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Autore: Gian94    20/11/2017    0 recensioni
* AGGIORNATA DOPO IL REWORK DELLA LORE DI VARUS.
Una guerra brutale, sanguinosa, fisica e psicologica di eroi, streghe, mostri e Dei che si battono nell'innevato Freljord per il controllo supremo di Runeterra. Chi vincerà? Sarà la fazione degli Avarosani, che aspirano alla pace, oppure saranno i Darkin, demoni semidivini con poteri oscuri e distruttivi, con l'aiuto della strega dei ghiacci?
League of Legends: Lore del Freljord e dei suoi campioni con alcuni riferimenti a Star Wars!
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aatrox, Ashe, Lissandra, Sejuani, Tryndamere
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16: Gli ultimi Iceborn


Aatrox si avventò con un balzo contro Tryndamere.

I due cominciarono a duellare, incrociando le loro armi; Aatrox era feroce nell'attaccare il suo avversario, ma Tryndamere sembrava aver trovato una dimensione di trance, rispondendo ai colpi di Aatrox senza tuttavia ferirlo, e usando la Forza solo per difendersi. Mentre i due combattevano, gli altri Darkin guardarono il loro scontro, osservando e studiando le capacità e la Forza di Tryndamere: volevano capire quanto fosse forte quel guerriero e se davvero era destinato a sconfiggere i Darkin stessi in battaglia; Tryndamere, infatti, sembrava aver la situazione sotto controllo contro Aatrox: duellava con grande maestria, prevedendo tutte le mosse dell'avversario e respingendo i suoi attacchi con Forza e saggezza allo stesso tempo.

- Avanti, Tryndamere! Non pensare a difenderti! Attaccami! Solo il tuo odio può distruggerci! - disse Aatrox.

- Non avete scampo. Anche se doveste uccidermi, voi non vedrete spuntare il sole di domani! - rispose Tryndamere mentre continuava a parare i colpi del Darkin.

- Certo che non lo vedremo: non ci sarà più alcun sole o luce quando io e i miei fratelli domineremo questo mondo! - ribatté Aatrox, diabolicamente ironico.

- L'oscurità avvolgerà ogni cosa... anche te, guerriero. - disse Nocturne, osservando la scena.

- Padre, so che sei lì dentro! Ribellati ad Aatrox e ai Darkin, combatti con me! - disse Tryndamere sperando che suo padre fosse ancora vivo dentro Aatrox.

- Io sono tuo padre, Tryndamere! L'anima di Reklan era debole e io l'ho eliminata: ora hai una figura paterna più forte e più autoritaria... non è forse ciò che voleva tuo padre? -

- Un padre sa cosa è meglio per un figlio. Tu non sei mio padre, sei solo la sua ombra! E presto sarà fatta luce! - rispose Tryndamere, combattendo.

- La luce... davvero? - disse Aatrox fermandosi a rifiatare.

- Guarda un po' la luce dei tuoi amici... oh... si sta spegnendo... - disse con falso dispiacere "Draakar" osservando la sua bilancia.

In quel momento Tryndamere chiuse gli occhi e vide la scena del combattimento fuori dalla Fortezza della Guardia del Gelo: i Guardiani e Lissandra stavano avendo la meglio contro Ashe e i suoi, Gnar e Anivia non erano ancora arrivati e tutti i guerrieri di Runeterra, da Ionia a Shurima, stavano soccombendo sotto la potenza di voidborn, spettri non-morti, guerrieri sanguinari, mostri e soldati di ghiaccio: insomma, il lato oscuro stava dominando!



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A Ionia, Shen provò in tutti i modi ad evocare la magia del padre, ma le ombre di Zed sembravano aver la meglio e molti soldati ioniani morti in battaglia si ritrovarono ad essere ombre agli ordini dei Darkin.

- Non morite, guerrieri! Se morirete, verrete corrotti in ombre! - gridarono Master Yi e Wukong mentre combattevano ferocemente.

- Ahahahah! Il Wuju non vi salverà! - disse Syndra scagliando la sua magia nera contro i due campioni ioniani e facendogli perdere i sensi.

- Avanti, guerrieri! Continuate a combattere! - gridò Irelia, mentre rispondeva ai colpi di Kayn, che la stava abbattendo.

- Ormai è inutile resistere! Lasciate che l'ombra vi consumi... - disse Kayn a Irelia ormai priva di forze.

Zed, dopo aver sconfitto Shen, marciò sul Grande Tempio della Luce con l'intento di spegnere la fiamma della conoscenza. Shen, ancora vivo, ma privo di forze, provò ad impedire l'avanzata delle ombre, ma venne trattenuto in battaglia da Kayn che lo stava chiamando a combattere:

- Shen! Ti saluta Zed... e ti dice addio! - disse Kayn ridendo di gusto mentre si preparò a dargli il colpo di grazia.

Kayn piantò la lama della sua falce nel corpo di Shen, il quale urlò dal dolore fino a che la luce si spense. Sentito l'urlo di Shen, Zed si sentì ancora più potente, uccise i difensori del tempio e con un incantesimo oscuro spense la fiaccola di Ionia, la quale piombò nell'oscurità.



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A Shurima la situazione non era migliore. Le tempeste di sabbia gelida graffiava la pelle dei soldati, penetrando dentro la loro carne, gelando il sangue. I voidborn, guidati da Malzahar, stavano distruggendo tutte le case, i palazzi e i centri religiosi e politici di Shurima. Azir e Nasus cercarono di contrastare l'attacco di Xerath e Renekton: Nasus e Rekekton si scontrarono, il primo cercando di purificare la mente del secondo, anche lui corrotto e votato al lato oscuro, mentre Azir e Xerath si diedero feroce battaglia:

- Azir... aspettavo questo giorno! Quando ti ho lasciato non ero che un semplice tuo suddito, ora sono io l'Imperatore di Shurima! -

- Solo un Imperatore del male, Xerath! - disse Azir mentre con la sua lancia attirava a sé i raggi del sole del disco dell'Ascensione. Quando la lancia si riempì di luce, con un colpo al torace, scaraventò Xerath contro le pareti del grande tempio. Xerath venne sommerso di detriti e di pietre che cadevano, ma il malvagio si rialzò e con un ghigno disse ad Azir:

- Usa pure il tuo potere luminoso fin che puoi... i miei voidborn stanno oscurando il disco dell'Ascensione e presto i tuoi poteri svaniranno! -

Azir si voltò di colpo verso la sua città: i voidborn stavano sconfiggendo Sivir, Amumu e tutti gli altri suoi soldati, buttandoli giù dalle mure. Anche Taliyah, nonostante le tecniche apprese dal suo maestro Yasuo, non riuscì a fare molto per impedire che il disco venisse distrutto. Appena i voidborn distrussero il disco e il grande tempio, i detriti di essi crollarono sulla città sottostante travolgendo e uccidendo milioni di innocenti. Azir, ancora distratto, non fece caso ad una palla incandescente di Xerath che scaraventò verso l'Imperatore delle sabbie, facendogli perdere i sensi.



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Peggio ancora stava accadendo al centro di Valoran, dove le armi chimiche di Singed avevano raso al suolo tutte le città e gli abitanti delle città di Demacia e Piltover. Le armi chimiche intossicarono l'intera popolazione e i soldati che stavano combattendo presto o morirono, o vennero mutati in macchine da guerra Chemtech, al servizio di Noxus e Zaun.

Bilgewater era sprofondata nell'acqua, Targon era crollato, Yggdrasil bruciato, e i difensori dell'equilibrio di Valoran erano in preda agli spiriti delle isole dell'Ombra. I soldati caduti vennero trasfigurati in spiriti del male che andavano ad alimentare la potenza del lato oscuro della Forza. La crepa che spaccava in due Runeterra continuava a eruttare spiriti che infestavano il mondo con la loro oscurità.

Anche nel Freljord, la Regina Ashe e i suoi facevano fatica a resistere agli attacchi di Lissandra e dei Guardiani del Gelo. La strega dei ghiacci teneva testa ad Ashe e Sejuani che. girandole attorno, cercavano di colpirla di sorpresa senza però fortuna: Lissandra prevedeva ogni loro mossa e con un incantesimo oscuro lanciò dei dardi ghiacciati alle due principesse, paralizzandole in una montagna di ghiaccio; allora uno dei Guardiani prese il volo e scese in picchiata contro Ashe e Sejuani intrappolate; il Guardiano sguainò la spada e colpì quella montagna la quale franò sopra le due principesse, destando paura e terrore negli occhi degli Avarosani e dell'Artiglio d'Inverno.



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Tryndamere vide nella sua mente da Figlio del Gelo tutto quell'orrore che stava accadendo fuori a Runeterra: il Re del Freljord voleva andare fuori ad aiutare i suoi amici, ma sapeva che il suo compito era combattere contro i Darkin. Appena sentì il grido di Ashe travolta dalla montagna che stava crollando, il terrore e l'odio presero possesso del suo corpo. Si trovò a un bivio: la visione del Guardiano del Gelo che attaccava Ashe era il suo sogno che si stava avverando. La sua disperazione interiore non sfuggì però ai Darkin, i quali lo tentarono nuovamente per corromperlo.

- Lo vedi Tryndamere... il lato chiaro della luce ha fallito miseramente. Shen sta per morire, Azir ha perso il suo potere, Ryze, Kayle, Aurelion Sol e gli altri difensori di Valoran sono stati invasi dall'Harrowing. È inutile ormai resistere! - disse Nocturne.

- Runeterra sta per essere distrutta! I tutti i suoi difensori hanno perso e i tuoi amici Iceborn non sopravviveranno all'immenso potere dei Guardiani del Gelo! - disse ridacchiando Rhaast.

- Non c'è via di scampo, guerriero. Tutto ciò che è verità, luce ed equilibrio presto morirà. Come anche i tuoi amici. - disse Varus.

- A meno che... tu non ti unisca a noi. Allora potremmo fare sì che i tuoi amici si salvino! Sì, figlio mio, percepisco la tua ira, la tua furia, la tua rabbia... la Forza è potente in te! E ad ogni istante che passa sempre più diventi nostro servitore! Avanti, brandisci la tua arma! Abbattimi con tutto il tuo odio e con tutto il tuo furore! Allora, i tuoi amici si salveranno e il tuo viaggio verso il lato oscuro della Forza sarà finalmente compiuto! - disse Aatrox, sottile ma insinuante.

Tryndamere però non voleva cedere; brandì la sua arma contro gli avversari ma decise di rimanere calmo. Allora i Darkin rincararono la dose:

- Allora? Vieni con noi? - gli chiese “Draakar” porgendogli la mano.

- No! - rispose il Re, anche se con angoscia e riluttanza.

- Non puoi sfuggirci... è inevitabile... è il tuo destino. Tu, come tuo padre, ora sei mio! - disse imperioso Aatrox.

- Non mi lascerò corrompere dall'odio! - ribatté il Re.

- Bene, come vuoi... fuoco a volontà, Lissandra! - disse Varus comunicando telepaticamente con Lissandra, mentre fuori infuriava la guerra del Ragnarock.

- Agli ordini! Fuoco a volontà, uomini! - gridò la strega dei ghiacci.

In quell'istante, le miriadi di soldati della Guardia del Gelo spararono le loro raffiche di proiettili contro le truppe degli Avarosani e dell'Artiglio d'Inverno: la maggior parte dell'esercito venne trafitto e spazzato via inghiottito dal Gelo oscuro; gli altri superstiti erano feriti gravemente, tra cui Olaf, Udyr, Nunu, Trundle, Gragas e Braum. Invece Ornn, Kaspyann e Volibear cercarono di caricare i Guardiani evocando il primo il suo richiamo del Dio della forgia, il secondo il potere dell'acqua e dei terrori marini e il terzo la tempesta del gelo: ma i Guardiani del Gelo respinsero facilmente gli attacchi dei semidei e con un incantesimo potente scaraventò i tre lontano, facendoli ripiombare tra i cadaveri dei soldati trafitti dai soldati di Lissandra. Ashe e Sejuani, deboli, si rialzarono e nel vedere quell'orribile spettacolo caricarono Lissandra, ma la strega sbaragliò le due principesse una seconda volta, facendole crollare a terra e facendo perdere loro i sensi.

Tryndamere assistette emotivamente a quella scena: allora fu troppo! I suoi amici stavano per essere uccisi e così lasciò scorrere l'odio dentro di sé.

- Come puoi vedere, mio giovane apprendista, i tuoi amici hanno fallito. - disse Aatrox, ridendo sadicamente.

Tryndamere non rispose e pieno di rabbia si scagliò contro Aatrox con un balzo: dopo un paio di colpi della sua spada, l'ex re dei barbari con un pugno di sovrumana potenza atterrò Aatrox. Allora gli altri quattro Darkin scesero in battaglia contro di lui, attaccandolo contemporaneamente da vari lati. Tryndamere però riuscì a respingere tutti i loro attacchi: prese la falce di Rhaast e la lanciò contro di lui, ferendolo e costringendolo ad inginocchiarsi; assestò colpi di spada ripetuti a Varus facendogli perdere l'equilibrio e cadendo giù per le scale con continui capitomboli; poi fu la volta di Nocturne, preso per le braccia e scaraventato contro il muro con tutta la forza che Tryndamere aveva in corpo. Poi il Re, brandendo la spada, si avvicinò a “Draakar”, il Darkin con la bilancia, cercando uno scontro. Il Darkin, però, non si scompose e disse al barbaro, ridendo:

- Ahahahahah! Bene! Sfoga tutta la tua aggressività, guerriero! Lascia che l'odio scorra attraverso te! Ahahahah! -

A quelle parole, Tryndamere si rese conto che non stava usando la Forza nel modo giusto; un Figlio del Gelo avrebbe usato la Forza per difendersi, mai per ferire o uccidere un nemico, salvo se costretto. La sua spada incominciò a vibrare e il serpente nella runa dell'elsa si colorò di rosso sangue, ma Tryndamere, calmandosi, fece un respiro profondo e ripose la spada nel fodero. Tryndamere, a mente lucida, ripensò a Udyr e al suo percorso nel freddo nord di Valoran; ripensò all'incontro con Gnar e alla guarigione della sua ferita da parte di Anivia; ripensò a ciò che aveva appreso da Udyr, direttamente dal tempio della luce e dell'equilibrio di Ionia da Lee Sin: l'equilibrio andava salvaguardato, e per farlo doveva reprimere i suoi sentimenti per Ashe e per i suoi amici.

I Darkin si rialzarono e tutti e cinque, armati, si avvicinarono al Re del Freljord.

- Non vi combatterò! Questo è ciò che volete da me, e non vi darò questa soddisfazione. So che sono importante per voi. Sapete che io sono il solo che può sconfiggervi, per questo volete che io mi unisca a voi... ma io non cederò al lato oscuro della Forza! E allora sarete obbligati ad uccidermi! - disse Tryndamere, ritrovando pace ed equilibrio dentro di sé.

Aatrox si avvicinò a lui e gli disse:

- Ornn e Anivia ti hanno insegnato bene. Sei veramente potente! -

- Aatrox, io non ti combatterò. So che mio padre è dentro di te, e so che sarà questa tua debolezza a prevalere su di te! - rispose Tryndamere, rimanendo calmo, ma mostrandosi contemporaneamente compassionevole.

Aatrox all'improvviso gli puntò la spada alla gola, dicendogli:

- Sei incauto ad abbassare la difesa! -

Aatrox provò a tagliare la gola a Tryndamere con un colpo rapido, ma il guerriero Iceborn rispose prontamente parando il colpo col proprio elmo, abbassando la testa. Poi, con un movimento all'indietro, impugnò di nuovo la spada e incominciò a combattere contro i cinque demoni che lo attaccavano da tutte le direzioni. Tryndamere, tuttavia, maneggiava la spada con infinita maestria e respingeva tutti i colpi dei suoi avversari. Il Re del Freljord sapeva bene che prima o poi avrebbe mostrato umani segni di stanchezza, dato che ormai erano ore che combatteva contro ben cinque nemici. Invece i Darkin traevano forza da scontri, conflitti, guerre e odio, così Tryndamere ricordò ciò che Ornn e Anivia gli dissero tempo fa: per sconfiggere un Darkin, o qualunque essere immortale votato al lato oscuro, è necessario smettere di combattere, terminare qualunque scontro o guerra, di qualunque genere: solo smettendo di combattere allora un Darkin avrebbe perso il suo potere e la sua immortalità, ma combattere contro di lui corpo a corpo pensando di vincere sarebbe stato impossibile.

Tryndamere, però, guidato da una Forza saggia che scorreva dentro di lui, era ancora in grande forma e riusciva a contrattaccare i cinque demoni senza tuttavia ferirli o attaccarli. I Darkin rimasero stupiti dalla sua potenza e allo stesso tempo dalla sua profonda consapevolezza della Forza dell'equilibrio, dote degna di un vero Figlio del Gelo. Tryndamere percepì questa loro insicurezza e in questo modo era riuscito a rivoltare la situazione a suo favore.

- Tryndamere, avanti! Non puoi difenderti per sempre. Attaccaci, avanti, stai per ucciderci tutti! - disse Rhaast, incitando il Re del Freljord.

Tryndamere aveva percepito la paura dei Darkin di perdere il controllo su di lui e su Runeterra, e questa era una carta da giocare a suo favore. Così disse:

- Io non vi combatterò. Le vostre lusinghe, i vostri tentativi di seduzione, le vostre offerte... è tutto vano. Io non cederò al lato oscuro, perché la verità è che siete voi ad avere paura di me! - disse convinto Tryndamere.

- Noi paura di te? Ahahahahah! Forse non ti è chiaro chi siamo noi... - disse Varus minaccioso.

- So bene chi siete! Lo so perché una parte di me è esattamente come voi: un'ombra! E come tutte le ombre, con un po' di luce, si dissolvono! - rispose Tryndamere.

- E se sei come noi, allora passa al lato oscuro! - disse “Draakar”.

- Quella parte d'ombra che ho dentro di me era rappresentata da una ferita che Aatrox mi inferse anni fa, quando ero ragazzo. - disse Tryndamere scoprendosi il busto: - Guardate: ora quella ferita non c'è più! È stata curata dal mio dolore, dalla mia sofferenza e dal rendermi conto che tutto ciò che è guerra, morte, carestia, pestilenza e oscurità è vano e superfluo. Ciò che è vero e puro è solo nel profondo! -

- La tua ferita... è sparita! - disse Aatrox incredulo.

- Sparita come presto sarete voi: spariti per sempre! Perché so che voi Darkin senza guerra, odio e morte non siete altro che ombre! La pace sarà la vostra disfatta definitiva!

- Ahahahahahah! La pace... è la menzogna più grande! - disse Aatrox, ridendo.

- Chi ti dice che noi non siamo reali e che realmente non stiamo per ucciderti? - chiese Nocturne.

- Lo percepisco dai vostri pensieri... avete paura di me! - disse Tryndamere.

- Noi paura di un umano? Ahahahaha! - rise Aatrox.

- Non di un umano, di un Figlio del Gelo! Un Figlio del Gelo che avrebbe potuto diventare un Darkin ma che invece è sarà l'autore della vostra rovina! - aggiunse il Re.

- Forse dimentichi ciò che sta succedendo là fuori... Runeterra sta per essere distrutta, e allora noi diventeremo onnipotenti! - disse Rhaast.

- Ma se invece le vostre forze oscure venissero sconfitte allora voi morireste! -

- Ciò non accadrà mai! Hai visto là fuori? Sono i tuoi ad essere in difficoltà, non i nostri! - puntualizzò “Draakar”.

- Presto lo saranno. Non sono l'unico Iceborn. Se non sarò io a fermarvi lo faranno loro! - disse Tryndamere.

Tryndamere sapeva che le cose fuori si stavano mettendo male, ma confidava che presto Anivia sarebbe tornata con Gnar e che grazie a lui i Guardiani del Gelo e Lissandra sarebbero stati sconfitti. Intanto il Re del Freljord continuò a mettere in dubbio il potere dei Darkin:

- I vostri pensieri vi tradiscono! La paura che è in voi di perdere il potere è forte! -

- Noi non abbiamo paura! Noi siamo invincibili! Tu hai paura di noi! - ribatté Varus.

- No, voi di me! Avverto il timore che è in voi. Il conflitto che è in voi! - disse Tryndamere sicuro di sé.

- Non c'è nessun conflitto! - disse Aatrox.

- Non siete riusciti ad uccidermi prima d'ora e non redo che lo farete adesso! La verità? Voi avete bisogno di me per dominare il mondo, quindi cercate di corrompermi, ma avete paura che io realizzi la mia profezia e di conseguenza avete paura di perdere il vostro potere! Voi senza la guerra e l'odio siete deboli. Appena la pace e l'amore trionferanno sulla guerra e sull'odio, voi svanirete per sempre! Ecco perché non combatterò contro di voi: senza scontri o battaglie, voi non siete nulla! - disse Tryndamere.

- Tu sottovaluti il potere del lato oscuro della Forza. Se non combatti, allora subirai il tuo destino! - disse Aatrox.

In quel momento, Aatrox con un gesto della mano scaraventò via Tryndamere, facendolo sbattere contro il muro e facendolo crollare a terra, frantumando il suo elmo. I Darkin risero malvagiamente nel vedere la loro nemesi ai loro piedi, così Tryndamere si rialzò e incominciò a difendersi dagli attacchi dei suddetti, ancora per ore.



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La situazione a Runeterra si era invece stabilizzata: sì, il mondo stava cadendo a pezzi, ma i difensori della luce continuarono la loro lotta contro il male. A Shurima, Kassadin venne in aiuto ad Azir; costui era un essere corrotto dal vuoto che tuttavia era riuscito a vincere il lato oscuro: egli si unì ad Azir e ai suoi e cominciò a combattere contro Xerath e gli altri invasori.

A Ionia, Shen, medicato da Akali e Kennen, riuscì a sopravvivere alle ferite di Kayn e Zed. Non potendo combattere per le troppe ferite riportate, Shen spiegò ai suoi amici che l'ordine dell'ombra non sarebbe mai dovuto arrivare al tempio dello sciacallo: Lee Sin stava sorvegliando quel tempio e stava lentamente respingendo gli invasori dell'ombra, ma presto Zed e i suoi avrebbero marciato anche lì: se l'ordine dell'ombra fosse penetrato dentro quella sala, sarebbe stata la fine di Runeterra, in quanto lì dentro c'era conservato l'ordine dell'equilibrio degli elementi; spenta quella fiamma, i Darkin sarebbero diventati immortali. Solo Lee Sin poteva fermare tutto questo.

Al centro di Valoran, io guerrieri di Piltover e di Demacia riuscirono a far indietreggiare i soldati noxiani e zauniti e a spingerli nella pianura delle rupi di Endoor, dove le armi chimiche non avrebbero danneggiato nessun innocente.

Anche Ryze, Kayle, Aurelion Sol, Zoe, Pantheon, Leona, Taric, Ivern e Alistar combattevano senza sosta contro gli invasori demoniaci come Brand, Morgana, Diana e contro i non-morti delle isole dell'Ombra, guidati da Hecarim e Mordekaiser. I difensori della luce erano in palese difficoltà, ma quando tutto sembrava perduto, arrivarono i campioni di Bilgewater e di Bandle City per unirsi alla battaglia e lo scontro si riequilibrò.

Però serviva un miracolo! Qualcosa di grande doveva succedere per fermare il Ragnarock, o presto tutti gli sforzi dei campioni della lega sarebbero stati vani.

Anivia stava arrivando e aveva Gnar sulla schiena, in groppa:

- Resisti Runeterra! Stiamo arrivando! - disse ansiosa e allo stesso tempo speranzosa la criofenice.



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Intanto, lo scontro dentro la Guardia del Gelo tra Tryndamere e i Darkin stava continuando sempre più cruento. Dopo ore di combattimento, Tryndamere venne messo a terra da un attacco combinato dei cinque Darkin insieme.

- Non puoi nasconderti dietro la difesa per sempre, Tryndamere! - disse Rhaast.

- Prima o poi ti stancherai e allora per non soccombere dovrai affrontarci! - disse Nocturne.

- Non combatterò contro di voi. - disse il barbaro rialzandosi.

I Darkin sentirono che Tryndamere aveva fatto breccia nei loro pensieri. La paura di cui parlava il Re del Freljord era vera: il loro potere di corruzione stava vacillando. Così dopo una breve consultazione tra di loro, i Darkin decisero di tentare di corrompere un'ultima volta Tryndamere, facendo breccia su ciò che a lui era più caro: i suoi amici.

- Tu non sei nelle condizioni di scegliere. Consegnati al lato oscuro della Forza. È l'unico modo che hai per salvare i tuoi amici! - disse Varus.

A quelle parole, Tryndamere cercò di nascondere la preoccupazione e la paura di perdere le persone a lui care. Tremava cercando in tutti i modi di non pensare, ma i Darkin riuscirono a leggergli nel cuore.

- Sì... i tuoi pensieri ti tradiscono... i tuoi sentimenti per loro sono forti. Per Udyr, per i tuoi maestri semidei, per i tuoi compagni, ma specialmente per... tua moglie!... Così, hai una moglie che ha i tuoi stessi poteri da Iceborn! I tuoi sentimenti hanno tradito anche lei, ora! Ornn e Anivia sono stati saggi a nasconderla a noi! Ora il loro fallimento è completo! - disse malvagiamente Aatrox, con l'intenzione di provocare Tryndamere.

Appena nominata Ashe, a Tryndamere si gelò il sangue e la paura cominciò a oscurargli la mente.

- Beh, allora possiamo anche ucciderti! Ora che sappiamo che la tua amata Regina ha i tuoi stessi poteri tu non ci servi più! Ahahahahah! - disse ridendo Rhaast.

- Sì! Preparati a morire, Tryndamere! Hai sciupato la tua occasione, poiché se tu non passerai al lato oscuro, forse, lei lo farà! - concluse Aatrox.

A quelle parole, Tryndamere esplose:

- NOOOO!!!! - urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.

Tryndamere si rimise in piedi emanando un'aurea rosso sangue che lo rendeva demoniaco; il serpente della sua spada iniziò a colorarsi di rosso sangue e a coprirgli l'intero braccio fino a diventare tutt'uno con la spada; essa, infatti, era diventata enorme e cominciò a scagliare fulmini infuocati; le sue sembianze umane iniziarono a diventare sempre più demoniache fino a che la rabbia non lo consumò del tutto, così che alla fine la sua furia immortale lo pervase totalmente da incendiare i suoi occhi e la sua forza.

Una forza oscura pervase Tryndamere, il quale attaccò ferocemente i cinque Darkin che erano pronti alla battaglia. Tryndamere demoniaco si fiondò contro di loro e iniziò a tempestarli di fulmini e saette che sgorgavano dalla sua spada infuocata: i Darkin vennero sbaragliati in pochi minuti e caddero a terra. Tryndamere cominciò ad attaccare Aatrox, atterrandolo e annichilendolo sotto i colpi della sua lama che stava lentamente nutrendosi del suo potere. Gli altri Darkin gli saltarono addosso e cercarono di stordirlo con incantesimi oscuri, ma Tryndamere ne era immune e cominciò una lotta sanguinosa che pian piano stava facendo crollare tutto il palazzo della Guardia del Gelo.



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Intanto, fuori dal palazzo di Lissandra, i Guardiani del Gelo e la strega dei ghiacci stavano combattendo duramente contro gli Ashe, Sejuani e i loro uomini.

Ashe stava continuando a scoccare frecce dal suo arco per respingere i soldati nemici, mentre Braum la proteggeva col suo scudo di vero ghiaccio; Sejuani era in prima fila a combattere e con la sua Ebolice stava cacciando via gli spiriti di Nibelheim. Il cielo però era sempre cupo, buio e in tempesta, la quale, continuava ad alimentare la spaccatura che divideva Runeterra di mostri, demoni e spiriti malvagi, che attaccavano i soldati di Ashe.

I Guardiani del Gelo, a un certo punto, con la loro magia nera alimentata da Lissandra, crearono un vortice gelido talmente potente che inghiottì Ashe, Sejuani, Volibear, Ornn, Kaspyann, Udyr, Olaf, Trundle, Nunu, Gragas, Braum e i pochi loro uomini rimasti, i quali, una volta inghiottiti, vennero massacrati dal gelo e poi sputati via, lanciati in aria e sfracellandosi a terra. Dell'enorme esercito di partenza c'era rimasto ben poco; solo guerrieri deboli e stremati dal freddo e dalla tempesta. Ashe e Sejuani però non si diedero per vinte e si rialzarono a fatica, seguite dagli altri campioni. I Guardiani e Lissandra, però, ora potevano dare loro il colpo di grazia e spazzare via la ribellione una volta per tutte:

- Aspettavamo da tanto tempo questo momento. Ora voi morirete! - dissero insieme alzando le braccia per sferrare l'attacco decisivo.

- NO! - disse una voce in lontananza.

I Guardiani del Gelo e Lissandra si voltarono e videro Anivia che stava arrivando con in groppa un piccolo Yordle con un boomerang come arma.

- Anivia! Finalmente! - proruppe gioiosa e speranzosa Ashe, seguita dai compagni.

- Anivia... da quanto tempo! Unisciti ai tuoi amici, ce n'è anche per te! - sogghignò Lissandra.

La criofenice eterna atterrò e mostrò loro il piccolo Yordle. Anivia venne così accolta da Ashe e dai compagni, che l'abbracciarono. La criofenice semidivina si rivolse poi ai Guardiani del Gelo e a Lissandra:

- Conoscete Gnar? -

- No. Chi è costui? - chiesero.

- Beh, è lui. Ed è colui che vi rispedirà da dove siete venuti: nell'abisso ululante! - rispose Anivia.

I Guardiani e Lissandra scrutarono per un istante il piccolo essere: aveva gli occhi più teneri che avessero mai visto, un corpo minuto e un musetto pacifico. Inoltre era praticamente disarmato, senza armatura o altre protezioni e sembrava non capire neppure ciò che stava succedendo. I Guardiani e Lissandra così scoppiarono a ridere talmente forte che le loro risate echeggiarono per tutto il nord di Valoran.

- Ahahahahahahah! Non farmi ridere! Pensi davvero che un minuscolo esserino peloso possa competere contro la potenza del lato oscuro della Forza? - disse Lissandra.

- Voi non conoscete Gnar! È un Figlio del Gelo ed è figlio di Wotan e la sua furia si abbatterà su di voi, così è scritto! - ribatté Anivia.

- Bene! Diamogli un assaggio del nostro enorme potere oscuro! - disse uno dei Guardiani che con un gesto della mano scaraventò via Gnar facendolo sbattere in una montagna di ghiaccio.

- E questo sarebbe l'eroico salvatore del Freljord, figlio di Wotan? Ahahahahah! Wotan è morto, sommerso dalle fiamme dell'inferno, e tra poco lo sarete anche voi! - dissero i Guardiani del Gelo.

Il piccolo Gnar si rialzò dolorante e si diresse nuovamente verso i Guardiani e Lissandra. I suoi occhi cominciarono a diventare rosso fuoco, i suoi muscoli cominciarono a diventare più definiti e i suoi denti inferiori cominciarono a ingrandirsi fino a diventare delle enormi e aguzze zanne. La sua corporatura e le sue dimensioni crebbero a dismisura fino a diventare un gigantesco mostro più forte che mai. I Guardiani e Lissandra, dopo la trasformazione dello Yordle, rimasero stupiti e chiesero:

- Che razza di magia è mai questa? -

- La magia di un Iceborn! - rispose Anivia: - Avanti Gnar! Fai vedere chi sei! - lo incitò.

Gnar non si fece pregare; colmo di rabbia si scagliò verso i tre Guardiani del Gelo, i quali caddero a terra sottostando ai suoi colpi potentissimi. Lissandra provò a intervenire ma venne fermata da Ashe, Sejuani, Anivia, Ornn e tutti gli altri che si erano rialzati ed erano pronti a scontrarsi con la strega dei ghiacci, per l'ultima volta.

- Non illudetevi, Figli del Gelo dei miei stivali! Gnar non potrà vincere! - disse Lissandra.

- Non ne sarei così sicura. - disse Kaspyann.

- Guarda bene... - disse Ornn additando la lotta tra Gnar e i Guardiani.

Infatti, i Guardiani non sapevano affrontare Gnar che, come invaso da una Forza sovrumana, prese uno dei Guardiani e lo scaraventò nell'abisso ululante. Non appena l'abisso fu sazio, gli altri due presero a combattere furiosamente tempestando di colpi Gnar; tuttavia, il figlio di Wotan riuscì a parare ogni colpo dei suoi nemici e, dopo qualche minuto di combattimento, con una zampata stordì un altro Guardiano che venne tempestato di pugni fino a perdere i sensi; subito dopo Gnar scaraventò anche lui dentro l'abisso, il quale continuò ad alimentarsi. L'ultimo Guardiano del Gelo provò a reagire, ma anche lui venne sconfitto, trafitto al petto e scaraventato nell'abisso direttamente a Nibelheim. L'urlo dei tre Guardiani del Gelo echeggiò in tutta Runeterra e dallo sprigionamento di questa Forza, il lato oscuro si indebolì e i buoni iniziarono a combattere con maggior vigore.

Lissandra non volle credere a ciò che aveva appena visto.

I suoi maestri erano stati sconfitti, da un esserino sconosciuto con un potere disumano.

La strega dei ghiacci urlò dalla rabbia e con un sortilegio imprigionò Gnar in una morsa di ghiaccio. Gnar però era sì arrabbiato, ma sapeva controllare la sua furia e aiutato dalla Forza si liberò dall'incantesimo in pochi secondi.

- Tutto questo è follia! Non può succedere davvero! - disse incredula la strega dei ghiacci.

- Ti sei sempre chiesta come facciamo noi Iceborn ad usare la Forza se non per difenderci... ora hai la risposta: quando siamo tutt'uno con la Forza dell'equilibrio si spacca la terra e allora gettiamo i nemici nell'abisso profondo. Non li uccidiamo, ma li sconfiggiamo! - disse Anivia.

- No... non è possibile! - esclamò con tutta la sua furia Lissandra.

Anivia, usando il potere telepatico della Forza, si mise in contatto con tutti campioni che stavano lottando a Runeterra.

- Popolo di Runeterra! Basta soffrire! Basta subire l'oppressione del male! I Guardiani del Gelo qui al nord sono stati sconfitti scaraventandoli nell'abisso ululante. Anche voi fate lo stesso: non ferite i vostri nemici, ma usate la Forza e scagliateli nella crepa da dove sono venuti! - disse Anivia.


In quel momento tutti i campioni difensori di Runeterra vennero pervasi da una nuova voglia di battersi: subito allora le sorti del mondo si rivoltarono.

A Shurima, Azir riuscì insieme all'aiuto di Nasus, Sivir, Taliyah, Amumu, Skarner e Rammus a sconfiggere Xerath con la Forza della luce, dissolvendolo per sempre. Appena sconfitto Xerath, Renekton, senza più il controllo della mente di quest'ultimo, ritornò normale e abbracciò suo fratello. Kassadin respinse Malzahar e il suo esercito del vuoto fino a Icathia; una volta lì, il guerriero scagliò i voidborn uno ad uno nel portale ZZ'Rot, tornando umano anche lui.

Nel centro di Valoran, Le forze demaciane e piltoveriane sconfissero i guerrieri di Noxus e Zaun: alcuni si arresero, altri più malvagi come Swain, LeBlanc, Warwick o Singed furono buttati nella crepa direttamente a Nibelheim.

A Ionia, dopo una lunga battaglia sanguinosa, Lee Sin sconfisse Kayn, Shen sconfisse Zed, Akali sconfisse Syndra e Yasuo e i Vastaya sconfissero Valmor e Kai, mentre tutti gli altri campioni respinsero le ombre ricacciandole nell'abisso. Le ombre di Zed, Kayn, Syndra, Val e Kai si dissolsero, e i campioni superstiti poterono finalmente riabbracciarsi.

Più le forze del male venivano sconfitte, più Forza traevano i difensori della luce che rinvigoriti nella Forza e nell'equilibrio cacciarono Brand, Diana e Morgana nell'abisso infuocato provocato da Brand stesso. In tutto questo, Yorick e Maokai trovarono tra le ombre infestate il Re in rovina delle ex isole benedette; una volta ritrovato, i tre recitarono il sortilegio che avrebbe sciolto l'incantesimo oscuro che generava il varco tra i vivi e i morti nelle Isole dell'ombra. Allora, tutti gli spiriti non-morti, come Hecarim, Mordekaiser, Elise, Evelynn, Karthus, Thresh, Kalista, Yorick e Maokai, vennero finalmente ricacciati nel varco e l'invasione dei fantasmi dell'Harrowing cessò definitivamente.

Il bene trionfò, eppure, dopo la cacciata nell'abisso di tutti quegli esseri malvagi, Runeterra venne scossa da terremoti di tale potenza che abbatté la maggior parte degli edifici in tutta Valoran. Era Lissandra che con la sua furia glaciale volle sottomettere tutti gli abitanti di Runeterra ad adorare il vero ghiaccio: un freddo ancestrale pervase Runeterra e i suoi difensori ripresero a combattere. Lissandra stava espandendo il suo potere oscuro e spettava ad Ashe fermarla.

Contemporaneamente, nel Freljord, un'oscura tempesta alimentava la potenza di Lissandra, la quale cominciò a scagliare fulmini su Ashe e i suoi. Gnar caricò la strega dei ghiacci, la atterrò e cominciò a tempestarla di pugni; Lissandra però con una magia spinse via Gnar che venne stordito per qualche istante; fu un attimo e Gnar si ritrovò bloccato in una morsa di ghiaccio molto più stretta e potente della precedente, e dalla quale faceva fatica a liberarsi. Allora, i campioni Avarosani e dell'Artiglio d'Inverno stavano attaccando Lissandra da tutte le parti; lo scontro andò avanti per diverso tempo, senza nessuno che dominava. All'improvviso Ashe sentì una voce chiamarla:

- Ashe. -

- Chi mi chiama? - domandò la Regina.

- Sono Avarosa, la tua antenata. -

- Avarosa! - disse stupita Ashe.

- Usa la Forza, Ashe! Tu puoi sconfiggere Lissandra. Ricorda ciò che ti disse Wotan! -

- La Forza... la Forza! - disse Ashe convinta.

Ashe vide da lontano Lissandra che lottava furiosamente contro i suoi uomini; a un certo punto Sejuani intrappolò Lissandra nella sua Ebolice, mentre Gnar la teneva ferma. Fu allora che Ashe decise di scoccare la sua freccia suprema contro Lissandra per cacciarla nell'abisso per sempre.

- Ora, Ashe! - disse Avarosa.

Ashe scoccò la sua freccia migliore che, guidata da Avarosa, trafisse il cuore di Lissandra. La strega dei ghiacci urlò dal dolore e iniziò a congelarsi. Una volta congelata, Sejuani mollò la presa, Gnar la sollevò e la scaraventò nell'abisso ululante per sempre. Una volta sconfitta Lissandra, l'abisso ululante eruttò una tormenta di gelo che si estese su tutta Runeterra. Poi ci fu silenzio.

Gnar ritornò nella sua forma minuta ed esclamò:

- Evviva! -

Ashe non riuscì a crederci dalla gioia: aveva sconfitto Lissandra, rivendicando le sue terre e il suo popolo. Abbracciò Gnar, poi corse da Sejuani, da Anviva e da tutti i suoi compagni per complimentarsi della vittoria.

Lissandra, i Guardiani del Gelo, i voidborn, i non-morti delle Isole dell'ombra, gli ascesi corrotti, l'ordine dell'ombra, i noxiani, gli zauniti, i mostri marini, i demoni, gli spiriti, i fantasmi oscuri, i soldati del male... tutti furono sconfitti e cacciati nell'abisso, il quale tuttavia continuava ad alimentare una forza oscura che stava gelando tutta Runeterra in un ghiaccio oscuro. Dopo una gioia iniziale, Ashe, Sejuani, Gnar e gli altri si affacciarono sull'abisso e si accorsero che l'oscurità che il crepaccio della morte emanava continuò ad avvolgere il Freljord e tutta Runeterra. Anche gli altri campioni delle altre fazioni si riunirono per capire cosa stesse succedendo.

A Ionia c'erano Lee Sin, Master Yi, Shen, Kennen, Sona, Soraka, Bard, Karma, Akali, Janna, Nidalee, Rengar, Rakan, Xayah, Ahri, Wukong, Jhin e Yasuo; a Shurima si riunirono Azir, Nasus, Sivir, Taliyah, Rammus, Skarner, Amumu e Kassadin redento; al centro di Valoran si radunarono tutti i soldati di Demacia e di Piltover; nel cuore di Runeterra, ai piedi del monte Targon ormai crollato, si riunirono Ryze, Alistar, Ivern, Kayle, Zoe, Aurelion Sol, Leona, Pantheon e Taric, raggiunti poi dai campioni di Bilgewater e Bandle City, giunti in loro soccorso.

Anche nel Freljord, dopo un'apparente calma, Ashe, Sejuani, Gnar, Anivia, Ornn, Kaspyann, Volibear, Trundle, Udyr, Olaf, Gragas, Nunu e Braum cominciarono a capire che il peggio doveva ancora arrivare. Guardarono il cielo: la tempesta non cessò, anzi, divenne ancora più intensa e le vittime e i disastri naturali continuavano ad aumentare di numero e di potenza.

- Ho un gran brutto presentimento... - disse Ornn guardando il cielo incupirsi sempre di più.

Fu allora che Ashe trasalì all'improvviso:

- Tryndamere! -

- Tryndamere! Sì! È là dentro che sta lottando contro i Darkin! - insorse Braum.

- Come ho potuto dimenticarmi di lui! Dobbiamo andare, non so quanto resisterà! - disse Ashe dirigendosi verso la fortezza della Guardia del Gelo.

- Ashe, aspetta! Veniamo con te! - dissero gli altri seguendo la loro Regina.

Giunti a qualche decina di metri di distanza dall'entrata principale, l'intera fortezza collassò sui sé stessa, frantumandosi in milioni di detriti. Ashe, alla vista del crollo del palazzo, si inginocchiò incredula a terra e urlò dalla disperazione. Tryndamere stava combattendo contro i Darkin proprio quando l'edificio iniziò a collassare fino a ridursi in macerie: sarà ancoro vivo?

Tutti i campioni freljordiani si fermarono dietro alla loro Regina che guardava nel vuoto speranzosa che il suo uomo uscisse vivo da quel disastro.

Braum mise una mano sulla spalla ad Ashe, la quale disse piano:

- Lui è vivo. Lo sento. -

- Ashe... come?... - cominciò Trundle, ma venne poi zittito da Udyr.

- Sì, Tryndamere è vivo, l'ho percepito. -

- Continuo però ad avere un brutto presentimento... molto brutto! - puntualizzò Ornn.

La poca e fievole luce che illuminava Runeterra cominciò a divenire di color rosso sangue; all'improvviso una luna di sangue sorse ad est di Ionia e cominciò a prosciugare le fonti di acqua del mondo. La terra tremò, le tempeste divennero sempre più forti, i tornadi si fecero più potenti, la nebbia si infittì e il gelo divenne sempre più pesante e tagliente. Il Ragnarock continuava poiché Darkin non erano ancora stati sconfitti: Ashe, con la sua visione arcana insegnatole da Anivia e da Ornn, vide il Walhalla degli Dei cadere a pezzi; il mondo del cielo e il mondo dell'oltretomba vennero fusi insieme e devastati dalle fiamme sempre più intense che bruciavano ogni cosa. Il fiume Rhein straripò dagli argini e inghiottì tutto il mondo divino e ultraterreno fino a farlo scomparire per sempre: la fine degli Dei del bene e del male era giunta, ma chi avrebbe vinto sulla terra? Gli Iceborn o i Darkin? Tutto dipendeva da Tryndamere.

Mentre il gelo e l'oscurità offuscavano Runeterra, all'improvviso una luce rossa fendette le macerie della fortezza creando un'esplosione di fumo e detriti; tutti i campioni freljordiani si allontanarono per proteggersi dalla raffica di macerie che si creò e videro con stupore Tryndamere che stava letteralmente massacrando i Darkin; Aatrox non si scorgeva, forse ancora coperto dalle macerie, ma Nocturne, Rhaast, Varus e “Draakar” non riuscivano a contrattaccare il Re del Freljord: la furia e la rabbia di Tryndamere erano indomabili, le quali continuavano a venire alimentate dai fulmini della tempesta. Quando il fumo si dissipò ulteriormente, tutti notarono con orrore la mutazione genetica di Tryndamere: era un mostro, simile a un Darkin, con un'arma vivente al posto del braccio destro che continuava a colpire i quattro Darkin senza pietà. Ashe non riuscì a credere a ciò che lei e i suoi stavano osservando: Tryndamere era diventato un Darkin!

- No! Non può essere vero... il mio Trynd un Darkin! No! No! Non è possibile! - disse Ashe in lacrime.

- Allora è come se fosse morto... - disse a testa bassa Sejuani mentre osservava la scena.

- Aspettate! Non è detto che stia usando la furia per odio: se la usa con consapevolezza, allora non c'è nulla da temere. - cercò di rassicurali Udyr.

- Non vedi, Udyr! È un mostro! - gridò Ashe disperata.

- Anch'io divento un mostro quando mi arrabbio... anzi quattro per la precisione. Non sappiamo ancora se Tryndamere lo sta facendo perché sa controllare la sua rabbia oppure no. - la rassicurò Udyr.

- Conosco Tryndamere. Lui è forte, non cederà al lato oscuro. - disse sicuro Gnar: - L'ho avvertito dal suo abbraccio che mi diede tempo fa: lui ora sa controllare la sua Forza e la sua rabbia, come me e Udyr. -

Ashe si rassicurò un po' a quelle parole, tuttavia, vedere l'uomo della sua vita mutato in quel modo la riempì di paura e di angoscia: tra l'altro, Tryndamere aveva un braccio avvolto da una spada viva, aveva dei serpenti al posto dei capelli, delle lingue di fuoco sulle spalle e degli occhi che sembravano due tizzoni ardenti; insomma, era molto più demone che umano.

“Tryndamere lama demoniaca” era scatenato e tempestava di attacchi i Darkin: li trafisse da parte a parte, tagliò loro mani, braccia, teste, divorò le loro pelli, dilaniò i loro corpi, che usò per alimentare la sua potenza disumana. Il sangue schizzava da tutte le parti e il massacro fu totale. Tryndamere non si saziò, voleva che i Darkin soffrissero: allora spezzo una ad una le armi dei Darkin. Prima la falce conficcata nel corpo di Rhaast, poi la bilancia che decapitò “Draakar”, poi ancora l'arco che trafisse Varus e infine Nocturne che venne trafitto dalla lama di Tryndamere. Una volta sconfitti, Tryndamere emise un grido della distruzione, talmente potente che le montagne di Valoran si spaccarono e franarono sulla terra; il barbaro demoniaco prese ciò che rimaneva dei quattro Darkin e colmo di rabbia, con tutta la furia, l'odio e la violenza che aveva in corpo, li cacciò nell'abisso ululante ancora urlanti, insieme alle loro armi, così non avrebbero più fatto male a nessuno. Tryndamere non era però ancora sazio; mancava Aatrox, la sua nemesi!

- Dove sei Aatrox! Dove ti nascondi! AAAAAAHHHHHHH!!!!! - urlò Tryndamere scatenato mentre continuava a distruggere qualunque cosa gli capitasse a tiro.

- Osserva, Tryndamere: la mia più grande creazione! La sua rabbia cambierà il mondo! -

Fu allora, tra l'orrore dei suoi compagni e tra le grida dei morti, che apparve dall'oscurità Aatrox, più grande e potente che mai, alimentato da tutta quella rabbia e da quell'odio che Tryndamere aveva generato con la sua mutazione, ed era proprio ciò che Aatrox voleva: trasformare Tryndamere nella sua creazione che avrebbe cambiato il mondo con la sua rabbia e il suo odio. Aatrox apparì più forte e demoniaco che mai, accompagnato da rumori di tuoni, di saette e dalle scie dei morti che il Ragnarock stava lasciando. Appena Tryndamere vide la sua nemesi gridò ancora più forte per caricarsi ulteriormente, cercando di spaventare Aatrox come aveva fatto coi suoi fratelli, ma questi non sembrava affatto spaventato, anzi, lo applaudiva sincero, mentre rideva sadicamente.

- Ahahahahahahah!! Bene! Molto bene, mio nuovo apprendista! Il tuo odio ti ha fatto potente! - sogghignò Aatrox, fiero della sua creazione.

A quelle parole, Ashe e gli altri campioni si riempirono di angoscia e di terrore: allora era realtà! Tryndamere era passato al lato oscuro! Ashe continuò a scuotere la testa; non poteva essere vero!

Tryndamere guardò prima Aatrox, poi Ashe e gli altri mentre ancora ansimava dalla voglia di combattere.

- Oh... sì! La Forza è potente in te! Un potente Darkin tu diventerai! Ora unisciti a me! - disse Aatrox mentre lanciava un incantesimo diretto alla testa di Tryndamere. Appena l'incantesimo colpì Tryndamere, egli si inginocchiò dal dolore: un'oscurità tenebrosa e serpentina cominciò a penetrargli nel cranio e nel cuore.

Volibear e Kaspyann riconobbero subito quell'energia oscura:

- Quell'incantesimo! È quello che ci ha legati a Lissandra e ai Darkin per anni! - esclamarono i due.

- Sì! È vero! È il controllo della mente! Se Aatrox prende il controllo di Tryndamere è finita per Runeterra! - urlò terrorizzata Sejuani.

- No! No! No, Aatrox! Tu non me lo porterai via! - gridò piena d'angoscia Ashe precipitandosi verso suo marito che era in preda al dolore, all'oscurità e al conflitto interno fra luce ed ombra.

- Ashe! Aspetta! È pericoloso! - gridarono i suoi compagni, ma Ashe non li ascoltò. Lei voleva soltanto suo marito.

Arrivata vicino a Tryndamere, lo abbracciò con tutta la forza che le era rimasta in corpo. Ashe si ricordò di quella volta che Tryndamere era in preda al delirio della sua furia immortale e che con un abbraccio aveva fatto in modo di salvarlo: la Regina sperò che il miracolo si potesse ripetere e che avrebbe salvato il suo Re anche questa volta. Ma forse l'abbraccio era troppo poco ora come ora, così, come nella favola della bella e la bestia, Ashe prese il volto bestiale di Tryndamere tra le mani lo baciò profondamente sulla bocca, sotto lo stupore dei suoi compagni. Con il potere di telepatia della Forza, Ashe comunicò a Tryndamere tutto il suo amore a cuore aperto:

- Trynd, amore mio! So che puoi sentirmi, sono qui vicina a te! Non lasciarti corrompere dall'ombra dell'odio: io ti amo! Ti amerò per sempre! Resta con me! -

- Sciocca insolente! Come osi? Lui è mio! - disse Aatrox minaccioso ad Ashe.

Gli bastò alzare un dito dell'altra mano, lo puntò verso Ashe e con una scarica di fulmini scaraventò la Regina tra i suoi compagni, i quali caddero per l'urto. Braum e Nunu soccorsero Ashe e la fecero rialzare, ma lei aveva speso tutto in quel bacio, beccandosi scariche oscure in tutto il corpo, perdendo sangue dalla bocca. Erano tutti deboli, nessuno poteva fare più nulla: neppure Gnar che, non appena accennò una reazione per difendere il suo caro amico, venne anche lui scaraventato via da Aatrox, il quale stava traendo forza e distruttività da un Tryndamere devastato dai sentimenti che si stavano scontrando dentro di lui. Tutto dipendeva da Tryndamere, ma la corruzione del Darkin sembrava essere troppo potente e così Aatrox, non appena terminò il sortilegio, proruppe in un grido di trionfo.

- Ah!... Sì! Sì! Ora sei mio, Tryndamere! Non importa se hai ucciso i miei fratelli e i miei seguaci, la loro perdita per ciò che sei diventato ora è stata necessaria! Ora sì che ti riconosco come figlio, un degno figlio votato al male! -

Dopo il grido di vittoria, Aatrox parlò all'intero mondo perché potesse sentirlo:

- Tremate popolo di Runeterra! Il Ragnarock è appena cominciato! Voi difensori della luce presto morirete e i Darkin saranno i padroni del mondo! - gridò Aatrox alzando la sua spada vivente.

Tutti tremarono, ma Tryndamere rimase inginocchiato, in silenzio e a testa bassa, quasi dolorante, come se lo scontro dentro di lui fosse ancora in atto: soffriva come mai prima d'ora, ma quel dolore alimentava la sua potenza.

- Sei ancora scosso, figliolo? Abbandonati all'oscurità! Lascia che la rabbia e il furore prendano il possesso della tua mente e del tuo cuore.... allora, il più grande Darkin di tutti i tempi diventerai! - disse Aatrox maligno.

- Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh! - gridò Tryndamere.

- Sì, Tryndamere!... Il tuo odio e la tua furia ti hanno reso più potente e più malvagio che mai! Ora... adempi il tuo destino! Distruggi i nostri nemici e governa Runeterra al mio fianco! - terminò imperioso e malvagio Aatrox, tendendogli la mano.

Tryndamere guardò il suo braccio mutato in un'arma Darkin, osservò gli occhi di Ashe che lo guardava in lacrime e in silenzio mentre singhiozzava, poi guardò Aatrox che lo chiamava. Il lato oscuro e la luce stavano lottando come mai prima d'ora dentro il guerriero. Alla fine, Tryndamere si alzò in piedi, emise un grido di dolore e all'improvviso e tutto d'un tratto ritornò nella sua forma umana! Appena tornato uomo, prese la sua spada col serpente avvolto, la spezzò in due e la gettò con violenza nell'abisso ululante. Alla vista dell'accaduto, Ashe e i suoi compagni gridarono di gioia, mentre Aatrox, sconcertato, urlò dalla rabbia:

- Cosa?? Che cosa hai fatto?!... Avanti! Unisciti a me!! - ripeté Aatrox furibondo.

- No, mai!... Non passerò mai al lato oscuro! - disse Tryndamere, rifiatando.

- Tu... - disse Aatrox incredulo.

- Sì, Aatrox. È finita per te! Sai cosa ti dico?... Grazie! Sì, hai ragione, Aatrox, è vero! Sono un Darkin, ma non per questo devo seguirti. Ogni ombra ha una sua parte di luce che io ho deciso di seguire. Grazie a te ho imparato a scontrarmi con la mia ombra, a controllare la mia Forza, la mia rabbia e ad essere compassionevole. Ed è per questo che percepisco che mio padre è ancora vivo dentro di te: è da lui che ho imparato tutto questo, non da te, Darkin! Io ti devo tutti i miei successi, è vero, ma sei un folle se credi anche per un solo istante che rinunci a tutto questo questo amore e a questi affetti solo per essere tuo schiavo! Sappi che quello che ho è più molto importante di tutto il potere del mondo: i miei amici, i miei maestri, le mie tradizioni... e mia moglie Ashe: i suoi occhi, il suo amore, il suo cuore sono molto più preziosi di qualunque altra cosa al mondo! Tu hai sempre esercitato la tua autorità paterna su di me, ma, lasciatelo dire, tu di paterno non hai nulla: è vero, grazie a te ho ottenuto gloria, potenza, degli amici, una moglie... e per questo ti ringrazio e lo accetto... come accetto la realtà che sono un Darkin; ma ora che sono consapevole, sono io a seguire il mio destino, ed è per questo che non mi unirò mai a te al lato oscuro della Forza! Voi Darkin non siete nulla senza scontri, battaglie e odio: ora il male a Runeterra è stato sconfitto! Manchi solo tu, ma se tutti noi smettiamo di combatterti e ritiriamo le nostre proiezioni dalla guerra dell'odio, sai bene che tu sparirai per sempre, poiché non esistono Darkin se nel mondo regnano la pace e l'amore! Per questo motivo, io non passerò mai al lato oscuro! -

Dopo una brave pausa di silenzio, Tryndamere avanzò disarmato ma a testa alta verso Aatrox e gli disse:

- Rassegnati, hai fallito, Aatrox. Sarò anche un barbaro incapace di morire, sarò anche un Darkin assetato di sangue... ma sono anche un fiero guerriero e un nobile sovrano, come ho scelto di essere. E soprattutto, sono un Iceborn come mia moglie, come i miei amici, come Avarosa, come Serylda... come mio padre prima di me! -

Aatrox era immobile, freddo e impietrito dalle parole di Tryndamere che era finalmente a prova di ogni corruzione. Era davvero diventato un Figlio del Gelo completo. Ashe e i suoi si avvicinarono a Tryndamere e tutti uniti guardarono Aatrox in attesa di una sua risposta. Il Darkin, dopo un lunga pausa di silenzio, annuì leggermente con la testa, guardò con occhi spietati Tryndamere e infine disse:

- Sia come vuoi... Iceborn! -



   
 
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