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Autore: Padfootblack    18/11/2017    0 recensioni
E se Alex avesse intrapreso una relazione con una collega musicista? E se non fosse tutto così idilliaco?
Raccolta di song fic!
Dal testo:
Probabilmente si accorse del mio sguardo, perché si girò e sorrise imbarazzata, muovendo la mano come a salutarmi. Non riuscii a muovere un muscolo, aveva uno sguardo splendido. Era come se potesse leggermi dentro e mi persi in quel paradiso verde azzurro, fin quando non si voltò di nuovo verso gli altri. E la magia scomparve, ritornai nel backstage del club, attorniato da luci stroboscopiche e ombre penetranti, proprio mentre loro salivano sul palco.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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She’s Thunderstorms – Alex

She's thunderstorms
Lying on her front
Up against the wall
She's thunderstorms

Era un pomeriggio uggioso a Sheffield e nella completa solitudine lasciavo che i ricordi della mia relazione con Amy riempissero quel silenzio crudele. Guardavo adorante quella sua foto, era la mia preferita. L’avevo scattata nel 2007, una delle prime volte in cui avevamo suonato insieme. Era appoggiata al muro, con i jeans neri attillati e la maglietta con l’immagine del primo album degli Arctic. Fissava un punto indistinto alla sua destra, calma e pacifica, i capelli perfettamente in ordine prima di scompigliarsi sul palco. Era questo che mi aveva colpito di lei: così calma a prima vista, ma un uragano quando la si conosceva veramente ...

Che fai?”aveva chiesto sorridente.

Ti ho scattato una fotografia”

Non mi hai fatto neanche mettere in posa!”

Eri bellissima, non ce n’era bisogno”. Aveva fatto una smorfia e si era avvicinata a me, prendendo la Polaroid. L’aveva osservata criptica e poi aveva stampato un bacio sulla striscia bianca. Il rossetto viola aveva impresso la forma delle sue labbra e me l’aveva consegnata: “Ora puoi tenertela sul comodino, Turner”. Avevo girato un braccio intorno alle sue spalle, attirandola a me, e l’avevo baciata. Ricordo ancora il fremito di essere all’inizio di una storia d’amore, l’incapacità di starle lontano anche solo per un minuto, il bisogno costante di tenerla sott’occhio.

I've been feeling foolish
You should try it
She came and substituted
The peace and quiet
For acrobatic blood
Flow concertina
Cheating heart beat
Rapid fire

Come al solito quando pensavo a lei non riuscivo a mettere insieme dei pensieri che avessero senso. La prima stesura di una canzone era sempre confusionaria, ricca di parole disconnesse fra loro. Ma era questo l’effetto che mi provocava: fuoco ogni volta che mi toccava, confusione nella mente e cuore pulsante. Chiusi gli occhi e ricordai quando avevamo scoperto di suonare a Glastonbury.

Avevo sentito le sue braccia intorno al mio collo prima di rendermi conto che mi era saltata addosso, cingendomi i fianchi con le sue gambe.

A cosa devo tutto ciò?”

Venerdì suonate a Glastonbury, e noi sabato!”. L’avevo guardata incredulo: “Nah, mi prendi per il culo”

Giuro!”era corsa nell’altra stanza ed era tornata di fretta a mostrarmi dei fogli. Erano le mail scambiate fra Rick e gli organizzatori del festival.

Wow”avevo mormorato stupito, mentre lei saltellava intorno a me: “Andiamo a Glasto!”. Si era fermata solo per baciarmi, rubandomi la concentrazione per minuti. Le sue dita sul mio corpo lasciavano impronte indelebili.

In an unusual place
When you're feeling far away
She does what the night does to the day

Quando avevamo passato la prima notte separati, ricordai che non riuscivo a prendere sonno, ma non volevo chiamarla perché non avevo la più pallida idea di che ora fosse ovunque si trovasse. Continuavo a rigirarmi nel letto, fin quando non era stata lei a chiamarmi, e avevamo parlato fino ad addormentarci al telefono. Da quel momento in poi avremmo passato molte notti così, uniti da una linea telefonica e dal bisogno di restare svegli per non perderci neanche un momento di quella vita insieme.

La porta della mia camera si spalancò e la vidi sorridente. Era tornata prima. “Ehi”. Si sdraiò accanto a me e mi baciò, riempiendomi di vita in pochi istanti. Sapeva di fragole appena raccolte, cosa impossibile perché era pieno inverno. Ma lei rendeva possibile tutto ciò che non lo era. Giusto quella mattina era andata a Londra per firmare un contratto e pensavo sarebbe tornata l’indomani, ma eccola lì, fra le mie braccia.

“Che fai?”chiese curiosa guardando la foto.

“Scrivo”

“Di me?”

“No, di una ragazza incontrata in panetteria”. Sorrise divertita e mi baciò ancora, prendendomi una mano: “Vieni in studio”

“Ma ho solo mezzora qui e poi devo correre ...”

“Al!”si lamentò tirandosi su e obbligandomi a seguirla: “C’è questa nuova canzone che adorerai”

“È su di me?”

“Egocentrico”

“Senti chi parla!”. Mi spinse nel sedile posteriore della macchina e dette l’indirizzo all’autista. Si girò verso di me, stendendo le sue gambe sulle mie: “L’ho scritta questa mattina in treno ...”

“Come fai ad essere già qui se sei partita in treno?”

“Ssssh, non mi interrompere”ordinò: “È strana, forse all’inizio non capirai bene le parole, non perché tu sia stupido, ma perché sono criptica e certe cose che scrivo non le capisco neanche io ...”. Continuava a parlare alla velocità della luce, ma l’unica cosa su cui riuscivo a concentrarmi erano le sue labbra e a quanto avrei voluto assaggiarle di nuovo. Lo feci, senza preoccuparmi che finisse di parlare. Avevo poggiato le mani sui suoi fianchi, trascinandola ancora più vicino a me, toccandole le gambe nude.

“Non senti freddo?”

“Ora proprio no”scherzò baciandomi il collo.

“Sei andata così a Londra?”

“Dovevo fare un photoshoot per un giornale”si aprì le asole del cappotto e mi mostrò la maglia. Aveva la copertina del singolo Cornerstone. “E lo hai fatto con questi vestiti?”chiesi sarcastico.

“Certo! Avrei potuto cambiarmi, ma non avevo tempo, tu mi aspettavi qui ...”tornò a baciarmi e insinuai le mani sotto la sua maglietta, mentre le sue si facevano strada sulla mia cintura. Solo quando la macchina si fermò ci rendemmo conto di non essere da soli. Amy rise sulle mie labbra, chiudendosi il cappotto. Presi i soldi dalla tasca dei miei pantaloni, continuando a guardarla e li porsi all’autista. “Grazie e scusi”mormorò lei e ci catapultammo fuori dalla macchina per entrare nello studio. Prese la chitarra e mi fece sentire la canzone che aveva composto. Era bellissima e mi chiese più volte di smettere di baciarla e di darle consigli per migliorarla, ma non riuscivo proprio a darle retta. Le dissi che era perfetta e che volevo la incidesse così, senza modificarla di una virgola. Interruppe i miei baci per registrarla lì, seduta stante, mentre io fremevo sul divano. E solo quando si sentì soddisfatta finalmente si gettò su di me, cancellando ogni mio pensiero dalla mente.

She's thunderstorms

   
 
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