno di aiuto una volta che Lila sarà dimessa e ,spero di non stare oltrepassando nessun limite.. ma se dovessi aver bisogno di qualsiasi cosa.. non esitare a chiamarmi.

Ti ho scritto il mio numero dell’ospedale e se dovesse capitare che chiami in una giornata in cui non ci sono, solo dì che ti ho dato il permesso di chiamarmi sul cellulare e ti daranno il mio numero.

Perché legalmente, i dottori non potrebbero dare i loro numeri privati.

E’ stato bello incontrarti Kurt.

Mi dispiace per quello che ti è successo in passato, ma ora puoi solo guardare avanti, al futuro..

Inoltre… non ti incolpare per l’incidente di Lila.

Li chiamano incidenti per un motivo.

Credimi ne ho visti tanti.

Spero di poterti rivedere un giorno.

Abbi cura di te, 

Dottor Blaine Anderson.”


Kurt sentì il cuore battergli più forte in petto, dopo aver letto la lettera di Blaine.

"Figliolo? Va tutto bene?" chiese Burt, quando notò alcune lacrime scorrere sulle guance di Kurt.

Kurt alzò lo sguardo su suo padre.

"Huh? Oh.. si .. sto bene.." mentì , " Andiamo a sederci con Lila in attesa che si svegli" disse e si avvicinò al letto di Lila.

Blaine era seduto in autobus diretto a casa dall'ospedale .

Non era tornato a casa da un bel pò.

E visto che aveva fatto gli straordinari non sarebbe potuto tornare di nuovo in ospedale quella sera, cosa che gli dava la possibilità di dormire un pò di più.

Quando l'autobus arrivò alla sua fermata, Blaine , praticamente, saltò giù.

Prese la posta, per lo più bollette e pubblicità, poi si trascinò faticosamente nell'appartamento.

Accese la luce e notò una busta da lettera sul pavimento.

"Cosa sarà?" disse tra se, chinandosi a prenderla.

La studiò , notando che non c'era scritto nulla sopra a parte il suo nome.

Blaine poggiò la borsa e la posta sul tavolo , si tolse le scarpe prima di lasciarsi cadere sul divano.

Aprì la misteriosa busta da cui tirò fuori un pezzo di carta ;lo aprì ed iniziò a leggere quella misteriosa seppur familiare calligrafia.

"Blaine, so che è passato molto tempo, ma penso che abbiamo bisogno di parlare.

Mi sei mancato.

Sto cercando di mettermi in contatto con te , ma sei una persona difficile da rintracciare.

Però ho immaginato che vivessi ancora nello stesso appartamento in cui vivevi anni fa.

Il mio numero non è cambiato, quindi chiamami appena puoi.

Grazie"

Blaine appallottolò la lettera e la gettò sul pavimento.

Sapeva esattamente di chi era e non voleva assolutamente avere più nulla a che fare con quella persona.

Iniziò a respirare rapidamente .

Solo pensare a quella persona gli faceva ribollire il sangue .

Sapeva che c'era una sola cosa che poteva calmarlo in quel momento.

Si alzò dal divano e si diresse in cucina.

Aprì il frigo e presa una birra.

Normalmente non beveva per allontanare le sue frustrazioni.. ma in quel momento pensava che avrebbe potuto esplodere.


NOTE

Ed eccoci al 10 capitolo... a lunedì
   
 
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