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Autore: Mimesis    20/11/2017    2 recensioni
Ramsay e Reek vanno a caccia, ma stavolta il giovane Bolton viene attaccato da un cinghiale.
Da questo incidente le cose potrebbero cambiare... o forse no.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ramsay Bolton, Theon Greyjoy
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Mimesis
Ambientata in un momento non specifico. Ci sono state delle torture ma non l'evirazione.




A caccia



« Andiamo Reek, muoviti! » urlò Ramsay Bolton correndo a perdifiato nella foresta con l’arco ben saldo tra le mani e una freccia lunga e spessa già pronta ad essere scoccata.

« Sì mio signore, Reek arriva mio signore » ansimò il suo servo zoppicando tra le radici e inciampando continuamente. Incespicava, cadeva, si sbucciava i palmi e le ginocchia ma si rialzava più in fretta che poteva per seguire il suo padrone, il suo bravo padrone, il suo generoso padrone.
Erano a caccia da ore ormai e il freddo gli era penetrato nelle ossa ma non osava rallentare per riprendere fiato; andare a caccia con Ramsay, con il tempo, era diventata quasi un’attività piacevole. Passavano tempo insieme ma il padrone era troppo impegnato a 

Reek si stava rialzando per l'ennesima volta quando lo vide. Un movimento anomalo qualche decina di metri più avanti, proprio dove Ramsay si stava dirigendo.

Era un cinghiale enorme, massiccio, con grosse zanne ricurve, e stava raspando il terreno con la zampa anteriore: stava caricando.

« Signore! » tentò di urlare, ma la voce gli uscì strozzata, un rantolo spaventato.

Riprovò « Signore, no! Fermo! » 

Ramsay lo ignorò, o forse non lo sentì. Era troppo eccitato per la caccia. Quello che stava inseguendo era il cervo più grande che avesse mai visto in quella foresta e non aveva intenzione di lasciarselo scappare. Con gli occhi fissi sulla coda dell’animale, non si rendeva conto di starsi avvicinando sempre di più all’altra bestia.

Il cinghiale era sempre più vicino, sempre più nervoso, agitava la coda e respirava così forte da alzare piccole nuvole di polvere.

Reek era sempre più disperato « Ramsay! » 

Questo finalmente parve fare breccia nel muro di adrenalina ed eccitazione, e per un istante Ramsay si distrasse dal pensiero fisso che era vedere quell'animale schiumare sangue dalla bocca una volta che l'avesse colpito.
Reek aveva usato il suo nome.
Prima che potesse dire, fare o pensare alcunchè guardò il suo servo.

Il panico che vide negli occhi di quello che una volta era stato Theon Greyjoy lo sorprese: cos’aveva adesso da essere così spaventato? 

L'istante successivo successero molte cose in rapida successione. Prima di tutto Ramsay si rese finalmente conto del cinghiale che ora stava correndo verso di lui, dunque tentò di puntargli contro il suo arco ma era troppo veloce e un momento dopo l'animale gli era addosso; tentò di deviare i denti ricurvi del cinghiale usando l'arco, sbattendoglielo contro e costringendolo a voltare la grossa testa pelosa, ma una delle zanne riuscì comunque a perforare i suoi pantaloni neri tagliando una ferita profonda nella carne; il cinghiale tirò su la testa e Reek sentì un rumore tremendo, come di qualcosa che si strappa. Ramsay lanciò un urlo di dolore e quasi perse l’arco con cui stava cercando di difendersi come poteva.

Reek guardò il suo padrone cadere a terra e vide il cinghiale attaccare una, due, tre, quattro volte prima che lui riuscì a trovare la lucidità necessaria per prendere il suo piccolo arco di legno, mezzo rotto, inforcare una freccia con mani tremanti e mirare all'animale. Lo colpì solamente di striscio, sulla schiena, ma questo bastò a spaventare l'animale e metterlo in fuga.

Il silenzio che seguì fu assordante. 

Reek sentiva il cuore battergli così rapidamente e così forte che era sicuro gli sarebbe presto uscito dal petto scarno.

Scappa. E' l'unica occasione, scappa. Non guardarti indietro. Scappa. VATTENE!

Ma dove sarebbe potuto andare? Non era più Theon Gretjoy, non era più niente. Non gli aveva lasciato niente.

Scappa. E' morto o sta morendo, non ti prenderà. Corri, adesso, corri!

Reek rimase immobile, incerto sul da farsi, ansimando e quasi piangendo.
No, no, no
Scappa
Vattene
NO
Torna a casa
UCCIDILO

Alla fine lasciò cadere a terra l’arco e le frecceaggiunse Ramsay Bolton.

La ferita era profonda e il sangue ne sgorgava fuori a fiotti scuri, inzuppando il terreno sottostante.

Reek guardò la ferita, la carne macellata dalle zanne affilate dell’animale. Doveva essere più lunga di una spanna e chissà quanto profonda.

« Chi l'avrebbe mai detto » ansimò Ramsay, tossendo e serrando gli occhi per la fitta di dolore che lo trapassò dalla coscia allo stomaco « Ucciso dal mio Reek. »

Reek intanto stava cercando di capire cosa fare, con i pensieri che vorticavano follemente veloci.

« Riesci a tirarti su? » domandò mentre prendeva le redini del suo piccolo animale.

« Perchè, non colpisci un uomo a terra? » Ramsay tossì una risata sarcastica, gli occhi grigi aperti e fissi in quelli di Reek.

« Al mio tre. » disse il servo prendendolo sotto le braccia e tirandolo su una volta finito di contare.

Ramsay fece del suo meglio per essere stoico ed evitare di emettere alcun suono, ma quando fu effettivamente in piedi non riuscì ad evitare un gemito.

Altri fiotti di sangue sgorgavano dalla ferita, e Reek lo vedeva impallidire in fretta. 

« Che... Cosa stai facendo? » domandò Ramsay, sorpreso, quando Reek si strappò un lembo della camicia logora rimanendo nudo fino al petto nell’aria gelida e glielo legò stretto attorno alla coscia. Quando strinse, Ramsay emise un altro gemito e affondò le dita nel mantello. 

« Devo fermare il sangue. »

Ramsay Bolton lo guardò con i suoi occhi di ghiaccio. La vista cominciava ad offuscarsi, il dolore era lancinante « Perché non te ne vai? »

« Non tornerei in tempo con i soccorsi, c’è troppo sangue... »

« Non intendo… Via da qui. Lontano da Winterfell. Nessuno sa cosa sta succedendo, faresti in tempo a raggiungere Pyke o Approdo del Re. »

Il servo non disse nulla per parecchi minuti. Si assicurò il flusso di sangue fosse rallentato, poi prese un grosso bastone vicino ad un albero e tornò da Ramsay.

Allora rispose « Non ho nessun posto dove andare. Non ho più nessuno da cui andare. » 

Il giovane uomo ferito non disse niente; forse era svenuto, forse era solo assorto.

Reek lo aiutò a mettersi in piedi ignorando i suoi lamenti e grugniti di dolore, poi con tutta la forza che aveva lo aiutò salire sull'asino.

Una volta che Ramsay si fu issato sulla groppa ci fu un momento in cui i loro visi furono vicinissimi, ad un soffio l'uno dall'altro.

Gli occhi grigi di Ramsay erano pieni di confusione e qualcosa che Reek non sapeva identificare « Perché non mi uccidi? »

Questa era una domanda interessante.

Reek prese a guidare l’animale verso il castello « Non lo so. »
E non lo sapeva davvero.




Mimesis
Buonasera lettori! Ho delle idee per questa storia, idee non ancora ben formate ma mi frullano in testa da abbastanza tempo da voler provare a metterle giù. Fatemi sapere se una Thramsay con un Ramsay un po' OOC (giustificato) può interessarvi, e se un approfondimento tra loro due può piacervi! :)
 
   
 
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