Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: sangueoro    19/11/2017    1 recensioni
Le vicende si svolgono dopo il finale di The Vampire Diaries.
Nella scuola che Caroline decide di aprire, arriva una bambina speciale… che ha bisogno di “protezione e preparazione“…
Ma chi proteggerà e preparerà Caroline al ritorno di Klaus nella sua vita?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

























 

«Godiamoci questi momenti…» stava dicendo Caroline ad occhi chiusi spaparanzata sul divano.

«E’ incredibile cosa ci è successo in questi giorni» commentò Elena.

Avevano appena finito di pranzare, Care e Becca si stavano nutrendo mentre Bonnie e Elena gli stavano facendo compagnia.

«E pensare che neanche una settimana fa qualcuno ci ha detto che qui facevamo una vita noiosa e tranquilla…» rincarò la dose Rebekah.

«Beh guardaci… siamo rilassatissime» valutò Bonnie mettendosi in bocca un cioccolatino «a parte il fatto che in una settimana Elena si è sposata, è diventata madre… e ora stiamo sotto attacco di una congrega di streghe razziste, una strega gemella pazzoide e un vampiro con crisi di identità… procede tutto serenamente»

Caroline scoppiò a ridere, rimanendo ad occhi chiusi «In effetti, niente di che… ordinaria amministrazione, abbiamo affrontato di peggio» commentò.

«Poco ma sicuro» replicò la strega mentre tutta concentrata stava scegliendo un altro cioccolatino dalla scatola «Sono buonissimi! Devo chiedere a Felicity dove li ha comprati» aggiunse con un mugolio soddisfatto.

 

Felicity si fermò e si nascose in un anfratto, poi attese immobile… appena la scorse si fiondò sulla sagoma scura gettandola a terra.

«Ehi! Mi fai male!» urlò il ragazzo.

«Ma sei tu!» esclamò la ragazza «Perché mi stavi seguendo?» chiese aiutandolo a rialzarsi.

«Sei sgattaiolata via dopo pranzo! Pensavo fosse successo qualcosa vedendoti scendere qui sotto… » ribatté Damien innervosito.

«Hope e le gemelline stanno facendo i compiti di matematica, non mi andava di… stare da sola in camera mia…le Angel’s mi hanno detto che potevo andare a trovarle di tanto in tanto, volevo conoscerle un po’, ieri non ce ne è stato il tempo» spiegò continuando a camminare nei sotterranei. Quando aprì la porta trovò Emma e Cristina che li guardavano divertite.

«Stavate giocando a nascondino?» chiese Emma ridendo.

Damien si aggiustò la cravatta della divisa «A quanto pare… ma lei bara! Per poco non mi ammazza…» rispose lanciando uno sguardo di traverso a Felicity.

«Ho sentito dei passi dietro di me… » si giustificò la giovane vampira.

«E reagisci così? Chi volevi che fosse nei sotterranei segreti che nessuno conosce! Mio zio?» 

«Puoi tornare indietro… non è successo niente, non ci sono novità! Volevo solo… fare quattro chiacchiere con loro» ribatté stizzita la ragazza.

«“Devi controllarlo durante le lezioni, nei momenti che siete nella residenza degli studenti o in quelli di svago, sei un alunna e poi farlo senza dare nell’occhio…“ mi pare che Rebekah ti abbia detto così» rifletté il ragazzo con una faccia da schiaffi «Beh… controllami!» esclamò salendo le scale che portavano nel soggiorno del cottage delle vigilanti.

«Lo adoro!» commentò Cristina ridendo.

«Si, è uno spasso…» ribatté piccata Felicity.

 

 

«E’ un peccato che dobbiamo affrontare questa crisi!» stava dicendo Klaus nervoso «Proprio ora che la palestra era finita…» scosse la testa contrariato.

Gli uomini stavano ammirando l’enorme area super attrezzata, gli operai erano in un cantiere attiguo, la realizzazione della piscina coperta era a buon punto e stavano già iniziando i lavori per l’enorme campo polivalente e i due da tennis, per l’estate erano sicuri che sarebbe stata pronta anche la piscina scoperta.

«Quando il centro sportivo sarà finito potremmo affittarlo a qualche squadra professionista per i ritiri precampionato» commentò Oliver «Mai vista una cosa del genere in una scuola…»

«Si Nik… devo proprio farti i complimenti» aggiunse Kol guardandosi intorno.

«E non sapete del mio progetto segreto…» affermò l’Ibrido sollevando un sopracciglio.

 

 

«Le fai tu queste crostate così buone?» esclamò Damien mentre se ne gustava una fetta enorme.

Lucy annuì felice.

Le quattro vigilanti erano entusiaste di avere ospiti ed avevano avvertito Bonnie che i due ragazzi erano con loro.

Felicity guardava Damien con disapprovazione.

«E’ buonissima! Non sei tu la golosona?» le chiese lo stregone.

La vampira sospirò abbassando lo sguardo.

Cristina guardò la ragazza «Felicity, puoi venire a darmi una mano in cucina?»

La giovane vampira la seguì.

«Dovevi nutrirti?» chiese l’anziana vampira.

Felicity annuì, tirando fuori dalla tasca una sacca di sangue.

«La prossima volta non te la portare!» la rimproverò bonariamente Cristina «Non te ne devi vergognare, il sangue è il nostro sostentamento» continuò «succederà che un umano ti veda mentre ti nutri, prima o poi… Damien sa chi sei… non devi nasconderti! Torna di là… ci penso io.»

Qualche minuto dopo Cristina porse a Felicity una divertente Mug in ceramica gialla, un enorme smile che faceva la linguaccia, ovviamente non si vedeva il suo contenuto, la ragazza sorrise portandosela alle labbra.

 

 

«Sono enormi!» commentò Oliver.

«Tunnel, grotte e passaggi sotterranei che partono da Mystic Falls, ne conosciamo moltissimi» riferì Alaric «Ma così ampie non ne avevamo mai viste»

«Le hanno scoperte quando stavano facendo le fondamenta per la palestra» comunicò Klaus «Ho subito pensato di farci un rifugio sotterraneo per tenere al sicuro gli studenti in caso di attacco… ma poi abbiamo scoperto le altre, sei in tutto» continuò a parlare l’Ibrido inoltrandosi in un tunnel «Tra le quali questa…» fece fermandosi ed illuminando con la torcia una grotta enorme, con una suggestiva piccola cascata naturale che formava un laghetto.

«Che spettacolo…» sussurrò Jeremy.

«In due, quelle più appartate, lo costruiamo davvero un bunker» riferì Klaus «Ma queste… che sono praticamente sotto la palestra e il campo sportivo… non vi sembrano perfette per un bel centro benessere? Sauna,bagno turco, la vasca idromassaggio è anche naturale!» l’Ibrido si guardava intorno con un sorriso, gli altri erano rimasti senza parole.

«Per iniziare i lavori ve lo dovevo dire… » continuò l’Originale «ma deve rimanere tra noi! Non dovete dirlo alle ragazze»

«Sempre pensato che sei un megalomane» dichiarò Damon «ma stavolta ti sei superato! Non ti sembra un po' troppo per una semplice scuola?»

«Non deve essere necessariamente una cosa privata ad uso e consumo esclusivo della scuola… » ribatté Klaus «Come suggeriva Oliver, potrebbe diventare una valida entrata. Recintando e costruendo una strada possiamo fare un accesso per il pubblico… volendo possiamo anche costruire un bar, un ristorante o un albergo! Oramai anche tu sei sposato con prole! Bisogna pensare al futuro, Damien crescerà… così come Hope, Felicity, Josie, Lizzie… non rimarranno degli studenti per sempre!
Dobbiamo costruire un qualcosa dove possano vivere… o tornare se decidono di crearsi una vita altrove.»

«Ma che ti è successo?» chiese Kol esterrefatto «Che ne hai fatto di mio fratello… quello che pensava solo a diventare il generale di un esercito di ibridi sanguinari?»

«Sono invecchiato» rispose ironico Klaus.

«O forse… semplicemente, è diventato padre» mormorò Oliver «e finalmente ha trovato la donna con la quale vuole passare il resto della sua vita» continuò con un sorriso «Inoltre ha promesso al suo amico umano di prendersi cura della sorella quando lui invecchierà e morirà… magari ha anche realizzato che essere il “Sire” in una grande famiglia allargata è molto meglio che essere il Re di una città di sconosciuti…» Oliver guardava il suo amico titubante, temendo la sua reazione.

Invece Klaus sorrideva sornione «Forse…» commentò prendendo la strada del ritorno.

 

Le vigilanti avevano raccontato un po’ della loro vita, partendo da quando erano umane a quando si sono trasformate in vampire, fino ad arrivare all’incontro con Damon e Elena e alla decisione di lasciare New York per venire ad occuparsi della sicurezza della scuola.

Felicity e Damien avevano riso tutto il tempo, divertiti dai continui bisticci delle quattro sorelle.

«Mio Dio… è tardissimo! Dovevamo andare da Niklaus!» esclamò la ragazza guardando l’orologio che era sulla parete «Ora cosa racconto a Hope?» si chiese prendendosi il viso tra le mani.

«Anche Wade mi starà cercando… non so più che scuse inventare per giustificare le mie sparizioni» considerò Damien.

«Dovremmo parlane con Becca e gli altri, forse sarebbe il caso di dire che Damon e Elena sono diventati i tuoi genitori affidatari!» ragionò Felicity «Spiegherebbe il fatto che passi più tempo di qua con tutti noi.»

«Klaus ha detto che ci sono almeno tre studenti legati a quella congrega nella scuola… non possiamo rischiare!» le ricordò lo stregone.

«Beh… allora dovrai scervellarti a trovare un ennesima scusa! Perché io devo andare alle scuderie e tu vieni con me!» lo avvisò la giovane vampira.

«E che gli diciamo alla capobanda e alle sue due luogotenenti? Perché arriviamo insieme? Cosa abbiamo fatto per metà pomeriggio?» chiese con un sorrisetto beffardo.

Le Angel’s stavano seguendo lo scambio di battute «Beh… siete un ragazzo ed una ragazza, ci sarebbe una giustificazione plausibile per passare più tempo insieme» intervenne Donna.

I due giovani la guardarono interrogativi.

«Potete fingere di esservi innamorati!» suggerì la vigilante.

Damien sgranò gli occhi.

«Cosa?» chiese Felicity con una voce stridula «No!» aggiunse perentoria.

«Non possiamo farlo» concordò il ragazzo.

«Infatti! La sua ragazza è una strega, potrebbe fare una bambolina vudù con le mie fattezze e usarla come puntaspilli!» affermò Felicity.

«Giusto per amor di verità… io non ce l’ho la ragazza!» chiarì Damien.

«Ma per favore!» esclamò sarcastica la giovane vampira «Tutta la scuola sa di te e Laurel!»

«E tutta la scuola si sbaglia! Non c’è mai stato assolutamente niente tra me e lei! Siamo solo amici…» replicò lo stregone.

«Ha ragione» intervenne Cristina.

Damien in un primo momento annuì soddisfatto, poi ripensandoci sollevò un sopracciglio e guardò i monitor «Ma è legale quella roba?» chiese indicandoli «Non c’è qualche legge sulla privacy? Devo chiedere a Oliver!» si disse convinto.

Emma e Cristina sghignazzavano divertite 

«Andate… che è veramente tardi!» li sollecitò Lucy.

 

«Niklaus… che strano nome per un cavallo» stava commentando Damien mentre si dirigevano verso le scuderie.

«E’ il nome esteso di Klaus, il puledrino è nato la sera che Hope e Rebekah sono arrivate nella scuola» replicò sorridendo Felicity, al ricordo di quella caotica notte.

Le vigilanti, prima di salutarli, gli avevano dato un cestino pieno di carote «Magari Hope e le gemelle saranno troppo occupate a farle mangiare a Niklaus per fare delle domande» aveva spiegato Donna.

Ed aveva avuto ragione, quando il giovane stregone aveva appoggiato a terra il cesto, Niklaus aveva cominciato a nitrire e le ragazzine avevano fatto a gara per chi riusciva ad attirare la sua attenzione, il puledro era stato ben felice di accontentarle tutte… 

«Devo dire a Oliver che il cavallino ha già cenato» rise Felicity guardando la scena.

«Ciao Damien…»

Felicity e il ragazzo si voltarono a guardare i tre amici dello stregone che si dirigevano verso di loro.

«Ti abbiamo visto mentre uscivi dall’edificio principale con lei…» fece Zoe.

«Mr Saltzman mi ha chiesto di aiutarlo con storia» spiegò pronta Felicity «abbiamo preferito studiare nell’ufficio del professore… Alaric ha molti libri interessanti, nella sua biblioteca» “e magari un giorno convinco Ric a farmeli leggere davvero“ aggiunse tra sé.

«Che barba!» commentò Laurel.

«E’ stato interessante, invece…» replicò Damien «abbiamo trovato un libro sulla battaglia di Gettysburg… » riferì scambiandosi uno sguardo divertito con Felicity.

«Non è nel programma di quest’anno…» asserì Wade.

«Era sulla scrivania del professore, ci siamo incuriositi perché era particolare… non il classico libro che si usa per studiare, era più un romanzo…» spiegò l’amico.

«La biografia… di quattro sorelle» illustrò la vampira, trattenendo a stento una risatina.

«Beh, ora che l’hai aiutata a portare da mangiare al cavallino… possiamo andare a studiare un po' di storia anche noi!» fece maliziosa Laurel «I piccoli sono tutti a fare un gioco con Mrs Byrne, possiamo guardare un po' di tv in santa pace!» riferì facendogli un occhiolino «con il fatto che sei dovuto partire, sei rimasto indietro con la visione di Outlander! Ti garantisco che l’episodio che devi vedere… è molto interessante!» annunciò.

«Ti unisci a noi Felicity?» chiese Damien

«E’ una serie tv! Se non ha visto gli episodi precedenti non ci capirà nulla…» esclamò Laurel

«Mi mancano tre puntate per finire la prima stagione» replicò Felicity «Dopo che ne avevate parlato in classe, mi sono incuriosita… a che episodio siete?» domandò.

«Anche io ho cominciato dopo la lezione di gaelico! Dobbiamo vedere il sette… mi sembra» replicò il ragazzo.

Felicity annuì «D’accordo… fatemi avvertire Hope e le gemelle che vengo con voi»

Laurel sbuffò infastidita.

“Altro che puntaspilli… questa usa un paletto di legno!“ pensò Felicity mentre si avvicinava alle ragazze.

 

Felicity era entrata molto di rado nel salottino che era una appendice della sala ricreativa più grande.

Quando la scuola era stata aperta, gli studenti non superavano i dieci anni di età, dopo qualche mese invece, erano cominciate ad arrivare richieste di ammissione da famiglie con ragazzi più grandi e di conseguenza anche il convitto degli studenti aveva subito qualche modifica, l’enorme sala comune era stata pensata per attività ludiche, che potevano non interessare degli adolescenti.

Quando si sceglieva di guardare un programma televisivo o qualche film, la scelta ricadeva inevitabilmente su prodotti adatti ai ragazzi più piccoli, lo stesso si poteva dire quando si accendeva la console collegata all’enorme schermo piatto, i giochi che facevano bella mostra nella libreria, erano perlopiù pupazzetti carini che saltellavano da un livello all’altro.

Creare una stanza attigua, dove gli studenti più grandi potessero trascorrere il loro tempo in attività più adatte alla loro età, era stato indispensabile.

Tecnicamente quella stanza era aperta a tutti, di fatto era un club privato gestito da Damien, Wade, Laurel e Zoe, gli studenti più “anziani” della scuola, gli altri ci trascorrevano del tempo solo in loro presenza.

Felicity si mise seduta nel punto più lontano del divano ad angolo, Laurel e Zoe fecero in modo che Damien trovasse posto tra loro due… Wade che stava inserendo il dvd nel lettore guardò il divano e poi la giovane vampira, con un sospiro le si accomodò accanto un po' intimorito.

Felicity gli si avvicinò «Non mordo…» gli mormorò in un orecchio «ho già mangiato…» scherzò poi rimettendosi dritta.

Il ragazzo sgranò gli occhi… poi scoppiò a ridere.

Quando aveva accettato di unirsi a quei ragazzi, Felicity sapeva esattamente quale episodio stavano per vedere ed era consapevole di quanto potesse essere imbarazzante una visione collettiva.

Dopo che Rebekah le aveva fatto avere il cofanetto, ogni sera con le cuffie e il portatile, la ragazza si gustava la visione di una puntata nella tranquillità del suo letto, ed era diventato il momento preferito della giornata.

Non aveva fatto i conti con il pagliaccio che le sedeva accanto, Wade cominciò a scherzare e fare battute dal primo minuto di visione, Felicity rideva divertita, le scene sexy passarono senza il minimo imbarazzo e quando Zoe fece un apprezzamento sul lato b di Sam Heughan la vampira si aggiunse senza il minimo disagio all’elogio.

«Non è solo il fisico perfetto…» continuò Zoe «vogliamo parlare del suo accento?»

«Quello mi fa meno effetto» replicò Felicity «Sarà che ci sono abituata… nel mio paese tutti gli uomini ce lo hanno simile!»

«Lo so! Mi incanto a sentire parlare tuo fratello!… e Mr Marshall…» aggiunse Zoe con un sospiro.

«Ammetto che l’accento di Klaus… è fantastico e particolare!» affermò la giovane vampira.

«Io preferisco quello francese…» confessò sfacciatamente Laurel con voce suadente, guardando Damien.

Il giovane stregone tossicchiò imbarazzato, poi quando incontrò lo sguardo canzonatorio di Felicity, tornò alla visione della puntata, che era in un momento molto particolare «Gli farà venire un infarto così!» commentò, anticipando senza volerlo la battuta del protagonista maschile, dopo qualche secondo infatti, Jamie confessò a Claire che gli era sembrato che il suo cuore si fosse fermato… i cinque ragazzi scoppiarono a ridere.

 

Damien stava guardando Felicity che seduta ad uno dei tavolini della sala comune, stava controllando i compiti di matematica delle gemelle.

«Siete sicure di questo passaggio?» chiese.

Lizzie si chinò meglio, per leggere il quaderno che la vampira aveva tra le mani, mentre Josie aprì il suo.

Quando ebbero trovato l’errore, Felicity annuì sorridente «Il resto è giusto» commentò.

Le gemelline le diedero un bacio sulle guance «Grazie!» urlarono in coro.

Poi la giovane vampira prese il quaderno di Hope, dopo qualche minuto lo richiuse «E’ tutto esatto, come al solito…» valutò riconsegnandolo alla streghetta.

«Dove eri finita? Ti ho cercato per chiederti una cosa e non c’eri nella nostra stanza» chiese Hope.

«Ero di là… » rispose l’amica «Avevo voglia di… una sacca di sangue diversa da quella che avevo nel nostro minifrigo» sussurrò.

Hope annuì, soddisfatta della spiegazione.

Felicity invece, sembrava rammaricata, odiava mentire… specialmente ad Hope.

«E hai incontrato Damien…» commentò la streghetta «Poverino… si è ritrovato con due genitori che neanche conosce…» continuò pensierosa «Dovremmo aiutarlo a capire che è stato molto fortunato, che Elena e Damon sono due persone buone…»

«Credo che lo sappia…» replicò la vampira «Ma hai ragione… non ti dispiace se passo un po' più di tempo con lui?»

«No… oggi papà mi ha chiesto di suggerirti di stargli un po' più vicino… tu sei più grande e sei l’unica che può farlo, sarebbe troppo strano se passasse del tempo con me e le scimmiette… e poi noi dormiamo insieme! Abbiamo tanto tempo per chiacchierare» spiegò.

Felicity abbracciò l’amica «Ti voglio bene…» le mormorò “e tuo padre è favoloso… pensa a tutto!“ rifletté con un sorriso.

Lo stregone aveva osservato tutta la scena da lontano, mentre faceva finta di interessarsi alle chiacchiere di Laurel e Zoe, che circondate da un gruppo di altre studentesse leggermente più piccole, facevano dei commenti sui concorrenti di un talent show.

«Non avrei mai immaginato che fosse così…» gli sussurrò Wade prendendolo in disparte.

Damien seguì lo sguardo dell’amico, rendendosi conto che anche lui stava guardando Felicity.

«E’ simpatica… ed è anche molto carina! Zoe proprio non mi vede! Io cerco di farle capire che mi piace ma lei…» il ragazzo scosse la testa sconsolato «Forse è il momento di provarci con qualcun’altra…» asserì tornando a guardare la vampira «Chissà… magari Zoe si ingelosisce!»

«Felicity è una persona! Non un giocattolo… non puoi usarla così!» replicò Damien innervosito.

Wade lo guardò costernato «Se non ti conoscessi, direi che ti piace!»

«Ma che dici! Lo sai… non voglio avere una ragazza»

«Già lo so… ma io ti avverto, dopo aver rifilato questa scusa a Laurel, rifiutandola… non puoi proprio fare il filo a qualcun’altra! Le donne sono vendicative… delle vere e proprie streghe! E Laurel lo è per davvero! Molto pericoloso contrariarla…»

Damien scoppiò a ridere «Tranquillo… è la ragione per cui non voglio una fidanzata!»

«Io invece voglio correre il rischio… e voglio avere una ragazza! Magari… scoprirò che mi piace davvero e me ne frego di far ingelosire Zoe…» asserì continuando a guardare Felicity.

 

«Tesorino! Ma dove sei finita tutto il giorno!» esclamò Kol entrando nella sala, dirigendosi verso Felicity che stava chiacchierando con Hope «Mi sei mancata anche tu viperetta» disse poi dando un bacino alla nipote.

La streghetta alzò gli occhi al cielo «Non sei un po' troppo vecchio per farle la corte?» chiese allo zio.

Kol rise attirando la nipote a sé, scompigliandole i capelli «Come al solito diretta!» commentò divertito «L’età… è relativa Hope… posso sempre aspettare che cresca un po’, io e Felicity non abbiamo problemi di tempo» sussurrò facendo un occhiolino alla giovane vampira che arrossì violentemente.

«Buona fortuna…» bisbigliò Damien «Il tuo nuovo interesse amoroso ha pretendenti agguerriti e pericolosi…» commentò rivolgendosi all’amico.

«E’ un vecchio! Io sono più giovane e bello» proclamò Wade sicuro di sé.

“Vecchio è riduttivo…“ rifletté il giovane stregone sorridendo.

 

 

«Ma la finisci di fare il cascamorto con Felicity?» lo rimproverò Becca dopo cena.

«Il mio umano cognatino si è lamentato con te?» chiese Kol sorridendo.

«Ma no! E’ che Fel è giovane!» ribatté Rebekah «Qualche giorno fa Oliver mi aveva confidato che finalmente sta tornando ad essere la ragazza di sempre… la morte dei suoi genitori e il diventare una vampira l’avevano turbata parecchio, si era… come spenta! Ma Felicity fin da piccola è sempre stata una ragazzina forte e combattiva, vederla sempre triste e silenziosa era la cosa che più turbava il fratello! Ora che finalmente sta reagendo…lasciala in pace!»sbottò Becca.

Kol rise «Hai ragione… ma… mi ricorda un po' qualcuno…» confidò l’Originale con un sospiro.

«Si è vero… un po' assomiglia a Davina…»

«Comunque domani parto, ho un licantropo da rintracciare» sorrise il vampiro «Dì ad Oliver che può stare tranquillo…»

Rebekah lo guardò di sottecchi scoppiando a ridere.

 

 

Era passata una settimana da quando Kol era partito per rintracciare lo zio di Damien e le giornate alla scuola scorrevano tranquille.

Da quando Klaus aveva parlato con Hope, Felicity era più serena e il rapporto con i ragazzi più grandi si era consolidato, durante le lezioni aveva cominciato anche a interagire con i suoi compagni.

La classe raggruppava gli alunni che avevano compiuto gli undici anni di età, oltre ai tre amici di Damien, c’erano altri due ragazzi e quattro ragazze che pendevano letteralmente dalle labbra di Laurel e Zoe.

Quella mattina, con le loro nuovissime e molto fashion tute da ginnastica, i ragazzi stavano facendo lezione con Jeremy nella nuova palestra.

Felicity era distratta, stava osservando Kate, Rick e Ian che si stavano allenando. 

Per tutti i suoi compagni, quei ragazzi così atletici erano dei semplici istruttori che erano stati assunti per gestire il centro sportivo, ma lei e Damien sapevano che insieme a Jamie, il licantropo che era partito con Kol, facevano parte della squadra di vigilanza.

Anche i suoi compagni maschi si stavano distraendo, Kate stava eseguendo l’esercizio alla Salmon Ladder, l’istruttrice era una bellissima ragazza con dei lunghi capelli castani, con un fisico sinuoso e tonico.

«Vuoi provare Felicity?» chiese Jeremy, attirando l’attenzione della giovane vampira.

La ragazza lo guardò intimidita, poi scosse leggermente la testa.

«Perché no?» chiese Mr Gilbert.

Felicity stava cercando una scusa, quando sentì il commento sarcastico di Laurel che la stava guardando beffarda.

«Infatti… perché no?» ripeté Felicity alzandosi «Certo che voglio provare!»

Jeremy sorrise «Facciamo finta che hai bisogno che ti sollevi io» le bisbigliò in un orecchio mentre la prendeva per la vita per farla aggrappare alla sbarra.

Felicity rise e lo lasciò fare.

«Fagli vedere chi sei, piccola!» sussurrò impercettibilmente l’uomo mentre si allontanava.

La ragazza prese un profondo respiro, prima oscillò leggermente, per stabilizzare la presa e prendere le misure, poi si tirò su con la forza delle braccia, si diede una spinta con le gambe e simultaneamente sfilò la sbarra per incastrarla ai ganci superiori, fece un sorriso ed annuì a Jeremy che la guardava orgoglioso. Con coordinazione perfetta e grazia nei movimenti, quasi fosse una danza, la giovane vampira arrivò fino ai ganci più alti… per poi riscendere fino a che con un piccolo balzo mise i piedi a terra.

I suoi compagni avevano seguito l’esercizio a bocca aperta «Posso provare anche io?» chiese Wade.

«Certamente…» rispose Jeremy.

Rick si avvicinò per sollevare il ragazzo «Lui è un po' più pesante di Felicity» affermò all’indirizzo di Jeremy.

Wade rimase per qualche secondo appeso come un salame, non riuscendo a muoversi, poi tentò di sollevarsi ma fece un movimento troppo scoordinato e la sbarra uscì dal gancio, l’istruttore era li pronto e lo prese al volo.

Un po' imbarazzato, il ragazzo guardò i suoi compagni «E’ impossibile da fare!» dichiarò «Prova!» esclamò all’indirizzo di Damien.

Il giovane stregone si alzò con un sospiro, poi ascoltò con attenzione i consigli che gli stavano dando Rick e Kate «Quando cadrò, voglio che mi prendi tu…» chiese alla donna, facendo scoppiare a ridere i suoi amici, Kate annuì divertita.

Damien riuscì a fare una trazione, spostando la sbarra di uno scalino, tra gli applausi convinti di Jeremy e degli istruttori, prima di scuotere la testa e chiedere affannato «Mi fai scendere?» Kate avvicinandosi lo afferrò.

«Qualcun’altro vuole provare?» chiese Jeremy.

«Se lo scopo è far salire quell’asta…» affermò Laurel «Si può fare anche da qui…» concluse facendo un ampio gesto con le mani, la barra lievitò per qualche secondo e poi si ancorò ai ganci superiori.

Le ragazze scoppiarono a ridere, ma subito dopo ammutolirono vedendo l’espressione di Mr Gilbert.

«Sai perfettamente che dovrei riportare l’accaduto a Miss Bennet» dichiarò Jeremy «ma visto che siamo in palestra… dieci flessioni signorina» ordinò con un tono di voce che non ammetteva repliche.

Mentre tutti i ragazzi guardavano divertiti Laurel che con molte difficoltà scontava la sua punizione, Felicity andò a chiedere a Rick se le spiegava come fare l’esercizio sulle parallele asimmetriche «Ho sempre desiderato imparare» rivelò con gli occhi che le brillavano.

Jeremy attese che Laurel terminasse le flessioni «Facciamo qualche giro» esclamò iniziando a correre seguito dagli studenti.

Damien fu il primo ad accodarsi all’insegnante, non riusciva a staccare gli occhi dalla vampira che volteggiava sull’attrezzo, poi la ragazza tentò un passaggio più complesso e mancò la presa, cadendo rovinosamente a terra. Lo stregone con uno scatto si precipitò a soccorrerla, ma quando la raggiunse vide che Felicity rideva divertita insieme a Rick e Kate che l’avevano guardata cadere senza intervenire.

«Mi hai fatto spaventare… ma ovviamente non puoi farti male» rifletté il giovane stregone, sorridendole affettuosamente, poi le tese una mano per aiutarla a rialzarsi.

«No, ma grazie lo stesso per il pensiero» rispose la ragazza accettando il suo aiuto.

 

Usando la scusa delle ripetizioni di storia, Felicity e Damien erano tornati un paio di volte a trovare le Angel’s.

Il ragazzo non aveva mai conosciuto i suoi nonni e gli piaceva passare del tempo con quelle anziane signore così esuberanti e chiassose e la stessa cosa si poteva dire della ragazza.

Felicity non aveva mai conosciuto il nonno materno e aveva perso i nonni paterni in tenera età… sua nonna materna invece era molto simile a Cristina, burbera all’apparenza ma con un cuore d’oro. Abitava in un piccolo appartamento vicino al negozio dei genitori di Oliver e Felicity, e mentre quest’ultimi lavoravano si occupava dei nipoti, era venuta a mancare qualche mese prima del loro trasferimento negli Stati Uniti e a Felicity mancava terribilmente.

I ragazzi erano arrivati da neanche dieci minuti, quando Donna informò le sorelle che stava arrivando una macchina.

«E’ Kol… » affermò la vigilante «C’è anche Jamie e un uomo…»

«E’ mio zio…» confermò Damien.

Le vigilanti chiamarono per annunciare il loro arrivo.

Dopo qualche secondo dai monitor, videro che tutti si stavano radunando nell’ufficio di Caroline, Klaus si avvicinò alla vampira e dopo averci parlato lo videro sfrecciare via, comparì nella stanza dopo un battito di ciglia.

«E’ un bene che lui sia già qui» esclamò l’Ibrido guardando Damien «Ora noi parleremo con Eric Digne e gli diremo che Damien non è nella scuola, che per la sua sicurezza lo teniamo in un luogo lontano e segreto»

«E io dovrò rimanere qui?» chiese il ragazzo.

«Solo per il momento, dopo che ci abbiamo parlato porteremo tuo zio nella stanza che gli abbiamo preparato e Bonnie farà un incantesimo per non farlo uscire, mi dispiace ma è inevitabile» rispose l’Originale.

Il giovane stregone annuì con un sospiro.

«Non possiamo permettere che vada in giro per la scuola a parlare con gli studenti, fino a che non siamo sicuri di poterci fidare di lui… abbiamo messo delle telecamere e dei microfoni nella sua camera e voi dovrete controllarlo!» si raccomandò con le vigilanti.

«Certo non ti preoccupare» lo rassicurò Cristina.

«Tu Felicity ovviamente sei libera di tornare alla scuola…»

La ragazza annuì, poi guardando Damien «Resto qui» comunicò.

Come era arrivato, Klaus scomparve.

 

I due ragazzi e le vigilanti guardavano la riunione che si stava tenendo nell’ufficio della direttrice dai monitor.

«Peccato che non possiamo sentire quello che dicono!» commentò il giovane stregone.

«Ecco! Diglielo anche tu!» sbottò Cristina «A volte ho l’impressione di passare le mie giornate a guardare un acquario!»

Damien sorrise, mettendo un braccio intorno alle spalle dell’anziana vampira.

«Però… carino tuo zio, alto… biondo… sembra un vichingo!» valutò Donna.

«Più che carino…» rincarò la dose Felicity.

«Mamma diceva sempre che gli somiglio…» affermò Damien.

Felicity lo guardò beffarda, «Certo… ti mancano solamente almeno trenta centimetri di altezza, la mascella squadrata, per non parlare poi di quello che sembra celare quella maglia attillata…» continuò con un sospiro.

Donna e Emma cominciarono a sghignazzare.

Il ragazzo rimase a bocca aperta con un’espressione contrariata, poi alzandosi la maglietta «Ti presento Turtly! La mia tartarughina! E’ ancora piccola… ma ne vado molto fiero!» esclamò risentito mostrando degli addominali di tutto rispetto, considerata la sua età.

Felicity alzò un sopracciglio «Beh… se continui a farla crescere, magari un giorno assomiglierà ad un vera tartaruga» commentò divertita, facendo innervosire ancora di più il ragazzo che tornò a guardare i monitor sbuffando.

 

«Buonasera Mr Digne» esclamò Caroline tendendogli una mano.

«Poi chiamarmi Eric» rispose l’uomo stringendola con una presa decisa.

«Sono la direttrice Forbes, Caroline…» replicò la vampira «Miss Bonnie Bennet, Elena e Damon Salvatore… » Care presentò ad uno ad uno tutti i presenti nella stanza, finendo con Klaus che era appena entrato.

Il licantropo diede la mano ad ognuno «Il vostro collega mi ha portato qui senza darmi nessuna spiegazione, essendo un vampiro presumo che mi abbia soggiogato e visto che non mi ha ucciso, suppongo di dovermi ritenere fortunato… ma mi fa anche temere che si tratti di una cosa importante…»

«Si… riguarda Damien, tuo nipote… che è un alunno della nostra scuola. Mi rincresce tanto doverti informare che quasi sei mesi fa tuo fratello George e sua moglie Annabeth hanno avuto un grave incidente…» cominciò a spiegare la direttrice.

Eric si appoggiò alla scrivania, Bonnie gli si avvicinò per porgergli un bicchiere d’acqua.

Avevano concordato il modo in cui avrebbero riferito le vicende al licantropo, come al solito Klaus aveva suggerito di farlo in maniera chiara e schietta, senza tanti giri di parole.

«Non ce l’hanno fatta… e anche Damien è rimasto gravemente ferito…» continuò Care.

Elena avvicinò una sedia all’uomo che stava tremando, visibilmente scosso.

«Ma dalla Francia… come ha fatto Damien ad arrivare qui?» chiese Eric un paio di minuti dopo, era rimasto in silenzio per assimilare la notizia, i presenti nella stanza rispettosamente avevano atteso che fosse lui a riprendere a parlare.

«Non è successo a Monaco… ma a Boston, erano tornati per essere presenti al funerale della signora Corey, la mamma di Annabeth.» rispose Caroline.

«Erano negli Stati Uniti?» domandò sconcertato Eric.

La vampira annuì «Ovviamente non era una cosa programmata, la nonna di Damien è venuta a mancare all’improvviso, non era malata…»

«Quella donna non era la nonna di Damien!» sbottò il licantropo «Era solo la matriarca di una famiglia senza scrupoli che pensa di fare il buono e il cattivo tempo in tutto il Massachusetts!» spiegò sbraitando.

Caroline annuì restando calma «Lo sappiamo… è il motivo per il quale ti abbiamo cercato…»

La vampira guardò l’uomo e prendendo un respiro cominciò a raccontare… partendo dalla difficile riabilitazione di Damien, l’affido a Martha Corey, il suo arrivo alla scuola… 

Eric ascoltava in silenzio.

«Una mattina mi è arrivata una lettera di uno studio legale…» continuò il racconto la vampira.

Il licantropo fissò a lungo Damon ed Elena, Care stava dicendo che i suoi amici erano diventati i genitori affidatari del nipote.

Nel momento in cui Caroline arrivò a spiegare come era evoluta la vicenda e quello che avevano scoperto a Boston, Eric si prese il volto tra le mani «Era solo una questione di tempo, ho sempre saputo che George avrebbe pagato con la vita il suo amore per Annabeth…» bisbigliò sconvolto «Voglio vedere Damien!» affermò alzandosi.

«Non è qui…» rispose Klaus «Il ragazzo è la nostra unica priorità. La situazione è già complessa, non permetteremo che si aggravi più del dovuto, è in un posto protetto…»

«Non potete farlo! Che diritti avete?» chiese Eric nervoso.

«Siamo i suoi tutori legali…» spiegò Damon.

Il licantropo lo fissò per qualche secondo «Cosa avete intenzione di fare?» domandò.

«Ti abbiamo cercato… per capirlo» rispose Klaus.

 

Non era servito l’audio per capire cosa stesse dicendo Caroline, era bastata la reazione dello zio. Damien guardava il monitor con gli occhi lucidi.

Felicity lo prese per mano, il ragazzo la lasciò fare… senza dirsi una parola restarono una accanto all’altro continuando a guardare le immagini delle telecamere.

 

Elena e Damon stavano accompagnando Eric nella sua stanza, appena cominciarono a salire le scale, Klaus sparì dalle riprese, un attimo dopo era nel cottage delle vigilanti.

Cristina aprì la schermata delle quattro telecamere che avevano messo in quella camera e accese le casse audio.

«Puoi sistemarti qui» stava dicendo Elena che aveva appena fatto strada al loro ospite.

«Vi chiedo scusa per prima…» mormorò Eric «ho reagito male…»

«Credo che sia comprensibile» replicò Damon.

«Avrei dovuto ringraziarvi… invece di mettere in discussione le vostre decisioni» continuò il licantropo.

«Non servono ringraziamenti» replicò l’ex vampiro «come ha detto Klaus, Damien è la nostra unica priorità, se vuoi dimostrarci gratitudine, l’unico modo è quello di aiutarci a tirare fuori il ragazzo da questa situazione»

«Perché lo avete fatto?» chiese Eric «Avete sconvolto la vostra vita per un ragazzo che conoscete a malapena»

«Quando abbiamo deciso di chiedere l’affidamento di Damien» rispose Damon «Pensavano di poter dare un po' di affetto e di stabilità ad un ragazzo che aveva appena perso tutti i suoi punti di riferimento, non nego che è stata una decisone avventata e neanche di essermi chiesto se avevamo fatto bene… se eravamo in grado di svolgere un compito così importante, se ne eravamo capaci!» l’uomo sospirò «Ora… sapendo come stanno realmente le cose, ringrazio il cielo che il mio sesto senso funzioni ancora!» Damon alzò gli occhi al cielo con un sorriso «Per fortuna che siamo due pazzi impulsivi!» esclamò dando un bacio sulla tempia ad Elena «Ora dobbiamo salvargli la vita… e ti garantisco che non permetteremo a nessuno di fargli del male! Poi… se Damien ancora lo vorrà… impareremo ad occuparci di lui… nei piccoli, banali e noiosi problemi quotidiani.»

Il ragazzo, che aveva ascoltato tutto il discorso, deglutì visibilmente scosso. Felicity lo guardava di sottecchi con un tenero sorriso, anche le vigilanti e Klaus sorridevano.

Elena e Damon si girarono per vedere se Bonnie e Caroline fossero pronte.

«Mi dispiace…» cominciò a dire Elena «Ma in questa scuola ci sono tre studenti che hanno a che fare in maniera più o meno diretta con la Congrega di Salem, non possiamo fargli sapere che ti abbiamo trovato e che sei qui…»

Eric la guardò interrogativo.

«Credimi, sono desolata…» continuò Elena facendo un passo indietro oltre la soglia e facendo spazio a Bonnie che entrò nella stanza.

La strega ispirò e recitò la sua formula accompagnandola con un ampio gesto delle braccia. «Da questo momento, nessun altro può entrare o uscire da questa stanza oltre a me, non avevamo alternativa… non possiamo rischiare, ci rincresce veramente… se hai bisogno di qualcosa puoi chiamarmi» spiegò porgendogli un foglietto di carta ripiegato.

Eric lo prese facendo una smorfia «Come ho detto prima, non sono nella condizione di poter criticare il vostro operato, non posso neanche dire che sono felice di essere stato imprigionato qui dentro… ma comprendo il vostro punto di vista.»

Bonnie annuì e uscì dalla stanza chiudendo la porta.

Rimasto solo, Eric prese il suo borsone, lo aprì e tirò fuori una piccola cornice, con un sospiro si mise seduto sul letto e guardando la foto sommessamente cominciò a piangere.

L’Ibrido abbassò l’audio e si voltò, dando le spalle ai monitor «Continuate a controllarlo» ordinò «Da domani mattina Eric ci aiuterà a dare un nome ai volti sulle foto che Freya e Hayley ci stanno mandando da Boston, vediamo se tutto coincide con quello che ci riferiscono Maze e Martha.

Ce ne occuperemo io, Alaric e Oliver.

Damien… capisco che la tentazione di andare da tuo zio è molto forte, ma ti prego di non farlo! E’ troppo importante che nessuno sappia che lui è qui… tu e Felicity siete liberi di tornare dai vostri compagni…»

Il ragazzo annuì.

 

«Non ci riesco!» stava dicendo Elena. «Ho altre cose per la testa!»

«Dobbiamo far sembrare tutto normale!» affermò Bonnie «Domani pomeriggio arriveranno i genitori a prendersi i ragazzi per il giorno del ringraziamento, comprese le tre famiglie di Salem! Dobbiamo addobbare tutto e comportarci normalmente!»

«E’ molto facile che una volta tornati a Boston, quei genitori si precipitino dal Gran Consiglio per fare rapporto…» commentò Caroline «Anche se non siamo dell’umore, dobbiamo far vedere che ci prepariamo a festeggiare…»

La vampira cominciò ad aprire gli scatoloni con le decorazioni «Non bastano…» valutò contrariata.

«Posso fare un salto in città» propose Rebekah.

Care annuì «Vengo con te?» chiese.

«Vorrei andare con Felicity, tu potresti andare un po' di là… a dare un’occhiata a Damien» replicò Becca.

«Certamente…» rispose Caroline.

 

«Come stai?» chiese Rebekah, guardandola di sottecchi mentre stava guidando.

«Bene… perché me lo domandi?» rispose Felicity.

«Non è un momento facile» commentò Becca.

«Non sono io quella che rischia di essere uccisa da uno zio ottuso ed idiota!» replicò la ragazza contrariata. «Non ci posso credere che esistano persone del genere… »

«Vorrei poter dire la stessa cosa… invece ne ho conosciute tante altre di persone così!»

Rebekah parcheggiò l’auto vicino al centro di Mystic Falls, il negozio di articoli per la casa e giocattoli non era molto distante.

«Ci fermiamo a prendere una cioccolata calda prima di andare a fare compere?»chiese alla giovane vampira che sorrise annuendo.

Una cameriera era venuta a prendere le loro ordinazioni, cioccolata calda con panna e cannella per Felicity, mentre Rebekah aveva optato per un Irish Coffee.

«Stai studiando i nostri usi e costumi?» la prese in giro Fel.

«Non ci crederai… ma l’ho sempre adorato! Si vede che era destino!» replicò Becca.

«Sono felice che abbiate fatto pace… non riuscivo a guardarvi mentre vi ignoravate» le confidò la ragazza.

«Si litiga… si fa pace… è normale tesoro, sai che noia ad andare sempre d’accordo?» replicò l’Originale.

Le loro ordinazioni erano arrivate e Felicity si portò alle labbra la sua cioccolata «Muhhh» mugolò «Buonissima!» poi fece una risatina divertita.

«Che c’è?» chiese Rebekah.

«Stavo pensando alla faccia di Laurel, se mi vedesse bere questa cioccolata con tutta questa panna!» spiegò Fel «Lei che conta ogni singola caloria che ingerisce… mi odia perché non ho bisogno di farlo!»

«Credo che ti detesti per un altro motivo…» ribatté Rebekah guardandola sarcastica.

Felicity la guardò interrogativa.

«Damien… penso proprio che sia gelosa…» chiarì Becca.

«Non ne ha motivo… lei è più grande… bionda… sempre perfetta!»

«E tu sei bellissima, intelligente… gentile»

Felicity scosse il capo «Damien passa il tempo con me solo perché è stato costretto! Certo, Laurel non lo sa…»

«Non mi sembra molto dispiaciuto il ragazzo, fidati!»

La giovane vampira abbassò lo sguardo «Appena questa storia finirà… lui tornerà a passare tutto il tempo con i suoi amici…» mormorò.

«Non ne sono convinta… ma se dovesse accadere ti dispiacerebbe?» chiese Rebekah.

«Beh… un po' si… cioè… spero che la situazione si risolva prestissimo! Che lui sia al sicuro e che quei pazzi dei suoi parenti la smettano di provare ad ucciderlo! Ma finalmente sono riuscita a fare un po' di amicizia con i compagni più grandi… io voglio bene ad Hope, tantissimo! E mi diverto con lei… e anche con Lizzie e Josie…»

«Ma hai bisogno di stare con qualcuno della tua età… è normale tesoro! Non devi sentirti in colpa!» la rassicurò Rebekah «Ma non era di questo che stavamo parlando! E’ comprensibile anche voler passare del tempo con qualcuno che ti fa provare cose… emozioni… diverse dall’amicizia.»

Felicity la guardò a bocca aperta «Non sono innamorata di Damien!» chiarì.

«Chi ha parlato di innamoramento? Ci sono tante fasi prima di provare quel tipo di sentimento! Io vi guardo mentre siete insieme… siete carini, vi comprendete, avete tante cose in comune ed è una cosa bella… che non deve essere rovinata cercando di dargli una definizione! Ma non va neanche rinnegata perché temi che gliela diano gli altri! Sei giovane tesoro… avrai tanti uomini nella tua vita perché sei bellissima… e non solo esteticamente, sei meravigliosa per quello che sei! Per come ti rapporti con tutti… e Damien è molto carino, gentile ed è simpatico e divertente! Se ti piace, non c’è niente di male!» affermò con un’alzata di spalle.

Felicity l’aveva ascoltata attentamente «Beh… non è brutto e mi fa ridere… ma mi fa anche arrabbiare!» chiarì.

«Quello non cambierà mai! Lo farà anche l’uomo della tua vita… è più forte di loro!» la mise in guardia l’Originale scuotendo il capo.

 

Felicity e Rebekah si divertirono un mondo a scegliere le decorazioni, avevano riempito il carrello di candele, foglie… zucche! Un tripudio di arancione!

Sorridenti si diressero verso la cassa, passando per il reparto giocattoli Felicity si attardò a curiosare tra i peluche, con un sorriso ne prese uno… e lo mise nel carrello.




















 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: sangueoro