Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: vesta    18/11/2017    0 recensioni
Ogni notte Luce fa incubi terribili. Conduce una doppia vita. La sua passione è la musica. Vorrebbe pensare solo a se stessa, ma ha un'animo che le impedisce di essere egoista. Max, Matt e Carmen sembrano gli unici a capirla... Ma solo una persona sa cosa si nasconde dietro i suoi incubi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Assassina, assassina, assassina…

Il mio cervello oramai non produceva più alcun pensiero oltre a quello. Dentro la mia mente veniva scandito, lentamente, lettera per lettera.

Azzurro.

I miei occhi non vedevano altro.

Un azzurro chiarissimo.

Glaciale.

Profondo.

Familiare.

Uguale al suo.


Come se fossi paralizzata il mio corpo non si muove di un millimetro. Non so neanche se il petto si stia alzando per incanalare aria. So solo che mi sento morire.
Proprio come quella sera.

Quella dannatissima sera.

Un’altra sensazione familiare mi assale.
Pur avendo fatto un sacco di progressi negli ultimi mesi, quell’azzurro, quel fottutissimo azzurro… Sto per avere un attacco di panico.

Il mio cuore ha cominciato a pompare ad una velocità tale che mi fa male il petto.

Non riesco a respirare.

Le gambe non le sento più.

Azzurro…
 
 
 
“Matt… Scusa… Dovrei avere i calmanti in borsa…” Cerco di formulare frasi di senso compiuto.
Mi sento sollevata da terra e la mia faccia è senza dubbio schiacciata contro un petto, di uomo, muscoloso, Matt ovviamente. Tutte le volte che in passato ero stata presa da un attacco di panico e perdevo i sensi, Matt mi prendeva in braccio, proprio come adesso, e mi portava in fretta e furia nel mio posto segreto, l’unico luogo dove riuscivo a respirare senza sentire dolore. Dolore per essere ancora viva.

“Matt… I calmanti…” gli ricordai ancora. I calmanti mi erano stati prescritti dalla psichiatra dalla quale mi avevano costretto ad andare dopo l’incidente. Sinceramente speravo che mi prescrivesse qualcosa di più forte, ma l’unica cosa che era stata in grado di diagnosticare fu un insignificante disturbo post-traumatico da stress. Quindi niente antidepressivi, solo stupidi, inutili calmanti…

“Scusa Bella Addormentata, ma proprio non so dove possa essere la tua borsa…”

“Nella macc-“

Aspetta, aspetta, aspetta…

Bella Addormentata?

Matt non mi chiama mai così…

E poi sa benissimo che lascio sempre la borsa nella sua auto…

E… e…. Questa non è la voce di Matt!!

“Lasciami immediatamente!” Comincio ad urlare ed a scalciare come un’esagitata.

“Asp-“ Cerca di fermarmi lo sconosciuto prima che io gli tirassi una ginocchiata diritta dritta sul mento.

Sarò pure piccola, ma indifesa no di certo!

Cadiamo in men che non si dica per terra come sacchi di patate.

Mi rialzo immediatamente e sto per infierire sullo sconosciuto tirandogli un calcio nello stomaco, ma il mio piede si frena bruscamente alle sue parole:
“Stai bene? Ti sei fatta male?”

Questo è tutto andato, gli ho tirato una ginocchiata, l’ho fatto cadere, gli sto per tirare un calcio e chiede a ME come sto?

Sto per rispondergli che sarebbe meglio se si preoccupasse più per sé stesso, quando nei miei pensieri si fa chiara una cosa che stavo tralasciando…

Mi stava rapendo fino a tre secondi fa sto stronzo! Ovvio che ha più di qualche problema! Non mi farò di certo impietosire.

Il mio piede riprende la sua corsa, ma riviene fermato, questa volta però da una cosa contro la quale non poso di certo oppormi.

Azzurro.

I suoi occhi sono i suoi occhi. Azzurri. Maledettamente azzurri. Ma sono la MIA maledizione… Quegli occhi…
 
“Hey, hey… Ti sei fatta così tanto male? Dove?” Lo sconosciuto con i suoi occhi si rialza tutto preoccupato e mi asciuga le lacrime che non mi ero accorta neanche che avessero cominciato a scendere.

“No… No…” Sono le uniche cose che riesco a proferire tra un singhiozzo e l’altro, cercando di dire che no, non mi sono fatta male da nessuna parte, ma l’unica cosa che riesco a fissare sono quegli occhi. Così uguali ai suoi… E prima che io possa pensarlo le mie mani si muovono da sole…

“Gli occhi… I tuoi occhi… Azzurri… Uguali… Identici ai suoi…” Cominciai a dire parole senza una connessione logica toccandogli continuamente il viso, specialmente intorno a quelle due pozze cristalline.

Lui, probabilmente molto spaventato dalla pazza fuori di testa che gli stava davanti, io per la precisione, ammutolì e restò immobile.
 


Dopo minuti che parvero ore mi staccai da lui come se improvvisamente avessi toccato una fiamma.

“S-scusa… Io… Mi dispiace.” Comincio a scusarmi tentando di formulare una giustificazione che non sia degna di una pazza squilibrata fuori di testa…

Sai hai gli tessi occhi del mio ragazzo morto, quindi vorrei non smettere mai di guardarli…

Ecco… Appunto: una pazza.

“Io-“ Tento ancora, ma vengo bloccata da lui.

“Stai tranquilla, non ti preoccupare, eri sotto shock. Probabilmente dovrei scusarmi io con te. Insomma, ti ho caricata in braccio quando sei svenuta e non mi sono neanche presentato… Penserai che sono un pazzo!” Dice tutto ciò con una risatina nervosa e grattandosi la testa. Per la prima volta perdo il contatto visivo con i suoi occhi e allora lo vedo.

Un ragazzo alto, non molto muscoloso, insomma, meno di Matt di sicuro, ma abbastanza da caricarmi in braccio. Ha i capelli chiari, non riesco molto a distinguere il colore perché fuori, dove siamo noi, è buio.

“Ecco… Quindi scusa, spero che tu adesso stia meglio. Ad un certo punto dentro, ho sentito qualcuno fissarmi, quando ho capito che in realtà ti stavi sentendo
semplicemente male sono accorso e…Beh il resto lo sai”. Finì di dire sempre con una risatina nervosa.

È in imbarazzo…

“No, no! Non ti devi scusare! Sono io quella che ti ha tirato una ginocchiata, ti ha fatto cadere, ti ha… toccato come una pazza, tu hai solo cercato di aiutarmi. Quindi sono io che, prima ti chiedo immensamente scusa, poi ti ringrazio a non finire.” Dissi allora io per far cessare il suo imbarazzo immotivato.

“Beh effettivamente non l’avevo vista in questa maniera…” Cominciò a scherzare sulla situazione.
“Dovrei chiederti i danni fisici e morali allora!” Scoppiammo entrambi a ridere.

“Comunque…” Riprese lui dopo alcuni minuti.
“Piacere Bella Addormentata io mi chiam-“

“Luce andiamo” Mi sento afferrare violentemente per un braccio e solo dopo formulo mentalmente le parole che mi sono state rivolte e capisco a chi appartengano.

Stavolta non c’è dubbio…

“Matt aspetta!” Cerco di opporre un minimo di resistenza al suo atteggiamento da solito troglodita delle caverne. Insomma, vorrei almeno sapere il nome del mio salvatore con i suoi occhi azzurri.

“ADESSO” ringhia ferocemente Matt nel mio orecchio non accorgendosi minimamente del ragazzo davanti a me.

Cerco ancora di farmi valere in qualche modo, ma la mia bocca si cuce all’istante non appena sento colare dal braccio che Matt sta stritolando, nel vero senso della parola, qualcosa di viscoso e caldo…

Sangue.

Vedo poi, con la coda dell’occhio, il ragazzo dagli occhi azzurri che sta per intervenire in mio soccorso.

Effettivamente questa scena vista da fuori non deve promettere nulla di buono…

“Grazie” sussurro in direzione del mio salvatore sollevando una mano facendogli intendere che non serve il suo intervento e, a malincuore, assecondo la spinta del troglodita e lo seguo, ma in realtà l’unica cosa che vorrei seguire è quell’azzurro.

Il suo azzurro.
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: vesta